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Magia... sempre più oscura
Il quinto capitolo della saga raggiunge vette inaspettate in diversi ambiti. I primi due libri erano ancora piuttosto semplici da un punto di vista narrativo e stilistico, e anche se probabilmente la Rowling sapeva già dove la storia sarebbe andata a parare, non sapeva come scriverla, e ha sperimentato. Con il terzo libro e l'introduzione del vero elemento "oscuro" c'è stata forse la vera svolta: nuovi elementi di trama, ambientazioni riviste in chiave più cupa. Poi il quarto capitolo ha spezzato esattamente a metà la saga, Harry cresce e lo stesso mondo viene visto sotto nuovi aspetti. Ecco dunque che si giunge a "L'Ordine della Fenice", il capitolo più lungo e per certi versi più complesso della saga.
Senza dubbio le descrizioni di questo quinto libro sono le più complete e articolate dei sette, si rivivono vecchi luoghi che vengono però riscoperti e ampliati, e contemporaneamente se ne scoprono di nuovi e stupefacenti, e non si può fare a meno di rimanere ammaliati dalla fluidità descrittiva dell'autrice: la foresta, il ministero, la stessa Hogwarts sono ricchi di piacevoli particolari.
Anche i personaggi vecchi subiscono costanti cambiamenti (basti pensare a Silente), mentre i nuovi sono presentati in maniera eccelsa, come mai prima d'ora all'interno della saga, facendo subito sentire come familiari nuovi visi e nuove voci. Harry, poi, è in assoluto il personaggio meglio descritto del romanzo, e capitoli interi sono dedicati al suo complicato evolvere da adolescente sfortunato, a vero e proprio eroe da lui stesso non desiderato
Se "Il calice di fuoco" era per certi versi fine a se stesso, e in fondo tutto verteva al finale e alla sua fondamentale importanza, ne "L'Ordine della Fenice" diversi fattori verranno ripresi nei due libri successivi, e le oltre ottocento pagine sono più che giustificate per introdurre e approfondire tali elementi.
La maggiore critica che si potrebbe muovere a questo capitolo è forse proprio l'eccessiva lunghezza, eppure il termine eccessivo è soggettivo, perchè per quanto diversi momenti, specie all'inizio, potrebbero essere superflui, non vuol dire che siano motivo di tedio, anzi potrebbero essere, e di nuovo come mai prima d'ora nella saga, pagine e pagine di purissimo piacere di leggere e sfogliare le pagine.
In conclusione, come tutti i libri anche questo non è esente da difetti, eppure lo stile, la trama, i personaggi, le descrizioni, il piacere stesso di leggere raggiungono nuovi vertici che per la stessa Rowling saranno ardui da superare.
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