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Vivere o morire?
Quando perdi per sempre coloro che ami e rischi di andartene pure tu, qual è la scelta migliore? Morire per seguirli o vivere per andare avanti? E cosa rimane se si resta? Come si può superare un dolore così immenso?
Sono queste le domande che, con una sensibilità molto grande e ben riuscita, il romanzo si pone tramite il personaggio di Mia, in coma con il corpo ma cosciente con lo spirito, che trasporta il lettore in una narrazione duplice, parallela, che si dipana tra flashback è presente.
Vi sono aneddoti riguardanti la sua vita passata, volti ad evidenziare la sua sfrenata passione per il violoncello e la musica classica, la relazione col così da lei diverso Adam, la grande amicizia con Kim, dilemmi fra il mantenere il suo grande amore o seguire i propri sogni, il disagio di sentirsi un pesce fuor d'acqua in un mondo che ormai sembra totalmente immerso nella musica rock... Ma soprattutto vengono narrati malinconici ricordi e momenti intimi di famiglia in grado di spezzare il cuore se si ripensa e si ritorna con la lettura alla situazione in cui Mia si trova ora, mentre al suo capezzale sfilano uno dopo l'altro tutte le persone che le vogliono bene: i nonni, Kim, Adam... Alcuni di loro le raccontano banali storie di vita quotidiana, come per invogliarla a risvegliarsi, altri accettano e comprendono se lei vorrà andarsene, mentre il suo Adam ha soltanto una cosa da dirle: "Resta."
Indubbiamente "Resta anche domani" è uno dei migliori romanzi young adult degli ultimi anni. Affronta un tema molto delicato e importante facendolo nel modo giusto e nelle più svariate sfaccettature, utilizzando un linguaggio semplice e diretto che rende la narrazione molto scorrevole, anche se, in parecchi punti, l'autrice tende a ripetersi un po' nel descrivere più e più volte un medesimo aneddoto già raccontato nella raccolta dei flashback che ritorna nel presente senza nulla arricchire.
A parte ciò: promosso e consigliato.