Dettagli Recensione
Gatto, topo e cane
Eccoci arrivati al terzo capitolo di una delle saghe più famose ed amate del mondo.
Non saprei dire quale sia il mio libro preferito della saga, ma di sicuro "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban" entra di prepotenza almeno nel podio.
Ho dato a questa recensione il titolo di un capitolo del romanzo perchè con tre parole, tre animali, ci fa capire a cosa gira attorno questa nuova avventura.
Sembrerà strano crederlo, ma risulta essere più interessante il mistero che si viene a creare mano mano in questo libro che non quello creato appositamente in "Harry Potter e la camera dei segreti".
Il lettore rimane costantemente col fiato sospeso, perchè il pericoloso Sirius Black, pluriomicida, è scappato dalla prigione di massima sicurezza di Azkaban, e cerca Harry Potter. E cerca di entrare a Hogwarts.
Si viene così a conoscere i dissennatori, il Gramo, la giratempo, Lupin (uno dei personaggi più interessanti dell'intera saga), Hogsmeade, l'expecto patronum, Fierobecco...
Più si prosegue la lettura e più sarà difficile distogliere lo sguardo dalle pagine, perchè alla fine di ogni capitolo, alla fine di ogni piccolo passo di Harry e i suoi amici, si verrà a scoprire qualcosa di più, o si creeranno nuove domande, che aumenteranno ancora di più la nostra morbosa voglia di sapere.
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è il primo capitolo che fa veramente proseguire la storia (è vero, nei primi due capitoli ci sono comunque cose molto interessanti e utili per la saga, basti pensare alla spada di Godric Grifondoro o... ma basta, meglio che mi fermi qui prima di svelare qualcosa di troppo), ma solo in questo terzo capitolo i personaggi, le vicende, ci porteranno a conoscere qualcosa in più su tutto il mondo magico.
Gli appassionati della saga si saranno sicuramente accorti che nella lista di nomi che ho fatto prima ne mancano due particolarmente importanti: Sirius Black e Peter Minus.
Nulla in questo libro è come si crede, alla fine tutto sarà diverso da come se lo si aspettava, nuovi eroi, nuovi nemici, nuove minacce, nuove domande e nuove certezze.
Il lettore crederà di sapere....ed entra in gioco la giratempo, e tutto cambierà, tutte le carte saranno rimescolate. La spiegazione finale potrà sembrare quanto mai intricata e difficile da comprendere, ma infine tutto avrà senso.
Ma cosa c'è di veramente innovativo e apprezzabile in questo nuovo capitolo?
Manca Voldemort. L'aura dark già presente nel secondo capitolo sarà sempre più presente a Hogwarts. Ora il male si sente più vicino, l'oscurità sembra più vicina, ma manca proprio il Signore Oscuro.
Proprio per questa novità le vicende si concentreranno su Hogwarts stessa, sullo stesso mondo magico, senza poi avere l'ombra dello scontro finale. Si potrà assistere alle lezioni, interessanti e intriganti, al torneo di Quidditch, appassionante e avvincente, che ci lascerà per pagine intere col fiato sospeso, alle lezioni private con Lupin, alle lezioni con Hagrid e Fierobecco, i dissennatori saranno una novità non indifferente e presente dall'inizio alla fine e altro ancora.
Insomma, questo è senz'altro uno dei libri migliori dell'intera saga.