Dettagli Recensione
Continuarono a chiamarli Lassie
Le nuove leve non sanno che negli anni Ottanta – ma non solo – intere generazioni di bambini e genitori cancellarono completamente, in barba ad ogni manuale cinofilo, il vocabolo “ collie “ dalle specie canine. Il bel pastore scozzese era universalmente indicato attraverso il neologistico "lassie", che ancora oggi, sorridendo, trovo in definizione di Wikipedia per mano di un redattore con cui probabilmente ho condiviso gli stessi anni d’infanzia. L’unanime lavaggio cerebrale nacque da serie televisive riproposte per decenni, precedute da un vecchio film del 1943. Ma il primo seme venne gettato da Eric Knight nel 1938 con un racconto breve poi convolato a romanzo : Torna a casa Lassie.
Ambientato nello Yorkshire della Grande Depressione, il libro narra le vicende della famiglia Carraclough , in particolare della dolorosa separazione dalla loro amata Lassie e del commovente rapporto tra il cane ed il ragazzo di casa, Joe.
La storia e’ graziosa, buona l’ambientazione geografica e sociale come pure il taglio psicologico dei personaggi, la mia edizione cinquantenne pecca di un linguaggio obsoleto con qualche sbavatura.
Pero’.
Pero’ non solo ricomprerei questa Giunti del 1976 ( e ringrazio la Redazione per avere inserito esattamente questa scheda), ma la consiglio vivamente piuttosto che una pubblicazione recente. Il volume odora di originario ed e’ guarnito di bei disegni ed incredibili fotografie in bianco e nero del film; scegliere di leggere “ Torna a casa Lassie” oggi non e’ una decisione prettamente letteraria, e’ un gesto romantico, un ritorno alla fanciullezza, un antidoto caldo e lontano.
Si trova ovunque usato e costa pochi spiccioli, io mi son commossa al solo toccarlo perche' in fondo non tutte le macchine del tempo han bisogno di millenni di evoluzione tecnologica.
Buona lettura.
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
E tutta la platea , grandi e piccini, aveva i lacrimoni o piangeva palesemente .
Sventolavano i innumerevoli fazzoletti.
Mia madre che si dava una generosa passata di rimmel ( o mascara , come si dice oggi) sulle ciglia , aveva il volto solcato da vistose lacrime nere : non erano stati ancora inventati i prodotti waterproof.
Applausi scroscianti e sorrisoni liberatori .al finale .
Durante il doloroso ritorno di lassie , ancora lacrime a fiumi e : Forza Lassie . Ma ce la farà poverino ?
Ed è proprio vero che da allora non si disse più " collie" , ma Lassie , per indicare la razza del meraviglioso cagnolone protagonista ..
Pur gattara convinta forever ,chiesi a mia madre se poteva comprarmi un Lassie.
Mia madre ci pensò su un momento e poi con aria pensosa esclamò : Ma cosa dirà il nostro gattone ? sarà geloso . Non possiamo farlo soffrire ..
E il gattone è campato da allora un sacco di anni .
Poi accogliemmo un volpino spelacchiato e di pessimo carattere : aveva però una storia dolorosa alle spalle , quindi bisgnava capirlo...
Ma il gattone adorato sostanzialmente regnò incontrastato.
E il sogno di un lassie è rimasto un sogno nel cassetto.
Grazie CUB di averi fatto tornare ai lontani bei ricordi della mia fanciullezza . Grazie di cuore.