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Addio alla giungla
Ci sono cose che ci toccano il cuore, ma alcune lo fanno più di altre.
"Il secondo libro della giungla" è stato, alla fine, commovente. Ora non so dirvi se questo sia dovuto al fatto che le storie di Mowgli mi hanno fatto crescere. In ogni caso, va dato a Kipling il merito di aver dato vita a questi personaggi meravigliosi. Non fossero stati personaggi così ben riusciti, ai quali l'autore riesce a dare un'anima e a legarli affettivamente al lettore, l'emozione non sarebbe certo venuta fuori.
Bisogna dire che, probabilmente conscio del maggior successo di Mowgli e compagnia rispetto al resto, in questa seconda raccolta di racconti sono più numerosi quelli incentrati su di loro, anche se i racconti "esterni" non mancano. Riguardo a stile e piacevolezza, Kipling perde un po' di smalto; in questo seguito la lettura risulta un po' meno scorrevole, soprattutto nei racconti esterni ai personaggi della giungla, ma vale assolutamente la pena leggere le sue fatiche.
L'Uomo, alla fine, torna sempre all'Uomo. Alla legge della giungla non si scappa. Non basta l'amore che lega il giovane Mowgli a ogni suo componente, non basta il sangue versato per fronteggiare i Cani rossi e tutti gli altri pericoli che ogni giorno incombono sui suoi fratelli e sul Branco, non basta il cielo stellato, immacolato e incorniciato dalle fronde degli alberi. Il passo, l'istinto, a un certo punto ti guida sempre verso le origini, e Mowgli a questo non può opporsi, nonostante l'amore che lo lega alla Giungla.
L'addio che Mowgli dà alla giungla è così tristemente affine all'addio che l'uomo dà alla fanciullezza. Abbandonare quel che ci ha cresciuto, o almeno non poter dedicare ad esso tutti noi stessi come prima, a causa dell'impietoso avvento della responsabilità e della crescita. La spensieratezza che lascia il posto alle preoccupazioni.
Dire ciao a Baloo, Bagheera, Kaa, Akela e a tutti gli abitanti della giungla è triste, anche se il leggero conforto sta nel sapere che li troveremo sempre lì, resi indelebili dalla penna di un eccelso autore. La fanciullezza non torna, ma puoi sempre tornare a darle uno sguardo. E ricorda sempre che: "Ti bastano poche briciole, lo stretto indispensabile, e i tuoi malanni puoi dimenticar...". Forse in questo sta la vera felicità, ed è per questo che sono tali cose a emozionarci di più.
- [...] la mia parola è la parola di Baloo. Ricorda che Bagheera ti ha amato, - gridò e d'un balzo sparve. Ai piedi dell'altura lanciò ancora un grido, alto, e prolungato: - buona caccia su una nuova pista, Signore della Giungla! Ricorda che Bagheera ti ha amato.
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