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Il valore delle piccole cose
Sono sempre stata un'inconsapevole fan di questo libro, pur non avendolo mai letto da bambina. Conoscevo i personaggi principali come Dorothy e i suoi amici di avventura ma non mi era mai venuto in mente di leggere la sua storia, fino a qualche giorno fa. E devo ammettere che pur essendo scritto in modo semplice e ovviamente comprensibile per un pubblico non adulto, io l’ho trovato pieno di spunti per riflettere su tematiche assolutamente non infantili.
L’aggettivo che ho subito associato a questo libro è uno: delizioso.
E’ un racconto dolce ma non stucchevole, scritto per bambini ma tremendamente maturo, assolutamente geniale.
La dolcezza di Dorothy si contrappone al suo coraggio e alla sua schietta determinazione, di cui forse non è neanche consapevole; la goffa delicatezza dello Spaventapasseri che desidera un cervello tutto suo, perché è pur sempre un fantoccio finto ma non può vivere con un cervello di paglia secca; il coraggio e la forza del Taglialegna di Latta e della sua ascia, che invece di un cervello, di cui abbonda, vuole un cuore tenero e affettuoso, per poter tornare dalla sua bella che lo attende; il Leone Vigliacco, re della foresta solo ufficiosamente, che accetta di seguire i suoi compagni di viaggio per poter avere un pizzico di temerarietà e di coraggio per diventare quello per cui è nato; e infine Toto, il piccolo cagnolino di Dorothy, che non vuole nulla, solo stare affianco alla sua padroncina e dare la caccia ai topolini di campo.
Ognuno di loro si mette in viaggio verso la Città di Smeraldo in cerca di qualcosa, ma nessuno di loro si rende conto che ha già dentro di sé quello che desidera: l’intelletto, la bontà del cuore, il coraggio sono già virtù che possiedono ma che non sanno di avere.
Allora la morale del libro qual è? Perché questo libro HA UNA MORALE, come tutti i libri per bambini di un certo calibro: che, a volte, ci affanniamo a rincorrere cose che non ci rendiamo conto di possedere già, mettendo in pericolo le proprie certezze per rincorrere delle chimere.
Alla fine tutti otteranno quello che vogliono ma non in termini reali: è solo un effetto placebo dispensato dal famoso mago di Oz. Solo Dorothy tornerà a casa sua, in Kansas dagli zii, come aveva sempre desiderato.
Avrebbe potuto tornarci in qualsiasi momento, ma lei non lo sapeva, e così facendo, involontariamente, aiuta i suoi amici a realizzare i proprio sogni. Quindi, forse, è un bene che non abbia usato i suoi stivali d’argento.
Tenero, potente nella sua semplicità, commovente: un must per i bambini, ma soprattutto per i grandi che vogliono dar valore alle cose belle che possiedono e a cui non danno valore.