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Teorema Catherine
 
Teorema Catherine 2015-09-11 13:06:33 Elisabetta.N
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Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    11 Settembre, 2015
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AMORE E MATEMATICA

“I prodigi riescono ad imparare rapidamente ciò che altri hanno già capito; i geni scoprono ciò che nessun altro ha scoperto prima. I prodigi imparano, i geni fanno.”

Colin è un ragazzo prodigio e impara continuamente e costantemente tutto quello che può, ma sa che arriverà ad un certo punto e poi dovrà scoprire qualcosa altrimenti verrà superato dagli altri, dai “geni”.

“Qui stiamo parlando di una gran voglia di diventare famoso”
“No, io voglio essere significativo”

Colin, come se il suo essere un prodigio non bastasse, ha anche un’altra particolarità: ha avuto 19 ragazze che si chiamavano, tutte, Catherine, e dalle quali è stato inesorabilmente mollato.
E così gli viene la pazza e strana idea di applicare la matematica alle relazioni amorose, così da sapere in anticipo l’esito della storia.
Ma sarà davvero così semplice?

“Il futuro cancellerà ogni cosa: non c’è grado di fama che può trascendere l’oblio.”

Attraverso un viaggio in macchina con il suo amico Hassan, Colin scoprirà un po più di se stesso e della vita, utilizzando la matematica ogni volta che può.
Chi ha detto che la matematica non serve a nulla nella vita reale? Per Colin non è così e farà di tutto per poter dimostrare che tutte le relazioni possono facilmente adattarsi ad un teorema matematico.
Amo la matematica, ed è stato davvero un piacere ritrovarla in una veste completamente nuova, comica e briosa.

Adoro lo stile di John Green ogni volta.
L’ho conosciuto all’inizio con “Colpa delle stelle”, poi ho proseguito con “Cercando Alaska” ed in seguito “Città di carta”, leggendo anche “Will ti presento Will” (a 4 mani con David Levithan), ed infine sono arrivata a questo libro.
Ogni volta riesce a sorprendermi parlandomi di personaggi particolari, ma a loro modo, veri, perché tutti, in fondo, abbiamo le nostre particolarità che ci distinguono gli uni dagli altri e tutti abbiamo una storia da raccontare.
John Green da quel pizzico di colore ad ogni storia, quel tanto che basta per renderla unica: comicità, pazzia, malinconia, ecco solo parte degli infiniti ingredienti utilizzati per creare questo romanzo che, ad alcuni, può sembrare anche un po’ surreale, ma in questo grande e pazzo mondo, tutto è possibile, no?

Un libro su un viaggio che è anche una crescita, un evoluzione con risate, serietà ed emozioni.

“i libri erano i Mollati supremi: li abbandoni e loro ti aspettano in eterno; se ti affezioni, loro ti ricambiano per sempre”.

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