Dettagli Recensione
La verità provoca dolore
Manca poco a mezzanotte. Tutto è buio, non si sentono rumori. Siete nel vostro letto, sotto le vostre coperte. La giornata è stata stancante e volete solo riposarvi.
Eppure, l'Incubo è lì che vi attende.
Come ogni notte torna a farvi visita, impedendovi di dormire al meglio.
Questo è quello che succede a Conor, il protagonista del romanzo "Sette minuti dopo la mezzanotte".
Ogni notte soffre per un incubo ricorrente, accompagnato da una sensazione di disagio che impedisce al ragazzino di riposarsi.
L'Incubo è talmente straziante che Conor si sveglia sempre urlando.
Sembra una notte come tutte le altre quando, sette minuti dopo la mezzanotte, Conor sente qualcuno chiamarlo. E' il mostro ed è venuto a prenderlo.
Il mostro che promette di raccontare a Conor tre storie purchè, alla fine, il ragazzino racconti una quarta storia, la "verità", una verità che Conor nasconde a tutti, anche a se stesso.
"Sette minuti dopo la mezzanotte" è un romanzo scritto da Patrick Ness ma, sulla copertina del libro, è presente anche un altro nome: Siobhan Dowd.
Infatti, l'idea originale del romanzo è stata concepita (come spiega Ness nella nota dell'autore) da questa autrice inglese, deceduta a causa di un tumore prima di portare a compimento l'opera (che sarebbe stata il suo quinto romanzo).
A Ness è stato chiesto se se la sentisse di terminare il racconto e, con esitazione, l'autore ha accettato. Con l'aiuto dell'illustratore Jim Kay, Ness si è posto un unico obiettivo: scrivere un romanzo che sarebbe potuto piacere a Siobhan.
Dopo aver terminato la lettura del romanzo, credo che Ness sia riuscito nel suo intento.
Scrivere un riassunto di questo romanzo è complicato perchè si basa sui sentimenti, sui pensieri estremamente personali che il racconto suscita nel lettore.
Tratta di un argomento molto delicato: le sensazioni provate da un bambino di fronte alla malattia di un proprio caro. Infatti la madre di Conor è molto malata e il protagonista deve faticare moltissimo per aiutarla. E' un romanzo che sconvolge perchè, con estrema semplicità, tratta di un argomento così reale, così profondo, da commuovere il lettore.
La particolarità di Ness è che riesce a presentare un dolore così forte con toni delicati, semplici.
Il dolore che viene trasmesso è autentico, un dolore lacerante, presentato senza giri di parole o luoghi comuni. Conor è un ragazzino semplice, come tanti, costretto ad affrontare un grande problema, non solo per un bambino.
E' un protagonista che senti vicino (in alcuni punti avrei tanto voluto avere la possibilità di abbracciarlo!), a cui continui a pensare anche quando hai terminato la lettura.
Conor non si lamenta per la situazione in cui si trova: Conor cerca in tutti i modi di aiutare la madre.
Anzi, addirittura avverte come un'invasione del nucleo famigliare la presenza della nonna, credendo che non sia necessario il suo aiuto.
Conor si mostra indifferente a tutto ciò che gli capita (a scuola, dove è vittima di bullismo, all'allontanamento dei suoi amici, all'assenza del padre) ma in realtà soffre per il segreto che porta dentro e che non riesce a rivelare.
"Sette minuti dopo la mezzanotte" è una favola senza i soliti personaggi e le soliti morali.
Il vero protagonista del romanzo è la verità. Una verità che il mostro richiede a Conor.
Interessante è la figura di questo "mostro".
Un mostro che si presenta come tale a Conor ma, che nel corso degli incontri con il ragazzino, diventerà quasi una figura di riferimento, una figura che aiuta il bambino ad affrontare i suoi problemi.
E' un rapporto complicato quello che si instaura tra Conor e il mostro.
Inizialmente entrambi diffidenti, si renderanno ben presto conto di aver entrambi bisogno l'uno dell'altro.
Il romanzo viene presentato come un romanzo per ragazzi ma è talmente profondo che, a mio parere, è capace di emozionare anche un pubblico adulto.
E' un romanzo sconvolgente che bisogna leggere quando si è davvero pronti ad affrontare un tema tanto delicato. Non è una lettura banale.
Ho passato quasi tutta la lettura del romanzo con le lacrime agli occhi e, credo, che un pianto al termine del libro sia quasi liberatorio.
Quindi, che dire se non "buona lettura"? :)
"Gli umani sono bestie complicate, disse il mostro. Come fa una regina a essere al contempo una strega buona e una cattiva? Come fa un principe a essere un assassino e un liberatore? Come fa un antico semplicista a essere avido ma anche saggio? Come fa un curato a essere irragionevole e anche generoso? Come fanno gli uomini invisibili a diventare ancora più soli rendendosi visibili? [...] La risposta è che non conta quello che pensi, disse il mostro, perchè la tua mente si contraddirà cento volte al giorno. [...] La mente crede a bugie confortanti, mentre conosce le dolorose verità che rendono necessarie quelle bugie. E la tua mente ti punisce per il fatto che credi contemporaneamente a entrambe le cose."