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Il veleno della paura
L'episodio migliore della saga (parere strettamente personale); questo non vuol dire che i successivi siano deludenti, ma questo è il libro dove si scava più profondamente nell'animo di Harry, il quale vive le numerose esperienze dal gusto agrodolce dell'adolescenza, ma miscelate in una nuova sensazione che potrà solo aumentare ulteriormente la frustrazione del povero Hrry.
La sensazione di cui sto parlando è l'esser rinchiusi in cattività e obbligati ad ignorare ciò che succede intorno. Ecco che, allora, la cara vecchia scuola diventa una gabbia dove l'oscurità albergherà nella testa del nostro giovane eroe, ma sarà rischiarata da una falsa luce che cerca di celare la verità.
Questa "falsa luce" sarà alimentata non solo dai sostenitori dell'oscurità stessa, ma anche da coloro che hanno ceduto alla paura, annegando la ragione in un mare di illusioni.
Solo chi ha coraggio di scoprire la verità si ribella ed Harry si mette, quasi senza volerlo, a capo di coloro che hanno fiducia in lui che lo vedono non solo come guida ma anche come un eroe.
A spingerlo fuori dalla gabbia sarà il suo coraggio, ma anche la sua debolezza.
E questo costerà caro al suo padrino, corso a salvarlo un'ultima volta.
Qui mi vorrei fermare un attimo proprio su questo Sirius Black.
Compare soltanto nel terzo libro e scompare troppo presto per vedere la fine di tutta la lunga vicenda, ma il suo sostegno è senz'altro decisivo. Si prende cura di Harry, creando un rapporto molto complicato: Harry lo vede come un secondo padre, ma a Sirius piace vedere Harry come un amico, un amico veramente speciale.
Secondo me è stato un personaggio veramente importante nella saga, quel personaggio che rileggendo la trama non ti sembra decisivo, ma è un personaggio che nell'adolescenza di un bambino non può mancare. Una persona che si disinteressa dei beni materiali ma dà importanza ai legami affettivi con assolutà sincerità.
Piccola riflessione sulla sua morte: poco prima che accadesse vengono nominati i giratempo (che a me stanno un po' antipatici) e qui non posso non pensare che l'autrice non l'abbia fatto apposta, adesso tutti a dire... ma perchè non li usano???
Ma di questo ne ho parlato anche nella recensione sul terzo libro, quindi inutile ripetersi.
Alla fine, dopo dolore e sfogo, Harry viene a sapere della profezia, causa della morte dei suoi genitori. Voldemort l'ha "scelto". Bhe personalmente profezie e presagi non sono il mio ideale, e mentirei se dicessi di non aver preferito un'altra motivazione, ma posso dire che può andare...almeno in questo magico mondo, nel senso stretto del termine.