Dettagli Recensione
Spunti interessanti senza pretese
ALLARME SPOILER!
La storia di "Divergent" presenta molti spunti interessanti e una trama avvincente che coinvolge facilmente. Chi cerca una storia leggera per distrarsi dagli impegni trova in questo libro (e soprattutto nel film) una buona soluzione, ma se vogliamo analizzare l'opera da un punto di vista letterario, ci sono molti aspetti negativi che non si possono sottovalutare.
ASPETTI POSITIVI:
L'idea delle fazioni è davvero una trovata geniale: l'umanità, dopo una non precisata catastrofe, si divide in 5 fazioni e lo scopo di questa divisione è dare il potere agli Abneganti, cioè a coloro che non lo bramano. La rigida divisione in queste 5 categorie è fondamentale per mantenere questo status di potere e per impedire che la brama dei singoli riporti l'umanità nel caos del passato. I divergenti sono una minaccia per il semplice fatto che, avendo qualità fuori dal comune, possono ambire a modificare l'ordine costituito per prendere il potere (qualcuno ha criticato il significato di questo aspetto, ma a mio avviso è ineccepibile). Molto interessante, in questa cornice, è il tentativo da parte degli Eruditi di prendere il potere, tentativo che come molti hanno notato richiama prepotentemente la natura umana che le persone cercano di rinnegare e che fa ripresentare lo spettro della guerra nel mondo. Tutto ciò, pur non essendo inserito in un contesto preciso, risulta abbastanza credibile e originale. Non è male anche il percorso di formazione della protagonista, benché non ci sia niente di nuovo in questo.
ASPETTI NEGATIVI
1. La scelta del nome "Quattro" secondo me è pessima, oltre che incoerente: anzitutto nessuno chiamerebbe mai se stesso con il numero delle proprie paure, è una cosa ridicola anche per un pubblico di 16enni; e poi lui non può conoscere con certezza le sue paure prima di entrare nella seconda fase dell'addestramento, dunque se il nome lo sceglie all'inizio qualcosa non torna.
2. Che si viva in un futuro indefinito è chiaro fin dall'inizio, e posso anche accettare che ci siano tecnologie abbastanza avanzate, ma alcune cose rasentano la magia (ad esempio il fatto che le persone possano vedere nella mente altrui). Ma la cosa peggiore è l'incoerenza del siero usato per assoggettare i soldati: se si tratta dello stesso siero usato nelle simulazioni, com'è possibile che produca effetti come l'obbedienza incondizionata? Questa cosa andava senz'altro motivata meglio.
3. Il quasi totale lieto fine lascia l'amaro in bocca. Dare una conclusione tristemente realistica al romanzo, con la realizzazione dell'intento degli Eruditi e con l'esclusione o la fuga dei divergenti avrebbe dato maggior spessore all'opera. Sarebbe stata un'acuta analisi della realtà, cioè del fatto che la società e l'ordine costituito spesso annichilano il volere dei singoli individui, costringendoli magari ad adeguarsi (come ci ha insegnato l'immenso Orwell). Il lieto fine invece risultava scontato fin dai primi momenti della storia; ma capisco che il pubblico a cui il romanzo è destinato richieda questo tipo di epilogo.