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Per bambini o adulti?
Allora, per bambini o per adulti?
Molte volte ho sentito discutere riguardo l'età alla quale la saga di Harry sia adatta.
Per gli adulti è un libro davvero banale, mentre per i bambini risulta troppo complicato.
Io, invece, mi sono fatto una precisa idea che non corrisponde a nessuna delle due, bensì sta nel mezzo. Con questo non intendo semplicemente dire che sia per ragazzi/e: secondo me questa saga rappresenta una guida nel percorso intrapreso dei bambini per divenire adulti. Una guida dove nascondi la tua paura di crescere, i pensieri di cui un po' ti vergogni, alla quale puoi chiedere anche le cose più banali e sciocche senza che lei ti rida in faccia.
Si può notare, infatti, un certo cambiamento di stile ed un complicarsi della trama via via che si passa da un libro all'altro.
Bhe, questo è quello che ci dà il benvenuto: il tutto inizia con una giornata memorabile. Proprio la festa di halloween: il più temibile mago di tutti i tempi è stato sconfitto: i suoi seguaci fuggono o vengono arrestati, mentre l'intera comunità magica che a lungo aveva aspettato e combattuto per la pace, festeggia. Il paradosso è che il grande mago è stato sconfitto da un neonato che aveva spento la sua prima candelina giusto tre mesi prima.
M il più grande paradosso resta un'altro: nel mondo babbano è una giornata qualunque ed è proprio dal punto di vista dalla famiglia più "normale" che ci sia che viene raccontato questo epico evento. La famiglia Dursley si sveglia come sempre: Vernon va al lavoro e Petunia spia i vicini, badando a Dudley, il loro "figlioletto" di appena un anno. Sarà la loro ultima mattina normale: presto si ritroveranno ad accudire quell'Harry che dovrà aspettare l'undicesimo compleanno per scoprire chi erano i suoi e cosa sia lui stesso: un mago.
Così dalla stravagante normalità dei Dursley si passa alla stravagante scuola di Hogwarts.
Qui conosciamo gli inseparabili amici di Harry, prima Ron poi Hermione; conosciamo i suoi eterni rivali come Malfoy e Piton e una serie di personaggi che danno alla trama mille sfumature.
Ma si ha anche un assaggio del nemico, che tenta di rinascere attraverso questa fantomatica pietra i quali poteri mi sono sembrano un po' troppo esagerati, capisco la magia ma più di 600 anni...
Insomma alla fine il povero ed innocuo Raptor si ritrova in testa Colui-che-non-vuole-proprio-morire che però fallirà nel tentativo. Questa mi è sembrata una trovata giusto per dare un finale ad un romanzo che serve più che altro a presentare i personaggi e a conoscere l'ambiente.
Non mi è sembrato molto chiaro il confine tra maghi e babbani: alcuni babbani hanno figli che vengono scoperti maghi, quindi portati in questa scuola. A questo punto è ovvio che diversi babbani sanno dell'esistenza del mondo magico, essendo genitori di undicenni con poteri nascosti. Ma questi undicenni non avevano amici o compagni? Nessuno nota la sparizione di questi bambini?
Con questi misteri chiudo la mia recensione su un libro che ritengo essere adatto ad undicenni, con il solo potere nascosto di poter vivere in un mondo parallelo che si trova solo nella loro testa e che si ritrova pieno dei loro sogni.