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The Giver. Il Donatore
 
The Giver. Il Donatore 2015-03-31 10:04:04 »мσяgαиα«
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
»мσяgαиα« Opinione inserita da »мσяgαиα«    31 Marzo, 2015
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Il primo (e angosciante) distopico

In questi ultimi anni ho letto diversi distopici per ragazzi e ya, eppure nessun mondo futuro mi è mai parso così angosciante come questo. Pur riconoscendo tutti gli aspetti negativi delle società che troviamo in Hunger Games, Divergent, Matched e Maze Runner, credo che quella creata dalla Lowry sia un qualcosa di spaventoso. Tutto predeterminato, la sentenza di congedo che pende sulla testa di tutti come una spada di Damocle pronta a cadere.. e quando cade, tutto avviene in un modo meccanico, privo di rispetto per la vita in sé. Non nego di essere rimasta sconvolta negli ultimi capitoli e nemmeno mi vergogno di dire che avrei fatto volare il libro attraverso la stanza da quanto ero arrabbiata. Rabbia, proprio come quella che prova Jonas e che lo fa decidere di prendere una posizione, di prendere in mano le redini di una vita che dipende da lui.

Un romanzo che si legge in fretta, grazie allo stile privo di fronzoli e diretto, e che lascia alla libera interpretazione del finale. Riflessivo e, almeno per quanto mi riguarda, angosciante che - datemi pure della matta per questo - mi ha fatto sorgere il pensiero "E se una cosa del genere accadesse per davvero?". Se una persona è in grado di pensare ad un futuro del genere.. chi dice che, in un lontano futuro, non ci siano più persone che la penseranno in questi termini arrivando a metterli pure in pratica per un "bene superiore"? Certo, per allora sarò bella che morta, ma ciò non toglie che la cosa mi faccia un certo che. Ad ogni modo, mettendo da parte le mie "paure", non posso dire che non mi sia piaciuto, ma ci sono rimasta davvero molto male per una scena in particolare che non vi dirò (altrimenti vi guastate la lettura) e che non riesco a togliermi dalla testa. Se lo consiglio? Direi di si, ogni lettore ha una propria chiave di lettura per ogni libro e, beh, il mondo è bello proprio perché non tutti ragioniamo allo stesso modo no?

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