Dettagli Recensione
Magico
Devo essere onesta: alla prima lettura, questo capitolo non mi aveva fatta impazzire. Non perchè fosse scritto male, o perchè la trama ed i personaggi non mi piacessero, quanto per il fatto che il target della Rowling ne "la pietra filosofale" sono i bambini intorno ai 9/10/11 anni, cioè circa l'età di Harry quando comincia la saga. Ora, io avevo 16 anni quando ho letto il libro la prima volta, peraltro solo per accontentare un'amica che aveva una vera e propria fissazione per Harry Potter. Ero in prima liceo e leggevo i classici greci e latini: passare da Esiodo e i lirici alla Rowling è stato davvero difficile per me. Però, già all'epoca avevo visto molte cose buone in questa saga: ogni elemento era al posto giusto, nulla sembrava forzato, nemmeno il fatto che Harry accettasse di essere un mago senza quasi nessun problema, motivo per cui ho letto tutti i sette libri.
Rileggendo il libro adesso, con occhio da maestra, quale sto diventando, non posso che confermare questa impressione iniziale: mettendomi nei panni di un bambino, capisco perfettamente perchè questa storia possa piacere. In effetti, la trama è avvincente, vediamo un buon compromesso tra la parte di storia più misteriosa, con il ritorno di questo Voldemort, di cui si sa troppo poco, e la vita quotidiana di Harry, tra lezioni, incantesimi, amicizie e partite a quidditch. Questi due aspetti insieme ci fanno sentire Harry vicino: speciale, certo, ma un bambino comune. Ci fa pensare che queste avventure sarebbero potute capitare ad ognuno di noi; in fin dei conti, al di là del fatto che è un mago, Harry non ha nessuna caratteristica particolare, nessuna dote che lo renda diverso dagli altri bambini: vive con gli zii ed il cugino in una casa qualunque in Inghilterra, va a scuola... tutte cose ordinarie.
Credo che un punto di forza della saga stia proprio nel fatto che tutti i personaggi sono umani: non ci sono l'eroe senza macchia e senza paura, il principe, il cavaliere che uccide il drago o la principessa in pericolo. Tutti i personaggi che incontriamo in Harry Potter e la pietra filosofale sono ragazzini comuni, che vanno a scuola, che hanno una loro personalità, spesso sfaccettata e che si adatta alle situazioni. Hermione, ad esempio, viene introdotta come una bambina saccente, che tiene a fare bella figura ed ha una paura folle dei brutti voti (e dell'espulsione). Tuttavia, nel corso del romanzo, la vediamo piangere per le prese in giro di Ron, urlare di terrore di fronte al troll ed aiutare i suoi amici in ogni momento di pericolo con determinazione. Tutto questo non è da dare per scontato: ho trovato molto spesso libri per ragazzi scritti male perchè "tanto sono per ragazzi, quindi posso permettermi di scrivere personaggi piatti e storie senza senso".
Un ulteriore punto a favore sono le ambientazioni e le atmosfere che si respirano: mi hanno catturata il castello, i fantasmi, il soffitto della sala grande che mostra il cielo, le quattro case, il cappello parlante, ma anche lo specchio delle brame, la casa di Hagrid e il campo da quidditch. Con tutti questi elementi, la Rowling ha creato delle atmosfere uniche, di cui si respira tutta la magia, fino a far sembrare il castello ed i suoi spazi nient'altro che un sogno.
Proprio grazie a queste atmosfere mi sono innamorata della saga: la Rowling è riuscita a farmi sognare, tanto che ancora adesso, a distanza di anni, riesco a sentire il profumo di casa (immaginaria, certo, ma non per questo meno vera) quando ripenso ad Hogwarts.