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Auggie il meraviglioso
Auguste Pullman, detto Auggie, è un bambino come tanti, almeno fin laddove non arriva lo sguardo. Ha una mente brillante, un cuore generoso e un coraggio che si rivelerà degno di un leone.
Peccato la gente veda solo ciò che gli ha provocato la sindrome di Treacher/Collins, ovvero un viso anomalo rispetto a quello dei suoi coetanei, e più in generale ai visi che affollano solitamente strade, ristoranti, negozi, ospedali o scuole.
Già, la scuola! che ostacolo insormontabile appare! Soprattutto perchè dopo aver vissuto dieci anni sotto la rassicurante egida dei genitori per Auggie è giunto il momento di uscire allo scoperto, mischiarsi con quel mondo che da sempre lo guarda e lo tratta come un oggetto alieno, un poveraccio da compatire, un freak spaventoso.
Auggie cammina a testa bassa, non ha intenzione di farsi osservare e schernire. Il primo giorno di scuola è terrorizzante per qualsiasi matricola, figurarsi un bimbo messo a disagio dal proprio aspetto. I ragionevoli dubbi dei genitori si sposano con l'esigenza di dare un futuro a Auggie, concedergli la possibilità di affrancarsi dalla loro ala protettrice, magari solo giusto un attimo, utile per mettere il naso fuori da quel nido amorevole e vedere come girano le cose.
Cuore che batte all'impazzata, viso rivolto verso il basso, capelli lunghi a nascondere il più possibile: eccoli, arrivano puntuali sguardi e commenti.
Quelli sfacciati e quelli di sottecchi, chi mostra disgusto e chi pietà, e poi arroganza, indifferenza, paura; la Beecher Prep School avrà di che spettegolare a lungo.
I capitoli e i mesi si avvicendano velocemente con l'esperienza scolastica raccontata da molteplici punti di vista: ovviamente quello del protagonista, quindi quello della sorella Olivia (detta Via), dal fidanzato di questa, e dagli amici più cari come Jack e Summer, a delineare uno spaccato corale in cui il sole è Auggie e gli altri sono pianeti che volenti o nolenti a lui girano intorno.
L'anno passa in fretta condito da piccole sconfitte, grandi vittorie, enormi delusioni, soddisfacenti rivincite: Auggie è pronto, finalmente. La scuola non fa più paura perchè amicizia e affetto hanno avuto la meglio su un microcosmo che, isolati casi a parte, pur avendo rispettato i pessimisti pronostici con una feroce emarginazione iniziale, si accorge di quanto quel ragazzino dall'aspetto strano non sia per nulla diverso da tutti gli altri alunni.
E' quel mondo così crudele ora a fargli da protezione, in un percorso di crescita snocciolato su un sentiero di valori nobili dove i timori inerenti la crescita, acuiti dalla condizione del piccolo, vengono esorcizzati.
Toccante senza essere patetico, "Wonder" è specchio del suo protagonista, ovvero un bambino che non ha bisogno di compassione e lacrime per essere accolto ed amato.
Qualche passaggio eccessivamente addolcito non inficia il lavoro della Palacio, per un romanzo educativo da consigliarsi a bambini, adolescenti ed anche ai più grandi.
Gli insegnamenti giungono sempre da noi adulti, i comportamenti dei figli sono spesso frutto dell'educazione che noi diamo loro. E "Wonder" è lì a ricordarcelo.
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Commenti
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Verissimo quando dici....nessuna lacrima e compassione per essere amati...vale per tutti...
Ciao...
Pia
meglio esessere amati per altro, indubbiamente!
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