Dettagli Recensione
NON SI PUÒ SPERARE IN QUALCOSA DI MEGLIO!
All'inizio devo dire,ero molto scettica riguardo alla lettura di questo libro. Ma ne ero incuriosita tanto,forse troppo. E’ stato uno di quei amori a prima vista. Uno di quei libri di cui ti innamori subito al solo sguardo. In realtà non pensavo che l’autore riuscisse ad avvicinarsi così tanto al tema delle malattie terminali. Un tema difficile da affrontare,forse perché sono stati molti i romanzi che hanno cercato-inesorabilmente- di riuscire a centrare l’argomento. Risultato? Pietoso. Forse perché vivere la malattia o stare a contatto con chi ogni giorno cerca di combatterla è diverso dall'immaginarla. Ecco perché sono rimasta stupita quando ho saputo che l’autore non aveva nessun tipo di esperienza né tanto meno l’aveva vissuta in prima persona. E’ riuscito a non rendere questo libro un romanzo strappalacrime ma che alla fine non ti trasmette nulla grazie,soprattutto alla delicatezza (NON SUPERFICIALITA’) con cui ha affrontato l’argomento centrale. In realtà,è molto difficile perché non tutti una mattina possono alzarsi e mettersi a scrivere sulle malattie terminali senza conoscere praticamente nulla. E forse proprio quel nulla ha fatto sì che la storia si avvicinasse alla realtà senza diventare uno di quei romanzi logorroici e monotoni che più che libri sembrano saggi di medicina,nessuno vorrebbe leggerli. Io personalmente,a stento ho trattenuto le lacrime. Non per la storia in sé per sé ma proprio per l’idea di quel tipo di vita. L’idea del fatto che io forse non saprei affrontarla meglio,o forse non saprei affrontarla proprio. Perché non sono così forte. Non forte come Hazel Grace. Chi a sedici anni vorrebbe ritrovarsi con una malattia terminale che sai già in partenza di non poter superare. Perché quando ti capita,purtroppo,di toccare con un dito questo tipo di situazione,l’unica tra le poche consolazioni che hai è quella di poter presto guarire. Io non sarei in grado di reggere. Reggere gli sguardi pietosi che ti rivolgono in giro quando ti guardano perché sei DIVERSA. E al giorno d’oggi essere diversi AMMAZZA. Quando ho finito questo libro,dopo essere stata due minuti in silenzio,la prima cosa che ho fatto è fare una preghiera. Ho pregato al Signore di darmi la forza, la stessa forza che ha avuto Hazel, semmai un giorno mi dovesse capitare una cosa del genere.