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Zorba, Mix, Max e la lumachina
Quando pensiamo a Luis Sepùlveda immancabilmente la mente vola alle sue opere; qualsiasi essa sia. Le sue favole, nello specifico, hanno colorato gli inverni di molti bambini ma anche le primavere, gli autunni e le estati di tanti adulti che non si sono fermati alle apparenze ed hanno deciso di lasciarsi trasportare dalle parole dello scrittore cileno naturalizzato francese. E quando arrivi in libreria e scopri che qualcuno ha avuto l’idea di riunire in un unico volume le 3 novelle più note dell’autore ti chiedi se è un sogno o è realtà e non puoi resistere. Ti trovi tra le mani quel volumetto azzurro e ne scorri le pagine lentamente, gustandole, una dopo l’altra e i ricordi riaffiorano. Pensi a quando eri piccola e per la prima volta conoscevi le avventure di “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” e a com’è cambiata la tua percezione da allora ad ora, rammenti di quando già in età poi non così troppo adulta leggevi “storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” e rievochi, come se fosse ieri, il groppo alla gola che hai provato sul finale nonché la spensieratezza e la gioia che sentivi nel veder consolidare l’amicizia tra due dei più improbabili amici, infine si affaccia nella tua mente “storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza” e ti sorprendi a riflettere sul coraggio e l’anticonformismo di questo esserino che non desiderava altro che conoscere.
E tra metafore e poesia ecco che Sepùlveda ci insegna ad andare avanti perché con la forza di volontà, un briciolo di coraggio ed amore tutto si può affrontare, ci rammenta cos’è l’amicizia e ci spinge a custodirla per quello che è, ci invita ad andare oltre le avversità ma soprattutto a convivere e accettare le diversità tendendo sempre una mano a chi “ha bisogno” senza giudicare né altro.
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Commenti
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Cambiando discorso , tu lo hai letto Firmino ? Mamma quanto ho amato quel ratto... :-)
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