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Precursore del genere distopico!
The Giver è il primo libro di una serie che conoscevo ma non avevo mai letto, soltanto dopo aver visto il film mi sono decisa a leggere questo libro.
Le differenze tra film e libro, come sempre, sono tante e molto evidenti. Io ho preferito il libro, perché nel film ci sono concetti che, secondo me, non sono spiegati al meglio.
The Giver racconta una storia per certi versi originale, siamo sempre in presenza di un mondo distopico, dove tutto deve essere perfetto per non ricorrere nuovamente negli errori del passato, ma in questo libro la “perfezione” è data da un mondo piatto, senza sentimenti e senza colore, un mondo dove devi stare attento a come parli e a formulare bene le frasi, un mondo dove non esistono le bugie e dove devi essere unico ma allo stesso tempo uguale. Non possono esistere infatti i gemelli, ma neanche le razze, le differenze economiche, sociali e culturali.
Il protagonista di questa storia è il giovane Jonas, come tutti vive nella sua unità familiare con: una madre, un padre e una sorella. Ma in realtà non sono una vera famiglia, infatti nel mondo di Jonas è
tutto controllato, fin dalla nascita i bambini sono tenuti d'occhio e vengono affidati, appunto, a delle unità familiari dove nessuno ha legami di sangue, ma devono rispettarsi l'un l'altro.
Durante la cerimonia annuale di Dicembre a Jonas, avendo raggiunto l'età di dodici anni, viene assegnata la professione che dovrà svolgere per il resto della vita.
Quello è un giorno speciale per tutti i coetanei del protagonista, ma per lui lo sarà ancor di più, egli infatti si vedrà assegnare una professione che in pochi hanno mai avuto l'onore di intraprendere: Accoglitore di Memorie.
La sua è una professione particolare e unica, ma non può parlare a nessuno di ciò che fa. A guidarlo nel suo cammino vi è il Donatore, ovvero l'accoglitore che lo precede, che dopo avergli insegnato tutto potrà essere congedato.
In pratica Jonas sarà colui che si occuperà di mantenere le memorie, sarà il saggio al quale si richiederanno consigli affinché non si ricada negli errori del passato.
Jonas inizierà così a scoprire un nuovo mondo e un nuovo modo di vedere le cose. Scoprirà pian piano la diversità: dal principio inizierà a vedere i colori, fino ad arrivare a capire cosa sono realmente i sentimenti che per tanto tempo sono stati soppressi nel suo mondo.
Ho apprezzato tanto la storia e il modo di scrivere dell'autrice. Il libro può essere letto in poco tempo, visto il numero ridotto di pagine.
Lois Lowry ha una scrittura molto scorrevole e leggera e si rivolge soprattutto ad un pubblico di lettori più giovani.
Fin da subito abbiamo un quadro abbastanza chiaro sul mondo descritto.
Considerando che questo libro fu scritto nel 1993 (lo so, non ve l'aspettavate), direi che era un libro totalmente innovativo per quel tempo, ma soprattutto trattava argomenti ancora abbastanza “delicati”. Credo che il suo voler scrivere questa storia, sia una sorta di ribellione per tutte le forme di totalitarismo.
The giver quindi non può considerarsi una copia di tutti i libri distopici ultimamente visti nelle librerie, ma direi che può benissimo essere inteso come precursore del genere.
Insomma un libro secondo me che vale la pena leggere! Io cercherò i libri successivi, perché sono davvero curiosa di conoscere come continua la storia di Jonas.
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Commenti
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Ogni opera è più bella della precedente, tratta temi importanti ed é magistralmente scritta; si rende unica nel suo genere.
Buona lettura :-)