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QUESTO E' IL PROBLEMA DEL DOLORE...
Questo libro, uno dei successi editoriali del 2014, narra la vicenda di Gus e Hazel, due giovani ragazzi ammalati di cancro. Ma la malattia, tetra e implacabile ricopre solo il ruolo di palcoscenico della storia, al centro del quale domina invece l'amore, come fonte di gioia e forza universale. Pochi attimi di amore profondo giustificano un'intera esistenza, anche se potenzialmente breve come quella dei protagonisti. Non c’è nessuna dignità o coraggio nel morire, “fa schifo e basta” come dice Hazel. E allora conta come si vive, non conta come finisce il libro della nostra vita, conta quello che c'è scritto in mezzo. Per questo , nonostante tanta sofferenza per Gus e Hazel riesco a vedere qualcosa di positivo.Quante altre vacue, lunghe vite possono vantare di aver vissuto attimi simili? Che Green sia bravo o meno a solleticare la commozione altrui, queste sono cose che non possono lasciare indifferenti. Un libro sicuramente doloroso, che fa meditare su quanto la vita sia effimera, su quanto l'oblio assomigli ad un'onda che cancella le orme sulla battigia, al punto che trattenere le lacrime diverrà impossibile, sentendone il gusto amaro sulla propria pelle ma con una sorpresa inaspettata : sebbene all’apparenza amaro e doloroso, il pianto lascerà un retrogusto dolce, perché quello che hanno realizzato Hazel e Gus della loro vita è un capolavoro ed esempio di come tutti vorrebbero condensare una vita in pochi istanti. Possibile solo dopo aver superato certi ostacoli all’apparenza insormontabili, perché , e cito testualmente una delle frasi più significative del libro, “ questo è il problema del dolore, esige di essere vissuto”.