Dettagli Recensione
Verso il Grande Forse
Non sapevo davvero cosa aspettarmi da questo libro. Non credevo che fosse al livello di “Colpa delle stelle” ma ero certa che non mi avrebbe deluso e, in effetti, non è stato così.
Tutta la prima parte del libro scorre rapida sia per lo stile usato dall’autore, che per ciò che racconta (vita adolescenziale di un mezzo nerd unita a scene davvero comiche); inoltre morivo dalla voglia di scoprire cosa era successo “prima” e quale avvenimento avrebbe determinato il “dopo”. Be’, l’avvenimento non è dei più allegri ma infondo dovevo aspettarmelo. Il “dopo” è decisamente più pregno di significato e lascia più spazio per riflettere (anche se gli spunti non erano mancati nemmeno prima), ma senza che la leggerezza della lettura ne risenta. La conclusione, sicuramente inaspettata, non mi ha però soddisfatto: Green cerca di motivare razionalmente la decisione di Ciccio riguardo uno dei quesiti fondamentali della vita ma, a mio parere, non ci riesce.
Per quanto riguarda i personaggi sono tutti divertenti e delineati abbastanza bene, l’unico che non ha riscontrato particolari simpatie da parte mia (ed ora mi attirerò le ire di tutti) è Alaska. Capisco la sua situazione ma i continui sbalzi d’umore, le provocazioni e l’aura di mistero non le ho apprezzate molto.
Come “Colpa delle stelle” anche qui vengono affrontati importanti temi con lo stile leggero tipico di Green, ma nonostante ciò che scatena il “dopo” ho trovato “Cercando Alaska” meno impegnativo.
Nonostante ciò che scatena il “dopo” e la riflessione sul “labirinto” di dolore che è la vita, da questo libro ho tratto soprattutto un messaggio di speranza ed è proprio questo ciò che mi è più piaciuto. Continuiamo a guardare avanti… verso il Grande Forse.