Dettagli Recensione
BARATTO DISTOPICO
Dopo il secondo libro della saga della Lowry finalmente iniziano a collegarsi tra di loro le storie dei volumi precedenti. Il protagonista è un personaggio già visto in La rivincita, e si tratta di Matty. Un ragazzo ormai, che vive in una nuova comunità, che rappresenta una speranza per coloro i quali cercano luoghi più favorevoli in cui vivere. Lois Lowry stavolta tratta il tema dell'accoglimento di persone che vivono in condizioni sfavorevoli, possiamo chiamarlo immigrazione. Matty vive in un periodo critico della sua comunità, in quanto si discuterà della chiusura del villaggio agli stranieri. Viene tratteggiato un popolo che si degrada lentamente, a causa dell'avidità dell'uomo, che viene fuori ogni volta quando partecipa al Mercato del Baratto, un evento che rappresenta le più subdole dinamiche psicologiche dell'uomo nelle attività economiche. Matty è ancora indenne da questa male che si dilaga, e con la sua tenacia darà speranza e anche un finale degno al libro. Semplici ed efficaci vicende compongono la storia del protagonista, che stavolta ci smuovono in una maniera ancora più incredibile, con la rappresentazione della natura ribelle con la foresta che massacra i suoi passanti, e allo stesso tempo impotente rispetto all'uomo, grazie a una piccola vicenda su... una rana! Una semplice rana riesce a dare questo forte messaggio al lettore, un semplice maledetto cra cra echeggia nelle nostre menti con la sua storia!
Questo libro mi è piaciuto ancora di più di The Giver, consigliatissimo.