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Il canto della rivolta. Hunger games
 
Il canto della rivolta. Hunger games 2014-10-11 21:15:54 Vivix
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Vivix Opinione inserita da Vivix    11 Ottobre, 2014
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Straziante

Non sapevo davvero cosa aspettarmi da questo libro: c’era chi mi aveva detto che non fosse all’altezza del secondo, chi mi aveva spoilerato il finale dicendo che morivano tutti… be’, queste pagine sono state sicuramente una sorpresa e non le ho affatto trovate inferiori ai capitoli precedenti!
Il motivo per cui molti sono stati delusi è forse la poca azione che c’è rispetto ai libri precedenti, a favore di un ulteriore approfondimento psicologico della mente di Katniss che qui vediamo davvero molto provata. Personalmente non ho trovato che fosse noiosa (anche se c’è qualche situazione che si ripete troppe volte) e anzi, ha fatto aumentare la mia stima della Collins: scrivere di avventure e azione forse un po’ tutti ci riescono, ma sondare i pensieri di quella che nelle sue mani non è più solo una protagonista, ma una persona in carne e ossa, be’ penso sia davvero difficile, soprattutto quando sanno di disperazione.
Tra i capitoli si susseguono atrocità di ogni genere e ad un certo punto viene da chiedersi “perché?!”, per quale motivo l’autrice non può sorvolare, non può liquidarle con poche parole, non può indorare la pillola, non può censurarle. E la risposta è semplice. Realismo. Sì, perché nonostante ci immerga in un futuro lontano molte centinaia d’anni, il lettore lo avverte come se fosse vicino a lui, come se potesse alzare lo sguardo dalle pagine e dire “Mi trovo proprio a Panem”. Questo perché i temi trattati dalla Collins sono attualissimi e il modo d’agire dei suoi personaggi, anche e forse soprattutto, dei più crudeli e calcolatori è identico a quello delle persone vere.
Probabilmente molti si aspettavano che concedesse maggior spazio al triangolo amoroso, soprattutto alla figura di Peeta che qui, rispetto agli altri libri, compare pochissimo, ma credo che abbia agito in modo giusto in quanto se l’avesse fatto, avrebbe ridotto “Hunger Games” ad uno dei tanti stupidi libri su questo tema mentre fin da subito è stato chiaro che non era ciò a cui la Collins puntava.
Con questo ovviamente, non voglio dire che sia privo di difetti, ma si tratta di piccolezze facilmente trascurabili. Ad esempio, in alcuni momenti liquida quelle che ritengo importanti emozioni di Katniss, in un punto appare un po’ ripetitiva, in un altro troppo affrettata o poco realistica (quando spediscono la squadra a far scoppiare i baccelli e registrano al contempo il pass-pro) ma non c’è davvero nient’altro.
Il finale è straziante, non tanto per ciò che avviene, quanto piuttosto per come la penna dell’autrice riesce a descriverlo, come riesce a immergerci nella desolazione di Katniss che dopo le mille difficoltà, soprattutto psicologiche, che ha affrontato viene gettata così da parte.
Per quanto riguarda la figura della nostra “Ragazza di fuoco” a parecchie persone non è andato giù come sia distrutta in questo volume; invece io credo proprio che ci sta tutta. Ha partecipato a due, dico, DUE Hunger Games (quando uno solo è sufficiente a mandarti fuori di testa) e come se non bastasse le torturano Peeta -gli fanno il lavaggio del cervello!- a causa SUA; uccide millemila perone e molte di più vengono ammazzate (Cinna, Darius, Finnik, le persone del Distretto 12…) a causa della ribellione che involontariamente ha causato; Gale, l’amico d’infanzia che dovrebbe sostenerla, diventa buono solo a inventare trappole crudeli e ad essere geloso; Prim, per la quale Katniss si è offerta come tributo, che ha protetto da sempre, muore, per mano della Coin per giunta, che in teoria doveva essere “dalla parte dei buoni”. E dopo tutto questo uno non dovrebbe uscire di testa?C***o, nemmeno se fosse stata fatta di diamante ne sarebbe uscita integra!E’ umanamente impossibile (!) e lei è solo una diciassettenne.
Non mi sento di contestare nemmeno l’uscita di scena di Gale. E’ stato evidente quasi per tutto il libro che i rapporti con Katniss si erano ormai sfaldati e dopo che la Coin ha usato la bomba da LUI ideata per uccidere Prim e bambini vari non avrebbe mai più potuto guardarlo senza pensare alla parte di colpa che ha avuto.
Mi trovo invece d’accordo con i molti che protestano per il modo in cui muore Finnik. Sotto silenzio. Ho dovuto rileggere quella frase perché quasi non me n’ero accorta; pensavo si trattasse soltanto di uno dei tanti che moriva lungo il percorso. E Katniss non fa manco nulla per salvarlo, lo grazia soltanto con una morte rapida con l’esplosione dell’Olo!!
Personaggio che invece nel finale non ho ben capito è Haymitch: in tutta la trilogia cerca di aiutare i suoi sue tributi, seppur con i suoi modo contorti e discutibili e nonostante tutti i suoi problemi, ma alla fine, quando Katniss sembra essersi definitivamente persa, cosa fa?Assolutamente nulla!
Ci sarebbero centomila altre cose da dire ma mi rendo conto che chi legge non vuole sorbirsi i miei sproloqui, quindi…mi censuro sperando di aver dato almeno una vaga idea del valore del libro.

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