Dettagli Recensione
Avvincente.
Avvincente.
C'è poco altro da aggiungere.
"Hunger Games" brilla quanto a capacità di intrattenimento, instillando un vero e proprio desiderio di proseguire nella storia, di leggere e sfogliare le pagine, fino alla fine.
Sul dorso della mia edizione viene riportato un commento del maestro Stephen King, il quale avrebbe detto che "Hunger Games" dà assuefazione.
Di norma do poca fiducia e credito agli entusiastici elogi di quotidiani e scrittoti celebri che le case editrici sono solite inserire ovunque, per accrescere l'appeal dell'opera.
Questa volta non c'è verso di dargli torto.
Ho divorato il romanzo in meno di due giorni, non potendo fare a meno di avventurarmi in Panem, il futuristico Stato che ha preso il posto degli Stati Uniti, e in cui la disparità sociale fa da padrone.
Non ho potuto trattenermi dal volere conoscere tutto degli Hunger Games, un aberrante reality show dove la violenza e la morte sono di casa e dove Katniss Everdeen, l'apparentemente ingenua protagonista del romanzo, darà filo da torcere ai suoi avversari.
La Collins ha dimostrato una notevole abilità nel creare un mondo distopico che , per quanto distante dai nostri canoni etici possa apparire, appare comunque credibile, godibile ed in grado di stuzzicare la curiosità del lettore.
I colpi di scena sono poi all'ordine di ciascun capitolo e diviene così impossibile non lasciarsi coinvolgere dalla spirale di avvenimenti che travolgono Katniss e i suoi avversari.
Qualche piccolissima critica la si può anche muovere, ma di fatto la lettura non ne risente.
Lo stile di scrittura è un poco affrettato e dà poco spazio ai dettagli, alle descrizioni e ad aspetti che , seppur marginali, avrebbero contribuito ad arricchire l'insieme. Non c'è quella potenza evocativa che è il tratto stilistico della Rowling ( citazione d'obbligo, l'assuefazione che HG produce è paragonabile a quella che molti hanno con Harry Potter) ma nel complesso la fluidità del racconto non viene meno.
Avrei gradito anche una descrizione psicologica più dettagliata e curata della protagonista, una qualche riflessione in più sulla brutalità del gioco cui è chiamata a partecipare e sulla difficoltà di uccidere, pur se si è costretti a farlo, per sopravvivere. Non credo siano aspetti marginali e sono riflessioni che leggendo mi sono iniziato a porre, ma non ho trovato riscontro nel testo.
Non che ci abbia fatto più di tanto caso però. Ero troppo impegnato a viverli gli Hunger Games.
Ora via con il secondo volume!
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Commenti
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Premetto di non avere letto il libro.
Sono pero' stato colpito dalla discrepanza fra i rilievi critici, nella parte finale della recensione, e la valutazione molto alta attribuita in particolare al contenuto. Dal tuo commento, personalmente ho recepito che si tratta di un romanzo piuttosto superficiale, carente nell'analisi psicologica e acritico (connivente?) verso la realtà' che racconta.
Spero non veda alcun intento polemico nei tuoi confronti, da parte mia.
ma che intento polemico, sono più che felice di risponderti!
Ho dato una alta valutazione al contenuto perché ritengo che vadano considerati più punti, ad esempio l'estrema originalità dell'intreccio, l'affascinante sfondo politico dagli innegabili richiami orwelliani e i numerosi spunti di riflessione che ha ingenerato.
E' poi vero che questi spunti non sono sostenuti da dirette riflessioni dell'autrice e nascono e si sviluppano, nel mio caso almeno, unicamente nel lettore ma non direi mai che "Hunger Games" sia una lettura superficiale. Anzi, trattandosi di una trilogia ho sentito in giro che la Collins abbia attentamente dosato gli aspetti da trattare nell'arco dell'intera opera. Credo quindi che bisognerebbe leggere tutti e tre i romanzi come un unicum per farsi un'idea ben precisa.
Non nego che nel mio piccolo avrei magari dato qualche spazio in più a tali temi fin da subito, tuttavia dire che sia un romanzo acritico o superficiale non credo sia giusto.
Indirettamente la critica al regime che domina Panem e alla crudeltà del gioco emerge anche se viene dato, e direi ci riesce benissimo, maggior spazio all'intrattenimento.
Ti anticipo che ho appena iniziato il secondo volume della trilogia e già sembra che il piano psicologico sia qui invece dominante. Staremo a vedere!
Spero di essere stato più chiaro!
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