Dettagli Recensione
un libro claustrofobico
Con questo terzo appuntamento della saga di Hunger games, si chiude il ciclo delle avventure di Katniss Everdeen. Dopo esserci lasciati con la notizia che il distretto 12 è stato distrutto da ripetuti bombardamenti da parte di Capitol city, Katniss si risveglia nel distretto 13, un tempo anch'esso distrutto dalle forze di Capitol city, risorto sotto la superficie è il baluardo dei ribelli che stanno organizzando la rivolta. E' qui che è ambientata la prima parte del libro, dove viene descritta la vita nel distretto 13 dei ribelli. Con Katniss ci sono Prim, Gale, sua Madre, Haymitch... ma non Peeta, che non è stato salvato dall'arena, ma è tenuto prigioniero dalle forze governative.
Così si svolge tutta l'intera parte del libro, in un distretto chiuso, Katniss sarà costretta girare molti (Troppi) scatch pubblicitari da mandare in onda contro capitol city per fomentare la rivolta, e a combattere contro una serie di Crisi interiori davvero pesanti che la gettano sull'orlo della pazzia.
Decide di arruolarsi come soldato, [SPOILER] e guiderà un attacco direttamente sul territorio di Capitol city perdendo molti dei suoi compagni... la sete di vendetta verso il presidente Snow aumenta sempre di più, così come i suoi conflitti interiori che la porteranno a cercare di togliersi più volte la vita.
Quello che mi è apparso durante la lettura di questo romanzo è stato un forte senso di claustrofobia. Forse perché gran parte del libro è ambientata sottoterra, non ci sono i bei stagni, i bei boschi verdi dove cacciare in pace, ma tutto si limita ad una città sotterranea, posta a centinaia di metri da suolo. In più la situazione psicologica di Katniss non aiuta affatto. Perderà la maggior parte delle persone che ama, provocando in lei apatia, Frustrazione e voglia di morire, cose che si ripercuotono e vanno ad incrementare la già forte atmosfera cupa, priva di ogni forma di felicità.... pesante.
[SPOILER] Discutibili sono poi alcune scelte per quanto riguarda il corso della trama (morte della sorella (che sinceramente dopo tutto questo casino avrei preferito farla sopravvivere), la morte di la Coin, l'abbandono di Gale... ) trama troppo accelerata nel finale, alla fine si ha la sensazione che manchino dei pezzi, Confusionaria poco scandita (tant'è che ho fatto fatica a capire della morte di Prim, quando ad un tratto si parla del mare, della spuma, delle fiamme, per poi svegliarsi ustionata all'ospedale).
Finale: un po troppo semplice a mio parere, però adatto. ci voleva un lieto fine, almeno un poco, dopo tanta sofferenza che la povera Katniss (e il lettore) ha dovuto subire.
Capitol City è caduta, il distretto 12 risorgerà dalle proprie ceneri, ma una cosa è certa, Gli Hunger games non esisteranno mai più.