Dettagli Recensione
Quattro
Capolavoro mancato per un soffio, direi: un vero peccato. La prima sensazione sgradevole quando ho comprato il libro nella sezione "libri per ragazzi", si è riaffermata durante la lettura. Il libro è scritto senza alcun talento, ed è fin troppo chiaro che lo scopo di ciò fosse creare una lettura semplice e comprensibile a tutti (ma proprio tutti). Curare quest'aspetto avrebbe sicuramente donato al libro, e se un qualche milione di ignoranti non l'avessero letto perché troppo difficile, non sarebbe certo stata una grande perdita (in termini economici forse sì pero).
La storia ribalta tutto il mio voto. Dopo aver letto mille volte "brutta copia di hunger games" e viceversa ho deciso di dire la mia. La somiglianza c'è. Probabile che l'autrice si sia anche ispirata, ma le somiglianze non vanno oltre il contesto della storia. Dirò di più: almeno in Divergent non ci sono assurdità, quali un'arena in cui dei ragazzi si scannano come gladiatori e i soliti due machi che si contendono la fatalona, ecc. I dejavu ci sono e accompagnano per buona parte della lettura, sempre che la tensione e il ritmo incalzante permettano di accorgersene. Tuttavia valuto Divergent più in alto di Hunger Games.
Sin da subito m'è parso chiaro cosa rendeva la trama così accattivante: il personaggio di Quattro (nome azzeccato), e la sua relazione timida, e in fondo sana con Tris. Dico sana perché di questi tempi nei romanzi ci sono delle brutte tendenze. Il personaggio è creato e animato magnificamente: il perno che fa girare la storia. Conquista il lettore dalla sua prima apparizione.
Infine il mio ultimo criterio di valutazione: il lato fantascientifico. A parte le solite invasioni di alieni, che non si contano, in ogni romanzo fantascientifico valuto la "profeticità" della storia, che traccia un possibile futuro per la nostra società. In questo Divergent mi pare all'avanguardia. Eccetto lo scenario post-apocalittico (che non se ne può più), per il resto tocca aspetti a noi vicini, se non attuali, quali il controllo mentale (si, sono una Cassandra) e l'annullamento dell'individualità.
In complesso un bel libro. Peccato solo che sia scritto in stile molto mediocre.