Dettagli Recensione
Materiale usato male
Questo terzo capitolo della saga di Fallen partiva da un buon presupposto: i viaggi nel tempo di Luce alla scoperta del suo passato, della nascita del suo grande amore per Daniel. Certo, non è l'idea più originale del mondo (l'abbiamo già vista e rivista in centinaia di altri film, libri e quant'altro), ma ci stava, era la mossa più logica da fare, entrare negli Annunziatori e andare alla ricerca delle risposte che nessuno sembrava disposto a fornirle. Perciò si, avevo tante aspettative, tutte deluse, prima o poi.
il fatto è che questa storia del viaggio nel tempo non viene sfruttata bene: dopo aver visto la prima vita che viene raccontata non vale la pena continuare a leggere le vite che Luce scopre successivamente. La trama si svolge cosi: Luce entra in un Annunziatore, esce da qualche parte in qualche tempo, ci sono le avventure, rientra nell'Annunziatore e ne riesce da qualche parte e cosi via. Il problema è che tutte queste avventure sono esattamente uguali le une alle altre. Ogni volta lo schema è uguale, ma non solo: ogni avventura che vive Luce termina nel passato con la sua morte e nel presente con il suo dolore per aver visto il Daniel del passato e non poterci interagire, con il dolore per la disperazione di Daniel dopo la morte della Luce del passato, eccetera. Ora, tutto ciò si ripete per ogni vita che vede Luce. Ovvio quindi, che l'effetto che si ottiene è di già visto.
Di conseguenza, il libro è noioso. Si salva solo per il capitolo finale, che mette un minimo di curiosità su come la trama proseguirà.
Inoltre, ho notato una passione maniacale per la ricerca del vestito giusto in ogni vita. Ora, per passare inosservata dei vestiti dell'epoca servono, questo è vero, però scrivere pagine e pagine ogni volta sul vestito da indossare mi pare eccessivo.
Devo essere onesta, mi ha dato l'impressione di essere un libro che deve allungare il brodo e portare soldi all'autrice e alla casa editrice. è un gran peccato che si sia sviluppato cosi, perchè sarebbe stato molto meglio se le diverse storie fossero un minimo diversificate. Insomma, noioso, nulla di chè.
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