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Il canto della rivolta. Hunger games
 
Il canto della rivolta. Hunger games 2013-08-03 13:08:51 Frappina
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Opinione inserita da Frappina    03 Agosto, 2013

Deludente

Potrebbe contenere SPOILER

Ho deciso di iniziare la saga dopo aver visto il film di Gary Ross e letto il manga Battle Royal, avendo apprezzato il coinvolgimento emotivo del primo e l'idea di base del secondo(assolutamente geniale, chi ama la cultura nipponica come me sa che una pensata tanto originale, affascinante e crudele poteva partorire solo da un giapponese).
Il primo libro è carino, spiega molti punti che nel film erano rimasti oscuri e apparivano incoerenti.
Il secondo è piacevole ma perde qualche colpo.
Però è col terzo che andiamo incontro al completo e totale disastro.

La storia in sè e per sè non è male: la guerra e la ribellione erano le naturali conseguenze dei due libri precedenti, era logico e inevitabile che dovesse andare così. Il problema è come il tutto viene sviluppato.
Sono d'accordo con chi dice che sono stati tralasciati momenti importanti per altri di scarso interesse, ma quello che proprio non ho sopportato è stato il continuo bypassare tutti i punti nevralgici della trama. A parte il bombardamento dell'ospedale, non c'è una, ma dico una battaglia che venga descritta. Ci ritroviamo sempre a dover aspettare l'esito delle missioni mentre katniss passeggia su e giù per i corridoi (assolutamente indecente il salvataggio di Peeta liquidato con un semplice "eccoci siamo tornati!") oppure ne apprendiamo l'esito dopo l'ennesimo svenimento e risveglio in ospedale. E il più delle volte non viene nemmeno dedicato un dialogo diretto, ma si fa un triste riassuntino giusto per delineare il punto della situazione.
Lo so, sembra uno scherzo, sembra che stia esagerando per gettare fango su fango.
Vorrei che fosse così ma invece è la triste realtà.

Katniss non prende mai parte alle battaglie più importanti, è ridotta a ragazza-immagine dei ribelli e il tutto mi potrebbe andare anche bene se si spostasse l'attenzione su una guerra mediatica piuttosto che su una tipica con cannoni, bombe e baionette, anzi oserei dire che la troverei anche più interessante visto che di ribellioni tutte fuoco, spari e morti ammazzati ne ho piene le tasche (a livello letterario intendo). Ma in realtà non succede neanche questo. Anzi appare poco credibile che mentre fuori c'è una guerra in corso (ma non fuori in senso figurato, fuori nel senso per strada sotto casa tua) la gente se ne stia a guardare la televisione ammaliata da una ragazzetta in tutina.
Se si voleva far passare il messaggio che la ribellione è stata vinta grazie alla televisione non è stato abbastanza pregnante, se, al contrario ci troviamo di fronte ad un'ordinaria rivolta dove c'è un po' di tutto, spari, ideologie, diffusioni di notizie, è ancora peggio perché non si vede come Katniss possa avere un ruolo che faccia la differenza quando per tutto il tempo non ha mai mostrato un proprio pensiero rivoluzionario e il suo unico scopo è stato quello di salvare la pelle a se stessa e ai suoi amici.

Per non parlare del tentativo di intrufolarsi nella villa di Snow...pagine e pagine di viaggio per? Si, svenire un'altra volta e ritrovarsi a conti fatti. Tre editor e nemmeno uno che le abbia detto che raggiri di questo genere non li usano neanche i dilettanti. Bah.

E passiamo al punto di maggiore amarezza: il triangolo (?) tra Gale - Katniss - Peeta. Lo dico subito, io sono stata a sostegno della coppia Kat/Peeta fin dal film e non solo per una questione si simpatia/empatia ma perché più sono andata avanti con la lettura più questo finale era l'unico che avesse un senso. I momenti con Gale sono sempre un po' tirati con le pinze, con Peeta abbiamo scene di maggiore intensità e intimità. Il rapporto tra i due protagonisti ha un percorso, ha degli alti e bassi, ha una narrazione. Quello con Gale sembra fermo ai boschi e ai ricordi che Katniss ha della loro amicizia. Ho avuto dubbi sui sentimenti di Katniss per Peeta ma quasi mai questi dubbi comprendevano la possibilità che amasse di più Gale. E comunque si sono dipanati del tutto dal bacio sulla spiaggia fino alla perdita di memoria. Quest'ultima avrebbe dovuto essere sviluppata in maniera più interessante: Peeta poteva finalmente amare Katniss per come è veramente, abbandonando completamente l'idea troppo perfetta e idealizzata che si era fatto (dando inizio ad un amore non adolescenziale ma adulto e maturo) e Katniss, avendo perso le certezze sui di lui sentimenti avrebbe dovuto riconquistarlo. E invece...e invece niente. Assistiamo ad un lento declino, alla freddezza e all'allontanamento, riempita da un po' di Gale qua e là.
Ma alla fine tutto va per il meglio. Peeta e Katniss tornano al macabro distretto 12 per formare l'allegra famigliola Mellark. Favoloso. (Ma perché! Perché? Neanche voleva figliare e si ritrova con due pargoli...dopo millemila pagine di "io non voglio bambini" non ce li meritavamo due righi di spiegazione? A quanto pare per la Collins no)
Ah ma attenzione, non lo sposa perché lo ama, lo sposa perché con lui può avere una vita tranquilla. Fine della spiegazione. Liquidata in due righi. Giuro.
A questo punto avrei preferito che non avesse scelto nessuno oppure che l'amore dei due libri precedenti non ci fosse mai stato. Perché non puoi, ma intendo proprio a livello tecnico, imbastire una love story per quasi tre libri e fare finta che non sia mai esistita. Tanto che quel "vero" finale mi sa tanto di falso se ripenso ai momenti di gelo delle 100 pagine precedenti.

E poi, detto fra noi, Perchè la nuova presidentessa è un personaggio secondario e inutile? Che forma di governo si è instaurata? Com'è la situazione politica a Capitol City? Pare che tutto questo non abbia importanza e che la priorità sia quella di far vedere che alla fine, si, Peeta e Katniss ci sono riusciti a portare due marmocchi per prati.

Un'ultima nota: a me lo stile non piace, troppo sciatto, migliaia di morti che passano sotto gli occhi senza che ti colpiscano sul serio. Troppe liste, troppo raccontato, troppi dettagli inutili. Ho particolarmente odiato il momento in cui scrive che Gale va a vomitare in un lavandino giallo acceso. Come questa informazione sul colore insolito del lavandino possa influire sulla storia non si sa.

Insomma spero solo che col film facciano un miracolo e ci diano tutto quello che nel libro ci è mancato. Mi appello al regista e chiedo che sia il meno aderente possibile alla trama in maniera da dare un finale degno alla saga.

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Commenti

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16 Gennaio, 2014
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Mi trovo assolutamente d'accordo con te, io credo che la saga sia fantastica, l'idea originale e piacevole... ma con due libri come i primi due la Collins poteva creare un epilogo travolgente e stupendo invece, invece... deludente. Io cercavo di andare avanti sperando che succedesse qualcosa, e mentalmente speravo che il film potesse essere più avvincente. Peccato.
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