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Harry Potter e i doni della morte
 
Harry Potter e i doni della morte 2013-07-27 14:07:30 Todaoda
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Todaoda Opinione inserita da Todaoda    27 Luglio, 2013
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Sorprendentemente introspettivo

L'originalità, la bellezza, i sentimenti, l'ironia e la suspense, sono tutti termini già utilizzati innumerevoli volte da lettori e fan per descrivere la saga del piccolo mago occhialuto e dal canto mio non ho nulla da ridire, per quanto abbia letto solo gli ultimi due libri si capisce subito dallo stile dell’autrice, dalle sue curiose trovate che questa è senza dubbio una bella ed avvincente favola a cui, se conosciuta alla giusta età, è impossibile non rimanerne avvinti, vuoi per quel meccanismo di immedesimazione nel protagonista, sì mago ma dai connotati e problemi assolutamente umani, vuoi per quel bisogno recondito nell’animo di ogni adolescente di fuggire dalla sua apparentemente brutta realtà. E quale luogo migliore per fuggire se non quello incantato di un mondo dove tutto è possibile? Quale luogo se non uno dove, pur esistendo grosse e terribili ingiustizie, alla fine il bene, la lealtà e l’amore sembrano sempre trionfare?
Dunque niente da eccepire, una bella saga e una bella favola, tuttavia quest’ultimo libro, almeno rispetto al precedente è qualcosa di più di una semplice favola: è vero che in quest'ultimo romanzo a differenza degli antecedenti il tema della confortante realtà parallela rappresentata dal mondo costruito attorno al castello di Hogwarts viene soppiantato dal più collaudato, e forse più banale, tema della fuga dei protagonisti, fatti passare ingiustamente per fuorilegge e come tali braccati da maghi cattivi, tuttavia ciò che potrebbe sembrare un cliché narrativo è altresì una acuta metafora (anzi proprio quella metafora sopra accennata) della crescita e della maturazione dei ragazzi, degli adolescenti che diventando adulti, proprio come i loro simili reali, devono affrontare problemi via via più difficili durante un cammino costellato dall'incertezza, dall’ingiustizia e talvolta dal rimpianto. E come giusto che sia in questo romanzo conclusivo i toni si fanno adeguatamente cupi, più che negli altri capitoli, e più angosciati, peccato solo che l'immancabile, banale, scontro finale tra le stereotipate forze del "bene" e del "male" non sia all'altezza delle aspettative e conduca ad un epilogo leggermente in tono minore.
Ma non è tanto sul canonico finale (per certa narrativa più è banale e più sembra diventare indispensabile) che mi preme concentrare l'attenzione, ma sulle parti subito prima, quando il protagonista comprende alla fine quale è il suo destino e con determinato, ma ragionato cipiglio accetta la sua ineluttabile condizione: egli infatti forse dovrà morire, forse dovrà sacrificarsi, ne sarà in grado? Queste pagine sono scritte con una tale sofferta (e sorprendente) lucidità emotiva e con un tale vivido angosciante realismo che è difficile anche per un adulto non far scattare nel suo cervello quel meccanismo di totale immedesimazione che gli fa sembrare di vivere le vicenda in prima persona: ma io al posto di Harry Potter cosa avrei fatto? Io come avrei reagito, come mi sarei comportato? E così via.
Forse l’autrice finalmente stanca di focalizzarsi solo sulla narrativa per ragazzi ha voluto intercalare alla storia delle pagine di seria, sentita, se non addirittura profonda e personale introspezione, forse con questo suo excursus (anche se di excursus vero e proprio non si tratta poiché si inserisce perfettamente nella trama) ha voluto dimostrare di essere pronta per una altro più complesso (ma non necessariamente più elevato) genere di scrittura, ma queste poche pagine sono assolutamente degne di nota e non soltanto nell’ambito in cui si colloca la saga del maghetto, ma nell’ ambito letterario mondiale, elevando questo libro, di per sé forse più scontato e banale del precedente, a curiosa voce fuori dal coro del moderno filone del post realismo e sicuramente a pietra miliare, e indiscusso termine di paragone, della letteratura fantasy.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Gli altri libri della saga e consigliato anche ai malfidenti, come il sottoscritto, che dubitavano delle capacità della scrittrice.
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30
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