Dettagli Recensione
Un'idea geniale e innovativa
Suzanne racconta di avere avuto l’idea di questa trilogia facendo zapping tra un canale ed un altro, passando dai reality show alle immagini di guerra è scoppiata la “scintilla”. Narra delle vicende di Panem, una nuova nazione sorta dalle ceneri della vecchia civiltà e ambientata in un futuro post-apocalittico, in cui parte del Nord-America è occupato da 13 distretti schiavi di Capitol City. Quest’ultima, al fine di ricordare ai distretti i “giorni bui” in cui i distretti hanno tentato di ribellarsi alla schiavitù, di anno in anno organizzano una sorta di reality show in cui due ragazzi (estratti a sorte) per ogni distretto si affrontano in un arena, da cui uscirà vivo solo un tributo. Hunger Games è un ottimo libro, si lascia leggere, molto scorrevole. I protagonisti Peeta e Katniss sono resi celebri dall’autrice che fa in modo che i loro sentimenti contrastanti siano capiti nella migliore maniera possibile: i sentimenti la fanno da padrone, paura di perdere le persone amate, rabbia, affetto, amore, determinazione sono mescolati in un romanzo che si lascia apprezzare. Uniche note stonate secondo me la scrittura in prima persona (che non gradisco, opinione personale) e la prima parte del libro, quella inerente alla partecipazione ai giochi, appare un po’ ripetitiva e pesante. Comunque un buon libro, da premiare soprattutto il plot e l’idea innovativa.