Dettagli Recensione
UN FILO E UNA FORBICE.. OHI OHI!
E' uno di quei romanzi che una volta chiuso, poi ti trovi a fare un monologo con te stessa:
E ora? Che succede?
Bè niente di buono... visto che ti lascia un pò con l'amaro in bocca, ma d'altronde è iniziato già con dell'amaro. La morte di qualcuno a cui tieni è la cosa più terribile che ci sia. Ti spaventa. Ti fa chiedere "perchè proprio a me?". Ti fa divenire egoista. Lamentoso. Perennemente triste.
Ma quando la morte è tua, è anche peggio.
Samantha ha tutto quello che un adolescente può avere. E' viziata, egoista e.... morta.
Sarebbe potuto passare per un brutto sogno, ma Sam capisce che non è altro che un'illusione perchè lei è morta davvero, ma per qualche strano motivo rimane in vita e ripete il suo ultimo giorno per ben sette volte.
Sam ha un ragazzo ed è proprio con lui che si trovava quella tragica notte in cui ha perso il suo futuro.
All'inizio il 12 febbraio è un giorno normale come tutti gli altri. Poi il 12 febbraio si ripete e allora Sam capisce che può salvare se stessa dalla morte.
Facile a dirsi ma non a farsi, no?
Il problema è che Samantha non deve salvare sè, ma qualcun altro. E solo salvando quel qualcuno che può trovare la pace in sè.
E la trova ancor prima di saperlo, perchè la vera salvezza, signori, non è altro che la lotta per essa.
Il non arrendersi anche se i valori in cui si credono stanno decadendo.
Sono decaduti.
Signori, lo diceva Schopenhauer con la sua ascesi. Lo ripete Kierkegaard con la ragione. Nietzche col nichilismo e ora Samantha Kingston con la morte.
Neppure quando non si può far più nulla, si può fare qualcosa (E questo lo aggiungo io. Oggi mi sento filosofica!)
Tornando al libro, un semplice incidente e puff..
Ma possiamo davvero parlare di incidente? Cosa è successo davvero? E perchè Sam rimane sul FILO tra la vita e la morte.
Qual'è la FORBICE che può tagliarlo? O meglio chi?
Ok, vi sto svelando un pò troppo.. quindi la finisco!
Solo: leggetelo.