Dettagli Recensione
Capaille Uisce
La "Corsa delle Onde" di Maggie Stiefvater è stato un libro molto piacevole da leggere, ma si poteva fare di più.
La storia è interessante; la scrittrice ha voluto trattare il mito (scozzese/irlandese) dei cavalli marini o, nel libro, capaille uisce. enormi animali assetati di sangue, ed è riuscita a creare un bel libro, ma a tratti la storia presentava alcuni punti di debolezza.
I capaille uisce (ancora non ho la più pallida idea di come si pronuncia questo nome), sono all'apparenza come i comuni cavalli, anche se più grandi, quindi riescono a muoversi tranquillamente sulla terraferma dove hanno velocità impressionanti. Ma sono cavalli marini e quindi sono anche formidabili nuotatori, e temibili predatori in quanto, a differenza dei nostri cavalli, mangiano carne.
Grazie alla loro potenza, forza e pericolosità vengono catturati dagli abitanti dell'isola, allevati e impiegati nella temibile "Corsa dello Scorpione". Ed è proprio intorno a questa corsa che si svolge tutta la trama.
Seguendo i due protagonisti Sean Kendrick e Kate Connolly (ma nel libro viene chiamata Puck, immagino per riferimento a "Sogno di una notte di mezza estate", anche se nel libro rimane un grosso punto interrogativo perché non viene spiegato) conosciamo tutte le varie fasi della gara, dall'iscrizione al temibile 1° novembre, giorno annuale della gara, giorno dove sempre e inevitabilmente qualcuno muore.
La trama è avvincente, ma come ho detto all'inizio, si poteva fare di più, in quanto certi aspetti della trama ed alcune descrizione o spiegazioni sarebbero dovute essere più approfondite, mentre in altri momenti gli avvenimenti erano fin troppo lenti e la scrittrice si dilungava troppo.
Inoltre alcune decisioni dei protagonisti appaiono deboli e senza un vero fondamento, come se in quel momento la scrittrice avesse il blocco dello scrittore e, per non lasciare uno spazio vuoto, avesse messo la prima cosa che aveva in mente..
Lo stesso stile, seppur molto semplice e scorrevolissimo, presenta delle mancanze.
La storia viene raccontata dal punto di vista dei due protagonisti alternando quindi capitoli tra Puck e Sean, ma spesso la differenza fra le due voci (cosa secondo me essenziale se si vuole scrivere attraverso diversi punti di vista) era minima e solamente gli eventi descritti potevano rassicurarmi su quale personaggio in quel momento stava parlando..
Infine i protagonisti erano poco... profondi.
Puck inizialmente era troppo infantile, le sue decisioni insensate e inspiegabili, mentre Sean era fin troppo serio e maturo per l'età che avrebbero dovuto avere. Entrambi però non riescono ad esprimere i loro sentimenti, rimangono lì in superficie... Se solo si fosse scavato un po' più a fondo probabilmente certi momenti che ho trovato un po' vuoti, si sarebbero trasformati in eventi toccanti e commoventi.
Dopo queste piccole critiche devo però dare un 10 e lode per il finale.
Non solo l'ho trovato adatto alla storia e non scontato, ma anche molto emozionante.
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
e prego Amarilli, il libro è veramente scorrevole, non farai fatica a leggerlo
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |