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Angeli non proprio angelici
La prima cosa che colpisce di "Angel" di L.A. Weatherly è la concezione di angelo.
Avete presente i dolci e simpatici angioletti nei dipinti? O quei volti così splendenti e rassicuranti che portano buone nuove e pace?
Beh, SCORDATEVELI!
Perchè la fame, quando si fa sentire, colpisce tutti indistintamente e per sopravvivere non si farebbe di tutto?
Anche gli angeli sono in crisi, il loro mondo ha carenza di etere, hanno fame e trovano nutrimento in noi attraverso il "fuoco sacro"... e cosa ne ricaviamo noi in cambio? Una vita più bella e soddisfacente? Gioie e ricchezze? NO! Malattie fisiche e mentali.
Ecco quello che produce il tocco di un angelo secondo L.A. Weatherly. Un punto di vista molto alternativo che mi ha decisamente colpito.
La storia è raccontata attraverso due punti di vista principali: Willow e Alex
Willow è una ragazza sensitiva, pratica di motori, che per la sua "particolare natura" verrà a trovarsi in contatto con Alex, un giovane e infallibile AK, ovvero "Angel Killer", che ha il compito di fermare l'invasione di angeli.
Il fatto che ho apprezzato maggiormente è che, a differenza di molti altri libri che ho letto, non c'è solamente il solito sguardo tra i due protagonisti e poi inspiegabilmente entrambi sono avvinghiati in un bacio appassionante, ma qui i due protagonisti prima si conoscono, parlano, cercano di capirsi a vicenda e solo dopo c'è l'innamoramento con tutte le insicurezze e i timori tipici dell'età dei due personaggi.
La trama viene raccontata, come già accennato, attraverso due punti di vista principali, Willow e Alex, ma solamente i capitoli raccontati attraverso la ragazza sono in prima persona, quasi a voler indicare il personaggio con il quale la scrittrice si sente più in sintonia.
Solitamente non mi piacciono troppi punti di vista all'interno di una storia e qui, devo dire, ce ne sono molti di personaggi secondari, ma li ho trovati ben strutturati, non mi hanno creato confusione e invece mi hanno fornito quelle informazioni in più utili per l'andamento della storia.
Insomma un bel libro, scorrevole avvincente e mai lento.
Quello che mi ci voleva!
Buona lettura.