Dettagli Recensione
Ritornare bambini
Signorina Sempre-no
Che giardino bello hai fatto!
Se lo tiri per la coda
Dice “bello” anche il gatto!
Signorina Sempre-no…
Signorina Sempre-no…
Cercherò di essere semplice, come lo è il libro. Lo stile è fresco,gioviale,pulito e lineare,con un amore intenso,profondamente sentito per la Natura e sembra quasi di sentire ,attraverso la lettura,il vento della brughiera, il profumo dei fiori e della terra bagnata, il ronzare delle api che raccolgono il nettare.
Si assiste sensibilmente alle bellezze del Creato, tutto il libro è un inno e un incanto quasi infantile.
Ci si addentra in pieno nella psiche infantile e ci si rende conto di come il passato che abbiamo vissuto da bambini ,se negativo,possa essere un’oscura coltre che coprirà il restante della vita adulta come un macigno nero e soffocante,avvelenato. Ma qualcosa viene in nostro aiuto,un raggio di sole può filtrare nel nostro cuore rabbuiato e donarci una parvenza di speranza come un seme innestato a forza, per poi essere innaffiato da lacrime di dolore o di gratitudine.
Il Mondo che ci circonda non è bello. E’ brutto e gravido di ogni malignità. Proprio per questo abbiamo bisogno di “tornare bambini”, per assaporare quella bellezza del creato che il nostro cuore appesantito e inquinato dalla presenza di macchine e cemento,riesce a stento a cogliere, addirittura per niente. Vivendo in una città inquinata capisco e comprendo,inconsciamente,come molti dei malesseri attuali e moderni,siano derivati semplicemente dalla lontananza dalle vere cose belle e che possono soddisfarci pienamente.
L’armonia del creato e delle creature possono aiutarci in qualche modo ad intrecciare un filo invisibile,ma profondamente sentito, con Qualcosa di superiore, un qualcosa che il libro stesso definisce “incantesimo”, una “magia”, rialza il nostro cuore troppo infangato dalle delusioni e dalle amarezze della vita verso le vette del cielo.
Mary,la bambina piena di odio e scontrosa sperimenterà la tenerezza e la gioia dell’infanzia, attraverso circostanze misteriose. Un’altalena rotta, un parto doloroso, un bambino rinchiuso dentro le mura del castello e che ogni tanto manda lunghi e dolorosi lamenti, un padre assente e lontano, le dicerie stupide e cattive della gente che continuano a creare uno stigma insopportabile.
Avviene qui qualcosa, un giardino, che è simbolo della nostra esistenza. Grigio,morto, con i rosai rampicanti sepolti in un sonno profondo da anni di dimenticanza ,ma qualcosa sottoterra, anche la buona volontà di un essere umano, lavora e mette radici. Nel profondo di noi stessi c’è sempre un germoglio,un seme pronto a rinascere se riuscissimo in qualche modo ad estirpare l’erbaccia dell’orgoglio,del rancore, dell’invidia e dell’odio.. e questo seme,senza erbaccia intorno potrà respirare e far nascere non solo un fiore ma migliaia e migliaia di fiori. E’ quello che succede a Mary ,l’orfana, e Colin anch’esso orfano, ma solo di madre.
Gli occhi di Colin sono quelli di sua madre e in qualche modo, lo spirito amorevole di questa donna accompagna la vita di questi due fanciulli cresciuti senza affetto. Fino a trasformare il giardino morto in un giardino pulsante di vita.
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Concordo anch'io con il pensiero di @Cristina72 !
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