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GIOCHI DI SOPRAVVIVENZA
Capitol City governa su Panem, nazione corrispondente agli attuali Stati Uniti in un futuro prossimo nel quale la dittatura è totale e dove la gente è divisa in grandi macroaree chiamate Distretti.
Ogni anno in questo luogo vengono organizzati i terribili Hunger Games, lotta di sopravvivenza tra adolescenti, gara per la vita, divertimento per i pochi ricchi, terrore per la restante popolazione.
Il clima dispotico nel quale si svolge l’intera vicenda, dove la moralità è fuori dalla logica attuale e la dignità viene calpestata, può ricordare l’inarrivabile “1984” di Orwell … tuttavia il racconto non si perde nello spiegare le ragioni che hanno portato a tale situazione, bensì si accende delle vicende di Katniss e Peeta, personaggi principali del romanzo.
La storia è ben congegnata e piacevole, alcune idee sono davvero originali e tutto scorre veloce pagina dopo pagina in un’attesa che sale col procedere del racconto tra momenti esaltanti e tratti forse un po’ troppo superficiali e difficili da spiegare … senza però togliere nulla all’insieme narrativo costruito dalla Collins.
Primo di una trilogia, “Hunger Games” merita l’attenzione di tutti. Si toglie l’etichetta di libro per ragazzi per attaccarsi quella di libro per le masse. Pur non potendo pretendere di diventare un classico imprescindibile, resta un libro da consigliare. Fenomeno di massa, già reso film (che io ancora non ho visto) è qualcosa da provare.
Un po’ di amaro in bocca però, devo confessarlo, questo libro me l’ha lasciato, un “poteva essere di più” ma non è stato …
Un successo meritato, con riserva.
“Che i settantaquattresimi Hunger Games ( per voi ) abbiano inizio!”