Dettagli Recensione
Per incontrarla.
Torno sempre a Oz.
Per incontrarla, anche se fa male.
I pomeriggi passati con questo libro nelle mani non me li può togliere nessuno, non potrò mai dimenticarli e se un giorno dovesse cogliermi l’alzheimer so che questo libro sarà uno dei miei punti fermi.
Io e lo Spaventapasseri che vuole a tutti i costi un cervello siamo diventati amici subito e mentre leggevo, come una voce fuori campo, dicevo, sorridendo quasi per prenderlo in giro:”Ma tu sei l’essere vivente più sveglio e furbo che io abbia mai conosciuto!”, a otto anni era molto divertente, ricordo che mi facevo certe risate!
L’uomo di latta che voleva un cuore per amare di nuovo la sua fidanzata mi faceva molta tenerezza e mi immedesimavo così tanto da pensare che io, senza amore per mia madre e mio padre non so se avrei voluto vivere ancora.Tifavo tantissimo per lui e la sua situazione mi preoccupava non poco ma mentre attraversavamo il regno di Oz (perché anche io ero col loro in questa avventura), il suo cuore lo sentivo battere, e mi tranquillizzavo.
Il leone poi! Lui l’avrei abbracciato tantissimo. Era il più tenero e ogni Natale speravo potessero regalarmene uno vero, proprio come lui.
Dorothy era un’amica. E le dicevo di non preoccuparsi, che sarebbe riuscita a tornare a casa, tanto i libri per bambini finiscono sempre bene.
Ora ho 30 anni e se potessi tornare indietro nel tempo andrei a casa dei miei genitori, in camera mia, nel 1990, e direi a quella bambina con un libro buffo e consumato tra le mani che davvero, in ogni occasione, bisogna credere in se stessi, non è una frase fatta, le direi di non dimenticarlo mai perché è un attimo e la vita ti inghiotte. Per abitudine si vive e si accettano i propri limiti senza nemmeno accorgersi di averne…Francy, le direi, ricordati questi tuoi amici quando hai paura, perché da grande sarai veramente sbadata e le cose che ti piacciono o ti piaceranno non sempre riusciranno a tirare fuori la tua grinta, le vedrai passare e ti accorgerai, quando ormai è tardi, che erano le uniche cose che ti hanno dato la forza di crescere.
I treni passeranno ma tu non sempre riuscirai a salire perché le tue valige saranno troppo pesanti.
Questo le direi.
La morale sembra infantile e fin troppo naturale perché noi uomini cerchiamo le cose difficili e alternative, i messaggi semplici non ci interessano, sono da sfigati. Credere in se stessi? Che cosa banale! Eppure, pensateci bene, chi lo fa davvero?
A parte il racconto, che è molto piacevole, sono particolarmente legata al Mago di Oz.
In questo libro c’ho rinchiuso il bene per una persona che non c’è più. Ci si salva con poco, sono trucchetti stupidi ma un modo dovevo inventarmelo per rincontrarla qualche volta.
Già a otto anni la Strega del Nord l’avevo disegnata mentalmente come mia nonna. Quel bacio che protegge Dorothy durante la sua avventura io lo ricevevo ogni sera, insieme ai ”Sogni d’oro”.
La mattina andavo a scuola sapendo che niente di male poteva accadermi perché io portavo stampato sulla fronte il suo bacio. I cattivi lo vedevano e scappavano a gambe levate. Che ridere.
Mi proteggeva, leggevo e la vedevo lì, nella storia. Lei ha sempre vissuto in quel libro, era la mia strega buona.
“E’ una simpatica vecchietta, col volto coperto da rughe, dai capelli bianchi, con un portamento alquanto impacciato”.
La sua perfetta descrizione.
E quando è morta il primo pensiero che ha attraversato la mia mente sconvolta è stato quanto fosse fortunato l’uomo di latta a non averlo più un cuore, perché il mio scoppiava, e scoppia ancora, di tristezza.
E’ per questo che torno sempre a Oz.
Per incontrarla, anche se fa male.
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Commenti
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Un fazzoletto grazie...
Bellissima e dolcissima questa recensione! Riporta indietro di ... tanti anni... anche me.
Complimenti e grazie per il viaggio nella macchina del tempo!
:)
Senti, Francesca. Mi hai fatto piangere...
Che meraviglia hai scritto. penso che anche Oz non si scordera' mai di te.
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