Dettagli Recensione
Copertina originale ma trama già letta
Premetto subito che Matched è un libro riguardo al quale avevo riposto veramente molte aspettative, e ora che l'ho letto mi rendo conto che me n'ero fatta un'idea sbagliata, l'avevo ampiamente sopravalutato. Forse sarà stata la splendida cover con quella ragazza chiusa dentro a una bolla, ma ero davvero convinta che l'originalità della copertina si riflettesse anche sulla storia. Ma purtroppo non è stato così.
Adoro il genere distopico, negli ultimi anni sono stati pubblicati vari libri appartenenti a questo filone narrativo, però sono convinta che questo genere sia abbastanza poliedrico e che sia possibile creare qualcosa di nuovo anche in un ambito ampiamente sfruttato, ma leggendo Matched ho avuto la continua e fastidiosa sensazione di dejà-vu. Il mondo ricreato dall'autrice ha davvero molti (troppi) elementi in comune con "The Giver" di Lois Lowry. A partire dalla rigida divisione delle professioni, alla morte imposta per gli anziani al raggiungimento di una età prestabilita, all'uguaglianza che tutti gli abitanti devono avere nell'abbigliamento, indice di una Società che vuole definirsi come giusta, equa, e garantire ai suoi abitanti una vita senza pericoli, senza malattie, senza guerre e senza preoccupazioni. Mettendo da parte l'ambientazione la trama di Matched si sviluppa comunque in maniera del tutto diversa da quella di "The Giver" , però anche qui non ho incontrato elementi originali. Il lettore si imbatte nel solito e super-inflazionato triangolo amoroso in cui la protagonista deve scegliere tra i due contendenti e la narrazione dalla metà in poi si trascina un po' lenta, con un finale aperto che non è riuscito a soddisfarmi e a innestare in me la curiosità di leggere i seguiti, perché (diciamocelo chiaramente) non ho bisogno di leggere altri due libri per scoprire come andrà a finire questa trilogia, data la prevedibilità della storia riesco già ad immaginarlo.
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