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vampiri che si distinguono
Eternity è una storia di vampiri che riesce a ritagliarsi una sua fetta d'originalità all'interno di un tema contemporaneo abusato. Tralasciando l'aspetto gotico romantico, più sfruttato nella letteratura contemporanea di genere, mette in risalto la mancanza di sensibilità, non soltanto emozionale ma fisica, motore principale che porta al desiderio di un ritorno all'umanità.
Lo stile è fluido e scorrevole, e l'intreccio narrativo riuscito. La trama è ben strutturata e abbastanza intrigante da invogliare la lettura, anche grazie a passaggi sufficientemente riusciti tra il presente e il passato di Lena, che mettono a confronto i due lati del personaggio: vampiro e ragazza adolescente. In questo la Maizel mette efficacemente a frutto gli studi di scrittura creativa.
Tuttavia alcuni elementi potevano essere sfruttati meglio, come la parte di thriller-azione che poteva essere fusa in modo più efficace col romanticismo e l'esperienza di Lena nel mondo adolescenziale. C'è poi la mancata caratterizzazione di alcuni personaggi, o perlomeno non in modo sufficiente per darne un quadro preciso e creare un'affinità col lettore. Anche se il problema principale è imputabile alla coerenza, soprattutto nell'evoluzione della protagonista - uno dei pochi personaggi descritti meglio, anche perché unica narratrice della storia e quindi principale e punto di vista.
Il tema centrale è il passaggio dalla condizione di vampiro crudele al ritorno d'umanità di Lena, ma il suo modo di sentire e i suoi pensieri sembrano a volte incoerenti: ad esempio prova più rimorso per aver baciato il ragazzo di un'altra che per la sua crudeltà di vampiro e di fronte al cadavere di un gatto. Nonostante alla fine si riscatti, il passaggio della sua presa di coscienza è un po' confuso e non ben visualizzato durante il procedere della storia. Inoltre il tono della narrazione ondeggia fra descrizioni che dovrebbero impressionare per crudezza oppure risaltare per ironia, ma non sortiscono nessuno dei due effetti. Decisamente più facile affezzionarsi al personaggio maschile Rodhe.
Ottimo invece il finale, in parte inaspettato.
In complesso comunque il romanzo è una lettura gradevole e leggera. Peccato che tutto il suo potenziale non sia stato sfruttato al meglio e una lettura ricca di significati profondi appaia forse più frivola di quanto non sia in realtà.