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Senza libertà
Può un piccolo racconto di poco più di cento pagine essere pieno di significato tanto quanto tomi filosofici ben più consistenti senza passare per la noia ma anzi trascinandoti pagina dopo pagina ? Si, assolutamente.
La Lowry ci mostra un mondo perfetto , o spacciato come tale, dove il libero arbitrio è stato completamente azzerato , la società si basa su una serie di regole e consuetudini accettate senza riserve dalla popolazione, non c'è spazio per i sentimenti (confusi con semplici pulsioni e abbassati al loro livello) , chi non rientra nei ristretti canoni imposti da un fantomatico consiglio dei saggi viene "congedato". Lo stesso individuo è spersonalizzato , si è divisi per età, e si diventa dei sette o dei dodici a seconda di quanti anni si hanno, dei numeri, ogni anno è un passaggio scandito da una cerimonia piena di persone ma vuota di valori ed emozioni. Tutto è prestabilito e ciò che non segue la direzione che ci si aspetta non ha più motivo di esistere, le famiglie vengono create solo per crescere dei figli, una volta che questi diventeranno adulti saranno sciolte e via così . Il giovane Jonas viene prescelto per un incarico di grande importanza : diventare un accoglitore. In pratica un anziano, chiamato donatore, custode di tutte le memorie del tempo passato e di tutte le emozioni passerà a Jonas queste informazioni e lui ne sarà il nuovo custode. Questi ricordi sono negati alle altre persone, perchè senza memoria, senza ricordi si è sperduti, senza punti di riferimento e si è più docili , più pronti ad essere guidati lungo un solco già tracciato.
Jonas capisce a poco a poco che quello in cui vive è tuttaltro che un mondo perfetto, senza colori e musica, scialbo nell'aspetto e nel profondo, senza possibilità di scelta, senza rischi, ma terribile proprio per il suo "piattume morale ed intellettuale" .La scoperta del significato di "congedo" farà maturare a Jonas una decisione terribile. In fondo non c'è emozione senza incertezza , senza rischio di sbagliare , senza dubbi e non si impara senza aver qualche volta anche sbagliato, senza ricordi si è solo degli involucri vuoti . Nessun conflitto e nessun confronto, la prevenzione a tutti i costi trasforma l'esistenza delle persone in una non vita, si è solo un susseguirsi di azioni senza volontà , senza desiderio , attori vuoti di un copione già scritto da qualcun altro.
Concordo con chi lo ha definito un racconto a metà strada tra 1984 e Fahrenheit 451, sicuramente meno crudo nella forma (anche se la cerimonia del congedo ad un neonato è qualcosa di tremendo) perchè seppur in una cornice patinata e soffusa il messaggio che passa è ugualmente drammatico.