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Interessante ma angosciante
Non è una lettura facile e questo perché la tematica affrontata non è delle più semplici: l'autolesionismo negli adolescenti.
Il romanzo è scritto in prima persona e vede protagonista Jonah, un'adolescente deciso a fare qualcosa di veramente drastico per diventare sempre più forte: rompersi tutte le 206 ossa che compongono lo scheletro umano (i modi che utilizza fanno venire i brividi ed è la parte che non ho apprezzato).
Naturalmente questa sua ossessione dipende dalla sua situazione familiare: genitori che litigano continuamente, un fratello con una grave forma di allergia e un fratellino di pochi mesi che piange sempre.
In questo caso, Jonah non lo fa perché si sente trascurato ma perché crede che in questo modo può aiutare meglio suo fratello Jesse per il quale nutre un attaccamento quasi malato e per mantenere unita la sua stessa famiglia.
Una storia in cui a volte sono gli amici a trascinarci verso il basso, sto parlando di Noemi, amica del nostro protagonista, che da una parte cerca di fermarlo ma dall'altra lo spinge verso l'autodistruzione.
Come le persone affette da disturbi alimentari contano le calorie così Jonah tiene il conto delle ossa rotte.
L'autrice è riuscita a creare personaggi molto realistici con i loro problemi, sentimenti e situazioni tipiche della loro età.
E' scritto in maniera scorrevole, stile immediato e semplice, riesce a coinvolgerti, non manca il risvolto romantico ma il finale mi ha lasciata un pò perplessa (l'autrice lascia tutto nelle mani del lettore).
Una storia cruda che sconsiglio alle persone facilmente impressionabili.
Indicazioni utili
- sì
- no