Dettagli Recensione
Non ho paura del dolore
Kate Malone ha diciotto anni e frequenta l'ultimo anno della Merryweather High. Ha un ragazzo, una migliore amica, ed è bravissima in chimica, motivo per cui vuole assolutamente essere ammessa al MIT, l'Istituto di Tecnologia del Massachusetts, un'università prestigiosa e fatta apposta per i "cervelloni" come lei.
La situazione a casa non semplice quando ci si trova con un fratello quattordicenne affetto da asma e varie allergie, una madre morta da anni, e un reverendo come padre, ma Kate tira avanti, cercando di far funzionare tutto in attesa della lettera che finalmente le annuncerà l'ammissione al MIT, e corre.
Corre di notte, quando le strade sono buie. Corre per dimenticare, per non pensare.
Fino a quando qualcuno non entrerà a forza nella sua vita, sconvolgendola.
Kate Malone è un personaggio reale e ben caratterizzato, una ragazza di diciotto anni in cui tutti possiamo rispecchiarci. Con i suoi momenti di sconforto, di paura, ma anche di decisione e coraggio, Kate è un qualcosa che vi resterà appiccicato addosso, molto più che un nome di inchiostro.
Kate è più di una persona: è la parte buona e la parte cattiva che si nasconde in ognuno di noi, è l'egoismo e l'altruismo, la tristezza e la gioia, è reale, perché ognuno di noi ha un po' di Kate nel sangue.
Le emozioni difettose è un libro piccolo ma emozionante, che si lascia leggere in fretta grazie ad un stile scorrevole e ad una trama intensa.
La vita di Kate viene stravolta quando la casa dei vicini va a fuoco, costringendola ad avere a che fare con Teri Litch, compagna di scuola evitata da tutti per i suoi modi violenti. Un rapporto che cambierà per sempre il suo mondo e i suoi pensieri, portandola bruscamente alla realtà della vita e aprendole gli occhi su ciò che è davvero importante.
Laurie Halse Anderson ci offre una nuova storia, semplice e pulita, intensa e commovente, che vede come sfondo il dolore e la realtà, e il coraggio di fermarsi per affrontare l'ondata a testa a alta.
Citazioni:
Una presenza incombe sulla mia spalla sinistra. Riesco quasi a sentirla respirare. Continuo a correre. Non mi fa paura, so che vincerò. Ne sono quasi certa.
Ho il petto squarciato: niente polmoni con cui respirare, niente cuore che batte. L'aria mi avvolge e penetra nelle mia ossa lucenti. La mia pelle è di seta. Posso togliermela quando ho caldo.
Il rumore delle ruote sull'asfalto è un brusio di sottofondo, una vibrazione sorda, come il ticchettio di un orologio o un lavandino che gocciola, non lo percepisci finché non te ne accorgi, e quando te ne accorgi finisci per fissarti su quel rumore e impazzisci.