Dettagli Recensione
Quando il suicidio di gruppo è terapeutico...
Owen, Jin-Ae, Audrey e Frank sono quattro ragazzi problematici che fanno conoscenza in chat e organizzano un viaggio on the road con il fine ultimo di onorare i loro intenti suidici.
Ho letto questo libro in una sola giornata (non riuscivo proprio a staccare gli occhi dalle pagine!) e ne sono rimasta soddisfatta. Lo stile di scrittura è molto veloce e dinamico, senza divisione in capitoli, ma intervallato spesso da flashback, spezzoni di chat e divertenti classifiche sulla tematica del suicidio e non. Il fatto che quindi non abbia stilisticamente le classiche caratteristiche che ci si aspetta da ogni libro non mi ha dato minimamente fastidio e, anzi, ho trovato che sia stata un'ottima idea che gli dona un'impronta particolare. La narrazione è in prima persona attraverso gli occhi, i ricordi e i pensieri di Owen, il protagonista; un personaggio che piano piano riesce ad entrare nel cuore del lettore, rivelando le sue paure più recondite, le sue riflessioni sulla morte e infine, la terribile causa della sua tristezza che gli toglie la voglia di vivere. Le tematiche affrontate sono più serie di quanto non traspaia dalle prime pagine di lettura. E' vero che ad un lettore poco attento può sembrare che i quattro ragazzi siano un po' superficiali e che le loro ragioni di togliersi la vita siano banali, ma io personalmente penso che sia sbagliato giudicare chi ha pensieri suicidi, a prescindere dalle motivazioni da loro arrecate. Questo libro mi ha insegnato che la mente umana è fragile e volubile e che spesso nei momenti di sconforto è molto d'aiuto essere in compagnia di altre persone che ti capiscono e ti sostengono. I ragazzi del libro infatti non trovano alcun conforto dalla loro famiglia o dagli istituti mentali preposti a tale scopo, perché lì si sentono inferiori, incompresi e non riescono davvero a tirare fuori ciò che hanno dentro. Invece tra loro si sentiranno finalmente a loro agio e in grado di dar voce ai loro pensieri senza paura di essere giudicati e trattati con aria di sufficienza. In definitiva "Il club dei suicidi" lo considero un buon libro young adult (adatto anche ad un pubblico più adulto), ma non abbiate paura di affrontarlo a causa dei contenuti pesanti o troppo seriosi, perché lo scrittore è stato bravissimo a stemperare momenti drammatici e a intervallare parti tristi con alcune situazioni che divertono e mettono il buon umore. Insomma... è una lettura leggera, ma che al tempo stesso fa riflettere!
Indicazioni utili
"Piccoli suicidi tra amici" Arto Paasilinna
Commenti
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Comunque sei stata brava ed hai presentato questo libro in maniera davvero invitante! va che ci faccio un pensierino :))