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Inaspettatamente divertente
Quando ho visto sugli scaffali che era uscito un libro con questo titolo ho sorriso e me ne sono andata un po’ annoiata dall’esplosione pro-vampiro che è nata con la saga di Stephanie Meyer. Anche quando uscì “Twilight” fui un po’ indecisa se prenderlo o meno, ma in quel caso già dalle prime pagine mi catturò.
Sarà che io seguo questo filone dai tempi di Bram Stoker, Lovercraft, per poi seguire la meravigliosa Anne Rice e la sua (secondo me) erede Laurelle Hamilton.
Diciamo che sui banconi delle librerie non c’erano tutti questi grandi titoli tempo fa, gli scrittori legati al fantasy horror erano pochi e il mondo dei vampiri era decisamente d’élite.
Dopo questa premessa posso dire che l’acquisto del libro “Promessi vampiri” di Beth Fantaskey è stato un raptus di curiosità mischiato alla voglia di conoscere altri personaggi e altri tipi di scrittura che si discostano dai nomi che ho citato sopra.
507 pagine rilegate in un formato inusuale e che non hanno preso tanto piede.
Intanto posso dire che è stato un piacevole diversivo. La trama si discosta completamente da ciò che siamo abituati a leggere e i personaggi principali, Jessica/Antanasia e Lucius sono talmente simpatici nella loro “adolescenza” che il romanzo si legge “in un sol boccone”.
In breve la storia narra di una ragazza americana di nome Jessica Packwood, studentessa all’ultimo anno di liceo. Dall’oggi al domani Lucius Vladescu, uno studente straniero dalla bellezza folgorante, compare nella sua vita e le rivela le sue vere origini: Jessica è stata adottata; il paese da cui proviene è la Romania, il suo vero nome è Antanasia Dragomir e i suoi veri genitori sono i capostipiti di un potente clan di vampiri, i Dragomir appunto. Lucius e Jessica sono stati promessi in matrimonio al momento della nascita e hanno il compito di riportare la pace fra i due casati. Jessica, dapprima scettica, si trova così a dover lottare per riconquistare il suo principe, evitare una guerra fra vampiri di proporzioni mondiali e salvare l’anima di Lucius dalla dannazione eterna.
Uno spaccato carino per far capire il tipo di scrittura e il caratterino di Lucius può essere questo:
Si puntò un dito al petto e dichiarò scandendo bene le parole come se avesse di fronte un bambino: «Io sono un vampiro». Poi, con lo stesso dito, indicò me. «Tu sei un vampiro. Noi ci sposeremo all’alba della tua maggiore età. Così è stato deciso al momento della nostra nascita». Il mio povero cervello non arrivò nemmeno a processare la parola “sposeremo”, figuriamoci “deciso”. Si bloccò a “vampiro”.
Gli aggettivi che mi sono venuti in mente appena finito sono stati: piacevole e divertente. Poi però è scattata la ricerca di un suo seguito. Perchè di fatto il libro ha un finale che ti lascia in sospeso.
Allora in internet ho trovato in versione ebook .pdf del continuo.
“The Wedding” si intitola, ed è in pratica il coronamento dell’amore tra i due protagonisti. 72 pagine comprese di epilogo.
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