Opinione scritta da eia
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ti prendo e ti porto via
Dopo aver letto con molto piacere "che la festa cominci", ho deciso di acquistare un altro romanzo di Ammaniti ed ho optato per questo e l'ho trovato decisamente bello e piacevole!
La storia ha un significato profondo non indifferente e le vicende narrate, i protagonisti sono descritti in modo realistico e non è difficile riconoscere in essi tratti e personaggi della società moderna. Ammaniti usa uno stile molto diretto che contribuisce al realismo. Tutto è condito dall'ironia, a volte un pò amara, che contraddistingue l'autore. Oltre a sorridere leggendo il libro però, non è difficile provare tenerezza e compassione per il giovane protagonista Pietro, vittima di un mondo ignorante e prepotente che non accetta la sua sensibilità e timidezza che vengono avvertite come debolezza.
Bella anche la scelta di alternare la narrazione sulle vicende dei diversi personaggi.
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Il signore delle mosche
Libro scoperto e studiato per un esame universitario, mi ha appassionato molto. Tantissimi i significati all'interno della storia, molti i personaggi e gli oggetti simbolici; tutto però è molto chiaro al lettore che ha così modo di riflettere sulla natura dell'uomo, su come possa essere crudele verso i suoi simili per la sete di potere.
Scritto molto bene, si legge con facilità e piacevolezza.
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un'arte da imparare
Questo libro è assolutamente consigliato a chi ama i cani ma anche, e forse maggiormente, a chi non sa cosa significhi averne ed amarne uno. La storia narra infatti del legame unico e fortissimo tra Enzo ed il suo padrone, un legame unico che si esprime in mille modi, senza bisogno di parole. Sono però proprio le parole di Enzo, il cane, quelle che leggiamo. Molto bella infatti l'idea di assumere come punto di vista quella del protagonista a quattro zampe, che ci racconta come percepisce tutto quello che accade alla "sua famiglia", i suoi sentimenti.
Mi ha commmosso molto ed avevo voglia di scoprire il seguito della storia, molto appassionante e coinvolgente.
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la solitudine dei numeri primi
Leggendo le opinioni degli altri lettori,vedo che il libro ha deluso moltissime persone. Io sono una voce fuori dal coro perchè l'ho trovato piuttosto bello.Le storie dei due protagonisti sono molto tristi e descritte anche con una certa crudezza ma è bello il rapporto che si instaura poi tra i due, nonostante continuino ad essere profondamente feriti da una vita che non hanno voglia di vivere.
nel complesso, il libro è piacevole e scorrevole.
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L'eleganza del riccio
Questo libro mi è piaciuto per la profondità dei concetti, per la simpatia e la tenerezza che suscitano le due protagoniste. Molto carina l'idea di alternare le narrazioni della portinaia e della bambina. Già il significato del libro è molto bello, come molte altre considerazioni espresse al suo interno.
molte delle persone che conosco però non l'hanno per nulla apprezzato perchè l'hanno trovato troppo pesante a causa delle continue citazioni e riflessioni. Secondo me o lo si ama o lo si odia!
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divertente
Non avevo mai letto nulla di Ammaniti (ma sono molto curiosa di leggere "come Dio comanda" e "Ti prendo e ti porto via")ma ho trovato il libro molto carino. Anzi, il termine corretto è divertente. Perchè i personaggi sono talmente strani da risultare molto divertenti, e la storia è così esagerata e ridicola che inevitabilmente strappa un sorriso al lettore. Ovviamente però, la vicenda è una chiara critica al mondo lussuoso, ricco ed esuberante dei famosi. Risulta molto scorrevole, lo stile è molto diretto.
Postilla:ho avuto il piacere di ascoltare dal vivo la lettura dell'inizio del libro, interpretato dallo stesso Ammaniti accompagnato da un'altra persona e devo dire che "recitato" il libro rende davvero molto!
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Marina
Ho trovato il libro molto piacevole e coinvolgente nonostante la storia di fantasia raccontata non corrisponda al mio gusto personale. La vicenda surreale è però compensata dalle descrizioni molto realistiche di Barcellona e dallo sviluppo dell'amicizia e della storia tra i protagonisti. credo infatti che la forza di Zafòn stia anche nel sapere descrivere le emozioni dei personaggi in modo appassionato e davvero coinvolgente.
Tra Marina e l'Ombra del vento, però, trovo decisamente migliore il secondo.
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