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alessio Opinione inserita da alessio    22 Dicembre, 2024
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BATEMAN

American Psycho di Bret Easton Ellis è un romanzo pubblicato nel 1991, noto per la sua crudezza e il suo sguardo impietoso sulla società americana degli anni '80. Il libro racconta la storia di Patrick Bateman, un giovane uomo che vive a New York e lavora come banchiere d'affari Wall Street. Bateman è l'immagine del successo: è ricco, attraente e benestante, ma dietro questa facciata perfetta si nasconde una personalità disturbata e psicotica.
La narrazione è in prima persona e attraverso gli occhi di Bateman vediamo una società incentrata sul consumismo, l'apparenza e l'immagine. Bateman stesso è ossessionato da questi aspetti della vita, ma la sua psiche è segnata da una profonda insoddisfazione e un vuoto interiore che non riesce a colmare. La sua ricerca di piacere e potere lo porta a compiere atti di violenza estremi e brutali, che vanno da omicidi efferati a torture sadiche.
Ciò che rende American Psycho particolarmente inquietante non è solo la violenza, ma la sua rappresentazione distaccata e spesso surreale. Bateman narra i suoi crimini in modo privo di emozioni, come se stesse descrivendo un'attività quotidiana,spesso la linea tra ciò che è reale e ciò che è frutto della sua mente instabile diventa sfocata. Questo crea un senso di confusione e disorientamento, facendo interrogare il lettore sulla natura del racconto stesso: Bateman sta davvero commettendo questi crimini o è solo una proiezione della sua follia?
Il romanzo affronta temi complessi come la disumanizzazione, la superficialità e l'alienazione nella società capitalista. La Manhattan di American Psycho è una città in cui le persone sono ridotte a meri oggetti di consumo, dove l'immagine esteriore e il possesso materiale sono le uniche cose che contano. La violenza che Bateman esercita sugli altri è in un certo senso una manifestazione di come la società stessa abbia perso ogni senso di empatia e di connessione umana.
Il modo di scrivere dell’autore è fluido e altamente accurato, quasi eccessivo; le descrizioni minuziose degli abiti dei personaggi mi sono sembrate estenuanti e troppo ridondanti, rallentando notevolmente il ritmo del racconto.
Un altro elemento che ho considerato superfluo e del quale non ho compreso il senso all'interno della narrazione sono i capitoli dedicati alla discografia degli artisti/gruppi musicali preferiti dal protagonista.
Le descrizioni delle azioni di Bateman e degli ambienti che lo avvolgono sono molto dettagliate, in particolare quelle di violenza risultano assai crude e inadeguate per i più impressionabili.
In definitiva, American Psycho è un romanzo provocatorio che sfida il lettore a confrontarsi con il lato più oscuro della natura umana e con i difetti della società che lo forma. Con il suo mix di violenza, critica sociale e confusione psicologica, il libro è diventato un'icona della letteratura contemporanea, sebbene continui a suscitare dibattiti su quanto la sua rappresentazione della violenza sia eccessiva o necessaria per il messaggio che vuole trasmettere.

Buona lettura.


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alessio Opinione inserita da alessio    17 Agosto, 2024
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IL TEATRO DEGLI ORRORI

L’annuncio apparso e disseminato per la città dichiarava:
«Ritiro per scrittori: abbandona la tua vita per tre mesi»
A rispondere al comunicato sono un gruppo di aspiranti autori, spinti a credere che dove sarebbero andati a vivere per tre mesi sarebbe stato il luogo ideale per dimenticare le distrazioni della "vita reale” e riuscire a scrivere i loro capolavoro.
La location del ritiro è un vecchio teatro abbandonato, i diciassette scrittori che hanno accettato di partecipare saranno rinchiusi al suo interno senza alcuna possibilità di avere contatti con il mondo esterno, neanche la luce del sole può raggiungerli. Sono garantiti solo cibo, servizi igienici e una stanza singola per ognuno, piccola ma dignitosa.
A differenza degli organizzatori del ritiro, il Signor Whittier e la Signora Clark, tutti gli ospiti vengono presentati con un soprannome, Miss Starnuto, Lo Chef Assassino, Miss America, San Vuotabudella, Lady Barbona, Madre Natura, Reverendo Senzadio, Sorella Vigilante…soprannomi che servono a mantenere il più possibile il loro anonimato, perché ognuno di loro ha un buon motivo per sparire dalla società per un po’, anche se questo non basta a cancellare le macchie dalla loro coscienza dove la parte oscura del loro animo ben presto verrà fuori.
Inoltre chi riuscirà a resistere fino alla fine oltre alla fama e al successo riceverà in compenso anche una ingente somma di denaro.
Chi riuscirà ad arrivare fino in fondo e a quale prezzo?
Incuriosito dalla trama ho voluto leggere questo libro di Chuck Palahniuk, l’idea l’ho trovata abbastanza originale, premetto che non è un libro adatto a molti specialmente per i deboli di stomaco i racconti al suo interno trattano argomenti forti e portati all’estremo, come mutilazione, violenza, cannibalismo…. descritti nei minimi dettagli.
La grandissima forza di Palahniuk, oltre che nelle idee, sta nello stile. La sua scrittura è asciutta, precisa, priva di fronzoli e abbellimenti, i dialoghi sono crudi, diretti, adeguati allo stile del racconto, anche i personaggi sono descritti bene e in modo assai accurato.
I fatti vengono gettati in faccia con crudezza. Uno stile semplice, ma caratterizzato da formule che si ripetono. Gli avvenimenti della storia principale che si svolge nel teatro vengono alternati dai racconti di vita personale e non dei vari protagonisti.
Proprio da questo alternarsi e continuo ripetersi di schema che questo libro non ha appagato completamente le mie alte aspettative.
In generale la storia l’ho trovata un po’ caotica, alcuni racconti non mi sono piaciuti, altri invece ho trovato il finale poco conclusivo e affrettato, purtroppo sono pochi quelli che mi sono “piaciuti”, in alcuni punti ho dovuto rileggere i passaggi che non avevo capito rallentando notevolmente l’andamento dei fatti perdendo così l’effetto sorpresa e suspense che si era creata.
Per chi è alla ricerca di qualcosa di “forte” da leggere credo che con questo libro troverà ciò che cerca.

Buona lettura

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alessio Opinione inserita da alessio    26 Novembre, 2023
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PARANOIA

Rinchiuso in un ospedale psichiatrico, Lucas Chardon chiede per la prima volta di raccontare gli eventi del giorno in cui la sua vita cambiò per sempre. Quel giorno, la polizia ha scoperto otto corpi assassinati nel rifugio. Lui era lì, in lacrime, coperto di sangue e senza memoria.

Altrove, Ilan Diducette riceve una chiamata: è dalla sua ex ragazza Chloe. Dice di aver trovato l'ingresso di Paranoia un ambitissimo gioco di ruolo gestito da un’entità misteriosa: tutti lo stanno inseguendo, ma nessuno conosce le regole. Ilan è stato un giocatore compulsivo, in passato e la tentazione è troppo forte. Così dopo un inquietante processo di selezione, Ilan e Chloe, insieme ad altri sei candidati, vengono convocati in un ospedale psichiatrico in disuso isolato tra le montagne.

Regola numero uno: nulla di ciò che stai per sperimentare è reale; è un gioco.

Regola numero due: uno di voi morirà.

Il gioco ha inizio e quando il gruppo inizia a sospettare la presenza di un intruso, la paranoia prende lentamente corpo. Con il passare delle ore, la competizione assume forme sempre più perverse, in una sorta di folle e angosciante meccanismo.

Dove finisce il gioco e dove comincia la realtà?

Chi accetterebbe di morire per un gioco?

Chi riuscirà a vincere i trecento mila euro messi in palio?

Questo è il primo libro di Franck Thilliez che leggo e devo ammettere che è stata una scoperta interessante. Le mie aspettative per questo libro erano alte, visto l'interesse per la trama, e devo ammettere che ne sono rimasto piuttosto soddisfatto.
La sua scrittura è molto precisa, ricca di dettagli, sa coinvolgere il lettore, la storia è coinvolgente ed emozionante, si legge bene, fatta eccezione per alcuni brevi passaggi, che risultano un po' lenti secondo me.
La descrizione dei personaggi è brillante. Questi ultimi, infatti, hanno una loro precisa personalità e vengono presentati con molti dettagli tanto da farci immaginare il loro andamento nei vari scenari. A volte il contenuto è oscuro e descritto nel modo migliore per adattarsi alla progressione della storia, senza mancare di colpi di scena, il che esalta ulteriormente il gusto della storia raccontata e le permette di procedere con un ritmo più spedito.
Un altro "ingrediente" che rende tutto in "Puzzle" ancora più affascinante è l'elemento psicologico, anche se è la parte in cui la storia si trascina e perde il mordente utile che rende il tutto più avvincente.
Una particolarità di questo libro è che ogni capitolo inizia con un pezzo del puzzle. Questo è un ottimo modo per restare fedeli al tema del titolo e arricchire la storia complessiva, anche visivamente, come avvolgendola in un grande puzzle.

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    10 Settembre, 2023
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ANYA


Stephen King ha definito questo romanzo di Jason Rekulak, come il thriller originale e inquietante dell’anno, e devo ammettere che così è stato.
La famiglia Maxwell composta da Ted, Caroline e il figlio di 5 anni Teddy vivono a Spring Brook nel New Jersy in una grande casa vittoriana a tre piani, con giardino, una grande piscina, il tutto circondato da un grande bosco con riserva naturale.
Spring Brook è il paese delle favole tutto è perfetto e tranquillo la criminalità è praticamente quasi inesistente, nel centro paese ci sono alcuni negozi, ristoranti, un parco giochi, una piccola libreria con annesso caffè e uno Starbucks frequentato dalla maggior parte dei giovani del posto. Ted il papà lavora nel ramo dei computer, Caroline invece ha un’occupazione presso l’ospedale del paese, i suoi pazienti sono tutti veterani del Navy SEAL, reduci dell’Afghanistan, tossicodipendenti, gente con traumi molto importanti.
Visti i molti impegni da affrontare ogni giorno i Maxwell sono alla ricerca di una tata per il figlio Teddy.
Teddy è un bambino intelligente, ubbidiente e molto educato da quando si sono trasferiti in questa casa la sua nuova passione è il disegno, gli piace disegnare qualsiasi cosa che vede o sente, specialmente quello che la sua amica immaginaria Anya gli suggerisce.
Ci sono molte candidate per la posizione ricercata, tutte le aspiranti tate hanno delle ottime referenze e titoli di studio adeguati, perciò la scelta risulta essere molto difficile.
Anche Mallory riesce ad avere la possibilità per un colloquio grazie al suo allenatore/amico Russel che conosce molto bene la famiglia Maxwell.
Mallory a differenza delle sue concorrenti non ha un titolo di studio adeguato e molta esperienza in campo di bambini, ma con Teddy scatta subito un’intesa formidabile, Teddy è felicissimo sembra che non aspettava altro che lei, come se la conoscesse già da molti anni e pare che abbia già fatto la sua scelta, anche Caroline sembra convinta che sia la persona giusta specialmente vedendo l’entusiasmo del figlio, ma Ted invece non la pensa così per lui Mallory non va bene specialmente per ciò che riguarda il suo passato.
Purtroppo il passato di Mallory non è dei migliori, dopo la perdita della sorella è caduta in una forte depressione alla quale ha dovuto lasciare la squadra di atletica e gli studi, portandola sulla strada della tossicodipendenza. Oggi dopo un lungo periodo di riabilitazione è pronta a rimettersi in gioco e questa è un’ottima occasione per ricominciare. Nonostante lo scetticismo del papà Ted, Mallory riesce ad ottenere il posto dove è pronta a far del suo meglio.
Mellory e Teddy stanno molto bene insieme, le giornate passano in fretta tra bagni in piscina, lunghe passeggiate nel bosco ammirando la natura, al parco giochi e molti altri intrattenimenti fantasiosi che mantengono sempre viva l’immaginazione del bambino.
Ogni giorno dopo il riposino pomeridiano Teddy gli regala sempre qualche suo disegno che ritrae un po' un riassunto delle giornate e dei giochi fatti insieme, all’inizio sono delle semplici immagini, ma man mano che i giorni passano quei disegni assumono un altro tratto, le linee si fanno più dettagliate, le raffigurazioni sono più precise più professionali, sono dei veri e propri ritratti ed è praticamente impossibile che un bambino di cinque anni possa disegnare in quel modo, anche i temi sono cambiati, non raccontano più le giornate e giochi fatti con Mallory ma bensì tutta un’altra storia, oltretutto molto inquietante.
Quando Mallory gli chiede delle spiegazioni la risposta che riceve è che lui non sa nulla e quei disegni e che glieli suggerisce di fare la sua amica ANYA.

Chi è Anya e che cosa vuole comunicarci?

Questo romanzo mi è piaciuto molto, la storia l’ho trovata originale è ben narrata. Le descrizioni dei vari protagonisti, degli ambienti e delle scene è ben dettagliata e curata nei particolari, la lettura risulta essere molto scorrevole senza pagine riempitive e ridondanti, ho percepito molto la sensazione di suspense e azione presente nelle varie scene, i capitoli hanno la giusta lunghezza per arrivare alla fine senza perdere il filo del discorso riprendendo la lettura anche il giorno dopo.
La storia ha un bel “ritmo” che fin dall’inizio mi ha tenuto “incollato” alle pagine fino alla fine, tenendo viva la mia curiosità, Ottimo anche il finale in linea con il racconto, che ha appagato di gran lunga le mie aspettative.
Mi sono piaciuti molto i ritratti di Anya disegnati da Will Staehle e le immagini di Teddy curati da Doogie Horner con l’aiuto di suo figlio di cinque anni, che hanno conferito al racconto quel tocco in più di originalità.
Questo libro è stato davvero una bella scoperta sono molto soddisfatto, tutti gli “ingredienti” per un thriller/horror ci sono e sono ben calibrati, a chi piace il genere consiglio di leggerlo perché secondo me ne vale la pena.

Buona lettura.



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alessio Opinione inserita da alessio    16 Agosto, 2023
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CHE IL GIOCO ABBIA INIZIO

Il romanzo è ambientato nella città di Seattle e il protagonista di nome K. è il tipico ragazzo nerd che passa le sue giornate tra videogiochi e simili.
È proprio da questa sua passione per i video game che è ossessionato da un gioco in particolare denominato “Rabbits”, dove vorrebbe partecipare ad ogni costo.
Ma Rabbits non è il classico videogioco che basta mettere delle monete per passarci un po’ di tempo è un qualcosa molto più grande tant’è che chi ci gioca non sa nemmeno che sta partecipando. È talmente enorme che il suo “game board” è il mondo intero, ma nessuno si è mai accorto di nulla, soltanto chi è dotato di alcune caratteristiche intellettive può gareggiare.
È molto pericoloso, da quando è nato nel 1959 si sono tenute dieci iterazioni di cui solo nove sono stati decretati vincitori. La loro identità è anonima cosi come il premio finale che non si sa in cosa consiste veramente, forse in una ingente somma di denaro oppure la vita eterna o chissà altro, l’unica cosa certa è che più ci si addentra nel gioco, più diventa pericoloso, in passato sono morte delle persone e il numero di vittime è in continua crescita.
L’agognata occasione di poter partecipare si presenta quando il ricchissimo Alan Scarpio, presunto vincitore di una delle passate edizioni, lo contatta per affidargli una missione disperata:” c’è qualcosa che non va nel gioco” e K deve risolvere il problema prima che inizi la nuova iterazione, o il mondo intero ne pagherà le conseguenze.
Tra sparizioni misteriose, compresa quella dello stesso Scarpio, ritorni improvvisi e inaspettati, morti e inseguimenti, K., insieme alla sua amica Chloe, si getta a capofitto in questa pericolosa avventura per salvare il mondo.

Ci riuscirà nell’impresa?

Intanto: L’UNDICESIMA INTERAZIONE È GIA’ INIZIATA

Questa trama avvincente ha catturato fin da subito la mia attenzione e curiosità che non ho esitato ad acquistare questo libro. È un romanzo di fantascienza/thriller con una forte carica di adrenalina, mistero e suspense.
Tuttavia, può capitare che un libro susciti grandi aspettative che però poi non vengono appagate, deludendo le attese.
L’autore ha dato prova di essere un grande conoscitore di video games e realtà virtuale, e sa districarsi molto bene nei temi della fisica quantistica e nelle teorie del multi verso che sono le colonne portanti di questo romanzo.
Mi rendo conto che non è facile mettere su carta e trasformare in un romanzo la complessità del funzionamento di queste teorie astrofisiche del multi verso e delle realtà virtuali e riuscire a mescolarne tutti i componenti è molto difficile e il conseguente rischio è quello di creare un po’ di confusione.
Confusione che ho trovato soprattutto all’inizio, dove gli input che l’autore ci fornisce sono davvero tanti, forse troppi, pur essendo consapevole che sono strettamente necessari al fine di far comprendere lo scopo della storia, a un terzo del romanzo invece ho avuto la sensazione che la narrazione non scorreva e quello che leggevo sembrava un continuo ripetersi dei fatti.
Poi, però, quando si entra dentro la reale avventura, tutto scorre in maniera un po’ più ritmata, anche se i misteri e le domande nascono di pagina in pagina.
Più volte ho dovuto rileggere alcuni passaggi per provar a non perdere il filo del discorso, anche se in alcuni punti sono rimasto bloccato nella matassa di informazioni senza capire poi dove si andava a parare.
Penso che l’autore abbia voluto di proposito disorientare il lettore e mandarlo in confusione perché nel momento in cui si pensa di aver trovato la strada giusta per capire cos stia succedendo, ecco che si scopre come sia tutto un nulla di fatto e allora bisogna ricominciare.
Come già detto, per me non è stata una lettura di facile comprensione e la complessità che ho trovato in questa storia non ha soddisfatto le mie aspettative, sono riuscito ad arrivare alla fine del libro con tanti dubbi e con molta fatica, probabilmente proverò forse a rileggerlo più avanti cercando di comprendere al meglio i concetti.
Buona lettura

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alessio Opinione inserita da alessio    24 Luglio, 2023
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Atto finale

L'ultima missione di Gwendy è un romanzo scritto a quattro mani da Stephen King e da Richard Chizmar firmando cosi l'atto finale della trilogia iniziata con La scatola dei bottoni di Gwendy e La piuma magica di Gwendy.
Ambientato nel 2026, Gwendy Peterson ha sessantaquattro anni e a breve sarà il primo senatore in carica degli Stati Uniti a viaggiare sul razzo Eagle-19 Heavy della Tet Corporation fino alla stazione spaziale MF-1 (Many Flags). Il suo incarico, sulla carta, consiste nel monitoraggio climatico. Ma a nessuno sfugge la valigetta bianca con sopra la scritta materiale “top secret" che tiene ben stretta a sé. Il vero motivo del suo viaggio è lì dentro: la scatola dei bottoni che, ancora una volta affidatagli da Farris, Gwendy deve proteggere a ogni costo dalle oscure forze del male che cercano di impossessarsene. È giunto il momento di portare a compimento la sua ultima missione più importante e più segreta: salvare il mondo. E, forse, tutti i mondi possibili.

Sulla stazione spaziale condivide lo spazio con un altro passeggero, Gareth Winston, un uomo ricco che ha aderito al viaggio per turisti della TetCorp, ma in realtà lui è lì per impossessarsi della scatola dei bottoni per poterla usare per distruggere tutti i mondi. Egli è sotto copertura per conto della Sombra Corporation (gestita dagli ex servitori del Re Rosso ormai sconfitto da tempo), infatti gli è stato promesso un mondo tutto suo (un taheen) se avesse preso la scatola. Il loro scopo è, ovviamente, distruggere la Torre Nera tramite la scatola e far crollare tutti i mondi nel caos e nell'oscurità.
Come se non bastasse Gwendy soffre di un'Alzheimer precoce, causata probabilmente dall'eccessivo uso della scatola che le causa vuoti di memoria: oltre a questo dovrà lottare con la sua forza di volontà per non cedere al gioco mentale della scatola.

Ci riuscirà Gwendy nell’impresa?

Caratterizzato da un duplice piano narrativo nella prima parte del romanzo troviamo un ritmo molto poco cadenzato, quasi statico, che ripercorre la vita di Gwendy.
Nella seconda parte si mostra evidente la mente creativa di Stephen King, il ritmo della narrazione si velocizza abbastanza, con un continuo susseguirsi di colpi di scena fino al suo clamoroso finale, caratterizzato da incredibili effetti cinematografici, i quali altra funzione non hanno se non quella di trasformare il lettore in protagonista permettendogli di vivere in prima persona una storia che non dimenticherà presto.
Tutti i personaggi, che ruotano attorno alla protagonista, sono tratteggiati attraverso poche pennellate nette volte a privilegiare gli aspetti caratteriali e a mostrare apertamente la sua funzione nella storia, le scene sono ben descritte cosi come i luoghi e i dialoghi.
Leggermente migliore rispetto al secondo volume, rimane comunque di molto inferiore al primo, che consiglio di leggere.

Buona lettura

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alessio Opinione inserita da alessio    24 Luglio, 2023
Top 100 Opinionisti  -  

IL RITORNO DELLA SCATOLA DEI BOTTONI

Gwendy Peterson oggi è una donna in carriera, oltre ad essere una famosa scrittrice è anche una deputata al governo degli Stati Uniti, è felicemente sposata con Ryan un famoso fotografo. Tutto sembra procedere per il meglio, ma proprio quando la vita sembra perfetta, il destino bussa a chiedere il conto.
A pochi giorni dalle ferie di Natale e dal suo ritorno a Castle Rock, Gwendy scopre nel suo ufficio la scatola dei bottoni. La scoperta la fa cadere in un turbine di dubbi e tentazioni che accompagnano il suo ritorno a casa. Come se non bastasse, inoltre, a Castle Rock la popolazione sta trattenendo il respiro a causa della scomparsa di due giovani ragazze, che sembrano essere svanite nel nulla.
Preoccupata per il marito, intrappolato in una zona di guerra mentre girava un servizio fotografico e per le condizioni di salute della madre, Gwendy sente sempre più forte il richiamo della scatola.

Riuscirà a non cadere in tentazione?

A circa tre anni di distanza da La Scatola di Bottoni di Gwendy, il romanzo scritto a quattro mani da Stephen King e Richard Chizmar, Sperling & Kupfer ha portato sul mercato editoriale il secondo capitolo delle avventure di Gwendy Peterson, La Piuma Magica di Gwendy.
Si tratta ancora una volta di un romanzo breve, ma stavolta al timone c’è solo Richard Chizmar, con Stephen King che si è limitato a scrivere la prefazione e a spiegare le motivazioni che lo hanno spinto a lasciare carta bianca al suo collega scrittore, che si è trovato di nuovo ad ambientare la vicenda della sua storia nell’ormai iconica cittadina di Castle Rock, teatro di molte vicende di Stephen King.

Ero molto incuriosito quando ho saputo che sarebbe uscito il seguito di questa storia, tant'è che quando è uscito il libro l'ho praticamente "divorato", purtroppo però ha differenza della scatola dei Bottoni di Gwendy dove ero rimasto molto soddisfatto qui le mie aspettative non sono state appagate. Non ho trovato dei veri colpi di scena e non ho percepito quella giusta dose di suspense e sorpresa che avrei voluto che fosse presente. La storia non ha una sua originalità sia per i temi trattati e per come siano stati raccontati.
L’inizio l’ho trovato molto noioso e lento, Chizmar infatti ha voluto raccontare la vita di ora di Gwendy intervallata da flashback del passato, per dar modo anche a chi non ha letto il primo volume di capire cosa sia successo, ma per chi lo ha letto risulta una ripetizione pesante e noiosa. Bisogna arrivare a circa un quarto del libro per sbloccare un po' la storia e aumentare di poco il "ritmo", ma senza grandi sorprese.
E un libro che si legge molto velocemente, la scrittura è fluida e i personaggi sono descritti molto bene specialmente sul livello emotivo, anche la descrizione delle scene è ben dettagliata e curata nei particolari.
Anche se non mi ha soddisfatto pienamente lo ritengo comunque un buon libro, sicuramente non un best-seller.

Buona lettura.


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Gialli, Thriller, Horror
 
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alessio Opinione inserita da alessio    12 Ottobre, 2022
Top 100 Opinionisti  -  

CACCIA AL COLPEVOLE

Robert Lindström aveva soltanto undici anni quando venne ritenuto colpevole per aver ucciso il suo amico Max Sender e siccome era minorenne non venne condannato, ma dovette fare i conti con il peso del giudizio sociale e dell’isolamento.
Robert però non ricorda nulla di quel terribile giorno, sa che si trovava in quel luogo ma di cosa fosse accaduto realmente proprio non se lo ricorda.
Vent’anni dopo per riuscire a condurre una vita “normale” si trasferisce a Stoccolma credendo che spostarsi in una città più grande avrebbe fatto di lui un numero e avrebbe allontanato dalla sua persona i clamori dei media, ma nonostante ciò non è riuscito a placare i sensi di colpa che lo tormentano ogni giorno.
Trascorre le sue giornate in piena monotonia fra casa e lavoro, non prova nessun interesse per la vita non ha hobby, né amico o amica che gli faccia compagnia, anche solo per un caffè.
Ma un giorno come per magia viene contattato dalla giornalista Lexa Andersson, che vuole scrivere un libro che racconta la sua storia in particolar modo di come sono andate realmente le cose quel giorno, poiché dalle sue ricerche risultano alcune incongruenze sullo svolgimento delle indagini.
Certo che scavare nel passato con la speranza di ritrovare quella memoria persa vent’anni prima e rivivere quei momenti non è una cosa facile, però dopo un’iniziale titubanza, accetta di partecipare al progetto, seguendola nel natio sobborgo di Skogås, al fine di reperire testimonianze dalle persone che frequentava ai tempi in cui l’amico Max Sander è deceduto.
Ovviamente il clima in cui i due si trovano a operare è ostile. Tutti sono convinti che Robert sia il responsabile di quella morte, lui era il cattivo bambino che si è macchiato di un gesto orrendo. Ma la situazione si complica ulteriormente, quando ricevono anche delle minacce.
A quanto pare c’è qualcuno che non vuole che si scopra la verità.
Pare che questo libro non si debba scrivere, le persone contattate non sono molto collaborative e come se non bastasse in città sparisce una bambina, Olinda, dove viene poi ritrovata morta poche ore dopo, vicino ad una grotta nel bosco.

Sarà forse una combinazione che questo crudele omicidio sia proprio accaduto da quando Robert ha fatto ritorno nella sua città natale?

Chi ha ucciso Olinda conosce molto bene quei luoghi e per conoscerli vuol dire che l’assassino ci è nato e cresciuto.
La guida alle indagini è affidata all’ispettore capo Carl Edson e alla sua affiatata collega Jodie.
Per gli agenti di polizia il primo sospettato è proprio Robert, che con l’auto di Lexa dovrà dimostrare la sua innocenza, ma i sospetti si allargano anche a tutti gli altri protagonisti, perché Olinda a quanto pare è solo l’inizio di una serie di omicidi.

Riuscirà Robert a dimostrare che è innocente? O sta solo mentendo?

L’ho trovato un thriller un po’ caotico. La narrazione alterna prima e terza persona:
La prima persona è la voce di Robert, che a sua volta alternerà presente e passato, ci racconterà chi è oggi e il percorso che l’ha portato a essere quello che è, per poi portarci indietro di quasi trent’anni dove cercherà di ricostruire i pezzi del suo passato, quelli importanti, quelli fondamentali. Questo continuo interscambio dura fino a quando riscoprirà finalmente chi è davvero il Robert Lindström di cui pensava di aver perso le tracce per sempre
La terza persona, invece, è la voce di un narratore scrupoloso ma mai invadente che ci accompagnerà nel corso delle indagini della bambina uccisa guidate dall’ispettore capo Carl Edson e della sua squadra.

Il vecchio e il nuovo caso correranno su percorsi che sembrano paralleli ma che, a un certo punto, inevitabilmente, si scontreranno e porteranno a svolte inquietanti e inaspettate.

Nel complesso questo libro mi è piaciuto abbastanza l’ho trovato originale e molto scorrevole, le descrizioni sono ben curate e dettagliate, nonostante i continui salti temporali, i molti personaggi, luoghi e situazioni la storia mantiene un ritmo costante e credibile con molte aspettative e curiosità.

Buona lettura.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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alessio Opinione inserita da alessio    17 Agosto, 2022
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L ‘ANNUNCIO MALEDETTO

CERCASI

Famiglia numerosa ricerca bambinaia convivente con esperienza


CHI SIAMO: Siamo una famiglia molto attiva con quattro figlie e viviamo in una bellissima (ma isolata) casa a Highlands. Mamma e Papà dirigono insieme lo studio di architettura di famiglia.

CHI SEI: Stiamo cercando una tata esperta e abituata a lavorare con bambini e ragazzi di tutte le età, dalla prima infanzia all’ adolescenza. Dotata si senso pratico e pacatezza, che sappia badare tranquillamente a loro da sola. Ottime referenze, certificato penale, attestato di pronto soccorso e patente di guida senza contravvenzioni sono obbligatori

IL TUO LAVORO: Mamma e Papà lavorano prevalentemente da casa, e in periodi del genere avrai un semplice orario dalle 8 alle 17, a parte una sera la settimana e i weekend liberi.
Per quanto possibile, facciamo sempre in modo che uno dei due genitori sia presente. Tuttavia ci sono casi in cui dobbiamo essere via entrambi (anche per quindici giorni, ma capita assai raramente) e quando ciò accade farai le veci dei genitori.
In cambio possiamo offrire un pacchetto retributivo di alta competitività per un totale di 55.000 sterline annuali, l’uso dell’automobile e otto settimane di ferie all’anno.

Inviare domanda a Sandra e Bill Elincuourt, Heathbrae House, Carn Bridge

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Fu questo l’annuncio di lavoro che cambiò per sempre il futuro di Rowan Caine, apparso per caso mentre stava “navigando” su internet.
Rowan non era alla ricerca di un lavoro anche perché in quel periodo, lavorava come assistente in un asilo nido a Londra, ma quell’annuncio catturò talmente la sua attenzione e curiosità, che era disposta a far “carte false” pur di ottenere quella posizione.
Cosi, dopo un colloquio conoscitivo con la Sig.ra Sandra e della famiglia Elincuourt riesce ad ottenere il lavoro.
Purtroppo si sa, non è tutto oro quel che luccica e le cose incominciano ad apparire diverse dalle aspettative dopo la partenza di entrambi i genitori per motivi lavorativi, alla quale si ritrova da sola con le tre bambine ad affrontare pian pianino un vero e proprio inferno che finirà in tragedia con la morte di una delle piccole, e tutti gli indizi puntano il dito su di lei.

Tutta la storia viene raccontata da Rowan tramite una lettera scritta dalla prigione indirizzata a
Mr. Wrexham un avvocato molto famoso e bravo nel risolvere i casi più disperati e complicati come il suo
L’accusa di aver ucciso una delle bambine di cui doveva prendersi cura gli pesa sulle spalle come un macigno. Lei però sa di non essere colpevole, almeno non di omicidio, e racconta nei minimi dettagli tutto l’accaduto, dal colloquio conoscitivo fino alla fine.

E quali sono allora le colpe di Rowan Caine?

In effetti la protagonista oltre all’inferno che sta vivendo in quella casa, le pesa anche il dover fingere.

Che cosa sta nascondendo?

Ci è chiaro sin da subito che non solo sta celando una verità ma tenta anche di imporre a se stessa un comportamento, un atteggiamento che non le appartiene, perché?

Lascio a voi il gusto di scoprirlo.

Le descrizioni dei protagonisti sono tutte ben dettagliate e curate, Sandra e Bill i genitori e nuovi datori di lavoro di Rowan, li troviamo solo all’inizio del libro, Lei è una madre precisa e apprensiva, un po’ paranoica e maniaca della precisione, ha un “manuale” di circa duecento pagine sulle cose da poter fare o meno con le sue figlie, cosa devono mangiare e cosa no, a che ora devono andare a dormire o quanto tempo possono stare davanti alla tv…e tutta una serie di regole da rispettare.
Bill al contrario di Sandra è un uomo egoista che pensa solo al suo lavoro e non solo…
Le figlie sono quattro, Maddie,Ellie,Petra e Rhiannon,
La peggiore è Maddie, ha otto anni, ha un carattere irriverente ed è molto antipatica, la nuova baby-sitter proprio non gli piace, fin da subito gli dà del filo da torcere, con la speranza che e vada via come hanno fatto le tate precedenti.
Ellie che ha cinque anni al contrario di Maddie sembra più dolce, vorrebbe far amicizia con Rowan e tenta anche di farlo, ma e succube della sorella che la comanda a bacchetta e la controlla.
Petra è la più piccola della famiglia, ha diciotto mesi, il suo ruolo in questa storia è quello di fare tutte le cose che fanno i bambini della sua età.
Infine, c’è la figlia più grande, Rhiannon, quattordicenne che vive in collegio e sarà presente solo per un breve periodo. In quel tempo, seppur breve, si delinea subito la sua personalità: una ragazzina ribelle e viziata, che vuole solo uscire e dettare lei i tempi e i modi con cui farlo e Rowan non può che sottostare, perché forse la teenager tutto pepe sa qualcosa…
L’unico altro adulto presente è Jack, seppur in modo secondario, il tuttofare della famiglia Elincourt, un uomo semplice e disponibile con la nuova arrivata, sempre presente al bisogno; ma anche lui ha quell’alone di mistero che lo circonda, chissà se anche Jack nasconde qualcosa?

La trama è ben descritta la lettura è molto scorrevole tutta la prima parte del libro l’ho trovata carica di adrenalina e suspense.
A Heathbrae House succedono cose strane, di notte si sentono dei rumori provenire dalla soffitta, alcuni oggetti spariscono e vengono ritrovati in un’altra posizione o in un’altra stanza e nonostante tutta la tecnologia e le telecamere di sorveglianza di cui la casa è equipaggiata dai video non si riesce a capire che cosa accade veramente.
La soluzione a tutti i misteri e segreti la troviamo sul finale, una conclusione interessante ed in linea con il racconto, ma l’ho trovato un po’ frettoloso e poco conclusivo e con alcuni punti interrogativi ancora da risolvere.
Che ci sia un sequel? Vedremo.

È il primo romanzo che leggo di Ruth Ware e devo dire che a parte un po’ sul finale questa storia nel complesso mi è piaciuta. L’autrice è riuscita a costruire una matassa di nodi dove alla fine è stata capace di sbrogliarla con maestria, è un libro che ha saputo trattenermi e incuriosirmi fino alla fine,
Ne consiglio la lettura se si è alla ricerca di una storia con colpi di scena, suspense, mistero e quella giusta dose di adrenalina.

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    13 Giugno, 2022
Top 100 Opinionisti  -  

Ben Richards

L’uomo in fuga è un romanzo di fantascienza scritto da Stephen King nel 1982 con lo pseudonimo di Richard Bachman.
La storia è ambientata in un’America futuristica, violenta e impassibile del 2025, le classi sociali sono prettamente due, ricco o povero non c’è via di mezzo, i livelli di inquinamento sono talmente alti che per respirare è necessario indossare dei filtri nasali, in modo tale da non incorrere a malattie mortali.
Per le persone povere trovare un lavoro stabile per avere un futuro dignitoso è un sogno praticamente irrealizzabile. Ma, nonostante le molteplici difficoltà, quello che non manca in ogni casa e la tv o meglio la tri-vu, un dispositivo simile ad un televisore in grado di proiettare immagini tridimensionali, dove vengono trasmessi ad ogni ora della giornata una serie di show d’intrattenimento e giochi in cui si vincono premi in denaro.
Fin qui si potrebbe pensare che non c’è a nulla di strano, anzi, sembra una realtà piuttosto attuale, quasi “innocente”, ma in verità in questi programmi, i giochi non sono poi così allegri, infatti i concorrenti sono proprio le persone povere, spesso malate che sono disposte a tutto, anche a mettere in pericolo la propria vita, pur di riuscire a guadagnare qualche soldo.
Tra milioni di poveri la storia si concentra su uno in particolare, Ben Richards.
Il nostro protagonista è un uomo di ventotto anni che vive nel quartiere popolare di Co-Op City insieme a sua moglie Sheila e la loro bambina di 18 mesi Cathy, che sfortunatamente è molto malata.

Dopo aver svolto differenti lavori, vive ormai in uno stato di disperata disoccupazione che non gli permette di garantire le cure adeguate a sua figlia tant’è che la moglie è costretta a prostituirsi per portare a casa qualche soldo.
Stanco e stufo di questa situazione, una mattina si dirige verso il grattacielo del Network Games Building dove decide di sottoporsi alla prova per poter partecipare a uno dei giochi proposti dalla Tri-vu.
Dopo ad una lunga serie di test, visite psicologiche e fisiche, viene selezionato per partecipare al gioco più famoso e remunerativo ma alquanto pericoloso:
Uomo in Fuga.
Lo scopo del gioco è molto semplice, deve fuggire e rimanere in vita per trenta giorni per vincere il Primo Premio: un miliardo di dollari.
Ma non è finita, il concorrente o la sua famiglia riceve 100 dollari per ogni ora che resta vivo, ha dodici ore di vantaggio, per organizzare al meglio la sua fuga, può procurarsi tutte le armi che vuole, può usare qualsiasi travestimento e spostarsi in qualunque stato, inoltre guadagna ulteriori 100 dollari per ogni Cacciatore ucciso, (spietati mercenari pronti a inseguirlo e ammazzarlo).
Come unica regola gli viene consegnata una telecamera, in modo tale da spedire alla trasmissione televisiva due cassette contenenti due brevi video, utili per lo show.

Richards non può far altro che accettare, per il bene di Cathy, per curarla, e non permettere più a sua moglie di vendere il suo corpo sulla strada.

Riuscirà Richards a vincere il Primo Premio?

Inseguiamo il protagonista nei suoi vari spostamenti, si percepisce molto l’ansia che prova, e tutti gli stati d’animo, ben descritti i luoghi e le scene, scopriamo pian piano tutto il marcio che logora l’America, le bugie, le manipolazioni mediatiche e la miseria.


E sono proprio le manipolazioni mediatiche a plagiare le menti dei ricchi, modificando le fotografie dei soggetti facendoli apparire come individui spietati, malvagi e disumani, in modo tale da portare ancora più odio verso i concorrenti.
Ben appare come un angelo della morte pronto a mietere le sue vittime e con una moglie che appare come un’insulsa sciattona.
Come per le immagini anche i video che Richards invia vengono modificati per dare un messaggio differente, tutto per nascondere la verità che Ben Richards cerca ogni volta di rivelare.

Nonostante la trama avvincente e l’idea originale questa storia non mi ha colpito ed entusiasmato secondo le mie aspettative, non ho trovato quei colpi di scena che avrei voluto o immaginato di trovare, ho riscontrato che alcune scene siano un po’ surreali e la prima parte del libro l’ho trovata un po’ lenta e a tratti noiosa.
Sulla parte finale del libro le aspettative sono state in parte riscattate, interessante il finale poco adatto ai deboli di stomaco, dove personalmente lo avevo immaginato diversamente.
Bella l’idea di strutturare il romanzo di 101 capitoli intitolati come un conto alla rovescia, da “meno 100…” a “…000”.
Da questo libro è stato tratto un film, L'implacabile, con protagonista Arnold Schwarzenegger, di cui ne suggerisco la visione.

Buona lettura.

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Storia e biografie
 
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alessio Opinione inserita da alessio    05 Aprile, 2022
Top 100 Opinionisti  -  

LA STRDA DELLA PUTREDINE

IL TESTO CONTIENE SPOILER

Questa è l’autobiografia di Henri Charrière detto Papillon, soprannominato cosi per la farfalla tatuata sul petto.
Nel 1931 per colpa di un testimone corrotto, viene accusato per omicidio e condannato ai lavori forzati nel bagno penale situato nella Guyana francese.
Papillon si è sempre dichiarato innocente ma le sue parole non sono state mai ascoltate né dalla giuria e né tantomeno dal temutissimo pubblico ministero Pradel, che senza sentir ragioni aveva già deciso a priori di condannarlo verso “la strada della Putredine” definizione descritta da Papillon per descrivere il vergognoso trattamento che la Francia dell’epoca riservava a quelli che erano scomodi per la società.
Papillon è una persona con dei principi e dei valori, rispettato da tutti, dai criminali, dalle guardie e da tutte le persone che incontra nelle sue traversie, oltretutto è anche un marinaio eccellente è per questo è ammirato da chi lo incrocia per mare.
Nell’immaginario collettivo, il tatuaggio della farfalla è anche il simbolo della libertà, una gioia tolta ingiustamente al nostro protagonista, alla quale farà di tutto per riconquistarla.
Durante i suoi lunghi tredici anni di prigionia la fuga è la sua unica speranza di salvezza, sprezzante del pericolo in cui correva diventa presto una leggenda, un eroe della diserzione e un personaggio per cui la libertà è pura vocazione.
La prima fuga la tentò solo dopo circa una quarantina di giorni di detenzione, riesce ad arrivare fino in Colombia, ma viene immediatamente riacciuffato e ritrasportato al bagno, dove verrà punito molto severamente, ma la voglia di riappropriarsi della propria libertà, il bisogno di rivalsa e la vendetta verso chi lo aveva condannato, lo motivano sempre di più ad inventare nuove tecniche di fuga.
Ne seguirono altre otto per un totale di nove, prima di raggiungere il suo obiettivo in Venezuela, chiedendo asilo ed aiuto che difficilmente veniva negato.
Sono molte le avventure presenti in questo libro, la continua alternanza di trionfi e delusioni, di fughe e di perdite rende la storia sempre attiva, interessante e mai noiosa, ogni evasione porta a conoscere nuovi personaggi, molti dei quali disponibili ad aiutarlo nella sua impresa gratuitamente altri dietro una cospicua ricompensa. Denaro che teneva dentro ad un bossolo nascosto……. beh!! lascio a voi immaginare dove.
Una volta terminata la lettura ho avuto come l’impressione di aver ascoltato un racconto. Tutta la storia è narrata da Papillon al tempo presente e in prima persona una scelta che accorcia la distanza con il lettore, anzi, l’annulla. Si è presenti in ogni suo pensiero, si percepiscono le stesse frustrazioni durante i lunghi periodi di isolamento e lo stesso disgusto quando era costretto a cibarsi di scarafaggi e millepiedi per non morire di fame.

Anche il film del 1973 con Steve McQueen e Dustin Hoffman, mi è piaciuto anche se rappresenta solo un trenta per cento della storia ed è estremamente semplificato, ma ne è valsa comunque la pena guardarlo.
Ci sarebbe ancora molto da dire su questa storia, e molti i dettagli da svelare, perciò consiglio la lettura di questo libro.

Buona lettura.

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Avventura
 
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alessio Opinione inserita da alessio    19 Settembre, 2021
Top 100 Opinionisti  -  

LA CURA

Finalmente esiste una cura per l'Alzheimer e questo grazie alle ricerche del Dott. Steadman che sperimentando il farmaco su una paziente si scorgono i primi segni positivi di guarigione.
Ma, nonostante i rigorosi divieti di acceso nel reparto la paziente riceve una visita da un suo lontano parente affetto da un semplice raffreddore,senza sapere che da li a poco per colpa di questa negligenza si sarebbe scatenato un virus capace di distruggere l'umanità.

Questo potente virus si diffonde per via aerea, infetta il cervello creando una amnesia febbrile.
Chi lo contrae perde ogni ricordo della sua vita precedente, chi era se era sposato se aveva dei figli, che tipo di lavoro svolgeva,nulla, il buio totale le menti sono completamente vuote e riprogrammabili.
Le uniche cose che riescono a fare sono legate ai "ricordi" conservati nella memoria procedurale,utili a svolgere quelle attività che una volta apprese e consolidate svolgiamo anche senza prestare attenzione,senza quasi renderci conto che le stiamo compiendo come ad esempio allacciarsi le scarpe,andare in bagno,mangiare.
Gli infetti diventano persone spaesate,impaurite,innocue, vagano alla ricerca di qualcosa ma senza sapere cosa.
Non tutti però contraggono il virus, c'è un venti per cento della popolazione che è immune e tra questi purtroppo non mancano ladri,sciacalli,persone senza scrupoli che vista la situazione sono pronti a fare tutto ciò che prima era vietato,dando sfogo a qualsiasi perversione e fantasia.
Per fortuna tra gli immuni c'è anche l'unica persona che può porre rimedio a questa situazione, il dott.Jamie Abott, ma per farlo dovrà raggiungere la sua amica e collega la dott.ssa Mandy Alexander che vive a Indianapolis. Da Boston, è un viaggio di millequattrocento chilometri attraverso un paese allo sbando, in cui il pericolo si annida ovunque.
Fare questo lungo viaggio non sarà un'impresa facile anche perché dovrà affrontare questa avventura insieme a sua figlia Emma alla quale ha contratto il virus.

Riuscirà nell'impresa il dott. Jamie Abbott ?

L'autore attraverso questo libro immagina un mondo devastato, disordinato e animalesco dove l’intelligenza, il raziocinio non contano più, conta solo la violenza e la capacità di sopravvivenza.
La narrazione è fluida e molto scorrevole,ottime le descrizioni dei vari personaggi,luoghi e situazioni, ho percepito molto le sensazioni del dott. Abbott alla quale mi sono immedesimato in alcune scene provando le stesse sensazioni.
Ho trovato alcune scene un po' forzate e prevedibili per lo svolgimento della storia, senza però togliere il "gusto" della lettura. Molto bravo Glen Cooper a lasciare alla fine di ogni capitolo quel punto interrogativo che invoglia subito a leggere il successivo,arrivando molto in fretta ad un finale in linea con il racconto e per nulla scontato.
Devo dire che se non ci fosse stata la pandemia, avrei letto Clean con un occhio diverso. Lo avrei letto pensando a uno scenario impossibile, eppure il mondo continua a stupire e mi è sembrato per molti versi assolutamente credibile.

Buona lettura.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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alessio Opinione inserita da alessio    11 Luglio, 2021
Top 100 Opinionisti  -  

VITTIME

Il commissario della polizia di Stoccolma Carl Edson viene chiamato per recarsi in un deposito nella zona di periferia di Rimbo per il ritrovamento di un uomo ucciso, ma quello che ancora non sa è che questo omicidio non è un caso qualsiasi, l'assassino è una persona crudele e senza pietà e Carl se ne accorge appena varcata la soglia d'ingresso del capannone.
L'odore del sangue aleggia ancora nell'aria, la vittima è stata crocifissa dopo aver subito torture e violenze incredibili, per terra ci sono alcune parti del corpo che gli sono state amputate, sulla pelle sono visibili i segni di una pistola teaser e questo fa ipotizzare di come la vittima sia arrivata in quel magazzino.
Mentre la scientifica presente sul posto sta compiendo i rilievi di rito, il silenzio viene improvvisamente interrotto da un urlo lacerante provenire dalla vittima, nonostante le violenze subite l'uomo era ancora incredibilmente vivo, anche se impossibilitato a comunicare in qualche modo potrà rivelare chi è stato ridurlo cosi.
Ma, purtroppo la sua fine è segnata, poco dopo morirà in ospedale in circostanze alquanto misteriose.…
Il suo nome era Marco Holst, una vecchia conoscenza della polizia, per una serie di aggressioni e stupri. Si pensa a una vendetta di qualche banda criminale, o qualche rivalsa delle vittime.
Tuttavia ben presto Carl Edson, e la sua squadra comprenderanno che l’uomo è solo il primo di una serie di morti noti alla polizia, c’è un serial killer che uccide le vittime seguendo un’apparente pena del contrappasso, ossia
torturandole nei modi che le stesse avevano usato per i loro reati precedenti.
Il killer dimostra conoscenze specifiche che farebbero pensare a un professionista, ma qual è il suo movente? E quando si fermerà?

Fra i giornalisti più accaniti nel seguire il caso ce n’è una che sembra arrivare alle notizie sempre prima degli altri, è Alexandra Bengtsson dell’Aftonbladet. Chi le passa le informazioni? Chi sono le sue fonti? C’è per caso una talpa nella polizia?

Victims è un thriller in cui fin dal principio si viene catapultati e travolti in una storia macabra, in cui non vengono risparmiati dettagli e scene crude, pertanto non lo consiglio a quelle persone particolarmente sensibili. Infatti, le scene brutali sono descritte in maniera distaccata e dettagliata, in modo tale che l'autore riesce a dare un'idea fotografica di ciò che si sta leggendo.

La storia si divide in tre parti, nella prima il commissario Carl e la sua squadra sono impegnati nelle indagini per scoprire chi è l'assassino seguendo la lunga scia di cadaveri che il serial killer gli fa trovare, nella seconda l'autore ci svela chi è il criminale, scritto dal suo punto di vista il killer racconta la sua vita, entra nei dettagli del suo passato e di ciò che ha dovuto subire per giustificare ciò che ha dovuto fare, nella terza e ultima parte le indagini sono ad un punto conclusivo e la storia si prepara per un finale inaspettato.

La scrittura del libro regala una lettura molto scorrevole, i capitoli non sono molto lunghi e le descrizioni delle scene e dei luoghi sono molto dettagliate, anche i personaggi sono ben delineati, cosi come i dialoghi che li accompagnano.
È un thriller ricco di suspense e adrenalina specialmente sella prima parte dove i dettagli raccapriccianti fanno la differenza.
In conclusione il libro mi è piaciuto molto sono curioso di leggere altri lavori di questo autore in futuro, perciò agli amanti del genere e non ai deboli di stomaco consiglierei di valutare anche questo romanzo.

Buona lettura.

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Fantasy
 
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alessio Opinione inserita da alessio    12 Marzo, 2021
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NORA SEED

Chi di noi almeno una volta nella vita non ha desiderato di tornare indietro nel tempo è di rimediare ai propri sbagli?Di vedere quali conseguenze ci sarebbero state se avessimo fatto delle scelte diverse, guardare e capire quali erano poi effettivamente quelle giuste.

Chiunque di noi ha dei rimpianti o non ha saputo cogliere delle occasioni al momento giusto,oppure per colpa della paura di non essere all'altezza di certe situazioni e si è lasciato sfuggire delle possibilità, quanti rapporti sono stati sciupati per incomprensioni irrisolte o per la mancanza di coraggio di ammettere le proprie colpe mettendo da parte l'orgoglio,di arrivare ad un certo punto della vita e di aver la sensazione sentirsi soli e sentirsi inutili , di aver la paura di deludere chi ha riposto in noi la fiducia e quante volte è successo di vedere che quelle sensazioni diventano delle certezze di capire che non si è più indispensabili e ne tantomeno utili, quel non riuscire a capire come mai le altre persone riescano ad essere tutto ciò che desiderano e il perché noi, al contrario, continuiamo a fallire in ogni cosa che facciamo.

Sicuramente non succede a tutti di provare un tale stato di frustrazione e dolore, ma a tutti è successo di sentire esperienze simili e magari partecipare a questa sofferenza, in base al proprio grado di sensibilità ed empatia.
Partendo proprio da questi punti di riflessione che conosciamo Nora Seed, la protagonista del nuovo romanzo di Matt Haig,
La vita per lei non è altro che un fallimento totale, non riesce a vedere altro che , sofferenza, abbandono, si sente incompleta, pensa a se stessa solo in termini di cose che non esistono, di traguardi mai raggiunti, di possibilità non colte, di tutte le cose che non è riuscita a diventare. Il peso di tutti i suoi rimpianti è così pesante che, all’apice della disperazione, sicura di non voler più continuare a vivere e che nessuno avrebbe sentito la sua mancanza, decide di morire.
Tuttavia, non è incontro alla morte che si dirige. Viene catapultata in una sorta di terra di mezzo, un posto che non è né vita né morte, la biblioteca di mezzanotte, un luogo dove il tempo non scorre, è fermo sulla mezzanotte. Al suo interno vi sono scaffali e scaffali pieni di libri che arrivano fino al soffitto. Ogni volume offre la possibilità di vivere un’altra delle vite che avrebbe potuto vivere se non avesse preso una decisione diversa in un dato momento. Ci sono milioni e milioni di scelte e percorsi che sarebbero stati del tutto differenti se lei non avesse scelto un’altra strada. Tutti i volumi presenti nella biblioteca sono una versione della vita di Nora, fatta eccezione per uno solo. Alla donna viene offerta la possibilità di riparare le sue ferite, partendo dal libro più difficile, il libro dei rimpianti, dopo le si parano davanti molteplici esistenze parallele, nelle quali Nora può entrare e vedere come sarebbe andata se, ad esempio, non avesse lasciato il nuoto, se non avesse mandato all’aria il suo matrimonio ad un passo dall’altare, se non avesse rinunciato alla band in cui suonava con suo fratello, se avesse accettato di prendere un caffè con un uomo. Si possono operare delle scelte, ma non si possono decidere i risultati. Ed è solo attraverso questi viaggi, queste possibilità, che Nora arriva a comprendere, perdonarsi, accettarsi. Inizia a vedere le cose da diversi punti di vista, a capire che non deve adeguarsi ai sogni degli altri, che la perfezione non esiste – perché è facile rimpiangere esperienze che non viviamo – che nessuna vita è esente da delusioni e momenti no, ma che si può lavorare e progettare per rendere la propria esistenza meritevole di essere vissuta.
La biblioteca di mezzanotte è un romanzo coinvolgente, appassionante, un romanzo capace di parlare al cuore delle persone e che può dare conforto e sostegno a chi in questo o in altri momenti della sua vita si è sentito inadeguato, sotto pressione, inconcludente, mediocre, solo. Non si è mai soli, e la vita merita sempre, sempre, di essere vissuta, nonostante tutto.
La scrittura di Matt Haig è piacevolmente scorrevole, anche grazie a capitoli molto brevi che rendono la narrazione molto fluida, le scene sono ben dettagliate e ben descritte cosi come i personaggi e i dialoghi.
Questo romanzo è un percorso di crescita e formazione, parla con estrema delicatezza e semplicità di depressione, difficoltà a reggere la pressione generata dalle aspettative degli altri, dei momenti di black out che possono vivere alcune persone, ma accende anche un luminoso faro di speranza e fiducia sul futuro, alimenta sentimenti positivi, ci ricorda di quanto sia essenziale amarci, ascoltarci ed essere gentili.

Buona lettura.

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Romanzi
 
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alessio Opinione inserita da alessio    27 Dicembre, 2020
Top 100 Opinionisti  -  

Non il solito Niven

L'ultimo lavoro di John Niven è ambientato nel 2026, la figlia di Trump, Ivanka è il primo presidente donna degli Stati Uniti, l'America che l'autore ci mostra è violenta,avvelenata dall'odio,e lo dimostra raccontando le stragi nelle scuole, l'abuso di potere dei poliziotti e l'abolizione dei diritti.

Nel racconto immaginario di Niven la legislazione Trump ha trasformato la difesa personale in una questione di principio, si possono comprare interi armamenti senza avere il porto d'armi, e non c'è più la necessità di presentare nessun documento se si può pagare in contanti e l'aborto è illegale in ogni stato.
Il clima che si respira non è dei migliori la Nazione è divisa in due tra sostenitori di Trump che vivono con l'illusione di poter fare qualsiasi cosa e opposizione. Sicuramente prima che le cose cambino ci andrà del tempo, ma c'è qualcuno che di tempo non ne ha, e questo Frank Brill lo sa benissimo.

Frank è un ex giornalista, ha sessant'anni, nel suo passato ha avuto tre mogli e due figli, Adam e Olivia che purtroppo non ha più potuto ne rivedere e ne abbracciare a causa della loro morte.
Frank quella mattina giocava a golf mentre suo figlio Adam insieme alla moglie Pippa, morivano durante una sparatoria all'interno della scuola.
Olivia la primogenita,si spense a causa di una emorragia dovuta ad un aborto illegale riuscito male,morì in una camera vuota,da sola.

Ormai senza più nulla da perdere nella testa di Brill c'e' solo un pensiero che lo tormenta, e quel pensiero ha il profumo della vendetta.
In tutta la sua vita non aveva mai avuto problemi con la legge, eppure il momento era arrivato,Frank stava morendo ormai, il cancro aveva preso il sopravvento, perciò prima di concludere l'esistenza doveva pareggiare i conti con il destino, e per farlo doveva uccidere le cinque persone responsabili che gli avevano rovinato la vita e per non fallire la sua missione ha escogitato un piano perfetto e costruito con lucidità.

Riuscirà Frank Brill a portare a termine il suo compito?


Non è il Niven che ho conosciuto leggendo gli altri libri,la sua vena sarcastica in questo lavoro è messa da parte per risaltare di più la storia drammatica del protagonista che raccoglie le esperienze di tanti uomini e donne che non hanno potuto reagire.
La storia è molto interessante, incuriosisce fin da subito con una regolarità che cresce pian piano senza pause o tentennamenti, ben descritte nei dettagli le scene, i dialoghi e i protagonisti,ho percepito molto la sensazione di Frank, come il dolore della perdita,il rimorso delle scelte passate,lo spaesamento di fronte alla brutalità.

La lettura è scorrevole e piacevole,le parti di politica utili per la narrazione del racconto le ho trovate molto noiose, adrenaliniche e cariche di suspense invece le scene d'azione del protagonista e del poliziotto Chobs.

Il libro è interessante che lascia dei punti di riflessione sul ruolo dell'individuo all'interno della società.
Personalmente preferisco il John Niven precedente a quest'ultimo lavoro perché mi piace il suo sarcasmo nel raccontare le storie, cosa che qui un po' mi è mancata.
Spero che nel suo prossimo lavoro ci sia quella vena di ironia di cui sono abituato a leggere nei suoi libri.

Buona lettura.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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alessio Opinione inserita da alessio    21 Settembre, 2020
Top 100 Opinionisti  -  

RACCONTI

RACCONTI

Scoperto per caso e convinto dalle recensioni positive, mi sono incuriosito e ho incominciato anch'io ad avventurarmi in questo "viaggio" tra storie di demoni,fantasmi,spiriti notturni e chi più ne ha più ne metta. Storie raccontate nel garage del sign. Smith da paramedici,vigili del fuoco e vice sceriffi che si trovano li in attesa dell'arrivo del medico legale e della ditta delle pompe funebri per prelevare i due corpi, scoperti quella notte dal proprietario del box disgustato dal forte odore che proveniva dalla casa adiacente. Per ingannare l'attesa, a turno i vari protagonisti incominciano a raccontare queste storie horror con l'intento di riuscire a spaventare il più possibile.
L'idea l'ho trovata originale e coinvolgente il libro è scritto in modo tale da permettere una lettura scorrevole, non ho trovato pagine riempitive o ripetitive le sette storie si alternano tra il protagonista delle pompe funebri Herb Flay e tutto ciò che gli capita mentre sta raggiungendo il luogo per il recupero delle salme e i protagonisti nel box che danno vita alle loro storie.
In realtà questi racconti non mi hanno fatto proprio impazzire o spaventare non sono brutti ma le ho trovate un po' "semplici" e a volte prevedibili, come qualcosa di già visto o sentito ma con la giuste dose di suspense e azione che invoglia a scoprirne il finale.
Oltre ad essere un buon libro scorrevole il tutto è anche ben descritto cosi come gli ambienti, i vari protagonisti, i dialoghi e le scene.
La conclusione del libro l'ho trovata molto interessante e mi è piaciuta di più rispetto ai finali delle sette storie, proprio una simpatica sorpresa.
Nel complesso questo lavoro mi è piaciuto abbastanza, promosso ma non a pieni voti, perciò chi è in cerca di un libro con delle storie in stile "Racconti della Cripta", credo che faccia al caso suo.

Buona lettura.

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Gialli, Thriller, Horror
 
Voto medio 
 
1.0
Stile 
 
1.0
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1.0
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1.0
alessio Opinione inserita da alessio    17 Agosto, 2020
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Miracolo o complotto

Le fondamenta della Chiesa Cattolica stanno per essere compromesse per via di un vero e proprio miracolo accaduto in tre parti del mondo lontanissime tra loro. Tre vergini dal nome Maria che abitano in piccoli paesini rispettivamente in Perù,Irlanda e Filippine sono rimaste incinte in modo misterioso, dicono di aver visto una luce accecante e un voce che gli sussurrava di essere stata scelta. Nelle piccole comunità si è scatenato il panico, la gente grida al miracolo e gruppi di persone si assiepano intorno alle loro case portando doni e denari.
Questo miracolo non convince del tutto Papa Celestino VI, per questo chiede a Cal Donovan professore di teologia e archeologo, di aiutarlo a scoprire se dietro a questa storia c'è un complotto da parte del cardinale Pope, uomo avido di potere che vuole riformare la Chiesa Cattolica e fondarne una nuova proprio sotto la spinta delle tre Marie Vergini.
Il professore accetta l'incarico e vuole per prima cosa incontrare le ragazze, ma una di queste però e stata rapita e dopo di lei anche le altre due non saranno più nelle loro case.

Anche se l'idea è molto coinvolgente e originale purtroppo questo libro non ha appagato le mie aspettative. La storia l'ho trovata noiosa e ripetitiva,e già a metà libro ho intuito come andrà a finire, sperando almeno che sul finale era presente il colpo di scena che mi avrebbe fatto cambiare opinione, ma purtroppo cosi non è stato. La descrizione dei personaggi la ritengo buona cosi come la rappresentazione dei luoghi e delle scene, la narrazione l'ho trovata poco fluida per via dei cambi di scena presenti nella stessa pagina facendomi perdere il filo del discorso e rallentando ancor di più un ritmo già lento di suo.
A me non piace scrivere opinioni negative però se penso che questo libro è stato scritto dallo stesso autore della Biblioteca dei morti credo che la mia delusione sia giustificata, in questa storia non ho trovato dei veri e propri colpi di scena con un ritmo incalzante mescolati alla giusta dose di adrenalina e suspense, "ingredienti" che mi sarei aspettato da un libro thriller, purtroppo il tutto e lento e molto intuitivo, spero che nel prossimo lavoro dell'autore potrò riscattare ciò che non ho trovato qui.

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    13 Mag, 2020
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Pietro vs Hanna

Pietro vs Hanna

Pietro Gerber conosciuto come l'addormentatore di bambini, è un bravissimo psicologo infantile specializzato nell'ipnosi e la professione che esercita l'ha ereditata suo padre, il signor B.
Lavora e vive a Firenze con la sua famiglia, la moglie Silvia e il piccolo Marco,la sua era una vita normale anche se conviveva con un segreto che portava dentro dal giorno della morte di suo padre,un segreto che il signor B ha rivelato prima di esalare l'ultimo respiro, come una sorta di liberazione tenuto dentro per molti anni.

Alcuni anni dopo Pietro riceve una telefonata da una collega australiana che gli raccomanda una paziente con un caso che solo lui potrebbe risolvere,la paziente si chiama Hanna Hall ed è un adulta, convive con un ricordo che risale all'infanzia tormentatola ogni giorno, è probabile che abbia commesso l' omicidio del suo fratellino Ado, ma non ricorda come ciò potrebbe essere accaduto.
Per risolvere questo caso Pietro dovrà "scavare" nella mente di Hanna per tirar fuori la bambina che è dentro di lei per capire se quel ricordo è reale oppure no,Hanna ha vissuto i suoi primi dieci anni vagando da una dimora all'altra in mezzo alle campagne Fiorentine insieme ai suoi genitori,lontano dalla comunità e civiltà, sempre in fuga dagli "estranei" persone malvagie che volevano rapire la piccola Hanna e uccidere i suoi genitori, una fuga purtroppo terminata fino al giorno dell'incendio del casolare in cui vivevano, ponendo la parola fine a quel periodo.
I genitori persero la vita, Hanna si salvò e andò a vivere in Australia iniziando una nuova vita con una nuova famiglia.

Qual è il segreto che il Sign. B ha svelato a Pietro in punto di morte?
Cosa c'entra Hanna con quel segreto? e chi è veramente Hanna Hall?

Libro assolutamente da leggere, storia che ha saputo incollarmi alle pagine tenendo alta la curiosità capitolo dopo capitolo. Suspence e colpi di scena sono stati "tarati" alla perfezione in questo libro accompagnando questo racconto dai risvolti cupi e misteriosi.
Perfetta la descrizione dei vari luoghi e dello svolgimento delle scene, ben delineati anche tutti i personaggi, regalando una lettura assai scorrevole e interessante fino alla fine.

La storia viene narrata alternando le varie fasi tra i ricordi del passato di Hanna, e alle conseguenze nel presente di quei racconti nella vita di Pietro, un intreccio di storie che svelano pagina dopo pagina risvolti che portano ad un finale unico e liberatorio.
A me il libro è piaciuto moltissimo, anche stavolta Donato Carrisi non ha deluso le mie aspettative, se devo consigliare questo libro direi proprio di si, credo che specialmente agli appassionati di thriller possa piacere.

Buona lettura.






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alessio Opinione inserita da alessio    17 Febbraio, 2020
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Nick Mason

Nick Mason

Nick Mason doveva scontare venticinque anni di galera per l'omicidio di un'agente di polizia, ma Darius Cole un potente boss di Chicago detenuto nella stesso penitenziario gli fa una proposta molto allettante, gli offre la possibilità di lasciare la prigione in pochissimo tempo, una volta fuori gli garantisce un lavoro di "facciata", una bella casa, soldi, vestiti eleganti e persino una bellissima coinquilina ma in cambio dovrà fare tutto ciò che gli verrà chiesto. Il suo telefono potrà squillare in qualsiasi momento, giorno e notte.
Ormai il patto era "firmato", cosi dopo cinque anni e ventotto giorni passati dentro, Mason riassapora di nuovo quel senso di libertà una volta fuori dal cancello e subito il primo pensiero vola sul desiderio di rivedere sua figlia Adriana, peccato che quella sensazione durò solo una manciata di minuti finchè non si accorse della Escalade nera parcheggiata dall'altra parte della strada che lo stava già aspettando.

Ma che cosa dovrà realmente fare Nick Mason per Darius Cole?E quali sarebbero le conseguenze se non rispettasse i patti?

Il libro si presenta con una bella trama avvincente e interessante conosco già questo autore perché avevo letto l'altro libro "Combinazione mortale" che mi era piaciuto abbastanza, cosi quando ho visto questo nuovo lavoro l'ho comprato andando sul sicuro.
La narrazione e fluida e diretta, i personaggi sono ben descritti cosi come i luoghi, molto interessante come l'autore ha saputo dosare bene la carica di suspense e adrenalina tra i capitoli tenendo alta la curiosità e l'interesse sullo svolgimento della storia,fino alla fine.
Trovo interessante il modo di scrivere di Steve Hamilton, anche questo libro mi è piaciuto, non ho trovato pagine riempitive e inutili o dettagli che rallentano la narrazione, tutto è ben collegato e sensato non molto distante dalla realtà e con la giusta dose di fantasia, regalando una lettura scorrevole e poco impegnativa.

Riuscirà Nick Mason a tornare ad essere davvero un uomo libero?
Questo lo lascio scoprire a voi…

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    03 Gennaio, 2020
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La catena

La catena

Fu quella telefonata a cambiare la vita di Rachel Klein da male in peggio.

Nonostante la "montagna" di problemi da affrontare e risolvere come, la separazione dal marito, il lavoro e l'interminabile lotta contro il tumore, Rachel cercava di condurre una vita normale, ma quando la voce camuffata dall'altra parte del ricevitore gli comunica che hanno rapito sua figlia Kylie e che se la vuole rivedere viva, ha ventiquattro ore di tempo per pagare il riscatto di venticinquemila dollari, dopodiché dovrà rapire a sua volta un bambino o bambina che terrà in ostaggio eseguendo gli ordini e le istruzioni che la Catena gli comunicherà man mano, e se qualcuno o ancora peggio la Polizia scopre qualcosa, in pericolo ci sarebbe anche la sua di vita e ovunque si nasconda prima o poi La Catena la troverà.

Subito pensa che sia uno scherzo di cattivo gusto, che queste cose che si vedono nei film ma quando poco dopo riceve la foto sul cellulare di sua figlia legata e imbavagliata, capisce che non si tratta affatto di uno scherzo, ora il countdown della vita di Kylie è già partito e tutto dipende da lei.

La trama avvincente mi ha subito incuriosito a leggere questo libro, l'idea è molto originale, la lettura è stata molto scorrevole senza pagine riempitive e inutili, le scene sono bene descritte e dettagliate rendendo chiara la comprensione dei fatti, cosi come i luoghi anche i vari protagonisti sono bene delineati.
Una cosa che mi ha colpito in modo particolare è che essendo anch'io un genitore ho percepito molto l'angoscia, la paura e la rabbia della protagonista riguardo al rapimento di Kylie, di scoprire che il proprio figlio è in pericolo da qualche parte senza sapere con chi e dove, mette davvero ansia rendendo inerme qualsiasi genitore.
Il finale l'ho trovato in linea con il racconto, ben dettagliate le scene conclusive, anche se a parer mio l'ho trovato un po' "forzato" e prevedibile, e privo di un vero e proprio colpo di scena.
Personalmente questa storia mi è piaciuta nonostante abbia trovato alcune situazioni un po' fantasiose, dove nella vita reale difficilmente se non impossibile si possono risolvere come nel racconto,rimane comunque un buon thriller da leggere dove la suspense e l'azione si mescola con l'angoscia,e l'autore trovo che stato molto bravo a mescolare questi tre elementi,peccato solo per l'assenza di veri colpi di scena che probabilmente non ho percepito.

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    14 Novembre, 2019
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Kate Powell

Kate Powell

Kate Powell è una donna di successo, lavora nel campo della pubblicità e nell'ultimo periodo gli affari vanno a gonfie vele, specialmente da quando la sua agenzia ha vinto una gara d'appalto per un cliente molto importante.
Ora che la situazione professionale è sistemata a dovere,a Kate manca ancora una cosa che la renderebbe completa,il desiderio di avere un bambino.
Se nel campo lavorativo le cose vanno alla grande di certo non si può dire nel campo sentimentale,purtroppo l'esperienza con il suo ex fidanzato Paul lascia ancora una ferita psicologica aperta che la porta a non fidarsi in modo sentimentale agli uomini. Ma il desiderio di essere mamma cresce sempre di più ogni giorno fino a diventare una frustrazione, tanto che a un certo punto l’inseminazione artificiale pare essere l’unica strada percorribile.

Dopo una lunga ricerca di informazioni a riguardo, a Kate sorgono dei dubbi, il fatto di non conoscere nulla del padre di suo figlio, Il suo nome, che aspetto ha, o che tipo di persona è la spaventa molto e di restare con queste domande irrisolte per tutta la vita è una cosa che non riesce a sopportare.
Decide cosi di cercare Lei un donatore, pubblicando un annuncio su una rivista di medicina.
Dopo qualche giorno solo una persona risponde al suo messaggio, lo psicologo Alex Turner.

Chi è veramente Alex Turner ?



Questo romanzo fu scritto dall'autore nel 1997 e riscritto per essere riadattato ai tempi attuali. La trama è scorrevole ben descritti i luoghi e i personaggi specialmente quello di Kate, credibile nella sua fragilità di giovane donna single che si relaziona all'idea di essere madre senza un compagno in una società non certo inclusiva e conciliante per ragazze nelle sue condizioni. Interessanti anche i temi dello stalking, dell’abuso psicologico e odio incarnati dall'ex, Paul.
La prima parte del libro stenta a decollare l'ho trovata "lenta" e a volte ripetitiva, restando quasi un’opera lontana dal genere thriller,ma nella seconda parte si viene catapultati nell'azione, suspense e colpi di scena con un ritmo molto frenetico fino alla fine,senza deludere le mie aspettative.
Anche questo lavoro di Simon Beckett mi è molto piaciuto, lo consiglio a chi sta cercando una storia thriller con risvolto psicologico.

Buona lettura

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alessio Opinione inserita da alessio    29 Settembre, 2019
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Steven Stelfox

Steven Stelfox

Gli anni novanta sono stati molto proficui dal punto di vista economico per il mercato musicale e per Steven Stelfox tutto questo significa solo due cose: soldi e carriera. Il che si traduce in puntare alla cima eliminando tutto ciò che impedisce il suo obiettivo

Steven è il talent scout di un’importante major discografica e sa bene che l’industria dell’intrattenimento e come un mare pieno di squali dove si può rimaner tagliati fuori da un momento all’altro se si mette sotto contratto un artista o un gruppo che non porta risultati e soprattutto un profitto per la casa discografica.

Al contrario del suo nuovo capo Parker Hall dove la passione per la musica e per questo lavoro lo porta nella scelta di gruppi di successo, Steven è molto disgustato dal suo stesso ambiente immerso nella sua parte più superficiale e disumana, tra selvagge feste innaffiate di sesso e cocaina, interminabili serie di concerti e insopportabili colleghi.

Riuscirà Steven a trovare una hit di successo e appagare finalmente quella sete di successo?

Ho letto tutti i libri di John Niven e devo ammettere che purtroppo questo lavoro non ha appagato pienamente le mie aspettative, molto interessante scoprire com'è e difficile il lavoro del talent scout, di trovare artisti musicali capaci di fare della musica che piaccia alla gente e scoprirli prima della concorrenza, rischiando di investire alte somme di denaro basandosi sul proprio istinto nell'ascoltare quella demo o quel brano diventare poi un album di successo.

La storia è ben narrata, la lettura è scorrevole ma a tratti caotica ho dovuto rileggere alcuni paragrafi per capire meglio e alcune parti le ho trovate noiose e ripetitive.
I personaggi sono ben descritti, capace di catturare fin da subito l'attenzione come ad esempio il protagonista principale che è una persona arrogante, egocentrica, superficiale e molto scorretta ma allo stesso tempo affascinante, anche i vari luoghi e location sono ben descritte e i dialoghi sono appropriati alle situazioni e ai vari "attori" , perciò sono volgari,crudi e ornati da tutta una serie di oscenità.

Il finale è stato più o meno come me lo immaginavo privo di effetto sorpresa, ma in linea con il racconto.
Ho visto anche il film, molto fedele alla storia scritta sul libro e devo ammettere che mi è piaciuto di più.

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    21 Agosto, 2019
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Joanna

Joanna

La vita di Joanna cambia dopo una piacevole serata passata con la sua amica Laura,quando all'uscita del locale mentre torna a casa si accorge che qualcuno la sta inseguendo,subito pensa che si tratta dell'uomo che all'interno del bar l'ha importunata e ora che è da sola vuole riscattare ciò che non è riuscito a completare prima. Nessuno la può aiutare in quel momento, cosi appena sente che i passi si fanno sempre più vicini fino a raggiungere le sue spalle dalla paura reagisce d'istinto, si gira e spinge quell'uomo giù per la scalinata, dove quel corpo dopo aver rotolato per tutti i gradini rimane immobile, con la faccia rivolta a terra.
Le scelte per Joanna ora sono due:

Restare li soccorrere quell'uomo e pagare per quello che ha fatto

- oppure -

Scappare e mentire a tutti per ciò che è successo vivendo con questo peso sulla coscienza per tutta la vita

Tu cosa faresti ?



La storia viene narrata in prima persona, suddivisa in capitoli che alternano le due possibilità che la protagonista ha tra restare o scappare, raccontando cosa potrebbe succedere in entrambi i casi mostrando le innumerevoli conseguenze delle sue azioni.
Ben descritte le scene i luoghi e i personaggi, ed essendo narrato in prima persona si percepisce molto bene tutte le sensazioni e gli stati d'animo di Joanna, ma anche di tutte le persone che sono coinvolte .
L'originalità di scrivere questa storia alternandola tra le varie scelte fatte mi ha convinto e incuriosito a leggere questo libro.
Dopo un inizio molto intrigante lo svolgimento della storia purtroppo non mi ha colpito più di tanto, ho trovato alcune parti monotone e noiose altre inutili e ripetitive,soffermandosi un po' troppo su alcuni aspetti dove non hanno fatto altro che rallentare il "tiro " iniziale, in attesa del colpo di scena finale anche li purtroppo assente.
L'assenza di un ritmo serrato e una buona dose di suspense, non classifica a parer mio questo libro come un vero e proprio thriller,ma più che altro un opera narrativa dalla forte impronta psicologica e nonostante ciò il messaggio che si può cogliere da questa storia lascia il tempo di riflettere su come il futuro di ogni persona può cambiare in base alle scelte che si fanno.

Buona lettura

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alessio Opinione inserita da alessio    24 Marzo, 2019
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IL CD MALEDETTO

IL CD MALEDETTO

Poteva essere una serata come tante altre per Tom Bryce, fino a quando non raccolse quel cd lasciato per puro sbaglio sul sedile del treno accanto a lui. Subito cercò degli indizi per poterlo restituire al suo legittimo proprietario, ma per l'assenza di etichette e scritte era impossibile farlo, e la curiosità di vederne il contenuto era ormai troppo alta, tuttavia in quel momento non c'era il tempo necessario perché la sua fermata era ormai vicina, e la sua famiglia lo aspettava a casa per cena.
Finalmente, quando ormai erano tutti a dormire, Tom tutto eccitato per la curiosità si chiuse nel suo studio,e mise il cd nel suo PC portatile, ma quel che vide gli fece passare all'istante la sua euforia,perché nel filmato c'era la prova dell'omicidio di una bellissima ragazza, ripreso nei minimi dettagli.
Incredulo e scioccato di quello che aveva appena visto pensò che si trattava di una messa in scena, uno di quei film di serie "b", ma le urla della ragazza erano troppo vere per essere una finzione, e la conferma che ciò che aveva visto non si trattava di una simulazione la ebbe solo qualche ora dopo, quando gli arrivò un e-mail anonima che lo minacciava di morte se andava a parlare con la polizia di quello che aveva visto.
Ormai era chiaro che lui era diventato il testimone di un omicidio e con quel cd maledetto aveva messo in pericolo anche la sua famiglia, ma il problema è che non aveva prove da dimostrare perché sia l'e-mail che il contenuto del cd una volta visto si auto cancellò senza lasciare tracce,ma intanto una persona era deceduta e chissà quante altre potrebbero morire o sono già morte.
Per il rimorso di coscienza e la paura di quella minaccia,Tom racconta alla moglie l'accaduto ed è grazie proprio al suo sostegno che trova il coraggio di denunciare il fatto alla polizia e di parlare con l'ispettore Roy Grace, per trovare una soluzione.
Questo caso per l'ispettore Grace e la sua squadra sarà davvero una corsa contro il tempo, e risolverlo non sarà certo una passeggiata, anche perché nel corso delle indagini i coniugi Bryce spariscono,e con molta probabilità potrebbero essere i protagonisti per il prossimo cd, e nel frattempo alcuni frammenti di un corpo umano vengono ritrovati sepolti in un giardino della città.

Riuscirà l'ispettore Roy Grace e la sua squadra ad evitare questo duplice omicidio e a scoprire chi c'è dietro a questo macabro"gioco"?

Suspense,azione, e colpi di scena a ritmo calzante e ben dosati sono gli "ingredienti"che ci accompagnano in questo ultimo lavoro di Peter James. L'autore è stato molto bravo nel tenere alta la mia attenzione per scoprire come sarebbe finita questa storia piena di intrighi.
La lettura è scorrevole, ottime le descrizioni degli avvenimenti, le scene, i luoghi e ben delineati i vari protagonisti, e si percepisce molto bene le sensazioni che i personaggi provano nelle varie scene.
Gli avvenimenti vengono descritti alternando le scene tra i coniugi Bryce,con quelle dei "cattivi" e alle indagini dell'ispettore Grace, riunendosi poi in un'unica storia per un finale molto interessante, ed in linea con il racconto.
E' un libro che consiglierei per chi è alla ricerca di un thriller un po' "spinto",e specialmente agli amanti del genere, che come me spero non rimarranno delusi.

Buona lettura

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alessio Opinione inserita da alessio    06 Dicembre, 2018
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ALAN

Alan è un famoso critico gastronomico. E' sposato con Katie una bella donna e anche ricca, hanno tre figli, vivono in una splendida casa a pochi minuti dal centro di Londra.In pratica una vita perfetta.
Fino a quando un giorno , Alan all'uscita della metropolitana incontra il suo migliore amico Craig, il Craig che sembrava destinato a diventare una rockstar, è invece ridotto a chiedere l'elemosina ai passanti. Alan non ci pensa due volte a voler aiutare il suo amico, e decide di ospitarlo nella sua lussuosa casa finché Craig non si sia rimesso in carreggiata.

Lo fa perché è generoso?

Perché i vecchi amici vanno aiutati? oppure aiutare Craig gli da un piacere di soddisfazione per dimostrargli che lui c'è l'ha fatta e Craig no.

Alan sconterà il bene che sta facendo,perché non c'è nulla di più odioso del successo degli altri. E nulla ci da più gioia del vederli crollare.

L'invidia è il tema principale di questa storia tra i due amici,Alan e Craig, che porta a commettere azioni spiacevoli da parte di Craig nei confronti di Alan, pur di vendicarsi del successo e fortuna dell'amico,anche se Alan non è proprio una vera"vittima".
Purtroppo l'invidia è un sentimento che si vive in continuazione fin dalla nascita, il fatto di rapportarsi con chi ha di più ,e a volte senza neanche sapere quali sacrifici o scelte si è dovuto affrontare nella vita per avere o essere quel che si è diventati e ottenuto.
La storia è ben narrata, la lettura risulta essere scorrevole, ben descritti i luoghi e le scene, i personaggi sono rappresentati in modo dettagliato, e si percepisce molto bene le varie sensazioni dei protagonisti,anche Il finale l'ho trovato adeguato ed in linea con il racconto, senza deludere le mie aspettative.

Libro interessante.

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alessio Opinione inserita da alessio    27 Settembre, 2018
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IL COLPO DEL SECOLO

IL COLPO DEL SECOLO

Che cosa può spingere quattro vecchiette a compiere una rapina nella Banca del quartiere e cercare di fuggire con la refurtiva senza farsi arrestare?

Soldi ovviamente!!

L'idea gli viene in mente a Susan quando scopre l'ammontare dei debiti che il marito (defunto), aveva accumulato per pagare i suoi "vizietti" nascosti. Sa benissimo che da sola non può farcela allora glie ne parla alla sua amica Julie, una donna che in gioventù piaceva fare la bella vita e dopo una bella fregatura subita dal suo ex si ritrova a lavorare in uno ospizio, con la nostalgia dei bei tempi passati.
Ma anche in due pare che il colpo non si possa fare, bisogna ancora arruolare gente che sia motivata e di fiducia per compiere un gesto cosi rischioso da cambiar la vita, allora Julie prova a parlane con Ethel, una super vecchietta in carrozzina, che vive nell'ospizio, ex stella del teatro, allegra e vivace come una bambina, che accetta subito la proposta pur di uscire dal quel posto il più in fretta possibile.
Ma non basta ancora manca ancora una persona per completare la squadra, perciò viene "arruolata" Jill, un'altra amica di Susan,una signora anzianotta, devota alla religione cristiana come una suora, e alla ricerca di soldi per affrontare l'operazione del nipote affetto da una rara malattia.
La super squadra però non ha esperienza in questo campo , allora si rivolgono a Stimmate una vecchia conoscenza che ai tempi d'oro era molto in gamba per questo genere di affari, che allettato dal piano vuole farne parte a tutti costi, a patto che lascia a casa il girello e la bombola dell'ossigeno per il grande giorno.
Bene, ora che la squadra è al completo non rimane che definire i particolari dell'operazione, senza farsi acciuffare dagli agenti di polizia e specialmente dai detective Boscombe e Wesley.

Riusciranno a compiere il colpo del secolo e fuggire con il bottino?

Mi sono divertito a leggere questa rocambolesca storia,e l'autore è stato molto bravo nella descrizione delle scene e dei luoghi,nei dettagli dei personaggi, e dei dialoghi.
Tutti i personaggi mi sono piaciuti anche quelli che non ho nominato nell'introduzione come Vanessa,Terry e molti altri, dove hanno comunque un ruolo importante per la storia,ma quello che mi è piaciuto di più è stato Ethel per il suo modo di essere,di come affronta le situazioni nei momenti più difficili, e specialmente i suoi dialoghi diretti e divertenti.

Questo libro la definirei un'ottima commedia con un giusto equilibrio di momenti comici,azione e suspense regalando una lettura piacevole e scorrevole.
Lo consiglio per chi vuole leggere un libro non impegnativo e divertente, io l'ho leggevo alla sera e mi alleviava un po' lo stress della giornata trascorsa, spero che funzioni anche a voi.

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alessio Opinione inserita da alessio    02 Settembre, 2018
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KENNEDY MARR

KENNEDY MARR

Questa è la storia di Kennedy Marr, uno scrittore di romanzi e sceneggiatore di grande successo, amante della bella vita, delle donne e di tutti gli eccessi che una città come Hollywood può offrire. La sua fortuna ebbe inizio a circa a trent'anni dopo la pubblicazione del suo primo romanzo che divenne fin da subito un bestseller conosciuto quasi tutto il mondo.
Purtroppo però la bella vita nel lusso gli hanno fatto accumulare un bel debito con l'Agenzia delle entrate,che è già pronta a mandare sul lastrico il nostro protagonista nel caso non rientri con il pagamento delle tasse.
Ma questo problema non infligge nessuna preoccupazione a Kennedy che continua imperterrito il suo stile di vita nonostante i consigli dei suoi agenti Connie e Braden di limitare le spese inutili,finché non si trova una soluzione al problema.
La soluzione arriva quando il dipartimento di Anglistica della Deeping University assegna a Kennedy il prestigioso premio F.W.Bingham, dandogli l'opportunità di insegnare per un anno scrittura creativa ad autori emergenti e privi di talento, in cambio di un ricco compenso, presso l'università della contea di Warwickshire, dove Millie la sua prima moglie ci lavora.
Per Kennedy accettare non sarà una scelta facile perché vuol dire lasciare la California e ritornare in Inghilterra per rivivere i nostalgici ricordi del passato.

E' stato molto interessante leggere questo libro, ci sono state diverse emozioni durante l'evolversi della storia, momenti che mi hanno fatto sorridere, pensare, e a volte annoiare.
Sorridere per la descrizione di alcune scene e per i dialoghi usati adatti al personaggio e alle situazioni,annoiare per le lunghe descrizioni un po' troppo dettagliate su particolari non di grande interesse,pensare perché alla fine di questa storia l'autore lascia un messaggio molto importante sulle scelte che si fanno nella vita per raggiungere alcuni traguardi.
Ben descritti dialoghi e i luoghi, molto ben delineati i personaggi e ben curate le rappresentazioni delle varie scene, regalandomi nel complesso una lettura molto scorrevole e piacevole.
Sulla parte finale del libro che la storia diventa ancora di più interessante dove mi è piaciuto scoprire un lato di Kennedy tenuto nascosto, e che non pensavo che ci fosse.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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alessio Opinione inserita da alessio    15 Agosto, 2018
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UNA SCATOLA MAGICA

UNA SCATOLA MAGICA

Ci troviamo a Castle Rock dove di cose ne sono successe di tutti i colori, e questa volta il Re insieme a Richard Chizmar specialista del genere horror ci vogliono raccontare la storia di Gwendy Peterson e della sua scatola dei bottoni.

Gwendy Peterson è una fanciulla di 12 anni, e vista la sua corporatura non tanto snella, viene presa in giro da tutta la scuola grazie a Frankie Stone, il bullo del paese.
Gwendy esasperata decide durante l'estate di perdere peso, facendo di corsa tutte le mattine la Scala del Suicidio,una gradinata posta vicino ad un promontorio sopraelevato che prende il nome da un tragico evento avvenuto anni prima, e meta turistica per i curiosi che conoscono quella parte di storia.

Una mattina come tante altre, arrivata in cima al promontorio, nota seduto su una panchina un ragazzo con un cappotto e un cappello nero,e due occhi azzurri come il cielo, che sembra che stesse aspettando proprio lei, infatti appena la vide il ragazzo la chiamò a se presentandosi come Mr. Farris, Gwendy subito pensò di correre giù il più lontano possibile da lui, ma vista la cordialità e i modi gentili del ragazzo qualcosa in Gwendy scatta per dare ascolto alle parole che Farris vuole rivolgergli.
Mr Farris sapeva tutto di Gwendy, come se la conoscesse già da tempo, e per Gwendy fu uno shock scoprire che quel ragazzo sapeva cose su di lei che neanche i suoi genitori o la sua migliore amica sapevano, come se leggesse i suoi pensieri.
Dopo le presentazioni di rito e in seguito aver superato lo stupore, e il motivo del loro incontro, Farris dona a Gwendy una bellissima scatola di mogano ricoperta da alcuni bottoni colorati e minuscole leve, da premere o tirare in base alle scelte che lei vorrà fare, da cui il destino e il futuro di qualcuno o di qualcosa dipenderanno dalla scelta fatta.

La trama mi ha subito colpito, e non ho esitato a comprare il libro che ho praticamente letto in qualche ora. Coinvolgente fin dalle prime pagine, ben descritti dialoghi e i luoghi, molto ben delineati i personaggi e ben curate le rappresentazioni delle varie scene, regalandomi una lettura molto scorrevole e piacevole, con la giusta dose di colpi di scena e azione.
Nonostante il finale l'ho trovato corretto ed in linea con il racconto, mi ha lasciato un po' perplesso perché tante cose non vengono spiegate ma lasciate in sospeso, ma probabilmente è nell'intento degli autori.
Il racconto è accompagnato da delle splendide illustrazioni di Ben Baldwin e Keith Minnon, che secondo me danno una nota di valore aggiunta al libro cartaceo.
Consiglio questo libro per chi è alla ricerca di un libro con una storia originale, non impegnativo e non lungo da leggere, ottimo da portare sotto l'ombrellone.

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    12 Agosto, 2018
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JEFFERSON WINTER

JEFFERSON WINTER

E' il periodo di Natale, e a Londra tra il freddo e i preparativi per la festa, si aggira un pericoloso criminale che rapisce le donne, le tortura,le sevizia ma senza ucciderle, dopodiché le lascia andare non prima di avergli tolto qualsiasi motivo per restare in vita, perché le torture che impone alle sue vittime sono crudeli frutto di una mente troppo malata, e una volta che i "giochi" sono finiti per le vittime non rimane altro che una mente svuotata.

Adesca le sue vittime su internet sa chi scegliere,il come e il perché, è un ottimo manipolatore che sa come creare un rapporto di fiducia usando le parole giuste nelle chat, arrivando fino al primo appuntamento, dove non è altro che la prima fase della trappola.

Dopo due giorni dal ritrovamento della vittima numero quattro, si scopre che il killer abbia già fatto sua una nuova preda, la numero cinque.

Ormai questo caso denominato il caso del "Sezionatore", è diventato mediatico e i superiori dell'ispettore Hatcher pretendono da lui dei risultati per calmare i media e i cittadini. L'ispettore non può risolvere questo caso da solo allora chiede aiuto a Jefferson Winter, uno dei migliori profiler, e alla bellissima agente Sophie Templeton.

Winter è il figlio di uno spietato serial killer, e il suo passato gli da il tormento specialmente quando ricorda le ultime parole che gli disse sue padre prima dell'esecuzione della pena di morte, perciò per dimostrare il contrario, usa il suo talento per salvare le vittime dalle persone come il Sezionatore e suo padre.

Ottimo thriller ha saputo tenermi incollato alle pagine, lasciando quella giusta dose di suspense e curiosità alla fine di ogni capitolo. Ben descritti i personaggi,i dialoghi, i luoghi e le sensazioni che provano le vittime e i protagonisti.
La storia viene narrata alternando i capitoli, da una parte vede come protagonista Winter e la sua squadra che fa di tutto per risolvere questo caso descrivendo molto bene tutti i ragionamenti,gli inseguimenti e le strategie adottate , e dall'altra le vittime e il suo aguzzino che descrive altrettanto bene e in modo accurato, tutte le sevizie che egli impone per saziare la sua sete di malvagità.

Bello e ben descritto anche il finale, in linea con tutto il racconto,lasciandomi quella giusta dose di soddisfazione che può lasciare un libro quando è piaciuto.
La storia è ricca di colpi di scena e suspense, i capitoli non sono lunghi e regalano un ritmo di lettura alto e scorrevole.
Credo che per chi cerca un thriller dai temi un po' forti, questo libro possa piacere, perciò lo consiglio.

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    23 Luglio, 2018
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L'oltre capitolo finale

L'oltre capitolo finale

Ed eccoci al capitolo finale di questa trilogia, come anticipato nella recensione precedente ritornare nell'oltre per la terza volta per Emily e John è una priorità assoluta, perché l'unica persona in grado di chiudere i passaggi temporali che si sono aperti tra l'inferno e la terra si trova proprio li.

Infatti una grossa anomalia ha causato dei veri e propri portali,dove attraversarli e ritrovarsi all'inferno sembra proprio un gioco da ragazzi e da quando nell'oltre, si è sparsa la voce di poter aver una seconda possibilità sulla terra, in massa si sono precipitati ad attraversare i passaggi, cosi un numero illimitato di dannati si sono ritrovati sulla terra liberi di scatenare il panico più assoluto, e al contrario anime innocenti si sono ritrovate all'inferno per la gioia dei maledetti che ancora lo popola.

Il tempo è il peggior nemico per questa missione perché più il tempo passa e più grandi diventano i portali, quindi dopo aver organizzato una super squadra che comprende anche le forze speciali la dottoressa Emily e John sono pronti per ritornare all'inferno con la speranza di portare a termine questo compito.

Finalmente con il terzo libro si è conclusa questa trilogia, dove non ho trovato molti cambiamenti rispetto agli altri due lavori. La lettura è scorrevole ma la mancanza di veri colpi di scena o novità rende la storia poco affascinante, in pratica il tutto si ripete, cambiando solo alcuni personaggi e situazioni,ma mantenendo il contenuto più o meno uguale.

La descrizione dei personaggi e curata cosi come la descrizione dei luoghi e delle varie scene e il finale mi ha lasciato con qualche punto interrogativo.

Questa trilogia di Cooper nel complesso non mi è dispiaciuta, ma neanche fatto impazzire, ha saputo incuriosirmi portandomi a leggere tutti e tre i libri, anche se secondo me questa storia la si poteva chiudere già dal primo volume, dove solo li ho trovato l'effetto "novità", e curiosità,mentre negli altri due l'unica curiosità è stata quella di sapere il finale.

Consiglierei la lettura di questo libro solo per chi come me è curioso di sapere come andrà a finire questa lunga storia, con la speranza che l'autore non gli venga in mente di fare ancora dei sequel.

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    08 Giugno, 2018
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L'OLTRE 2

L'OLTRE 2

Sembrava fatta finalmente, e che l'incubo fosse finito , ma purtroppo l'esperimento non è andato a buon fine.

Per John Camp e la dottoressa Emily Loughty i problemi sembrano non finire mai, il loro ritorno nel mondo dei vivi non è avvenuto come si sperava,oltre a loro anche un bel gruppetto di dannati sono apparsi, ma purtroppo non dentro al laboratorio ma in una abitazione li vicino, liberi fin da subito a seminare una lunga scia di sangue, e per compensare lo "scambio", nell'oltre stavolta ci sono finiti la sorella di Emily, insieme ai suoi due figli che erano in attesa dentro ad una stanza del MAAC per riabbracciare la dottoressa al suo ritorno, ed alcuni cittadini che abitano nel quartiere.

A questo punto non rimane che organizzare una squadra di soccorso e ritornare nell'oltre al più presto possibile per salvare tutte quelle persone innocenti ed ignare di quello che gli possa accadere specialmente alle donne,ma anche ai due bambini un bene prezioso e rarissimo per il luogo in cui si trovano.
Se per John salvare Emily era già stata un 'impresa quasi impossibile stavolta per Mr. Camp e la squadra di salvataggio dovranno fare davvero i miracoli per riuscire a portare a termine questa missione, in tutto per tutto.

Come se non bastasse, grazie al sign. Farmer, un blogger in cerca di verità e risposte in merito a queste sparizioni improvvise e omicidi troppo violenti ,anche i media si stanno interessando alle stranezze che stanno avvenendo dentro e fuori dal laboratorio, rischiando cosi di diventare un vero caso mediatico, mettendo a rischio l'intera operazione segreta di recupero dei viventi nell'inferno.

Nulla di nuovo la storia si ripete, non ho trovato grandi novità rispetto al primo volume, perdendo cosi un po' di originalità che avevo trovato,ma tenendo comunque alta la curiosità sull'evolversi di questa storia.
L'alternanza di storia tra Oltre e Terra sono ben distribuiti con capitoli non troppo lunghi in modo tale da non perdere il filo tra i vari scambi di narrazione, i dialoghi, i luoghi, e i personaggi sono ben descritti, cosi come le varie sensazioni dei protagonisti e le varie scene del racconto, regalando una lettura scorrevole, ma vista la quantità di personaggi e intrecci di avvenimenti non nego che qualche volta alcuni passaggi ho dovuto rileggerli per capirli, anche le scene di suspense e azione le ho trovate in linea con il racconto.

Il finale come da copione è obbligato a lasciare ancora una volta la porta aperta per un terzo volume, perché oltre a questa super missione che i nostri protagonisti dovranno affrontare, nell'inferno c'è anche l'unica persona che sa come chiudere una volta per tutte questo passaggio temporale, perciò c'è un'altra ragione in più per ritornarci ….

Buona lettura

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alessio Opinione inserita da alessio    18 Aprile, 2018
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L'OLTRE

L'OLTRE

l'oltre, cosi è chiamato il luogo dove la dottoressa Emily Lougthy si è ritrovata catapultata dopo un esperimento riuscito male presso il laboratorio del MAAC per cui lavora. Gli abitanti di questo nuovo mondo sono tutti criminali senza scrupoli, che una volta deceduti si sono ritrovati li per scontare la loro pena in eterno, infatti come sulla Terra hanno bisogno di mangiare,bere e dormire, e se si fanno male o si feriscono non possono morire, e sono costretti a soffrire per l'eternità, finché le loro carni non si decompongono. Il sole non c'è, si riconosce quando è giorno perché il colore del cielo è grigio, i bambini non esistono, e le poche donne che ci sono vengono contese dai più cattivi, per essere abusate e trattate come schiave.

E la dottoressa Emily è proprio li, nel mondo dei Dannati.

Ma anche l'oltre ci ha ricambiato con uno dei suoi abitanti, un certo Brandon Woodbourne un assassino morto una sessantina d'anni prima nella vecchia prigione di Dartfort,dove appare nel luogo in cui poco prima c'era la dottoressa Emily, che con un colpo di fortuna e abilità riesce a impossessarsi della pistola della guardia del laboratorio e darsi alla fuga, uccidendo chiunque si trovi sul suo cammino.

Per rimettere a posto la situazione bisognerebbe prima acciuffare Woodbourne, e poi ripetere l'esperimento riposizionando nello stesso punto sia la dottoressa che l'assassino, ma, nel frattempo che le ricerche sono state avviate, John Camp il fidanzato di Emily si offre volontario per raggiungere la dottoressa nell'oltre, con la speranza di salvarla e riportarla indietro.

Riuscirà John Camp a ritrovare Emily e portarla nello stesso punto in cui è arrivata, prima della scadenza del tempo stabilito?E riusciranno a fare la stessa cosa con Woodbuorne?

Chi arriverà al posto di John Camp?

Nel racconto di Cooper, l'inferno o l'oltre, è visto e vissuto come ai tempi del Medioevo, e chi ci andava aveva le stesse sembianze,età, vestiti,conoscenze e mentalità dell'epoca in cui era morto e le guerre per la conquista dei territori e le manie di grandezza erano all'ordine del giorno, per cui si combatteva con spade e pugnali pur di ottenere quello che si desiderava,cosi quando videro arrivare John e scoprirono le sue abilità di guerra e la conoscenza delle armi "moderne", subito diventa una "preda" allettante per tutti i tiranni che vennero a sapere della sua presenza.

L'impresa di John sembra impossibile da portare a termine e la presenza di alcuni personaggi come Garibaldi, Cesare Borgia, Enrico VIII, Rosbespierre, Himmler e molti altri lo portano a stringere patti e alleanze pur di portare a termine la sua missione.

Il libro non mi è dispiaciuto, è chiaro che va presa come un 'opera di pura fantasia perché come senso logico non c'è molto,ma l'idea e la trama mi è piaciuta,non nego che su alcune parti ho fatto un po'di fatica a tenere il filo del discorso, trovando un po' di confusione nelle varie vicende,specialmente su quelle di guerra, mi è piaciuto molto e incuriosito il racconto dei vari personaggi sul perché erano finiti all'inferno,ben descritti i dialoghi, e i luoghi, regalandomi tutto sommato una lettura scorrevole e non impegnativa. Sul finale c'era da aspettarselo che non ci sarebbero stati i "fuochi d'artificio" perché essendo questo il primo libro di una trilogia ero già preparato ad un finale non conclusivo,ma l'autore è stato bravo a tenermi alta la curiosità sul sequel, che sicuramente andrò a leggere.

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    22 Marzo, 2018
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Lisa

Lisa è una giovane sedicenne incinta che un giorno viene sequestrata e gettata sul pianale di un furgone, per essere portata in una fattoria sperduta nell'Indiana. Ma durante il lungo viaggio invece di supplicare il suo rapitore di lasciarla andare, se ne sta seduta tranquilla a pianificare la sua fuga.

Dopo la sua vendetta.

Già perché quello che non sanno i rapitori è che Lisa non è come le altre persone, lei riesce in qualche modo a tenere lontano tutte le emozioni, concentrandosi solo sul suo piano di fuga, per salvare lei e il bambino che porta in grembo. Infatti il suo progetto non è solo quello di salvarsi ma è anche quello di far soffrire i suoi rapitori, e per farlo usa il suo "Metodo 15/33", dove ogni oggetto per lei diventa una "risorsa" utile per farla diventare una potenziale arma,catalogandola e numerandola nella sua mente.

Che cosa significherà mai quel numero 15/33?

Riusciranno gli agenti del FBI Roger Liu e la sua assistente Lola a porre fine a questa storia,e a salvare la vera vittima?

I fatti vengono narrati da due punti di vista quello di Lisa e da quello dell'ispettore Roger Liu e la sua assistente, ad una distanza di circa quindici anni dopo il rapimento,incanalandosi cosi verso la fine in unica storia sommando tutti gli stati d'animo dei vari protagonisti rivivendo quell'esperienza.

Trama avvincente e l'idea originale mi hanno immediatamente incuriosito a leggere questo esordio dell'autrice Shannon Kirk, che purtroppo non ha appagato completamente le mie aspettative.

La scrittura scorrevole e di facile comprensione mi ha agevolato parecchio sul racconto troppo descrittivo nei minimi particolari, distogliendo a volte l'attenzione sul caso vero e proprio, andando a pescare nel passato dei vari protagonisti tutta la loro storia per spiegare alcuni concetti sulla loro personalità, alternando cosi il passato al presente. Non ho trovato dei veri e propri colpi scena da rimanere "spiazzato" durante la lettura, tutto mi è sembrato molto prevedibile e a volte un po’ forzato. Neanche sul finale ho riscattato quella suspense conclusiva, rimanendo in linea con tutto il racconto.

I dialoghi tra i vari personaggi li ho trovati piacevoli e adatti alle varie situazioni facendomi percepire le varie paure e artriti tra i vari protagonisti. E anche il ruolo di Lisa mi è piaciuto da come è stato descritto.
Se l'autrice non si fosse dilungata troppo sulle descrizioni e dettagli, dando a questa storia il giusto "tiro", sarebbe stato un bel thriller da rileggere appena finito.
Se consigliare questo libro probabilmente direi di no,ma la mia opinione si basa sulle emozioni che ho provato leggendolo, ma ognuno di noi percepisce le emozioni in maniera differente, perciò per chi vuole avventurarsi nella lettura di questa storia segua il suo istinto, ma sarebbe interessante avere un confronto.

Buona lettura

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alessio Opinione inserita da alessio    11 Febbraio, 2018
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Il Signor Machi

Al Signor Machi non manca proprio nulla, soldi, successo,donne, e potere tanto potere.
A Buenos Aires è uno degli uomini più rispettati della città, e nessuno oserebbe mai ostacolarlo o pestargli i piedi,per non rischiare di fare una brutta fine. Per lui tutto, è subito, lui non chiede, ordina, l'arroganza e la malvagità risultano essere le qualità migliori per questo essere.
Una mattina mentre tornava a casa dopo la chiusura del suo locale El Imperio, a bordo della sua Bmw da duecentomila dollari, si accorge di aver forato una gomma, e vista la stanchezza, per fare prima decide di sostituire da se il pneumatico, senza aspettare il servizio di assistenza stradale, e per il Sign. Machi incominciano i problemi. All'apertura del bagagliaio per prendere il cric e la ruota di scorta subito non si accorge di nulla, ma quando vede che la ruota di scorta è incastrata da qualcosa, e quel qualcosa è un cadavere con la faccia sfigurata da un colpo di pistola, il panico la fa da padrona. E' ovvio che nella scalata sociale del Sign. Machi per arrivare dove lui è arrivato ha dovuto giocare sporco, creandosi intorno a se parecchi nemici, allora chi è che osa sfidare uno degli uomini più pericolosi e potenti della città ?

Chi è il cadavere dentro al baule?

Come farà il Sign. Machi ad uscire da questa situazione?

La trama è molto avvincente, ha tenuto alta la mia curiosità fino alla fine, con un finale che purtroppo non ha appagato le mie aspettative, o perlomeno mi aspettavo una versione diversa. Mi sono piaciuti molto i dialoghi, diretti e adatti ai personaggi, le descrizioni delle varie scene dei luoghi e dei vari protagonisti. I capitoli non sono lunghi ed è difficile perdere il filo del discorso anche la dove il libro venga lasciato e ripreso dopo qualche giorno. La storia è narrata in modo fluido regalando una lettura scorrevole.
E' il primo libro che leggo di questo autore e nonostante il finale, lo ritengo comunque una bella storia noir ricca di colpi di scena,suspense e grezza al punto giusto.
A questo punto se vi ho incuriositi non vi rimane altro che conoscere il Sign.Machi leggendo la sua avventura, augurandovi una …

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    01 Febbraio, 2018
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Samantha Andretti

La vita di Samanta Andretti , cambiò radicalmente quella mattina del 23 febbraio, quando la sua amica Tina gli comunicò che Tony Baretta uno dei ragazzi più belli della scuola, gli aveva chiesto un appuntamento per fare due chiacchiere con lei nel pomeriggio. Per Samantha quella notizia fu un tuffo al cuore, un colpo di scena, quelle notizie che ti chiudono lo stomaco dall'emozione, in pratica un sogno che si stava avverando.
Alle otto meno cinque le strade in cui viveva la famiglia Andretti erano quasi deserte, e per Samantha la cosa più importante era l'appuntamento con Tony nel pomeriggio, ma la paura di non essere vestita o truccata a dovere gli venne a pochi metri dalla scuola, presa dal panico incomincia a cercare qualche auto per riflettersi negli specchietti, ma vista l'ora erano poche le auto parcheggiate per dare una sistemata al trucco, finché non intravede ciò che cercava, un furgoncino con i vetri a specchio,segno del destino pensò, e mentre era li che controllava che i capelli,il trucco,e il viso fossero al massimo splendore, fece solo in tempo a vedere che all'interno qualcosa si muoveva, dopodiché il buio …. Samantha era stata rapita.

Dopo quindici anni il corpo di Samantha viene ritrovato sul ciglio di una strada di campagna da un bracconiere, le sue condizioni sono disperate ha una gamba rotta, è in stato di shock, ed è praticamente nuda. La notizia del ritrovamento fa suscitare interesse ai media tant'è che diventa il caso di cronaca più seguito e discusso, dai tg ai giornali, la gente vuole sapere chi è il colpevole, chi è il mostro che tiene prigioniera una bambina di tredici anni per quindici anni?

Anche Bruno Genko, investigatore privato ingaggiato dai genitori di Samantha appena scoperta la sparizione della figlia, vuole scoprire la verità e riprendere il lavoro la dove lo aveva lasciato, con la speranza che il suo cuore malato gli lasci il tempo di risolvere quest'ultimo caso.

Riuscirà Genko a scoprire la verità?

Dove è stata tenuta Samantha per tutto quel tempo? e come ha fatto a scappare?

Chi è il suo rapitore?

Ho letto tutti i libri di Carrisi e anche questo mi è piaciuto moltissimo,ed è stato uno dei thriller più belli letti fino ad ora. La storia l'ho trovata molto originale, i personaggi sono ben descritti, gli ambienti e le descrizioni delle scene sono narrati alla perfezione. Non mancano colpi di scena,suspense,azione, e la giusta dose di adrenalina, utile per tenere alta l'attenzione. Sul finale sono rimasto un po' disorientato, tant'è che subito non l'ho avevo capito al 100%, ma dopo che ho riletto le ultime pagine e colmato alcune lacune il mio effetto sorpresa è stato appagato lasciandomi riflettere su questa vicenda, e dalla bravura dell'autore a scrivere un libro con una storia cosi complessa e intrigante.
Per gli amanti del genere credo che questo libro difficilmente possa deludere le aspettative, per chi invece è alla ricerca di un libro con una storia che abbia un bel "tiro" magari questo titolo può essere una dritta.


Un piccolo suggerimento, siccome l'autore nella storia coinvolge alcuni personaggi protagonisti nei libri precedenti, per chi è interessato ad approfondire la loro conoscenza consiglio di leggere (anche dopo aver letto questo), gli altri suoi libri che sono altrettanto belli.

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    12 Gennaio, 2018
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AMORE A PRIMA VISTA

L'amore è cieco, si sa, ed è stato proprio un colpo di fulmine quello che è successo tra Arnie Cunnigham e Christine, una Plymont del 1958. Già! un'auto.
Un auto che fece perdere la testa ad Arnie quel pomeriggio al rientro dal lavoro insieme al suo miglior amico d'infanzia Dennis,la vide li rotta e arrugginita, abbandonata davanti al garage del proprietario un certo Roland D. Lebay, un veterano di guerra dal carattere intrattabile, antipatico,scorbutico, e con un passato da far accapponare la pelle.
Ma nonostante il divieto di acquistare Christine da parte dei genitori ed anche dal suo amico Dennis, Arnie è sempre più ostinato a realizzare il suo sogno di diventare il nuovo proprietario, e rimettendola in funzione restaurandola come si deve, per farla ritornare come agli albori. Peccato che Christine non è una macchina come le altre è un' auto con un'anima sua, è viva sente e vede come gli essere umani ed è molto gelosa di Arnie, specialmente quando lui si innamora di Leight Cabot. I problemi non tardano a venire quando una serie di omicidi mette in preoccupazione la piccola cittadina di periferia dove Christine è tornata in "vita".

Perchè tutti gli indizi di questa lunga scia di sangue portano a Christine secondo l'ispettore di polizia Junkis?

Che cosa aveva scoperto?

E Dennis che cosa sapeva realmente di tutta questa storia?

La storia è narrata con grande maestria dal Re, ottimi i dialoghi, e la descrizione delle scene ricreando nei dettagli l'atmosfera che si "respira " in quel momento, gli "ingredienti" per un buon thriller ci sono tutti non mancano colpi di scena, suspense, e azione, bello anche il finale e molto interessante l'epilogo. La lettura risulta essere molto scorrevole anche se qualche pagina l'ho trovata forse un po' troppo descrittiva, ma nel complesso è riuscito a tenere sempre alta la mia attenzione.
Il libro mi è piaciuto molto non ho trovato pagine "riempitive", ed è riuscito ad incuriosirmi fino alla fine, mi sento di consigliarlo agli amanti del genere che difficilmente deluderà le aspettative, e anche per chi vuole leggere una bella storia.
Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    17 Settembre, 2017
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Roy Grace

Di solito a Brighton non succedono reati molto gravi da allarmare la città, ma questa volta l'ispettore Roy Grace e tutto il dipartimento di polizia dovranno fare i conti con un caso molto difficile da risolvere. Il tutto inizia con una chiamata al dipartimento da parte di Jamie Ball che dice di aver ricevuto una telefonata dalla sua ragazza Logan Somerville in stato di agitazione e ansia dicendogli che mentre parcheggiava l'auto nel garage sotto al palazzo in cui vive, di aver visto qualcuno all'interno,un uomo, dopodichè un urlo atroce e poi il silenzio. All'arrivo della polizia sul posto trovano solo l'auto e gli effetti personali della donna . Quello stesso pomeriggio, alcuni operai, scavando in un parco in un diverso quartiere di Brighton, scoprono i resti di una ragazza morta oltre trent’anni prima, e un'altro cadavere di donna viene ritrovato in seguito ad un'altra sparizione avvenuta di recente,presso un'altro quartiere.

E' possibile che i casi siano collegati tra di loro e sia opera di un solo serial killer?

E qual'è il vero significato di quel marchio a fuoco presente sui due cadaveri ritrovati "6 MORTA"?

Come dicevo all'inizio questo caso è molto intrigante, l'autore è riuscito a costruire una storia molto complessa e a risolverla con maestria, senza mai annoiarmi nella lettura. Colpi di scena e suspense non mancano,ben descritti i dialoghi, i personaggi, i luoghi. Ottima anche la descrizione sulla procedura delle indagini curando ogni minimo dettaglio.
Per l'ispettore non è solo questo caso a complicargli la vita c'è anche un'altra cosa che non lo fa dormire di notte, e riguarda la sua difficile vita sentimentale, per chi vorrebbe conoscere un po' più da vicino Roy Grace e i suoi colleghi, consiglio di leggere il libro "Voglio la tua morte" , anche se in questo romanzo fa dei cenni, riassumendo un po’ a grandi linee quello che era successo prima,e leggere anche un altro bel thriller dove tratta anche un tema molto attuale.
Sul finale non voglio svelare nulla in modo tale da non spoilerare qualcosa rovinando la sorpresa ai futuri lettori,però l'ho trovato molto interessante.
In conclusione il libro a me è piaciuto molto il suo modo di scrivere mi ha invogliato a leggere pagina dopo pagina regalandomi una lettura scorrevole e piacevole.

Buona lettura.

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Voglio la tua morte di Peter James
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alessio Opinione inserita da alessio    20 Luglio, 2017
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IL giorno del giudizio

Manca poco ormai al blackout totale sulla città di Roma, a causa del Tevere che minaccia di estirpare per le abbondanti piogge cadute, ed è proprio grazie a questo blackout forzato che la maggior parte della popolazione non vede l'ora di scendere per le strade e dar sfogo alla propria rabbia con atti di vandalismo,vendette, omicidi, in totale libertà.
Nel frattempo Marcus, il nostro protagonista prete che fa parte dell'ordine dei penitenzieri, si ritrova nudo e incatenato in una cella del Tullanium

Ma come c'è finito là sotto?

Qual è la profezia preannunciata dal Papa Leone X riguardo questo Blackout?

E chi è Tobia Frai ? il bambino scomparso nove anni prima?

Ed è proprio sulle tracce di quest'ultima domanda che Marcus insieme alla sua amica poliziotta Sandra Vega, cominciano la loro indagine che li porterà su una strada fatta di insidie e pericoli da affrontare, per scoprire la verità che si cela dietro a questi misteri.
La storia è un concatenarsi di colpi di scena, azione,e suspense il tutto è scritto in modo molto fluido e ben narrato, non ho trovato parti "riempitive", ottimi i dialoghi, le descrizioni sullo svolgimento della storia e i vari protagonisti.
Ho letto tutti i libri di Carrisi e anche questo mi è piaciuto, ma non come gli altri, un po' meno probabilmente perché ho associato l'atmosfera del blackout di Roma al film "il giorno del giudizio" di James De Monaco, dove il governo per abbassare i tassi di criminalità ha stabilito una volta all'anno e in un determinato giorno dodici ore per commettere qualsiasi attività criminale, anche l'omicidio senza essere puniti dalla legge.
Altri punti che non promuovono il libro a pieni voti, sono per il fatto che ho trovato alcune parti nonostante in linea con il racconto prevedibili, e anche per aver intuito alcune cose prima della fine del libro togliendomi in parte la sorpresa finale.
Nonostante alcuni particolari, rimane comunque un buon libro con una buona storia come d'altronde Carrisi sa fare, perciò mi sento di consigliarlo, e attendo il suo prossimo lavoro con la speranza di riscattare quello che non mi ha colpito in questo.
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alessio Opinione inserita da alessio    28 Aprile, 2017
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CALDO ?

Prendiamo tre individui, tre sconosciuti e chiudiamoli dentro ad un ascensore, con più di venticinque gradi senza acqua,senza cibo, e con poca aria a disposizione e vediamo un po’ cosa succede.

Ed è proprio quello che è successo ai protagonisti di questo libro, Claudia,Tomas e Ferro, tre individui che pur abitando nello stesso palazzo non si conoscono, eppure il destino ha voluto farli incontrare proprio in quel momento, in quella precisa circostanza, dentro l’ascensore.

Siamo a Bologna nel giorno di ferragosto dove il caldo e l’afa la fa da padrona, Claudia studentessa universitaria, per pagarsi gli studi lavora in un bar che detesta con tutto il cuore, sta rientrando a casa dove nell’androne in attesa che arrivi l’ascensore incontra Tomas un ragazzo di sedici anni, con il progetto di fuggire di casa con la sua ragazza, i due stanno li ad aspettare l’ascensore quando all’improvviso arriva Ferro, un signore dalle sembianze di Elvis,proprietario di tre locali marito e padre,ma anche un spietato serial killer. Arriva l’ascensore si aprono le porte i tre entrano, come se nulla fosse,le porte si richiudono e l’incubo sta per incominciare. L’ascensore si ferma all’improvviso tra l’undicesimo e il dodicesimo piano, i cellulari non funzionano, nel palazzo non c’è un ‘anima viva, la luce principale si è spenta rimpiazzata da quella di emergenza che emana una luce verdastra che non illumina abbastanza, il caldo si fa sentire sempre di più,la sete la fa da padrona le pareti sembrano restringersi sempre di più, e pare proprio che per i nostri protagonisti il conto alla rovescia sia iniziato.

A questo punto se vi ho incuriositi non rimane altro che invitarvi a leggere questa storia,dai mille risvolti che personalmente non mi sarei aspettato, visto che l’idea principale mi sembrava “semplice” (tre individui bloccati dentro un ascensore) ma l’autore è stato bravissimo a riuscire a svilupparla in modo magistrale rendendola molto interessante dall’inizio alla fine. Ottimo lavoro sulle descrizioni, dai personaggi, ai dialoghi, si percepisce molto la sensazione claustrofobica la quale i protagonisti sono obbligati a subire in quei momenti, molto interessanti anche le storie diversive dove aggiungono più interesse al racconto principale, e ottimo anche il finale, all’altezza della storia, il tutto “condito” da scene splatter,stati di tensione, e paura.
E' il primo libro che leggo di Gianluca Morozzi, e sono rimasto molto soddisfatto dal suo modo di scrivere,la lettura è stata molto scorrevole, ho trovato giusta anche la lunghezza dei capitoli, e il modo in cui sono collegati tra loro tenendo sempre alta l’attenzione.

Buona lettura.


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alessio Opinione inserita da alessio    12 Aprile, 2017
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La famiglia Drablow

Questa è la storia di Arthur Kipps, un giovane avvocato londinese che viene incaricato dal suo principale a recarsi in Crythin Gifford, uno sperduto villaggio in mezzo alle paludi dove una loro anziana cliente, la signora Drablow è morta,lasciando un’ eredità da gestire, per la quale il giovane avvocato dovrà occuparsi di tutti gli incartamenti per le pratiche, e partecipare anche ai funerali. L’atmosfera che si respira in questo paese non è delle migliori specialmente quando si parla della signora Drablow e della sua casa, i cittadini sono restii a parlarne,infastiditi e spaventati solo anche a nominare il nome Drablow, ma siccome per Kipps questo compito potrebbe essere quello decisivo per la sua carriera è determinato ad andare fino in fondo a questa storia, ignorando l’invito dei cittadini di andarsene via immediatamente e di lasciar perdere tutto.
Nemmeno nel giorno del funerale Kipps viene impressionato, quando nota in lontananza vicino ad una lapide una signora vestita di nero e il volto in parte consumato da una rara malattia che lo fissava,anzi rimane incuriosito e affascinato tanto da indagare su chi potesse essere. Ma la sua determinazione viene placata quando entra nella dimora dei Drablow per gli incartamenti, e scopre tutta l’orribile storia che circonda questa tetra leggenda.

Chi è quella donna?

Quale leggenda si nasconde dietro di essa?

Chi sono tutti quei bambini che la guardano?

Di chi sono quelle urla raccapriccianti?

Ma che cosa è successo?

Di punti interrogativi ce ne sarebbero davvero tanti, ma li lascio scoprire a chi si vuole avventurare tra queste pagine per scoprire la verità.

Quando si parla di storie di fantasmi è molto facile cadere nella banalità, cosa che per fortuna in questo racconto non è successa, e sono rimasto molto soddisfatto nel leggerlo, appagando le mie aspettative. Il racconto è scritto in prima persona la quale sembra di vivere quelle esperienze insieme al protagonista. Suspense e mistero sono gli ingredienti principali di questo libro, non mancano i colpi di scena che vengono fuori al momento giusto e al posto giusto. Lo stile "ottocentesco" l’ho trovato molto adatto a questa storia,molto ben descritte le ambientazioni, gli avvenimenti, i dialoghi, le angosce e le paure, dei vari protagonisti specialmente quelle di Kipps.
Per sfruttare al massimo le potenzialità di questo racconto e vi ho incuriositi a leggerlo vi consiglio di farlo cercando di immedesimarsi nel protagonista,di cercare di crederci come se fosse una storia vera e lasciar da parte lo scetticismo, cercare di respirare quell’aria che si respira di mistero e specialmente di leggerlo alla sera in compagnia solo della vostra luce da lettura e il silenzio e buio intorno a voi, e non preoccupatevi se nel frattempo vi sto fissando …….!!

Buona lettura

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alessio Opinione inserita da alessio    16 Marzo, 2017
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A VOLTE RITORNANO OPPURE NON SE NE SONO MAI ANDATI

E il secondo libro che leggo di questo autore dopo UNA MORTE SEMPLICE mi sono incuriosito a leggere VOGLIO LA TUA MORTE e sono rimasto molto soddisfatto.
Qui l'ispettore Roy Grace è impegnato a risolvere un caso molto più complicato del previsto,perché Bryce Laurent ha progettato un piano di vendetta molto atroce nei confronti della signorina Red Westwood sua ex compagna.
Si sa molte volte le storie d'amore non durano per sempre, e quando accade, capita che uno dei due non accetti la fine della storia,ed è proprio quello che è capitato a Bryce, il fatto che con Red fosse finita la cosa non è riuscita a "digerirla."
Conosciutisi tramite un annuncio, la loro sembrava una vera storia d'amore, come quella delle favole, in pratica un coppia perfetta, ma Bryce nonostante l'amava alla follia era anche una persona violenta,impulsiva,gelosa, dove non sempre le parole arrivano prima delle mani,ma anche questo suo lato Red lo accettava perche l'amore rende ciechi, e a volte si è disposti ad accettare tutto pur di stare con la persona che si ama.
Finchè un giorno Red scopre grazie ad un detective privato ingaggiato dai suoi genitori chi è in realtà Bryce Laurent, e decide di interrompere questa storia d'amore,iniziando cosi il suo incubo.
Già perché Bryce non accetta il fatto che sia finita,non si da pace, lui la vuole solo per se e basta e incomincia a perseguitarla, spiarla, e spaventarla, costringendo Red a vivere sotto protezione della polizia per qualche anno per sentirsi al sicuro,fino a che il tempo passa, di Bryce rimane solo un bruttissimo e lontano ricordo.
Cosi finalmente per Red la vita poteva continuare normalmente le cose andavano bene,il lavoro andava a gonfie vele, e da poco tempo stava frequentando un ragazzo che la faceva sentire bene,felice e al sicuro, e i progetti per il futuro erano grandiosi.

E Bryce? Che fine ha fatto?

Cosi come per Red anche Bryce aveva dei progetti grandiosi per il futuro specialmente incentrati sulla sua ex, ed era pronto per ritornare in scena.

Bryce è una persona cattiva assetata di vendetta,violenza e lo si percepisce proprio dal modo in cui l'autore lo descrive,dai dialoghi,dalle descrizioni dei suoi pensieri, dei suoi "progetti", ma è anche molto abile,furbo,un calcolatore,per cui l'ispettore Roy Grace e i suoi collaboratori, dovranno fare di tutto per far si che i suoi piani non vengano realizzati.
Lo stalking purtroppo è un problema, non facile da risolvere e in questa storia l'autore ha saputo descrivere molto bene quante cose possono succedere quando una persona ne è vittima, descrivendo in modo fluido tutti gli avvenimenti, cosi come sono ben descritti i personaggi,le scene, i dialoghi, e specialmente gli stati d'animo dei protagonisti. Non mancano colpi di scena, e il finale l'ho trovato molto adatto.
Come anticipato all'inizio sono rimasto molto soddisfatto nel leggere questo libro e nonostante tratta di un problema vero rende ancora di più l'idea di come si possa vivere in certe situazioni, e di cosa si è disposti a fare per avere ciò che non si può ottenere, facendomi riflettere su questa differenza una volta finito di leggere il libro,e strapparmi un sorriso di soddisfazione sul finale.

Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    02 Gennaio, 2017
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IL POSTO SBAGLIATO AL MONTENTO SBAGLIATO

Può capitare a chiunque nella vita di trovarsi al posto sbagliato al momento sbagliato, o meglio in una situazione sbagliata,come al protagonista di questa storia, Tim.

-Tim è al suo solito bar quando uno sconosciuto gli mette in mano una busta e se ne va. Dentro, diecimila dollari in contanti e la foto di una bella donna con tanto di indirizzo. Poco dopo, un altro uomo gli si siede accanto e si mette a fissare la busta. Al volo Tim capisce che ha ricevuto per sbaglio la commissione per un omicidio e che quello al suo fianco è il vero killer. Gli dà la busta con i soldi, senza la foto: "Ho cambiato idea. Questo è per il disturbo". Sa però che l'equivoco non durerà a lungo e che gli resta poco tempo per avvisare la vittima designata. Inizia così una disperata corsa contro il tempo che stravolgerà la sua esistenza - da normale bravo ragazzo costringendolo a trovare il coraggio per mettere a rischio la propria vita e diventare, suo malgrado, un eroe.-

La trama avvincente mi ha convinto quasi subito a leggere questo libro, dove mio malgrado non ho trovato quella carica di suspense e azione che avrei voluto scoprire,anche se non mancano.
Le scene, i luoghi, le descrizioni dei personaggi,i dialoghi,sono tutti ben descritti,regalando una lettura molto scorrevole. Ho trovato alcuni capitoli un po’ da “riempimento”,che non hanno un vero e proprio risvolto sul susseguirsi dei fatti, ma sono un po’ fine a se stessi, rallentando di parecchio il “tiro”della narrazione.
Nonostante le mie aspettative non siano state appagate appieno, la storia in se è piacevole, non sicuramente un best seller, perché leggendo la storia e le scene rappresentate mancano un po’ di originalità, sono scontate ed è anche per questo che il libro per me non è “promosso” a pieni voti.
Consigliare questo libro? non lo so, forse si per chi non è appassionato di questo genere e vuole diversificare la lettura con un libro d’azione e suspense,ma a chi come me piace il genere thriller e azione,gli direi sempre di si, ma senza molte aspettative.
Sarebbe curioso leggere anche altre opinioni in merito per vedere se ci sono punti in comune oppure no.

Buona Lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    07 Dicembre, 2016
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SECONDA LUNA DI MIELE

E' a Logan Beach che David e Ellen decidono festeggiare la loro seconda luna di miele, e non solo, ma stanno anche cercando di ricostruire il loro rapporto in crisi ormai da tempo, per una storia di infedeltà da parte di David.
Il posto dove alloggeranno per qualche giorno è una vecchia casa in cima ad una scogliera, dove in estate è molto più accogliente rispetto al periodo invernale che la rende cupa,fredda, triste e non solo perchè il periodo dell’anno è quello freddo, ma è qualcos’altro a renderla angosciante,ed è Marianna, una fantastica ragazza apparsa dal nulla a David, senza che Ellen se ne accorgesse.
Chi è Marianna è facile da intuire, ma è che cosa vuole che metterà a dura prova David dove la realtà si fonde con la fantasia mettendo a rischio la propria vita, e non solo.
Il libro parte in quarta, senza tante premesse si intuisce subito il clima che si respira, dosando bene suspense e mistero fin dalle prime pagine. I dialoghi, i personaggi, i luoghi, e specialmente l’atmosfera, sono tutti ben descritti al punto giusto, regalando una lettura scorrevole, dettagliata, e piena di tensione.
A parte l’apparizione di Marianna non ho trovato molti colpi di scena durante l’evolversi della storia,ma è sul finale che l’autore ha dato sfogo alla fantasia, senza concludere nella banalità, scaricando tutta quella tensione accumulata in precedenza
In conclusione il libro mi è piaciuto, non il massimo dei voti però nel complesso è una buona storia da leggere.
Buona lettura

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alessio Opinione inserita da alessio    07 Dicembre, 2016
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IL DESTINO DI UN UOMO

Dopo aver accompagnato Sarah a casa, in seguito ad una serata passata al luna park, Johnny Smith un insegnante di letteratura presso un liceo del Maine, subisce un incidente stradale a bordo del taxi che lo stava riportando a casa. Quell’incidente costringe Johnny in un stato vegetativo che durerà circa quattro anni, perdendo tutto quello che erano i suoi progetti per il futuro.
Al suo risveglio però si accorge che qualcosa è cambiato in lui,infatti dopo questa disgrazia si accorge di avere un dono, o maledizione, infatti con il semplice contatto, anche solo un tocco della mano riesce a vedere i segreti nella mente e il futuro dell’ individuo entrato in contatto.
Questo “superpotere” cambia il destino del nostro protagonista, che dopo aver risolto un caso di omicidio scovando l’assassino, diventa una celebrità per alcune persone, e un cialtrone per altre,sostenendo che con dei trucchi ben studiati prende in giro le persone, costringendolo a isolarsi per non continuare a sopportare la pressione dei media e le continue richieste di aiuto nella ricerca di persone sparite.
Ma quando Johnny, successivamente ad una conferenza politica,stringe la mano del candidato alla presidenza Greg Stillson, nota che c’è qualcosa di terribile nei suoi progetti, e dovrà far di tutto per evitare che vinca le elezioni.
Il “RE” è sempre il “RE”, il suo modo di scrivere mi coinvolge sempre, catapultandomi dentro ai suoi romanzi, idea originale e ben descritta (fin troppo),dai luoghi ai personaggi, ottimo anche la descrizione degli stati d’animo specialmente quelli di Johnny nel sopportare questo cambiamento imposto dal destino.
Questa storia mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, le sensazioni che ho provato leggendo questo libro sono state di dispiacere, nostalgia per Johnny,mi è dispiaciuto molto di come il destino gli abbia cambiato la vita,e che a volte bastano pochi secondi per dare un’altra svolta al fato. Mi sono chiesto se per caso lui non fosse salito sul quel taxi chissà come sarebbe stata la sua vita, se sarebbe stata proprio come l’aveva progettata,oppure se il suo destino era già segnato.
Il libro regala una lettura scorrevole, a parte qualche capitolo dove le descrizioni sono a parer mio troppo lunghe abbassando il “tiro” del racconto,ma nel complesso è un buon libro con una bella storia.
Buona lettura

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alessio Opinione inserita da alessio    04 Ottobre, 2016
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SEGRETI e MISTERI

Dopo ore di agonia Sean si risveglia nel sottotetto di un fienile con il suo piede curato e fasciato. Non sa ancora dove si trova ma il suo primo pensiero corre alla ricerca del suo zaino, principalmente al suo contenuto. Il ricordo della tagliola si fa sentire appena cerca di appoggiare il piede per terra per scendere dal letto e solo dopo alla fitta di dolore allucinante si domanda dov’è. Non ci vuole molto per scoprirlo visto che solo dopo pochi minuti dal risveglio Mathilde la sua “curatrice” sale la scala che porta al sottotetto per portagli la colazione, e gli spiega che si trova nella loro fattoria, che il suo piede non è messo tanto bene, che ci vorrà del tempo prima che guarisca completamente. Il nostro protagonista non ci mette molto a conoscere gli altri componenti della famiglia oltre a Mathilde la fattoria è abitata dalla sorella Gretchen una ragazzina di 18 anni che sembra aver preso una cotta per Sean fin dal primo momento, e da Arnaud il padre padrone delle sorelle un tipo molto scontroso, scorbutico e diffidente con tutti, disposto a tutto per difendere il suo “paradiso”. Infatti questa fattoria sembra proprio un paradiso dove passare le giornate, e per Sean questa è un ottima occasione per nascondersi.

Ma cosa ci sarà mai dentro a quello zaino?
Perché Sean deve nascondersi? Da chi ? Perché ?

Questo racconto mi ha avvolto in un'aureola di mistero fin dalle prime pagine, man mano che leggevo pensavo a tanti modi di dove l’autore volesse andar a parare, ma per mia fortuna senza indovinare. La fattoria nasconde in se un sacco di segreti che Sean si ritroverà suo malgrado a scoprire con il passare dei giorni. Segreti che era meglio che non venivano scoperti per non trasformare il Paradiso in un Inferno.
Qui mi sono trovato un Simon Beckett diverso rispetto ai suoi precedenti lavori, il libro mi è piaciuto molto, tutto è ben descritto dalla esposizione dei personaggi ai luoghi, agli stati d’animo dei protagonisti ed i dialoghi, e ho percepito molto quella suspense di quando si avverte che sta per accadere qualcosa. Ma è nel finale che finalmente le carte vengono scoperte e solo li che tutta la storia viene a galla rivelando quei segreti nascosti per tutto il libro.
Buona Lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    15 Settembre, 2016
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Un gioco senza regole alternative

Immagina di essere un tipo come tanti; uno che si fa i fatti suoi anche se, come barista, senti sempre quelli degli altri. Immagina di trovare una sera, sotto il tergicristalli della tua auto, un biglietto che ti dà una terribile alternativa: entro sei ore, se non farai intervenire la polizia ucciderò un'adorabile insegnante, se la coinvolgerai ucciderò un'anziana filantropa. La scelta è tua. Probabilmente penserai che è soltanto uno scherzo di cattivo gusto. Ma il giorno dopo scoprirai che una maestra bionda è stata massacrata di botte nella Napa Valley, e sotto il tuo tergicristalli è comparso un altro messaggio, con una nuova alternativa di morte. E questa volta di ore te ne rimangono cinque. Allora decidi di avvertire la polizia ma...

Ma è proprio questa la sorte che tocca al protagonista di questo libro Billy Wiles, incastrato dentro ad un gioco macabro e senza regole alternative, nella quale si ritroverà coinvolto in situazioni non piacevoli.
Eppure Billy nonostante la sua difficile infanzia, è sempre stato un tipo tranquillo, lontano dai guai, dove passa le sue giornate al lavoro dentro ad una taverna gestita da un titolare buono come il pane, Ivy Elgin una cameriera di una bellezza straordinaria,e Steve Zillis il barista del turno di notte un ragazzo un po’ iperattivo ma ciò nonostante un buon lavoratore.

Finito di lavorare Billy si reca presso la struttura ospedaliera Whispering Pines per andare a far visita a sua moglie Barbara in coma ormai da diversi anni,alimentata da una macchina che la mantiene “ancora in vita”, dove ogni tanto dalla sua bocca escono frasi senza senso come se parlasse in sogno,ed è per questo motivo che Billy ha negato il consenso di “staccare la Spina” a sua moglie,perché crede che un giorno o l’altro Barbara si risvegli da questo lungo sonno.

Allora chi è che vuole complicare ancora di più le cose al nostro protagonista?
Perché?

Esiste una via di uscita da questo macabro gioco?

A parte un inizio un po’ lento questo libro ha saputo tenermi incollato fino all’ultima pagina.
Man mano che la storia prende forma, così anche i personaggi fanno il loro ingresso al momento giusto, alcuni come comparse ma altre come tessere importanti per lo svolgimento della storia, tutto ben organizzato dal nostro autore Dean Koontz.
Suspance,azione, e colpi di scena sono gli ingredienti che condiscono questa storia, contornati dai continui cambi di direzione,creandomi dipendenza nella lettura,e tenendo alta la tensione per scoprire il finale. Un finale a parer mio leggermente inferiore alle aspettative ma comunque bello.
Il libro è scritto in modo molto fluente,i capitoli non sono lunghi,ben decritti i particolari delle scene un po’ “crude”, cosi per gli stati d'animo dei personaggi, e gli ambienti.
Velocity è il primo romanzo che leggo di questo autore e sono rimasto molto soddisfatto, scoperto per caso in un mercatino mi ha catturato già dalla presentazione,e devo dire che è rimasto molto fedele alle mie aspettative.
Sicuramente andrò alla ricerca di altri suoi libri sperando che siano belli come questo.

Buona Lettura.



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alessio Opinione inserita da alessio    25 Agosto, 2016
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VUOI FARE UN GIOCO ?

Immaginatevi di trovarvi su un mezzo pubblico dopo una serata passata con gli amici a bere e a fumare, e all’improvviso sul sedile di fronte a voi, trovate uno smartphone di ultima generazione, bello,sottile con lo schermo touchscreen, e appena lo prendete in mano si accende all’improvviso e la scritta VUOI FARE UN GIOCO appare sullo schermo come per magia. CHE COSA RISPONDETE?
Questa vicenda è capitata al protagonista di questo libro,HENRIK PATTERSON (HP), dove lui a quella domanda ha risposto “si”, accettando incarichi all’inizio facili, come rubare un ombrello ad uno dei passeggeri del treno in cui viaggiava, e man mano che si sale di livello, sempre più difficili proprio come in un videogioco, ma con la differenza che in caso di errore non ci sono altre possibilità, più missioni riesci a portare a termine più punti accumuli,e i punti accumulati si trasformano in soldi.

Fino a che punto si spingerà Henrik per raggiungere il numero 1 della classifica?

Quanti sono i giocatori che vi partecipano?

Cosa e chi c’è dietro a tutta questa storia?

Cosa c’entra sua sorella Rebecca ?

Bene se se siete curiosi allora….. BENVENUTI NEL GIOCO.

Azione,suspense, e colpi di scena sono gli “ingredienti” che troviamo in questa storia,l’idea l’ho trovata molto originale e ben descritta ottime le descrizioni degli ambienti,dei dialoghi,e dei personaggi, interessante anche il modo di scrivere questa storia alternando i paragrafi tra le due storie che corrono parallele tra Henrik e sua sorella Rebecca, per poi unirsi in un finale per nulla scontato.
Il libro mi è piaciuto molto regalandomi una lettura scorrevole e momenti di suspense che mi sarei aspettato, solo alcune parti le ho trovate un po’ “lente”, abbassando un po’ il “tiro” ma utili e descrittive per l’andamento della storia, tenendo comunque alta l’attenzione e la curiosità.
Faranno un film che prenderà spunto da questa storia speriamo solo che sia all’altezza del libro, nel frattempo aspetto altri lavori da questo autore che come ha esordito sono rimasto molto soddisfatto.
Buona lettura.

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alessio Opinione inserita da alessio    23 Luglio, 2016
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La sindrome di Cotard



La sindrome di Cotard è una sindrome psichiatrica caratterizzata dalla convinzione illusoria di essere "morti", di avere perso tutti gli organi vitali o tutto il proprio sangue (FONTE WIKIPEDIA). Ed è proprio questa la condanna che il detective Lucas deve sopportare ogni giorno, dove un tragico evento in passato gli ha sconvolto la vita, ma ciò nonostante Lucas è un Detective con la “D” maiuscola,il suo intuito,la sua visione dei fatti e la sua sensibilità, fanno di Lui una persona speciale capace di risolvere casi impossibili.
E sembra proprio un caso impossibile quello che stavolta gli si è parato davanti, dopo la scoperta di una donna trovata morta in un campo senza alcun segno di violenza, Lucas sa che non si tratta di un caso isolato, ma che si trova davanti ad un assassino che continuerà a seminare il panico finche non raggiungerà il suo scopo.
A chiamarlo in causa per risolvere questo caso arrivato ormai ad un vicolo cieco è stata Anna Wayne, profiler psichiatra, abituata a scandagliare il male in tutte le sue forme, da quando lei stessa, da ragazza, ha vissuto un’esperienza traumatizzante.

Questo libro è come una matassa di lana ingarbugliata, dove il susseguirsi dei fatti si intrecciano tra loro, spaesandomi sulla convinzione di chi sarebbe potuto essere l’ ipotetico assassino. L’idea è molto originale è una buona storia l’autore è stato molto bravo a “sbrogliare” una bobina piena di intrecci, ottima la descrizione dei personaggi, dei luoghi, degli stati d’animo specialmente quella degli attori principali. Però nonostante tutto non ha acceso quella scintilla che cercavo,ho trovato alcune parti forse un po’ troppe descrittive (sicuramente utili per il susseguirsi dei fatti e a far conoscere più approfonditamente alcuni aspetti legati ai protagonisti), rallentando un po’ il “tiro”, e a parte l’inizio e la fine le scene di suspense sono un po’ “scarsine” a parer mio,ottimi invece alcuni colpi di scena utili per deviare verso una conclusione per nulla scontata.
In conclusione il libro mi è piaciuto, forse mi aspettavo qualcosina in più ma va bene cosi, la lettura è stata fluida e piacevole, è un autore che terrò d’occhio anche per i prossimi lavori sperando di trovare quello che non ho trovato qui.
Buona Lettura


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alessio Opinione inserita da alessio    08 Giugno, 2016
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La vendetta è un piatto freddo

La vendetta è un piatto freddo

Si sa, la vendetta è un piatto che va servito freddo, ed è proprio quello che hanno fatto i quattro amici più cari di Michael Harrison, che per festeggiare il suo addio al celibato hanno deciso di vendicarsi per tutti gli scherzi che lui gli ha fatto, non sempre piacevoli anzi a volte anche molto pericolosi. Perciò dopo averlo fatto ubriacare hanno deciso di seppellirlo vivo dentro ad una bara in compagnia di una bottiglia di whisky,una torcia,un giornale per adulti, e una radio ricetrasmittente, con la promessa che sarebbero tornati dopo un paio d’ore per liberarlo, e che se nel frattempo avesse voluto prendere un po’ “d’aria” non doveva far altro che mettere in bocca il piccolo tubo dal diametro di una cannuccia collegato fino all’esterno e respirare.
Peccato però che i suoi amici non hanno mai fatto ritorno sul luogo dello scherzo, rimasti coinvolti in un incidente stradale, tre di loro muoiono sul colpo e uno viene trasportato in ospedale in coma e in condizioni gravissime.

Chi è che sa di questo scherzo oltre ai suoi quattro amici per poterlo liberare?

Chi è che sta sfilando il tubo per respirare e chiudere il foro con della terra?

Chi è che desidera tanto la morte di Michael?Perchè?

Ce la farà Michael ad uscire da li e incoronare il sogno di sposare la sua amata Ashley?

Ed è proprio Ashley che dopo aver saputo dell’incidente dei suoi amici, e non vedendo e sentendo più il suo Michael ,chiede aiuto al detective Roy Grace per trovarlo e scoprire che fine abbia fatto.
Questo romanzo mi ha catturato fin dalle prime pagine scritto in modo eccezionale, dove le pagine prendono forma e sembra quasi di vedere un film. Tutto è ben definito claustrofobico al punto giusto,azione e suspense sono gli “ingredienti” dosati al punto giusto per creare questa fantastica storia, cosi come sono ben descritti i dialoghi, i personaggi, i luoghi, le sensazioni che i personaggi provano in determinate situazioni offrendo una lettura molto scorrevole e piacevole. Molto bello è anche il contenuto della storia per niente banale, con un “tiro” che non molla mai fino all’ultima pagina. Ottima anche la scelta di fare i capitoli non troppo lunghi e di lasciare quel pizzico di curiosità al termine di ogni capitolo in modo tale da invogliare a continuare a leggere creando dipendenza.
Sono molto soddisfatto per aver letto questo libro e mi è piaciuto davvero tanto, mi ha regalato quelle sensazioni che stavo cercando in questo genere di libri. Spero che gli altri libri di questo autore siano di questo livello ma questo ve lo dirò poi in futuro.
Da come si è capito dalla mia recensione questo libro a me è piaciuto,perciò mi sentirei di consigliarlo specialmente agli amanti del thriller, come me,che perlomeno per quanto ogni libro o recensione può essere opinabile,perlomeno una cosa è certa, che con questo libro difficilmente ci si può annoiare.

Buona Lettura


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Romanzi autobiografici
 
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alessio Opinione inserita da alessio    23 Mag, 2016
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La storia di Valentin

La storia di Valentin

“ Erano cinque.
Avevano le pistole ma erano in borghese.
Non hanno voluto fare vedere le armi alla mia figlia. Non ho mai sopportato i polizziottidimerda in Romania.
Stavolta ho cambiato un po’ idea su questi qua. Ho detto, Vengo con voi. Ma vi chiedo due cose.
Non mettetemi le catene che si spaventa la figlia, ha solo cinque anni. Fatemi fare due chiamate.
Denisa piangeva. Mi guardava.
Non lo dimenticherò mai”

Questo libro descrive la storia di Valentin, un uomo che fin da bambino ha dovuto lottare per riuscire a trovare un posto nella società. Una vita per Lui disagiata dovuta dalle condizioni di povertà in cui era costretto a vivere, e dalla fuga da un padre violento e alcolizzato per vivere su una panchina, a 16 anni appena. Ed è proprio la strada la vera scuola di Valentin dove incomincia a fare i primi colpi,di quelli piccoli, fino a costruirsi una vera e propria carriera tra aggressioni,rapine,prostituzione,truffe, fino al carcere,diventando uno degli uomini più rispettati in Romania.Un vero “CATTIVO”,sempre alla ricerca dei soldi,denaro che veniva usato una parte per fare la bella vita, e l’altra per aiutare sua mamma,con le spese e i debiti accumulati.
Valentin è, un vero Cattivo senza rimpianti per ciò che ha fatto, ma con dentro dei sentimenti, un cuore, e un cervello che pensa prima di reagire,sentimenti come l’amore, la gioia, l’affetto che dovranno far cambiare il modo di vivere e di pensare del nostro protagonista fino a trasformarlo in un “Buono”,per incominciare a vivere una vita “normale”, per il bene di sua figlia e di sua moglie.
Una storia avventurosa, ben descritta nei dialoghi,nei luoghi, cosi come sono ben descritti gli stati d’animo, l’adrenalina e l’angoscia che si sente in determinate situazioni, una storia scritta anche nel linguaggio che caratterizza quella ormai cultura di confine del rumeno che padroneggia la lingua italiana.
Sono molto soddisfatto di aver letto questo libro trovato per caso in libreria, e incuriosito dalla copertina, adesso per chi vuole conoscere la storia di Valentin non gli rimane che leggerla.

Buona lettura

Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male. (Nietzsche)*

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