Opinione scritta da Matelda

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Matelda Opinione inserita da Matelda    30 Settembre, 2013
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AHAB E ULISSE

Lessi questo classico moltissimi anni fa e l'ho riletto l'anno scorso per " dovere di famiglia".In passato? un bel mattone, Ora ,una scoperta affascinante .
E ' una lettura ardua e faticosa , ma il grandioso finale ci ripaga ad usura della fatica.
Il mio parere -soggettivo e dunque fallibile e criticabile- è questo :la chiave di volta interpretativa è contenuta nelle ultime pagine.Sono queste , col loro ritmo travolgente, a fornire un senso a questo eterogeneo testo e ne chiariscono il significato .Gettano una luce preziosa sulla precedente navigazione. del lettore in questo mare di scrittura , non privo di scogli e di vortici.Sono come un faro.
Secondo me, Moby Dick è una allegoria del dramma della bruciante sete conoscitiva dell'uomo, sempre teso al raggiungimento e al superamento di sempre nuove frontiere.
"Tutti gli uomini desiderano naturalmente di sapere ",così Aristotele
La creatura razionale è spinta dal desiderio ardente , nobile e invincibile di fare "sperienza piena e de li vizi umani e del valore" , fino a raggiungere e poi superare le proibite Colonne d'Ercole . ( nel nostro caso la cattura della balena Bianca). Moby Dick è una riflessione e un invito alla riflessione sui limiti della ragione umana . Come Ulisse si inabissa con la sua nave ferita a morte da una misteriosa e improvvisa tempesta in prossimità della "montagna bruna" , il capitano Ahab si inabissa insieme alla balena bianca .E il mare si richiude su di loro ,come un eterno sepolcro d'acqua : è una profonda e amara meditazione sulla insaziabile sete di conoscenza che è propria dell'uomo , come pure sugli ostacoli e sui limiti invalicabili che essa fatalmente incontra.

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l'episodio di Ulisse nel canto XXVi dell'Inferno
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Matelda Opinione inserita da Matelda    07 Settembre, 2013
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Camilleri in tono minore...

Ho acquistato questo libro, piena di aspettative.L'autobiografia, anche sotto forma di spigliata intervista , come in questo caso,è un genere letterario estremamente pericoloso.In tutta lo storia solo pochissimi si sono salvati . Lo sapevo , ma Camilleri sfuggirà alla trappola, pensavo. E infatti, nelle prime pagine , molto godibili,scintillava la consueta ironia .Quindi la lettura dei primissimi capitoli è risultata piacevole . Nei successivi, pur con qualche zampata del leone , sempre più rara , via via che il racconto procedeva , amergeva lentamente ,magari inconsapevomente ,l'autocelebrazione ,- elenco dei tanti ma proprio tanti successi-garbata sì , ma noiosa. A mio parere....

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no
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Lo consiglio solo a chi soffre di camillerite acuta e incurabile,
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Matelda Opinione inserita da Matelda    25 Aprile, 2013
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UN CASTELLO DI ...DELUSIONI


A partire da "Dicembre è un mese crudele" mi pare che E.George, ormai lontanissima . dai grandi gialli di un tempo, quali ad es."E liberaci dal padre", abbia decisamente imboccato la via del declino . L'idea di partenza poteva essere buona, ma la psicologia dei personaggi principali è spesso inutilmente complicata, L'azione procede lentamente e con colpi di scena - si fa per dire- discutibili: la moglie del "figliol prodigo" ravveduto.I personaggi di sempre - Barbara, Linley, Saint James- si ripetono stancamente . Grazie alla logorroica e monotematica Deborah, il lettore può desumere un vero e proprio manuale sula maternità assistita.So di essere molto severa, ma chi, come me, ha letto ed ha in bilblioteca tutti i precedenti libri della George, purtroppo rimane molto deluso.

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altri libri di E.George, quando raggiungeva un livello molto più alto ed è capace di si rassegna al suo declino
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Matelda Opinione inserita da Matelda    02 Febbraio, 2010
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Un grande libro

Ho letto "Martin Eden" con entusiasmo da piccola e l'ho riletto da poco e con altrettanto entusiasmo .
Spono una lettrice onnivora ma di gusti difficili.
London ha una straordinaria capacità di narrare una storia , con uno stile scarno ed essenziale , riducendo all'osso le parti descrittive e quelle dedicate all'analisi psicologica del protagonista .
L'azione è serrata e corre spedita e implacabile verso il tragico finale.
Queste grandissime pagine hanno una loro spendida autonomia, ma, nello stesso tempo,sono indispensabili per capire cosa abbia condotto London al suicidio.
A conclusione ,un grandissimo libro di un grandissimo scrittore.

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London e i grandi libri della letteratura americana del '900
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Matelda Opinione inserita da Matelda    02 Febbraio, 2010
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Nuova lettura e nuova delusione

Ho riletto questo "livre de chévet " di varie generazioni, amatissimo, che "doveva" essere considerato un capolavoro.
In passato, irritata per l'incenso che avvolgeva in abbondanza "Siddharta", restai alquanto delusa.
Riletto da poco confesso sinceramente che , ferma restando l'eccellenza dello stile ,il contenuto mi ha lasciato indifferente.
Probabilmente è un mio limite, ma vedo in "Siddharta" il più illustre antecedente- Hesse è comunque uno scrittore maiuscolo- dei testi sacri della nebulosa e confusa new age.

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i testi in voga nel '68 e oltre e a chi ama i precedenti della new age.
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Matelda Opinione inserita da Matelda    01 Febbraio, 2010
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Un classico appassionante

Ho letto e riletto questo magnifico libro.
E' un classico, perché resta valido ed attuale col passare del tempo.
E' attuale perché propone il tema dell'ossessiva ricerca della perfetta bellezza (esteriore ) al di là del passare del tempo e ad ogni costo.
La solitudine ,l'angoscia e la discesa agli Inferi della psiche da parte di Dorian, una volta raggiunto il suo scopo : l'eterna giovinezza, fanno riflettere sulla tragedia insita in questo mito dei nostri giorni.
Lo stesso discorso vale per l'edonismo, considerato come fine esclusivo della vita.
Lo stile è strepitoso ; accanto ad aforismi scintillanti , resce a dire le verità più amare con incisività e misura.
nsomma un capolavoro , un classico.

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e legge i libri che non invecchiano e scritti con assolluta eleganza.
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Romanzi
 
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Matelda Opinione inserita da Matelda    29 Gennaio, 2010
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Un cero capolavoro del Novecento

Un libroche ha il respiro e il passo dei veri classici.
Per favore, non mischiatelo a Baricco e ad altri che restano molti km. al di sotto del livello raggiunto da Salinger.
Il protagonista riassume in sè tutti gli adolescenti,non solo della sua epoca ma anche della nostra , con la sua ribellione all'ipocrisia ed al conformismo della società , al perbenismo di facciata , al silenzio dei genitori assenti,con la sua solitudine , con il suo progressivo lasciarsi andare.
L'unica persona che dia una mano a W.Caufield è la sorellina, l'unica capace di amarlo senza riserve , l'unica pronta a seguirlo ovunque,perché solo solo il mondo dell'infanzia ha dentro di sé quella purezza e quell'innocenza ormai sconosciute agli adulti.
Lo stile è essenziale , rispecchia certamente il parlato degli anni '50, ma ha una immediatezza che può essere estesa anche agli adolescenti di oggi .L'azione corre implacabile nella descrizione della discesa agli inferi del protagonista, senza perdersi in inutili dettagli.
Ho letto da pochi anni questo stupendo libri. Credevo infatti che fosse uno dei tanti " romanzi del secolo" gabellati dai media e da una critica compiacente. Mi sbagliavo: l'ho letto tutto d'un fiato e riletto più volte.
Un vero capolavoro.

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i classici, gli evergreen del secolo scorso. E soprattutto a chi non li ha letti.
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Matelda Opinione inserita da Matelda    25 Gennaio, 2010
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UN VERO CLASSICO

Avevo letto questo magnifico libro molti anni fa .
L'ho riletto da poco ed ho avuto l'impressione di una sconvolgente attualità. E credo che chi lo leggerà fra tanti anni farà la mia stessa (ovvia) osservazione.
Non si è posato su queste pagine nemmeno un granello di polvere, come accade appunto agli autentici classici.
A scuola ,la parola "classico" era per me sinonimo, il più della volte, di lettura pesante e noiosa , di pagine ingiallite sotto ogni aspetto . Poi ho capito che l'essenza dei classici è di resistere alle ingiurie del tempo e di godere di una sorta di eterna giovinezza , per lo stile ed i contenuti, che, di generazione in generazione parlano alla mente e al cuore dei lettori .
L'intuizione amarissima e geniale di Orwell è ancora oggi assolutamente valida.
Per favore ,e per rispetto verso un grandissimo scrittore come Orwell, vi prego di non non accostare, nemmeno per scherzo, a questo magnifico testo la sconsolante classe politica del nostro paese o di qualsiasi altro!
La grandezza abbaglia implacabilmente la mediocrità,, facendo diventare il piccolo addirittura più che microscopico.
Ed Orwell ci insegna che la politica in atto corrompe incrina irreparabilmente anche le idee più alte dell'uomo.

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Orwell ed ama i veri classici, quei testi che passano di generazione in generazione , ponendo le domande che ogni generazione si pone e dando risposte che resistono all'usura del tempo.
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Matelda Opinione inserita da Matelda    25 Gennaio, 2010
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ALTRA INSALATONA ESOTERICA


Il IL simbolo perduto è molto tirato via ed i personaggi sono risaputi e inconsistenti.
Ci sono grosse pause narrative e digressioni verbose, farcite di alta sapienza nelle intenzioni dell'autore, in realtà di seconda mano ,oppure affastellate ed esposte confusamente, tanto per tirare fumo negli occhi .
Se questo famoso tesoro millenario di sapienza, custodito più che gelosamente , anzi a costo della vita, dai pochissimi addetti ai misteri massonici e non , consiste in quanto ci viene comunicato in questo libro, non è poi una gran perdita il vivere nella più beata ignoranza per i moltissimi che non rientrano nella ristrettissima schiera degli happy few che sono a conoscenza di questi (presunti) tesori.
Non so se , coi tempi di vacche magre che corrono, faccia grande piacere al contribuente americano sapere che coi suoi pochi e sudati soldi potrebbe finanziare , tra l'altro,anche una ricerca dell'Intelligence ( o di organi governativi similari) sul peso dell'anima umana.
L'uniche pagine interessanti sono quelle dedicate alla Washington sotterranea. Ma sono pochissime in confronto alla imponente mole del libro, pensato , al solito, in funzione della immediata traduzione cinematografica.
E così si impinguerannno a dismisura gli scrigni di Dan Brown ,non di sapienza misterica ,ma di montagne di dollaroni sonanti: ut erat in votis.
Aggiungo che il libro mi è stato regalato...

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altri volumi di questo tipo ed ama l'esoterismo a buon mercato
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Gialli, Thriller, Horror
 
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Matelda Opinione inserita da Matelda    25 Gennaio, 2010
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UN SUCCESSO PLANETARIO INSPIEGABILE

UN SUCCESSO PLANETARIO INSPIEGABILE

Sì, Dan Brown sa mischiare con astuzia gli ingredienti del ganere , ma, se l'azione corre , la suspence latita , le conoscenze sono confuse e sommarie, i personaggi squadrati con l'accetta e largamente prevedibili.
U n testo pronto per essere tradotto in film , come è puntualmente accaduto.
Chi ha avuto la ventura di ascoltare le trasmissioni TV del furbesco S.Giacobbo , conosce poi a menadito l'argomento e gli sviluppi del plot.Quindi, trova questo libro per nulla emozionante, anzi scontato.emozionante.
L'ho pure riletto per capire i motivi del successo planetario.
Naturalmente è stato sponsorizzato oltre ogni ragionevole limite ed è piaciuto al pubblico di bocca buona o ignaro della polverosa storia.
Inutile dire che l'equazione etimologicqa San Graal= Sang real , non torna assolutamente.
Insomma non capisco le cause di questo trionfo

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i libri di Dan Brown ed ama i minestroni esoterici a buon mercato
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Matelda Opinione inserita da Matelda    22 Gennaio, 2010
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Un grande romanzo

Ho considerato D'Annunzio un autore ampolloso , verboso, superato , sino a quando ,molti anni fa ,non rilessi per conto mio questo romanzo senza il paraocchi , ossia prescindendo da quanto mi era stato propinato sui banchi di scuola.
Si tratta di un capolavoro, un testo moderno e scritto con grande maestria stilistica, mai fine a se stessa. La prosa è avvincente ed armoniosa.I personaggi perfettamente delineati, grazie ad una anlisi psicologica di sorprendente modernità.L'ho rilettoe mi è piaciuto ancora di più.

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e, soprattutto , a chi non ha letto D'Annunzio prosatore, un autore da rileggere senza pregiudizi.
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