Opinione scritta da clarissa/celestino
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1C84,dove la C sta per "Cheeee??"
Ma meno male che ho letto altro di Murakami, altrimenti con questo libro come premessa non avrei mai più letto niente di suo.
Lo stile è sempre quello, meraviglioso, da maestro.
E' crudo e brutale, e questo di per se' non è un difetto, ma sono molto delusa dalle ripetizioni continue e costanti di ogni cavolata. E' mai possibile che devo sorbirmi la spiegazione sul sagigake dalla vecchia, dal giornale, dal professore, dal narratore. Aho!? Ce la facciamo ancora a leggere senza portare il segno con un dito? E questo vale un po' per tutto eh
I personaggi sono così vanesi, irreali.Anche pensando "sono giapponesi, hanno una cultura e un approccio all'esistenza differenti da noi occidentali" stavolta non rende, non basta. E mi è apparso alquanto anomalo, che di ogni figura femminile abbiamo un identikit dettagliato delle tette. Ecco questo sì che m'è parso tipico della cultura manga. Per non parlare della scena di sesso sul secondo libro, quella di "purificazione" per intenderci, che a me personalmente ha fatto venire in mente quelle scenette di video hentai sparse nel web.
E i litte people? ah questa poi. Non sono un gruppo sfigato anni 70 che fa musica con la fisarmonica. No, non lo sanno neanche loro che sono, forse neanche Murakami. Questo credo si tratti di uno svantaggio linguistico suo malgrado, perchè noi europei,ma forse gli occidentali in genere, se vogliamo ricorrere ad un senso mistico ed arcaico, sfoderiamo parole latine. i giapponesi usano l'inglese (per noi ormai troppo familiare) e forse danno un senso esoterico alle cose. Ma Little people non si può sentire. Almeno a me pare ridicolo che di più non si può.
E sto leader? la cui descrizione lo fa sembrare papale papale ad un personaggio di ken il guerriero?gli mancano solo le stelle di nanto. o di hokuto. o quello che è, ora non ricordo.
Per scendere in un dettaglio :trovo sgradevole il fatto che nel primo libro, Aomame faccia una riflessione ad alta voce, e malgrado Ayumi stesse dormendo, una terza voce le risponde. chiusura capitolo, passaggio a Tengo. Nessuna spiegazione, nessun chiarimento. di chi era quella risposta? Va bene cercare di stimolare la lettura, va bene voler dare un che di contorto alla trama. vabbe' pure voler suscitare una sensazione. ma prima o poi o chiarisci e dai un senso, oppure mi porti a credere che ti sei dimenticato di ripassare quel paragrafo e di fornirgli un pretesto per esistere.
Contorto per il gusto di contorcere.
In definitiva. Murakami è bello da leggere,ma questo libro in particolare è come se fosse sfuggito al controllo dell'editing, sembra sviluppato da un racconto breve, in fretta e male. ma se amate l'autore potrebbe anche piacervi, o al limite "perdonarlo".:)
mi fermo solo per evitare di essere troppo prolissa.
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Un gran libro. in tutti i sensi.
Non avevo ancora letto nulla di Ken Follett, ho scelto questo per iniziare.
Innanzitutto, ritengo che il prologo sia uno dei frammenti di storia più belli ch'io abbia mai letto in vita mia. Dopo averlo letto ho scelto di avventurarmi nella lettura, anche se il romanzo storico non è un genere che sceglierei mai.
E' sicuramente quel tipo di libro per l quale si può dire" ti cattura", "coinvolgente", "trama avvincente".
I suoi personaggi sono meravigliosi, così ricchi, densi di prospettiva, di significato, pieni.
Lo sfondo storico è l'attesa prima del primo conflitto mondiale, e la guerra poi.
DIFETTI dal mio punto di vista: 1)la storia d'amore tra Maud e Walter ha un retrogusto alla Harmony.
2) gli aspetti relativi alla sessualità vissuta dalla donna, mi sembrano un po' stiracchiati e posti sul sentito dire...come fossero raccontati da un uomo.(sì, lo so che Follett è un uomo, ma secondo me, non dovrei avvertirne la presenza mentre leggo)
3) c'è un lungo periodo che precede la guerra...circa duecento pagine, in cui, sia i personaggi i principali, che quelli secondari, che quelli realmente esistiti, palleggiano la possibilità che si possa o meno entrare in guerra. Ma quale aspettativa vuoi creare che lo sappiamo tutti che la guerra è scoppiata?..questa parte mi ha lasciato un po' perplessa.
Senza che me ne rendessi conto, malgrado dicessi a me stessa, che le parti più cruente, non erano descritte poi in maniera così cruenta, che stavo riuscendo a leggerlo con un certo distacco, nei giorni della lettura provavo un' ansia crescente, perchè dovevo sapere quanto prima notizia dei fratelli russi, o del piccolo Billy, o di Ethel.
La drammaticità della guerra è espressa non tanto dal resoconto di guerra (stranamente) quanto dall'attesa di chi è rimasto. una drammaticità veramente difficile da sostenere, perché è una guerra non ancora abbastanza lontana nel tempo.
In conlcusione un ottimo libro da leggere, scritto da chi sa scrivere. Lo stile mi è piaciuto molto, ma non vorrei più leggere storie con uno sfondo tanto drammatico. nè storie di guerra. se qualche fan di Ken Follett volesse consigliarmi un libro, avvincente in egual modo, ma meno drammatico, o dolorosamente reale, gliene sarei grata.:D
Buona lettura
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Tenero e commovente
Molto commovente. Ho pianto un bel po'. Ma è obbligatorio visto che il libro parla di una mamma morta. O meglio, parla di un figlio arrabbiato, deluso e molto spaventato che non si da' pace. L'autoironia e la capacità di sdrammatizzare dell'autore rendono il libro piacevole malgrado lo sfondo di dolore.
Sono d'accordo con chi afferma che è un libro molto molto intimo, nel senso che l'autore si mette a nudo e non siamo molto abituati a parlare dei nostri veri sentimenti e paure e a confrontarci su questi.
E' talmente personale questo scritto che sarebbe stato più idoneo come pubblicazione postuma.* Invece lo ha pubblicato di sua volontà facendo a chi lo legge dono di se stesso.
Forse dobbiamo imparare ad accettare e ad accogliere i doni se vogliamo convivere coi nostri limiti.(invece di rinnegarli)
*grattatina scaramantica.
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Se avesse avuto 700 pagine sarebbe stato meglio
Va bene, è bello.
Lo scrittore ti fa conoscere intimamente, che più intimamente non si può, i personaggi del romanzo, tanto che finisci per amarne e condividere le debolezze.
Tranne per quel William Rackham..be' gente, sono riuscita a essere costante nell'opinione che ho di lui dall'inizio alla fine: gli scaricherei addosso una gran raffica di legnate. Oh..ora che ci penso..le ha già ricevute..allora a posto così.
Umorismo a parte. Per quanto consiglierei davvero ad ogni lettore questo libro, che MERITA d'esser letto, penso sinceramente che verso la fine..verso le ultime duecento pagine il ritmo, esclusi i colpi di scena sia troppo lento. Ma cosa mi deve importare oramai di Emmeline Fox e di quanto è sciatta? Cosa m'importa dei dettagli di una gita, di una lettera, di un panorama. Quando sei arrivato ad un certo punto, al punto di non ritorno..basta!devi finire, il romanzo doveva chiudersi prima, perché sinceramente gente, la sensazione che ho avuto è simile a quella che si prova a vedere la trama inoltrata di un dinasty o sentieri. una trama straordinaria (non quella di dinasty o sentieri per carità)che sul finire, non ha voglia di finire e viene stiracchiata qua e là.
E, (sempre sottolineando che mi è piaciuto, anche se faccio notare solo aspetti negativi e me ne scuso) sempre verso la fine avvengono due episodi che hanno dato un'impronta squallida, quasi a insozzare con ulteriore fango una storia in cui il fango sparso era quello necessario alla sopravvivenza di ogni prsonaggio.
Spoiler: mi riferisco alla scena del vicolo con i tre baldanzosi amici e le tre prostitute, e sulla stessa scia di squallore, l'indecente e insano prurito del cocchiere. Ecco, queste due scene mi hanno fatto pensare a quei film, anche storici, che si fanno chiamare filmoni, che ogni tanto per tenere sulla corda lo spettatore ci infilano un evento trash, porn o inumanamente crudele che forse non è mai successo nella storia del mondo, ma che ti vendono come amara verità. Per me questi film sono robaccia, ma per non uscire completamente fuori tema:
SUCCO DEL MIO COMMENTO:
il libro è straordinario e lo riconsiglio a tutti, ma se il signor Faber ci impiegava 9 anni invece di 10, e scriveva 700 o 800 pagine invece di 1000 era pure meglio. concedetemela:D
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Breaking the dream
Questo quarto libro è masochismo puro.
Ho letto i tre precedenti in un giorno due ciascuno, rileggendoli il giorno dopo. E mi sono divertita moltissimo.
Per quanto amara potesse essere la sparizione di Edward in New Moon, non ci si può non affezionare al personaggio di Jacob. Innamorato e veemente, focoso nel corpo come nello spirito. Dolcemente amico della ragazza che ama.
E in eclipse tra violenza e amore riesce a rendere Bella partecipe del suo sentimento.
Il dilemma di Bella, fuoco e ghiaccio sembra irrisolvibile. Ama e ha bisogno nella sua umanità del calore che Jacob emana. E continua ad amare incondizionatamente il vampiro freddo dalla pelle dura come roccia.
Cosa mai succederà in Breaking dawn? Il dilemma si scioglie come il burro al sole d'agosto!Bella si sposa con Edward ed è pure contenta, malgrado l'abito, le partecipazioni, la messa in scena non la rappresenti. Ma a lei che frega, tanto c'è Edward. Come si fa a liquidare il sentimento d'amore raccontato in Eclipse per Jacob in così poco tempo? E anche peggio..Bella lo ben gradisce al matrimonio!!
A parte la menata assurda e ridicolmente giustificata con scuse cromosomiche e antiche leggende del rimanere incinta del vampiro..
Vi rendete conto che Bella muore?Muore in tutti i sensi? Cosa amavamo in lei se non la sua mortalità, il rossore delle guance?L'imbranataggine in cui tutti ci identifichiamo...la fallibilità, la fragilità..un caldo cuore che palpita..tutte cose che le lunghe incursioni nel mondo dei licantropi mettevano in risalto!Che Jacob metteva in risalto!
Invece sceglie per una condanna all'eternità, sceglie di abbandonare tutti i personaggi che amiamo, in particolare Charlie e Jacob.
Lo trovo orrendo. Trovo orrendo il rifiuto della vita anche nella sua caducità. Quella vita che Edward, finchè era un personaggio affascinante aveva voluto difendere. Poi s'è reso complice del progetto di morte.
Conclusioni:
Il cuore di Bella non palpita più.
Il vampiro forte, imponente e maestoso che conoscevamo nei primi tre libri è scomparso dietro un mieloso e petulante baby-sitter /Bella-dipendente.
Il caldo, vero,primordiale e istintivo Jacob è infinitamente umiliato, sottomesso e condannato al dolore nel vedere la donna che ama smaniare per la morte...(senza dimenticare il contentino dell'imprinting per la figlia di Bella....grazie Stephani ci mancava pure questa).
Combatto con la tentazione di riportare il libro al negozio e dire che mia nipote(che non esiste) ce l'ha già, e se possibile cambiarlo.
Lo rifiuto completamente.
Un prodotto editoriale concepito come sicuro traguardo, tanto non dovesse piacere, nessuno comprerà il quinto libro, perchè non esiste.
Nel mio caso, dopo questa delusione, non lo comprerei comunque.
..be' era chiaro.
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