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betti Opinione inserita da betti    18 Aprile, 2016
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SORRIDERE CON UNA IPOCONDRIACA

Perché leggere '' io non sono ipocondriaca''… innanzitutto per affacciarsi sulla città di Salerno ricca di profumi e colori e poi per conoscere i due protagonisti Nina e Marcus … ops!! Forse più per conoscere lei, Nina la ipocondriaca più divertente che mi abbia mai incontrata!!

Assidua lettrice di benessere e salute, attenta spettatrice di show televisivi che parlano solo di salute conosce ogni sintomo di qualunque malattia, e tra una tachicardia e un mancato respiro si ritrova a notte fonda nel pronto soccorso dell’ospedale a parlare dei suoi sintomi con il fruttivendolo dal sorriso ironico. Già, il dottore bassotto l’ha lasciata a lui, che sorride e si diverte a sentire tutti i suoi lamenti perché alla fine si scopre che il bel fruttivendolo, che pochi giorni prima gli ha pesato le cipolle, non è altro che un chirurgo rinomato di Bologna, lì per un convegno.

Perché poi il nostro bel chirurgo debba perdere tempo con una ipocondriaca dalle mani d’oro, che prepara deliziose tartine che si sciolgono in bocca, lo si scopre solo leggendo questo bellissimo romanzo.

È un susseguirsi di vicissitudini belle e brutte, di nuove amicizie ed emozioni che coinvolgono appieno anche il lettore e poi … chi di noi non è un po’ ipocondriaco!!!

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betti Opinione inserita da betti    24 Settembre, 2015
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WOLF & MAD ... LUPO & PAZZO

Vado letteralmente in estasi per quelle storie in cui i protagonisti perdono il lume della ragione a causa dell’amore, dove uno dei due si trasforma quasi in zerbino pur di non perderlo.
Ci si aspetta questo da una ragazza fragile, completamente inesperta, che veste jeans e maglietta, che guarda il mondo ad occhi spalancati, come se non credesse alla botta di fortuna che gli è appena capitato.
Già, perché Amanda Grant, detta Maddie, da quando è entrata a far parte del team del prestigioso studio di architettura Anderson & Wolf, non fa altro che spalancare occhi e bocca, chiedendosi perché in così poco tempo sia riuscita a passare da stagista a firmare un contratto di lavoro, lei che negli ultimi anni ha dovuto arrancare, rincorrere la felicità e soprattutto la salute. Dopo un brutto incidente, l’astro nascente delle Olimpiadi di Londra che sarebbe salita sul podio, si è dovuta fermare a causa di un Suv che l’ha letteralmente travolta, costringendola così a cambiar rotta nella sua vita fatta di un obbiettivo perduto. Quella cicatrice al ginocchio non è solo un tormento fisico, ma un vero marchio che le ricorda continuamente che non ha più in mano il suo futuro.
Maddie si ritrova a gestire un capo burbero, gelido ma affascinante che rincorre la fama senza preoccuparsi di calpestare gli altri. L’attrazione tra i due e immediata, affannosa, quasi soffocante, una corsa infinita … senza meta. Già perché Mr Wolf si fa desiderare, amare per poi scomparire, lasciandola sola e del dubbio. Un mistero aleggia tra loro, indecifrabile e dannoso, che farà maturare Maddie da ragazzina inesperta a donna sicura.
Love & the City è un correre tra città, un mondo fatto di arte e bellezza. Ti lascia senza fiato, ti fa palpitare, imprecare, ti rende triste e ti travolge con la passione. Maddie diventi tu che leggi, tu che arranchi, che piangi e urli di sentimento. Tocchi con mano le grandi opere e vedi il nuovo progresso nascere. In questo libro c’è tutto: antico e moderno, amore e odio, condanna e perdono, tristezza e felicità.

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betti Opinione inserita da betti    15 Aprile, 2014
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LE COMPETENZE TRASVERSALI DELL'AMORE

La professoressa D’Antoni ha 52 anni, insegna matematica in un istituto superiore frequentato per la maggior parte da ragazze. Il ruolo d’insegnate l’ha portata ad essere una persona rigida ed intollerante verso tutti coloro che non hanno rispetto per le regole. La sua autorità e severità è tutta rivolta per i suoi alunni che la odiano di tutto cuore. Si ritiene una “brava ragazza” e sin da quando era giovane ha preferito starsene al sicuro (nella zona d’ombra in cui non accade niente). Ha scelto la matematica perché i numeri non si interpretano e ha sposato Alberto perché le avrebbe garantito sicurezza economica. È una bella donna, alta, magra,bionda ma la consapevolezza della lenta e ineluttabile decadenza del suo corpo, avverrà quando nell’Istituto, il prof. Grimaldi, sostituto dell’insegnante di musica, entrerà a far parte del colorito corpo insegnati.
Mai nessuno l’aveva snobbata come aveva fatto invece il bello e tenebroso prof., ragazzo di soli 25 anni, e in quell’istante, mentre rimaneva impettita davanti a tanta indifferenza, gli ultimi residui di avvenenza stavano scivolando via come i granelli di una clessidra.
Decise allora di dare una svolta alla sua vita e prendersi quell’uomo tanto più giovane di lei.
L’amicizia ottenuta attraverso un social network fu il primo avvicinamento a quel desiderio che lei tanto bramava, anche se era avvenuto con imbroglio ed inganno: la foto era vecchia di vent’anni e il nome Serena traviava la sua vera identità. Si iscrisse in palestra per ottenere una forma fisica trascurata da anni.
Tra una chat e una conversazione fortuita tra i corridoi dell’Istituto, la prof. D’Antoni prese coscienza di come quel ragazzo non fosse solo bello ma anche sensibile, entusiasta della musica che faceva e che insegnava facendo così vacillare le sue conquiste – carriera,famiglia,figli,sicurezza economica – riclassificandoli come un “compito con cui soffiarsi il naso” e rendersi conto di essersi sacrificata per un famiglia che ora non la soddisfa più: il marito la guarda appena, i figli la sfruttano per i loro interessi.
Lorenza per sedurre e vivere quella relazione tanto sognata imparerà cose nuove, acquisirà nuove “competenze” che la cambieranno profondamente. Il rapporto con le sue alunne muterà notevolmente, tanto che non si limiterà solo a giudicarle con severità, ma anche a consigliarle e renderle consapevoli delle loro possibilità e desideri.

Il modo di rapportarsi con il suo pubblico è tipico di una professoressa. La storia viene raccontata attraverso verbali di assemblea con tanto di data e argomento del giorno. Il testo è pieno di giudizi per se stessa, che di solito l’insegnante riserva alle sue studentesse e che avvalorano alla perfezione i suoi comportamenti in quel particolare contesto, come a sottolineare il percorso formativo che la donna sta compiendo.

La musica, i brani citati con le loro storie fanno da sottofondo alla loro relazione. Li aiuterà a rapportarsi con le loro emozioni, facendoli riflettere, alimentando quei sentimenti così inopportuni, risaltando i loro stati d’animo.

La prof.D’Antoni Lorenza ha avuto coraggio. Ha saputo giudicarsi, ha analizzato meticolosamente la sua vita, passata nel servire la famiglia e ha raggiungere obbiettivi che ora le sembrano inutili. Ha voluto cambiare, ha voluto, questa volta, scegliere se stessa, alimentando una passione sbagliata ma che la rendeva felice e viva.

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betti Opinione inserita da betti    25 Marzo, 2014
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... NON E' ABBASTANZA ...

Su questo libro si è ormai detto tutto: sulla ragazza chiacchierona, colorata e stravagante, … la meno adatta ad assistere un tetraplegico; sul ragazzo della city, attraente che non si concede vacanze relax, ma solo all’insegna di attività che lo inducevano ad assaporare appieno la vita, che adorava annientare l’avversario nelle trattative d’affari e fare sesso … il meno adatto ad essere un tetraplegico.
Ma il fato gli è stato avversario ed ora è costretto a vivere una vita che non assomigliava assolutamente a quella che lui aveva pianificato e che voleva.
Sei mesi, si è dato ed ha concesso sei mesi in più e li ha vissuti con la persona più diversa da lui che potesse esistere, ma che alla fine ammise come, quella solitaria anima, che non aveva fiducia nelle sue stesse capacità, che si accontentava di ciò che aveva davanti e non cercava nulla di più, li avesse resi i più magnifici. Aveva ammesso, in un attimo di debolezza come lei fosse l’unica ragione per cui desiderasse alzarsi al mattino.

La lotta, la missione di Lou Clark è stata straordinaria. Leggere della sua tenacia di combattere con quei “no, non voglio farlo”, della volontà e assiduità nel redigere un calendario di eventi per far rinascere in lui la voglia di vivere mi ha esaltato, una ragazza che pensava di essere solo la sorella di una cervellone, una senza coraggio per mettersi in gioco, ha dimostrato che ognuno può fare qualsiasi cosa nella vita. Basta volerlo!

Ogni recensione parla della loro contratto lavorativo, del loro cambiarsi a vicenda, dei loro progetti che ognuno di loro coltivava all’insaputa dell’altro, ma nessuno, credo, ha mai parlato che in questo libro l’amore, che credevo potesse cambiare ogni persona, non ha invece cambiato il pensiero di Will di farla finita. Per lui, l’amore di Lou, non era abbastanza.

Sapevo che il finale di questo libro non era dei più rosei, ma speravo che la morte di Will avvenisse a causa di una qualche patologia e non per una sua diretta volontà.

Capisco tutto, il dolore fisico e morale, l’umiliazione di essere diverso quando poco tempo prima si era normale, ma quando una ragazza confessa di provare il sentimento più bello di questa terra l’arroganza di quel “ non è abbastanza” mi ha distrutta. Il pensiero di Will di non poter essere più come prima, di non poter essere l’uomo che vorrebbe essere con lei ha definito tutto:
«E io non voglio guardarti ogni giorno, vederti nuda, osservarti mentre gironzoli per la dépendance con i tuoi abiti pazzi e non... non essere in grado di fare quello che desidero con te. Oh, Clark, se sapessi cosa vorrei farti in questo momento. E io... io non posso vivere con questa consapevolezza. Non posso. Non è da me. Non posso essere il tipo di uomo che semplicemente... accetta»

Non posso accettare un finale del genere, in cui Lou si rannicchia al suo fianco raccontandogli la loro storia, non posso accettare la sua domanda inespressa: “ com’è che tu puoi distruggere la mia vita, mentre io non ho voce in capitola nella tua?”
Avrebbe dovuto gridarla a squarciagola, sbattendogli in faccia tutto quel rancore per quel gesto che voleva compiere e che la storia “non è una tua scelta” … “è la prima decisione che prendo da quando è successo l’incidente” sono solo stronzate. La resa di Lou è stata devastante e non posso accettarla.
Will è andato avanti con la sua missione senza pensare che forse, quel cambiamento che ha indotto Lou ad essere un’altra persone, coraggiosa ed intraprendente potesse inabissarsi una volta che lui fosse scomparso. Non è successo, certo, ma quante persone si rannicchiano in un angolo, distrutte e disperate pensando che non valga più la pena vivere senza la persona perduta. Magari un concreto e deciso NO poteva cambiare i fatti, solo in nome di quella SPERANZA che si può vivere felici anche in una vita che non si desiderava, imparando giorno per giorno ad accettare UNA NUOVA VITA.
NO è per questo finale.
NO alla morte assistita, quando la persona ha ancora una possibilità per vivere una vita serena e piena d’amore, anche se era diversa da quella che aveva immaginato e voluto, anche se è piena di insidie e di trappole.

Perdono la scrittrice solo se questa storia fosse vera, i fatti reali ed effettivi vanno sempre descritti per come si sono svolti, purtroppo.

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betti Opinione inserita da betti    17 Marzo, 2014
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E' TUTTO VERO?

Le vediamo nelle riviste patinate, belle, magre, talvolta sorridenti ma molto spesso hanno sguardi seri come se cercassero di comunicarci chissà quale segreto. Patricia è una di loro e dall’età di diciassette anni si sente fortunata: ha un corpo e un viso bellissimo e grazie ha questa abbondanza è riuscita ha guadagnare tanti soldi per poter sistemare i suoi genitori, per pagare gli studi della sorella maggiore, per acquistare una magnifica casa e una BMW. Ha incontrato suo marito in una mostra e ne è rimasta subito abbagliata. Con tanta bellezza che la circonda ogni giorno non poteva di certo piacergli quella comune, Patricia doveva trovare quel tocco di imperfezione, di interessante ed Elìas aveva quegli occhi a mandorla che lei desiderava tanto che la guardassero. Il suo artista trasandato divenne ben presto suo e mai la sua mente si era soffermata a pensare: “Chi mai poteva invidiarmi?”

Ma ben presto dovette fare i conti con inspiegabili incidenti, innocenti talvolta ma molto dolorosi e quella frase udita durante un volo di ritorno da un lavoro, poteva non solo essere uno scherzo ma un chiaro avvertimento: «Qualcuno vuole la tua morte».

La realtà non è ciò che sembra e per la prima volta Patricia dovrà affrontarla e con razionalità, si affiderà al suo istinto che la porterà ad affrontare una dura e dolorosa verità.
Analizzerà tutta la sua vita, accorgendosi come i suoi familiari siano solo delle sanguisughe, come inconsciamente aver amato troppo una persona, cercando giorno dopo giorno di renderla felice fosse solo un modo per rendere se stessi felici, non accorgendosi di portare l’altro all’autodistruzione.
Menzogne, tradimenti … questi sono gli ingredienti che Patricia non sapeva di avere nella sua vita...

Quanto di vero c'è in tutti noi?

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betti Opinione inserita da betti    06 Marzo, 2014
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NORD E SUD

Ero abituata a vedere l’Inghilterra ottocentesca sotto un’aura vellutata fatta di lusso, balli sfarzosi e bei vestiti … una visione onirica sfavillante e luccicante.

La dura realtà descritta in Nord e Sud dalla scrittrice Gaskell Elisabeth ha messo in discussione questo quadro idilliaco pitturato anche da mani abili dalla scrittrice Jane Austen che amo immensamente.

Nessun raggio di sole illumina vallati verdeggianti, nessun fiore di rara bellezza viene descritto dalla protagonista, Margaret Hale quando per la prima volta si ritrova a passeggiare nelle strade sporche di Milton, città industriale del Nord. La vita frenetica e il rozzo comportamento dei suoi abitanti induce Margaret a formulare i più peggiori pensieri su di loro. Il nuovo mondo in cui è costretta a vivere non rispecchia per nulla quello che ha lasciato. Le differenze sono palesi quanto dolorose: le tranquille vite e agiate prive di sforzo e impegno degli abitanti del Sud sono così in contrasto con quelle del Nord e la povertà, per quanto non mancasse al Sud, non è così devastante come al Nord. Margaret dovrà presto fare i conti con il tempo che significa denaro, tempi di consegna e duro lavoro; con la nascente lotta di classe tra padroni e operai; con scioperi, disillusioni, malattie, degrado sociale e morte. La sua indole tradizionalista la indurrà ad avere in primo dei pregiudizi sul Sig. Thornton, industriale di Milton, ricredendosi poi per via di alcuni incomprensioni che metterà Margaret a ridiscutere i suoi sentimenti per lui.

Il tema del libro è ben delineato e i personaggi ben caratterizzati. La scrittura, tipica dell’ottocento induce il lettore alla più attenzione del testo e i dialoghi spaziano dalla religione alle questioni più spinosi come giustizia, uguaglianza e diritti.

È indiscusso che questo libro vada letto e apprezzato per le sue argomentazioni. La scrittrice mette in evidenza un nuovo mondo fatto di corruzione e non lo condanna, anzi cerca una soluzione che unisca i due mondi, arcaico con quello moderno e lo fa attraverso Margaret , facendole superare i suoi pregiudizi, aprendola ad una nuova filosofia morale.

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betti Opinione inserita da betti    25 Febbraio, 2014
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FLOWERS FROM THE STORM

Questo famosissimo romanzo della Kinsale, è stato definito “una delle storie d’amore più amate del secolo” e probabilmente il migliore romanzo d’amore mai pubblicato, ma ci sono state anche opinioni differenti in cui le lettrici lo hanno odiato di tutto cuore.

In questo romanzo troviamo la sofferenza pura di un animo intrappolato dietro un muro invalicabile, alimentata dai continui attacchi feroci da parte di quei metodi assurdi usati nel XIX secolo per combattere le malattie mentali. In un epoca in cui non si cercava la verità dietro la malattia, dove i ceti sociali erano importanti se non essenziali, la quacchera Archimedea Timms, detta Maddy, si ritrovò dietro ad un bivio: aiutare o no Christian Langland, Duca di Jervaulx nella sua malattia, richiuso nel manicomio di suo cugino?

Lei che lo odiava per il suo comportamento, per la sua condotta immorale che conduceva, che dissipava la sua vita in balli, nel gioco e nell’ozio, un libertino, un damerino, uno spendaccione e tutto questo sembrava pure non interessargli; Lei, ragazza quieta, metodica, di semplice pretese, intenta ad aiutare il prossimo, bigotta nella sua devota religione quacchera, che nel vederlo la prima volta dopo mesi di fitta corrispondenza, ebbe un sussulto di ammirazione per quell’uomo alto, di gran bellezza, un pirata nascosto in quegli occhi blu circondati da lunghe ciglia, con movenze aristocratici e cortesi: “Una stella brillante da ammirare, senza mai toccarla”.

Lei, avrebbe avuto coraggio ad affrontare la prova che il signore gli aveva assegnato?

Si dedicò a lui animo e corpo, sopportando i suoi lamenti fatti da rauchi gorgoglii; sopportando i suoi attacchi d’ira e i suoi bizzarri cambiamenti d’umore. Tutto questo lo fece perché non poteva sopportare nel vederlo schiacciato dalla malattia, lui una delle menti più brillanti.
L’intensità delle emozioni lentamente si aprono, diventano scoperta ad un ignoto sentimento, ad una nuova cognizione di sé e verso l’altro: il duca arrogante che deve fare a patti con la sua menomazione, che deve sopportare soprusi, arroganza e offese; la quacchera che per seguire solo “un compito” è costretta a combattere con ragione e sentimento, razionalmente distaccata ma appassionatamente attratta, comprenderà che alla fine quell’aver bisogno nasce da una disperata supplica dell’animo di entrambi.

Ho amato questo libro non solo per la sua intensità nel descrivere il dolore, la paura, le insicurezze, la dedizioni di entrambi, ma anche per il fatto che tutta la “Verità” che Maddy affannosamente cercherà nella sua religione, gli verrà sussurrata da una voce umana che le farà comprendere la sua verità, fatta di amore, lealtà, onore e rispetto.

Qualsiasi opinione possiamo avere, questo libro merita comunque di essere letto, e so che questa mia semplice recensione non gli darà giustizia.
Questo romanzo rosa, è la prova che si può scrive di amore anche senza paroline dolci e sospiri e ritenerlo anche un libro di un certo spessore, con una sua dignità letteraria.

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Romanzi erotici
 
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betti Opinione inserita da betti    20 Febbraio, 2014
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GIOCHI PERICOLOSI

Inside out, la trilogia ideata dalla scrittrice americana Lisa Renee Jones spazia in quei argomenti contemporanei che grazie a 50 sf. Di Grigio è ormai su tutte le bocche di noi donne scandalizzate da tanta lussuria e trasgressione.

Se cercate scene di BDSM mi dispiace qui non ne troverete. Se ne parla e il velo copre ciò che invece è così messo a nudo nell’altra trilogia.

I diari di Rebecca sono il punto focale di questa storia, trovati per caso dall’amica della protagonista Sara. Leggerli ed appassionarsi alla sua storia non è più possibile, la domanda che più assilla Sara sarà : CHE FINE HA FATTO REBECCA?

Nel giro di breve si ritrova a calcare i passi fatti precedentemente da Rebecca, ragazza sola, schiacciata dalla vita dura ma con un sogno importante che combacia perfettamente con quello di Sara: lavorare nel mondo dell’arte.
Si direbbe che le due ragazze siamo gemelle, se non fosse che non si conoscono nemmeno. L’Allure, la galleria d’arte più IN di San Francisco è il primo posto in cui cercarla, ma mai si sarebbe immaginata di entrare a far parte del team, di prendere l’ufficio di Rebecca e di ritrovarsi in competizione tra due uomini alfa che si fronteggiano pur di averla. L’attesa focale di vedere il combattimento “tra i due galli” viene ben presto scemata quando si capisce che i favori di Sara vengono messi a disposizioni solo per uno dei due. È il divertimento dove sta allora? Effettivamente non c’è ne. Le scene di sesso sono alla vaniglia e letta una le altre sono tutte uguali; i problemi sono sempre gli stessi come i dubbi e i segreti che si prolungano fino alla fine della saga. Mi sento presa in giro, ho sperato e cercato qualcosa che la scrittrice ha preferito tralasciare. Le mie aspettative sul CLUB non vengono esaudite e la scena dell’alfa legato e frustrato mi ha solo nauseato. Questo non è BDSM ma semplicemente una fustigazione, dolore per coprirne dell’altro. I personaggi che incontriamo nei vari capitoli non vengono evidenziati abbastanza, soprattutto nell’ultimo libro, che mi lascia come un pesce fuor d’acqua. Si insegue, si cerca ma alla fine niente scontro né ritrovamenti.

Consigliato? … Mah, alla fine non vedevo l’ora di finirlo tanto era diventato scontato.

Comunque se Sara ha finito di svelarci la sua storia, un’altra ne prenderà posto. Ella, la sua amica è scomparsa, ma l’incognita più grande è: IL BDSM ha intrappolato anche lei?

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betti Opinione inserita da betti    30 Gennaio, 2014
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IL FREDDO DELLA GERMANIA

Un giorno ci racconteremo tutto è un libro acclamato dalla critica e dal pubblico tedesco ambientato in quella fascia della Germania del dopoguerra in cui il muro della divisione ha svantaggiato milioni di abitanti resi privi delle loro proprietà e dove tutto è triste e freddo … come la scrittura di questo libro.

Sin dall’inizio mi si presenta uno scenario scritto come di solito sa fare un bambino “a sinistra trovo …” ; “ qualche metro più in la c’è …”; “ a destra c’è …”; “ il granaio si trova ….”. Trovo che l’inizio di un libro sia molto importante, l’approccio dello scrittore con il suo pubblico deve avvenire in modo “poetico”, catturare l’attenzione, la curiosità è molto importante perché se ci si ritrova scocciati di leggerlo fin dalle prime pagine non si avrà più l’interesse ad andare avanti.

Purtroppo è successo a me. Ho faticato e francamente ho anche saltato qualche pagine.
Il freddo e il distacco dal personaggio è stato immediato anche se si presentava in prima persona che di solito significa una comunicazione calda e diretta.

Maria è una ragazza che ama leggere ma non la scuola. Guarda il suo ragazzo appassionarsi alla fotografia in un mondo dove si può solo evolvere, mentre il suo interesse è tutto rivolto per quel quarantenne che tutti descrivono come una persona distaccata, poco socievole, ubriacone e scorbutico.
L’attrazione, anche un po’ morbosa che la protagonista ha per questo quarantenne non appassiona e non placa la mia fama di sapere e sentire ciò che lei prova.
Trovo il tutto poco attraente e il fatto che solo un episodio mi è rimasto in mente è tutto dire. L’inizio della storia amorosa è indotta e non causale e succede una sera a tardi serata quando la macchina guidata dalla madre di Maria si ribalta. Le due donne riescono ad uscire indenne dall’incidente e salvate dal quarantenne che riporta in carreggiata la vettura che scompare dopo pochi minuti guidata da una madre forse sconvolta, che lascia la figlia sola con l’individuo.
Ora, quale madre se ne va dopo un incidente lasciando la propria figlia, forse ferita, forse no, da sola con un individuo poco raccomandabile?
Questa scena improbabile (o forse sono io che non l’ho capita) mi lascia talmente perplessa che qualsiasi cosa legga dopo la deduco forzata e creata per impressionare ed interessare.
Sminuire un libro che ha attirato molte attenzioni e recensioni positive mi fa un certo effetto … ma non posso farne a meno.
Poco poetico, freddo, distaccato .

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betti Opinione inserita da betti    03 Gennaio, 2014
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ODYSSEA E L'ORGOGLIO

INSERISCO QUI LA MIA RECENSIONE DEL SECONDO VOLUME DI QUESTA SAGA, ODYSSEA - OLTRE LE CATENE DELL'ORGOGLIO

L’incontro con Odyssea è avvenuto senza pretese e apprensione. Questa ragazza dai lunghi capelli neri, magra come un arbusto e poco attraente all’inizio non aveva suscitato in me nessun interesse. Leggevo e ogni passaggio mi riportava al mondo di Harry Potter con le stesse problematiche: è sopravvissuta ad un attacco mortale, è cresciuta per dodici anni nel mondo altrove, ha poteri inimmaginabili. Ma quando ho finito il primo libro non son riuscita a non iniziare il secondo. Alla fine questa ragazza ingenua mi aveva fatta innamorare.

Catapultata in una notte in un mondo che solo poteva esserci nei libri di fiaba Odyssea si rende ben conto che deve crescere in fretta. Dopo essere sopravvissuta all’ennesimo attacco da parte di Squartavene ora si sente sempre più insicura e timorosa di non essere accettata. Tutti la guardano con invidia perché avere i sommi poteri significa essere una strega a tutti gli effetti. Ormai ha capito che Squartavene non è morto e che qualcuno lo sta di nuovo aiutando. Non può essere un caso tutti quei morti che trova nel suo cammino, non può essere un caso che si ritrovi sempre malandata, sofferente e sanguinante. Di certo il rapporto tormentoso con l’unico che può capirla non l’aiuta a districarsi in questa fase della sua vita. Si trova ad affrontare non solo il male che cautamente la avvolge mettendola in pericolo continuamente, ma anche a gestire sentimenti messi sotto catena da un orgoglio che non vuole slegale. Odyssea ha solo sedici anni, si penserebbe che debba essere allegra e spensierata ma i suoi occhi sono sempre velati da preoccupazione, attenta ed acuta, speranzosa ma mai illusa. Illudersi può causare solo altro dolore, meglio tacere, guardare ed accettare che il suo amore per Jacko non venga mai ricambiato. Cosa ci troverebbe poi in lei? Non è bella, né divertente, e a dir di lui con una lingua da serpente. Odyssea si impone di non soffrire ma ogni volta che lo vede con un’altra ragazza sprofonda in uno sconforto abissale. Si spera che pagine dopo pagine ci sia il risvolto della storia, che i due protagonisti mettessero da parte quell’orgoglio che gli imbavagli e che iniziassero a parlare, ma evidentemente la scrittrice ha altri piani. Le loro discussioni sono veleno puro, e la testardaggine di Jacko è davvero dura da digerire. Perché combatte contro l’amore che prova per Odyssea? Ad un certo punto si confessa, gli rivela che non dorme, non mangia, sta in piedi a stento ma non lascia emergere questo sentimento, non vuole contaminare l’innocenza di lei che tanto lo attrae ma soprattutto a paura di vedere la repulsione della verità solcare i suoi occhi. Cosa nasconde Jacko?

Con questo dubbio atroce, con questa angoscia e desideri non appagati mi sento trascinare nella disperazione e lacrime amare solcano il mio viso. Ma si può esser più crudeli di così?

Mi domando se nelle loro interminabili discussioni taglienti, fatte per ferire e allontanare la scrittrice avesse pensato una sola volta di far uscire dalla bocca di Jacko un ‘TI AMO’ …

E con questo peso nel petto attendo il seguito perché di certo quel segreto svelato nel primo libro dovrà pur avverarsi …

''Mentre correva pensò a Squartavene.
Sperò che continuasse a perseguitarla, che le tendesse agguati, che la facesse ancora aggredire dalle sue mostruose creature nascoste.
Avrebbe atteso l’indomani, e il giorno ancora successivo e tutti i giorni a seguire, sperando di cadere in una delle sue spaventose trappole.
Perché vorrà dire che ha di nuovo paura di quella ragazza di quindici anni. Perché vorrà dire che sei tornato da me.''

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betti Opinione inserita da betti    03 Dicembre, 2013
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NUVOLE PESANTI SUL CUORE

Nulla poteva far presagire a Luca che alla fine di una vacanza ne sarebbe iniziata un’altra, molto più lunga e turbolenta. Lui, sempre riservato che dispensava pochissime parole, assertore della regola per cui il silenzio è oro, abitudinario, tranquillo si ritrova ad osservare e ‘‘rimorchiare’’ un ragazzo apparentemente in difficoltà con la sua valigia.
Da buon cittadino perbene gli offre il suo aiuto e quel gesto bonario, altruista è solo l’inizio di un contatto con un sentimento inusuale e poco convenzionale, perché l’amore per un altro ragazzo non era nella sua lista da fare e nemmeno contemplato.
Di primo impatto questo ragazzo lo aveva incuriosito e trovato maledettamente ‘’bello’’ ed ‘’attraente’’- aggettivi che non avrebbe mai pensato d’assoggettare ad un ragazzo- con sguardo cupo ed imbronciato capace di scioglierti dentro. Il fatto di rincontrarlo lo aveva impensierito, quasi infastidito, ma nulla poteva paragonarsi al turbamento, al mancamento di stabilità che provò quando le labbra di Mircea si posarono su quelle di Luca. Respingerlo e guardarlo in malo modo era ciò che ci si aspettava da lui, una reazione più che lecita dopotutto, ma quando le labbra di Luca si aprirono accettando quel contatto tutto cambiò, la necessità che leggiamo in quegli attimi di contatto, lo stringerlo per paura che scivolasse via come la pioggia che sta cadendo in quel momento non era che l’inizio di un cambiamento sbagliato e poco normale.
La normalità è uomo-donna e non uomo-uomo. Luca combatte, si tiene alla larga da ogni possibile incontro con Mircea ma il destino a volte decide per te… o Bea decide per Lui. L’amore sboccia, non può essere più contenuto in un involucro di carne insicuro con crepe sempre più spesse. Il cuore batte forte e i respiri di fondono in un gesto che non può che essere bello, perché l’amore in ogni sua forma non è altro che stupendo, notevole e magnifico.

Questo breve racconto è intrinseco di passione, confusione, desiderio, ansie, amore, agitazione, paure, smarrimenti … i sentimenti sono pensanti da gestire …
Non è facile trattare un argomento che molti definiscono ‘’scandaloso’’ , ‘’immorale’’, ‘‘indecente’’ ma la scrittrice lo fa in modo leggero e tutto passa come normalità.

Trovo i personaggi principali ben delineati soprattutto Mircea, sicuro di se e su ciò che vuole. Bea invece – ragazza di Luca – la trovo … patetica. Lei non è altro l’amica diventata fidanzata che capisce da tempo che il loro rapporto non è altro che amore-amicizia fatta da giornate abitudinarie. In vari modi cerca di farlo capire a Luca e come cupido incita i due a frequentarsi (fornendo anche i preservativi) e quando Luca gli racconta tutto invece di infuriarsi … sbadiglia.
Ma un po’ di amor proprio questa ragazza non ce l’ha?
Capisco che Bea non è altro che la terra neutrale in cui confrontarsi, la scrittrice ha creato questo personaggio per tenere bassa la tensione che è già palpabile, ma questo è quasi un insulto a tutte quelle ragazze tradite. Dovremmo stare zitte ed accettare come se nulla fosse? Se si era accorta da tempo che loro due erano incompatibili perché non darsi da fare? Il tempo non è niente per lei?

Vorrei tanto che la scrittrice si fosse fermata anche sul dopo, descrivendo con maggior accuratezza l' attimo di incontro e le difficoltà che andranno ad affrontare in seguito.

Vorrei tanto incontrarli …
Vorrei tanto che questa storia fosse vera.
Ne consiglio la lettura.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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betti Opinione inserita da betti    22 Novembre, 2013
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UNA PICCOLA LUCE IN UN CUORE NERO

E’ una sensazione strana quella che sto provando in questo momento, fatta di angoscia, dolore, paura e felicità. Ho appena finito di leggere CUORE NERO e credetemi è un libro fatto di emozioni incredibili, che ti avvolge come un mantello facendoti dimenticare il mondo che ti circonda. Mentre si legge il tempo è sfuggevole e il cuore pompa a mille, lasciandoti molto spesso ansante e senza respiro.

La protagonista è una ragazza diciassettenne dai capelli ricci e per niente aggraziata ma con uno spiccato senso dell’umor e una lingua tagliente più di un coltello. I suoi battibecchi sono ferrei e non lascia mai perdere, testarda e caparbia fino allo sfinimento. Lo sfortunato che si assorbe tutto è il bel tenebroso Max, che tutti vogliono, che tutte bacia ma che alla fine osserva e vuole solo Giulietta. Il loro primo bacio non fu memorabile, lui se ne scappa e la ignora per diversi giorni. Già da subito si capisce che il loro sarà un rapporto tormentato fatto di battibecchi punzecchiature a non finire. Giulia cerca di dimenticare, ma si era presa una cotta e le scotta essere stata scaricata in quel modo, soprattutto dopo un bacio. L’incontro con Victor avviene in una notte coperta da foschia e fredda. Lui è magnifico, biondo, bianco latte e quasi etereo. Gli piace si rincontrano e con stupore arriva anche Max che da quel momento non la lascia un secondo. Lei è ancora invaghita di lui e quando per l’ennesima volta lui la scarica è disperata. Il suo autocontrollo venie meno soprattutto perché succedono sempre cose strane. Ora è lei che non lo molla un secondo, lo segue, lo incita a parlargli a confidargli quel segreto che tanto lo strugge. Victor è una terza persone a cui si chiede consiglio, informazione e aiuto, l’importante è avere Max a tutti i costi e sapere la verità che invece di stravolgerla rafforzerà il suo amore per lui. Lei sarà l’unica che lotterà per tutti e due, per quel sentimento che lei sente così forte ma che lui dice di non provare perché oltre la sete lui non prova emozioni.

È una storia che fa venire le lacrime agli occhi, che parla del primo amore amaro, della gelosia e della voglia di non arrendersi alle evidenze e di combattere per ciò che si crede. Giulia è e fa tutto questo: non si è arresa ai continui ‘no’ di Max, ha lottato per averlo fino allo sfinimento ed è stato bello vedere il pensiero di qualcuno cambiare piano piano, trasformandosi in un … ‘ho bisogno di te’ detto tra un sussurro e un grido, maledicendolo infine.
Il finale è tragico … dopo tutti quei progetti in cui il lettore è indotto a sperare e gioire con loro, la doccia fredda che ti paralizza non era pensabile ne contemplabile.

Ma le ultime frasi danno speranza:


'‘Voleva sentire il rumore dei suoi passi per l’ultima volta, fino all’ultimo gradino …’'

Meraviglioso.

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Fantasy
 
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betti Opinione inserita da betti    12 Novembre, 2013
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LA MORTE DAL VOLTO ANGELICO

Prima di iniziare, voglio dire che ho letto il libro in formato files, quello che la scrittrice ha pubblicato e non quella della Nord.

La mia precisazione è per mettere in evidenza come sia molto più bello e coinvolgente leggere un libro in formato cartaceo rispetto a quello in files e forse è per questo che non sono riuscita appieno a farmi trascinare dalla storia.

La scrittrice usa molti paragoni rendendo talvolta la frase asfissiante tanto da farmi girare la testa: era come se fossi in un vortice che non mi dava pace, rendendo la lettura pesante. Paragrafi e paragrafi nel descrivere le stesse sensazioni, emozioni e domande ripetute quasi all’infinito.

Non voglio criticare anzi sono orgogliosa che una ragazza italiana sia riuscita nel realizzare il suo sogno ma forse, come ho letto in alcune interviste, questo romanzo era ancora acerbo, grezzo tanto che doveva essere levigato con fervore per farlo brillare. Spero che la casa editrice l’abbia fatto. Dovrei leggere la loro versione, con le loro correzioni ma purtroppo non ne sento il bisogno. Ogni volta che posavo il mio lettore non avevo quella necessità di riprenderlo per continuare la lettura e questo è un brutto segno. Mi è mancato l’incanto di essere tra loro, di respirare la loro stessa aria, di restare in apnea nei momenti di pericolo e mi rimaneva difficile vedere l’ambientazione. Tutto mi sfilava davanti senza toccarmi … eppure il loro amore doveva elettrizzarmi. Cosa non ha funzionato?

Penso che la storia non doveva essere raccontata alcune volte da Evan: lasciare nell’oscuro il lettore è sempre motivo per indurlo a farsi domande, a renderlo schiavo della lettura. Sapevo già cosa pensasse, sapevo i suoi piani dunque mi sentivo annoiata quando Gemma viveva il tutto sotto un’altro punto di vista, travisando i fatti e talvolta mi innervosivo nel leggere quanto fosse cieca e avrei voluto scaraventare il mio lettore il più lontano possibile da me.

La storia d’amore impossibile tra l’Angelo Evan e la studentessa Gemma inizia un giorno come tanti nel bosco, dove i due si ritrovano a fissarsi a vicenda con stupore ed incanto tanto da mandare su di giri i due per motivi che nessuno dei due riesce a comprendere: Gemma non dovrebbe vedere Evan nella sua natura di Angelo e non dovrebbe neanche percepirlo nei suoi sogni. Perché lei è diversa? L’ossessione di Gemma per Evan è subito palese tanto che lo sente ovunque , intorno a se, nei suoi pensieri: la sua voce vellutata le sfiora la mente in continuazione rendendola pazza. I due si studiano a vicenda per giorni, pochi contatti, poche parole fino ad una mattina, in cui Evan le salva la vita. La storia se prima era calma ora si velocizza arricchendosi di momenti di pericolo e personaggi.

Il libro è strutturato in modo che abbia una sua fine quindi, si potrebbe anche non leggere il seguito se non se ne è interessati senza rimanere in sospeso. Il mio consiglio – anche se non l’ho letto- è quello di leggere la versione della casa editrice della Nord e nel sperare che abbia lavorato per migliorarlo.

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Romanzi
 
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betti Opinione inserita da betti    15 Ottobre, 2013
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IL MALE DENTRO

Il senso di dolore e amarezza mi ha accompagnato il questi lunghi anni vissuti con Grace Adams, ragazza che all’età di quattordici anni si vede rubare la sua innocenza dal padre con la complicità della madre codarda, malata di cancro che non ci pensa due volte nel sacrificare la figlia per non perdere il marito. Grace sopporta tutto per ben quattro anni, convincendosi che tutto questo è per la sua adorata madre ma la sua mente fragile risponde a queste barbarie torture convincendosi di essere un essere ignobile, che quel corpo così bello, affusolato, da modella non è altro che marcio. Si copre con maglioni, insaccandosi come una poveraccia. Ma tutto cambia con la morte della madre, tutto deve cambiare. Il padre non può continuare a chiederle certe cose, ora lui dovrà concentrarsi su un’altra donna, ma quando con violenza brutale la sbatte nel letto che condivideva con la madre, Grace impazzisce e impugna la rivoltella sparandogli. Tutto diventa confusione e nessuno vuole crederle perché il padre avvocato è considerato un uomo magnifico, adorato da tutta la comunità. Avrei voluto urlare davanti le meschinità che quelle bocche raccontavano, insultandola, maledicendola per aver ucciso un uomo meraviglioso. È una storia dura e orribile ciò che ho letto e ho respirato a stento mentre leggevo pagine e pagine di angoscia mentre trascorreva i due anni in carcere; ho esalato un respiro di sollievo quando finalmente, con le sue forze riesce a trovare un lavoro e ritenersi libera; il mio cuore ha fatto un tuffo quando finalmente riesce a trovare l’amore nel bellissimo avvocato Charles Meckenzie che la venera come una dea. Non posso nemmeno immaginare che nel mondo, bambine e donne possano vivere veramente certe esperienze. La perfidia, il comportamento subdolo e malvagio del padre che ha mostrato sulla figlia è qualcosa fuori dalla mia comprensione ma spero vivamente che ogni vittima sia una Grace, capace di ritrovare la sua libertà, e la sua dignità di essere umano. Perché è questo che ti tolgono: la dignità.

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betti Opinione inserita da betti    11 Ottobre, 2013
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ANDIAMO ALLE FESTE!!

Heather Browne, giovane scrittrice inglese, ci regala una favola piena di magia e amore. Il libro, racconta la storia di Amy Wilde, ragazza ventiquattrenne che ama il giardinaggio facendolo diventare il suo lavoro, disegnando balconi e giardini, trasformandoli in piccoli paradisi in cui ci si possa rilassare e dimenticare il mondo esterno. Amy è una ragazza diffidente e fatica ad avere contatti con la gente a causa dei guai della sorella Kelly. Unica amica è la coinquilina Jo, ragazza vivace e senza peli sulla lingua, che vive una vita frivola fatti di feste chic e molto glaumor. Jo cerca in tutti i modi di spronare la bella Amy che festa dopo festa si sente sempre più fuori posto arrivando a rinchiudersi sempre in cucina per evitare tutti. Ma (scusate, c'è sempre un 'ma'!) ad una di queste festa il suo sguardo di fonde con quello di un ragazzo dagli occhi azzuri, dall'aspetto magnifico e dai modi regali. Tutti sanno chi è Leo, tranne lei che lo scoprirà solo dopo i primi incontri. Nasce una bellissima storia d'amore, fatto all'inizio da baci casti e da abbracci che rinchiudono tutta la loro felicità. Ma è difficile per Amy cambiare, essere l'affascinante ragazza, pronta a chiaccherare e instaurare rapporti con persone affascinanti e di alto livello. Si sentirà sempre sotto pressione dalla famiglia di lui, e poco all'altezza del ruolo che dovrà affrontare. Per amore di Leo è disposta ad affrontare tutto, cercando di modificarsi ma la verità scomoda rischia ad affiorare e lei, fa la cosa che più gli riesce meglio: scappa.

Questo libro è una piacevole lettura che vi terrà compagnia non solo con una storia d'amore da favola ma anche con lo humor inglese, caratteristica che arricchisce il libro! La scrittura della Browne è scorrevole e leggera con una pecca: non sono riuscita ad appassionarmi ai due protagonisti. Ho sentito la loro storia d'amore molto distante anche se molto bella. Non sono riuscita a far mio le loro emozioni, tutto era concentrato sul turbamento di lei di non essere all'altezza. La storia, a mio parere poteva essere sviluppata diversamente. Consiglio questo libro a chi ama il romanticismo, quello delle favole, che non ha età, accompagnato dagli incantevoli cottage inglesi. Una bella lettura per passare un po' di ore a sognare il principe azzurro... forse vi prenderà voglia di andare ad una festa!!

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betti Opinione inserita da betti    04 Ottobre, 2013
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UNA KINSELLA ALL' ITALIANA

Insomma, abbiamo una Kinsella all'Italiana e questo mi fa molto piacere. Adoro la Kinsella e quindi adoro la Premoli. I suoi racconti sono semplici e divertentissimi. Ho sorriso parecchie volte e trovo che questi due personaggi siamo più azzeccati rispetto al libro precedente.
Maddison non ama il suo lavoro, anzi non sa neppure cosa voglia fare da grande e l'unica cosa di cui è sicura è che vuole essere trasferita alla filiale di New York per fare shopping (la sua passione!) ma ahimè gli tocca Seoul e per giunta deve lavorare per un Coreano-Americano belloccio ma scortese e stakanovista. Un vero dramma!
Tra dialoghi frizzanti, punzecchiature e frecciatine si arriva ad un epilogo scontato ma romantico.
Una lettura fresca carica di situazioni emotivamente divertenti; per chi vuol cercare un po di colore in questa routine quotidiana grigia.

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Narrativa per ragazzi
 
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betti Opinione inserita da betti    05 Luglio, 2013
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VIBRAZIONI DI EMOZIONI

contiene spoiler

‘’Voglio che tutti voi pensiate a un’occasione in cui Katniss Everdeen vi ha realmente commosso. Non a quando eravate invidiosi della sua pettinatura, o a quando le ha preso fuoco il vestito o ha scoccato una freccia in modo quasi accettabile. Non a quando Peeta ve l’ha fatta piacere. Voglio sentirvi parlare di un momento in cui lei vi ha fatto provare qualcosa di vero.’’

Tutto è vero: le sue paure, le sue recriminazioni contro Capitol City, la pietà, le azioni avventate, l’amore per sua sorella Prim e i suoi dubbi di chi sia amico o nemico o di chi sia lei.
Tutto questo è Hunger Games. Tutto questo è la mente di una diciassettenne che si sacrifica per qualcosa di più grande di lei, che non capisce e impazzisce per questo. La si vede spesso assente, rannicchiata in posti bui pur di dimenticare la morte di Rue, di suo padre, Peeta che trasmissione dopo trasmissione lo si vede più magro, con i nervi tesi e occhi persi. Inconsapevolmente l’aveva incoronato come sua ancora di salvezza. Lui era la persona buona, quello con i discorsi giusti, detti in momenti giusti, con parole giuste. Lui, che con la sua rivelazione di ragazzo innamorato l’aveva eretta a ragazza ‘desiderabile’. Lei, ostile, diffidente e senza parole era ora al centro dell’attenzione anche prima di quella mano, che si protende verso Peeta per rivelare quelle piccole, tonde, scure palline che ingoiate porteranno a morte certa.
Ho adorato ogni libro ma in questo mi sono spesso chiesta: è così che voglio vedere Katniss Everdeen? Mi ero abituata alle sue azioni avventate, che segue sempre il suo istinto, che non abbandona mai nessuno e in questo... è assente, la si vede vacillare, sottomessa al regime stretto del tredici e abbandona Peeta.
Nel primo libro si capisce che combatte per la sua vita, anche quando Peeta alza il pugnale per gettarlo nel lago,mentre lei aveva teso il suo arco contro il suo petto pronta a ucciderlo.
Nel secondo libro cerca di accettare di essere ancora una pedina di Capitol City. Fa di tutto pur di compiacerli ma questo non basta e passa notti insonni, con sogni terribili che la straziano e dilaniano la sua anima.
In questo ultimo libro la sua mente diventa sempre più fragile tanto che è palese per tutti che se vogliono che la Ghiandaia Imitatrice faccia il suo dovere dovranno cercare di liberare Peeta. Ma non sanno che ormai lui è perso, deviato. Al loro primo incontro in quello che dovrebbe essere un abbraccio di ringiungimento lui cerca di ucciderla. E fa male, non il dolore fisico, la gola arsa, che brucia, i lividi dove Peeta ha stretto. Fa male dentro che divora quel poco di sano che ancora c’è. Scappa, si allontana da lui certa che non potrà più tornare indietro, certa di averlo perso per sempre, che non sarà più quello di prima. Ha solo in mente la vendetta e poi … la morte.

‘’nel profondo del mio essere, mi rassegno al fatto che non tornerà mai da me. O che io non tornerò mai da lui. Che rimarrò nel Distretto 2 fino alla sua resa, andrò a Capitol City a uccidere Snow, poi morirò per il disturbo che mi sono presa. Mentre Peeta morirà pazzo, odiandomi.’’

Ma alla fine non accade. La vendetta sarà un’altra, perché se questo e ciò che sappiamo ci sbagliamo di grosso. Ho aspettato il faccia a faccia. È avvenuto ma in modo diverso.

‘’Snow scuote la testa, simulando disappunto. — Ah, mia cara signorina Everdeen. Pensavo che fossimo d’accordo di non mentirci l’un l’altro.’’

La quiete non arriverà mai. Gli incubi saranno sempre presenti ma lei sopravvivrà non grazie al fuoco di Gale intriso di odio e rabbia. Sopravvivrà grazie al giallo che significa rinascita per una vita che può essere ancora bella e solo Peeta può dargli tutto questo.

‘’Così, quando sussurra: — Tu mi ami. Vero o falso? — io gli rispondo — Vero.’’
Bello. Crudele. Indimenticabile.

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Romanzi storici
 
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betti Opinione inserita da betti    05 Giugno, 2013
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LA TENACIA DI UNA DONNA DEL 1880

Se cercate un libro che vi faccia sentire lo stomaco leggero, il cuore palpitante e che continuamente finisce in gola affannandovi il respiro, facendovi restare in apnea pagina dopo pagina …. questo è il libro giusto per voi!

La storia d’amore tra Seth e Bea è meravigliosa quanto straziante. I due protagonisti si incontrano a teatro e da subito i loro sguardi si intrecciano per non lasciarsi più.

Beatrice Lowenstrom non è una ragazza frivola e senza intelligenza come la società di allora esige. La sua mania di sapere che colma leggendo libri e giornali anche proibiti non si confà per una dama che deve essere accondiscendente al volere del mondo maschile, soprattutto del conte Rosenschiold che la prende in moglie grazie ad un accordo preso con lo zio. Nessuno si chiede però cosa in verità vuole Beatrice. L’attrazione che prova per il bel carismatico Seth, scapolo inaffidabile che non ha mai vissuto secondo le regole non riuscirà a toglierla da quel tranello che lo zio ha creato per lei. Le intimidazioni, le violenze e i soprusi riescono a far piegare Beatrice al suo volere, facendosi odiare dal suo amore Seth.

Tra balli, baci rubati, parole non dette, pianti, recriminazioni questa avvincente storia riesce ad appassionarmi tanto da farmi riflettere che ancora oggi Beatrice, con la sua intelligenza, potrebbe trovare un altro Rosenschiold o addirittura lo zio… anche se siamo nel XXI secolo.

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Romanzi
 
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betti Opinione inserita da betti    24 Mag, 2013
Top 500 Opinionisti  -  

VENUTO AL MONDO

Ho il cuore in gola e non mi piace averlo. Sento addosso il profumo di Sarajevo, la malinconia della gente, la disperazione di chi non ha più nulla. Ho pianto, troppo, tanto da non riuscire più a vedere le parole che la Mazzantini ha scritto e dire che non mi piace la sua scrittura ma le sue storie sono … capolavori.
Ho cercato di evitarlo questo libro, ma alla fine lo preso in mano, sfogliato, comprato e letto tutto ad un fiato. La malinconia mi ha assalito ha metà libro, quando Gemma cerca in tutti i costi ad avere un bambino. Non gli basta più l’amore di Diego, lei vuole un altro Diego, un piccolo essere che abbia le sue gambe, i suoi occhi, la sua nuca. Si è sempre chiesta come facesse a stare in piedi con quel corpo così magro e come mai un ragazzo di ventiquattro anni si fosse innamorato di una più vecchia di lui. Hanno fatto l’amore per la prima volta a Sarajevo, in un giorno importante. Ecco il loro legame con quella città, ecco cosa dobbiamo aspettarci da questa storia: un amore vero, puro ma che alla fine risulta incompleto. L’ho maledetta quando Gemma cerca in tutti i modi ad avere questo bambino, mi son detta che alla fine sarà la causa della loro separazione. Un articolo sulle mamme surrogate è stata l’inizio di una ricerca affannata, finita con l’incontro con quella pecora travestita da lupo. Ma non lo sai Gemma che le più innocenti sono le più pericolose? Hai unito le loro mani, i loro sguardi le loro vite. Hai urlato quando hai capito, e io con te ma ormai era troppo tardi: l’hai perduto e tu lo sapevi. Ma la verità non è mai come la immaginiamo e molto spesso è più pericolosa. Credevi ma non sapevi Gemma.
Commuovente, delicato. Un modo diverso di raccontare l’orrore della guerra, di come può nascere anche qualcosa di buono, non solo morte ma anche vita.

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Romanzi
 
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betti Opinione inserita da betti    07 Mag, 2013
Top 500 Opinionisti  -  

TRE ANNI ANDATI PERSI

Dopo un inizio prorompente mi aspettavo che la trama continuasse così …
Invece ogni tanto mi sono annoiata … se non fosse per Jon ad allietare un po’ il tempo direi che questo libro non ha avuto quel brio necessario per conquistarmi.
Non dico che non sia divertente ma mi aspettavo un pizzico di fascino in più.
Lexi si sveglia dopo un trauma cranico senza memoria, non ricorda nulla degli anni dal 2004 al 2007. Stenta a riconoscersi: non è più la ragazza ‘dentona’, è magra e più bella. Ha un marito magnifico e ricco e vive in un appartamento a stile loft. Però non si riconosce e ben presto capisce di aver perso le amiche per dedicarsi alla carriera.
Spinta dal desiderio di riavere ciò che ha perduto cerca in tutti i modi di ricordare facendo ricerche, assillando amici, conoscenti e ciò che scoprirà la sconvolgerà molto.
Il finale è molto scontato ma ci fa riflettere che se anche non ricordiamo nulla il nostro essere riesce comunque a ritrovare la strada.

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Letteratura rosa
 
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betti Opinione inserita da betti    06 Mag, 2013
Top 500 Opinionisti  -  

DIVERTENTISSIMO

Beh, diciamoci la verità … il titolo mette un pochino in suggestione!
HO IL TUO NUMERO … è come il film SO COSA HAI FATTO … ve l’ho ricordate!!
Invece …
È un libro spensierato, divertente e mi ha fatto un sacco ridere!
Poppy è alla ricerca disperata del suo anello di fidanzamento ( cimelio di famiglia)che ha perduto e mentre cerca di leggere un messaggio che gli è appena arrivato da una sua amica qualcuno gli ruba pure il cellulare!
Panico, panico totale! Va letteralmente nel pallone! Nessuno ora può contattarla, nessuno le dirà che l'anello è stato ritrovato. Ma come per magia nel cestino trova un cellulare nuovo, di proprietà di un’azienda.
A lei importa? No! Distribuisce subito il numero al personale dell’albergo e se lo fa suo. Ormai le appartiene e non importa se è di una società e che il dirigente gli intima di restituirlo. Le serve, ne ha bisogno perché tutti hanno quel numero e poi deve organizzare il matrimonio.
Tra lei e il dirigente si instaurerà un rapporto diciamo … lavorativo. Lei gli inoltrerà le e-mail (non prima di averle lette) e prende anche decisioni non proprio appropriate al suo ruolo. Lui è un tipo rude, di poche parole ( risponde alle e-mail a monosillabi! Se non le rimbalza!) molto distaccato mentre lei è solare e aperta ed esuberante. Nei giorni di condivisione del cellulare si aiuteranno a vicenda finendo a diventare … non amici, né colleghi … ma …

Lo consiglio vivamente a chi vuole leggere qualcosa di brioso e pazzo, ma che nella sua semplicità trasmette l’ideale di uguaglianza e che mai e poi mai dobbiamo sentirci inferiori .

«Questi accademici hanno bisogno di sentirsi importanti. Scrivono
saggi, presentano programmi televisivi per dimostrare di essere persone utili e valide. Ma tu svolgi un servizio utile e valido ogni giorno della tua vita. Non hai bisogno di dimostrare nulla. Quante persone hai curato? Centinaia. Hai attenuato il loro dolore. Hai fatto stare meglio centinaia di
esseri umani. Antony Tavish ha mai fatto stare meglio qualcuno?»

BELLISSIMO QUESTO LIBRO!!!

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Romanzi erotici
 
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betti Opinione inserita da betti    26 Aprile, 2013
Top 500 Opinionisti  -  

SQUALLIDO

quando da ragazza volevo leggere una storia squallida con la trama già ben definita dalle prime righe comperavo un Harmony ... invece ora troviamo le librerie piene di questi libri brutti. Dialoghi incasinati, ( non si capisce mai chi parla), pensieri già visti inseriti in una storia già nota. Nulla a che vedere con 50 sfumature di grigio che - diamo il merito alla scrittrice - è riuscita a svelare un mondo che esisteva ma che nessuno parlava ... un vero e proprio tabù!
questo libro non lo classificherei nemmeno come tale, ma come un racconto banale e prevedibile. un vero e proprio schifo! non dovrebbe nemmeno chiamarsi letteratura! meriterebbe una sola stella se non fosse che ogni tanto mi faceva ridere ... l'unica cosa positiva!

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Letteratura rosa
 
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betti Opinione inserita da betti    19 Aprile, 2013
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I CIONDOLI DELLA VITA

Laura è una creatrice di gioielli: realizza ciondoli che rispecchiano perfettamente la vita delle persone. Laura ha gli occhi grigi, foschi come la sua vita, fatta di rinunce e rassegnazione. Lei non vive, ma sopravvive. Sin dai primi capitoli si intuisce che qualcosa la paralizza, l’angoscia l’attanaglia. È spenta. Qualche spruzzo di colore lo si intravede quando l’enigmatico Robert Black ci delizia della sua presenza. Vuole una collana con sette ciondoli per la sua adorata e perfetta moglie Cat. Sette come coloro che dovrebbero volerle bene: suo marito, sua sorella, il suo ex, l’amico trainer Orlando, l’amica del college Sam, l’amica d’infanzia Kitty e il suo capo di lavoro. Si ritroveranno – in parte – a Verbier per festeggiare il compleanno di Orlando. Qui conoscerà non solo i suoi amici ma anche l’affascinante Cat che tutti adorano. Ben presto capirà che la donna che ammirano non è effettivamente quella che è. Ma scoprirà anche che la sua anima non è totalmente repressa. La sua natura di pazza scatenata, amante dello sport estremo affiora senza controllo. Rivelerà su di se troppo, attirando l’attenzione di Robert che ad un certo punto le confessa di trovarla pazzesca. Tra i due nascerà un rapporto di conflitto, dettato dall’impulso del desiderio che cercheranno in tutto il modo di sopprimerlo. Dopo ricerche accurate, Laura completa i sette ciondoli: ognuno di esse rappresenta una parte di vita vissuta con queste persone. Ma all’ultimo minuto Laura sostituisce il ciondolo di Robert con un cuculo: un uccello che depone le uova nel nido di altri uccelli perché le covino al suo posto. È un messaggio per lui, che renderà semplice una decisione che prima sembrava impossibile. La vita di Laura è stata segnata da dure prove, il destino è stato talmente ferreo con lei che si è sentita in dovere di annullarsi. Ma non ha fatto i conti la sua essenza, che per quanto cercasse di contenerla è riaffiorata prepotentemente facendola venire a patti con se stessa.

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betti Opinione inserita da betti    12 Aprile, 2013
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UN VERO STRONZO E STRAFOTTENTE

Christopher Davenport è un uomo alto, dai lineamenti duri e belli, affascinante tanto che indugeresti a guardarlo per ore tanto è ammaliante, mentre lui, ti guarderebbe come un insetto insignificante da scacciare dalla terra tanto si sente superiore a te. Insomma un vero e proprio stronzo, con atteggiamenti di superiorità e menefreghismo che non si vergogna di mettere in atto con la povera, innocente Anna Champion ragazza carina, non magra ma nemmeno grassa, 'piena' come viene definita dalla sua migliore amica. I due si incontreranno a causa di una limonata, versata accidentalmente sul vestito di Anna.

"Per un istante sembrò soppesarla – le sue iridi blu le scivolarono addosso, si fermarono sul suo abito modesto, notarono i guanti lisi e il ventaglio privo di decorazioni – e in un modo improvviso quanto straniante cambiò espressione. Divenne altero; le lanciò un’occhiata sprezzante e, senza dirle una parola, girò sui tacchi e se ne andò."

"Il borioso e arrogante, l'infame rovesciatore di limonata, aveva attraversato la sala come un Dio dell'Olimpo, allontanandosi da lei con la stessa considerazione di un leone per una formica"

Christopher adotterà sulla povera Anna una vera tortura psicologica, passando velocemente a quella fisica quando scoprirà che il figlio di DeMercy si era fidanzato con lei.
Tutto doveva andare secondo i suoi piani, i DeMercy dovevano scomparire dalla terra, e quella ragazza era un inconveniente non da poco. L'unica a sfidarlo apertamente l' aveva letteralmente fatto uscire di testa, la sua ragione veniva a meno quando l'aveva al fianco. Quella ragazza non doveva essere di DeMercy ma sua! come tutto quello che apparteneva ai DeMercy doveva essere suo. E non ci pensò due volte.

Quei due .... così uguali nell'orgoglio così diversi di carattere: lei dolce e solare; lui con l'anima buia e tetra.

I due protagonisti sono entrati nei miei pensieri come un uragano tanto che chiedo alla scrittrice un seguito perchè non si può stare senza uno stronzo del genere e sopratutto
NON SI PUò FINIRE UN LIBRO COSì!

Un libro che consiglio caldamente a chi vuol conoscere un uomo tutto ad un pezzo, senza romanticismo ma con uno scopo nella vita, che non si fa scrupolo di schiacciare tutti coloro che interferiscano nei suoi piani.

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betti Opinione inserita da betti    24 Marzo, 2013
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UN AMORE CHE INVIDIO

SPOILER, SPOILER, SPOILER!
Ti ricordi Giovanni quel giorno, quando la vidi per la prima volta, hai subito pensato che quella bellezza non doveva essere tua sorella gemella ma bensì la tua ragazza. Un'aspettata alchimia si era subito instaurata tra voi. Ti sentivi possessivo nei suoi confronti ma non riuscivi a capirla, aveva un carattere diverso dal tuo: estroverso e pazzerello. Avevi intuito sin da subito che era pericolosa questa attrazione che provavi per lei e poi per dirla tutta eri pure suo fratello. Ma i suoi modi ti avevano incitato a continuare, lei ti guardava come se gli piacessi, lei ti sfiorava e ti diceva che eri importante per lei. Così c'è stato il primo bacio e altri ancora, abbracci a non finire. Lei si era trasferita definitivamente da te e questo era un problema. L'avresti vista ogni giorno e notte. Il desiderio si era impadronito della tua volontà, e così lo avete fatto. L'amore tra voi due non era poi così diverso da quello che provavano le altre coppie, ma agli occhi degli altri il vostro sarebbe stato visto come un vero incesto. Ma a te non importava, la amavi e volevi proteggerla da questo mondo che di sicuro vi avrebbe giudicati e isolati. C'è stato il viaggio a Roma e poi a Genova e lì il primo e vero litigio. Eri arso di rabbia perché lei aveva incontrato di nascosto il suo ex. Siete ritornati a Verona arrabbiati tanto che nei giorni seguenti non vi parlavate più. Una notte la sentisti uscire dalla sua camera e poi chiudere il portone. La seguisti e ti si era gelato il sangue quando capisti che voleva farla finita. l'hai fermata e lei aveva iniziato a piangere. Quante volte gli avevi detto di amarla, quante volte lei non ti aveva risposto per poi ammettere che lei non provava quel sentimento per te perché eri suo fratello. Quella notte invece ti aveva confessato il suo amore e non riusciva più ad andare avanti se tu non la guardavi. Tutto era tornato come prima, anzi meglio perché ora sapevi che lei ti amava realmente. In montagna, una notte come tante ti eri accorto di non avere la scatoletta con te. Le avevi detto di aspettare ma lei si era avvinghiata a te dicendoti che sarebbe morta in quel momento se te ne fossi andato. Ti eri detto che la sfortuna di certo, non vi avrebbe fatto visita. A capodanno lei aveva deciso per te. Voleva rivelare al mondo la vostra storia. Voleva un futuro con te. Tutti ormai sapevano e come pensavi tutti vi isolavano. Vi guardavano con sguardi accusatori e i loro visi schifati di avevano reso infelice. Ma voi decisi andavate avanti con il vostro amore. Il colpo brutale arrivò alla fine di febbraio. Al risveglio ti sentisti male. Avevi subito intuito che il malessere non era il tuo ma di Selvaggia: eravate ormai in simbiosi voi due. Lei aspettava un figlio da te. Piangesti come non mai prima e i tuoi l'avevano scoperto il peccato. Avevano chiesto di chi fosse questo bambino ma Selvaggi a si era chiusa in un silenzio. Toccò a te: gridasti che eri tu il padre. Tuo padre, il notaio ti aveva picchiato. Lei si era messa tra voi due urlando che ti amava. Tu di rimando avevi urlato di amarla. Siete fuggiti andandovi a nascondere nel'appartamento ancora sfitto. Gli hai esposto i tuoi progetti: avresti protetto questo figlio più di te stesso. Ma lei aveva già preso la decisione per tutti e due. I due bicchieri pieni d'acqua erano davanti a voi. Lei ti disse che così questo bimbo sarebbe stato per sempre dentro di se ma tu ti rifiutavi a pensare che non avresti più potuto vederla né tanto meno toccarla, baciarla. Ma alla fine ti arresi. Avresti fatto ogni cosa per lei.

Al di là della scrittura, della ingenuità giovanile della scrittrice questo libro mi ha davvero toccato il cuore. Ho cercato di non vederli come fratello e sorella. Ho solo cercato di vedere i loro sentimenti, un'amore sincero e totale. questo libro mi ha davvero toccato il cuore. Ho sempre pensato che un libro non può chiamarsi tale se non ti trasmette emozione. Questo è un libro.

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betti Opinione inserita da betti    14 Marzo, 2013
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ORGOGLIO SENZA PREGIUDIZIO

l'orgoglio ci mette al sicuro dal mondo e dalle sue insidie ma questo non basterà ad Abby, non riuscirà a non farsi coinvolgere dall' impetuso, tormentato, attraente Trevis.
non vuol essere di certo una delle sue conquiste, una girl usa e getta, una di quella che l'indomani non ricorderà nemmeno il nome. Stà fuggendo dal suo passato, vuole dimenticare, cambiare, essere una nuova persona ma il suo cammino verse queste mete sarà duro e pieno di ostacoli. Il passato le incomberà addosso rigettandola in quel mondo odiato.
E poi c'è Trevis che non la lascia un solo istante, non le da respiro.... vuol passare con lei ogni minuto se non secondo. Si ritrova nel suo appartamento, a dormire nel suo letto e non nel divano perchè è lì che porta le ''amiche'' mentre Abby nel suo letto. Un rapporto tormentato fatto di parole non dette, di carezze mancate.
L'unica pecca di questo libro è che è poco descrittivo, le sensazioni sono poco marcate. Avrei voluto più sospiri, più desiderio, più brama....

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betti Opinione inserita da betti    19 Ottobre, 2012
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Mr Gray SFUMATO

Questo libro è veramente noioso, banale e ripetitivo fino allo sfinimento.
I protagonisti ribadiscono le stesse cose all'infinito tanto da chiedersi se per caso la scrittrice reputa i suoi lettori degli incapaci di capire che quei due si amano alla follia.
Il sig. Mr Gray nel primo libro mi ha molto ammaliata tanto da domandarmi: 'Lo avrei trovato attraente se fosse stato povero?
Diciamoci la verità, se uno non ha soldi o pochi non avrebbe potuto costruirsi una stanza dei giochi, non avrebbe avuto un elicottore, una R8, barca, case a New York e Aspen, un attico ecc..ecc..
La scrittrice a capito benissimo che, per far funzionare questa storia, avrebbe dovuto avere un alfa non solo bello e affascinante da far star male, ma anche dannatamente ricco.
Purtroppo la storia diventa banale e poco accattivante. Io adoro gli scontri e Ana invece cercava sempre di stare calma per non farlo infuriare. MA SE LA COSA PIU' INTRIGANTE DI LUI E' QUANDO SI INFURIA E PERDE LA TESTA!!
Adoro la sua mania di controllo ma sopratutto adoro di più quando la perde.
Leggerò i prossimi libri che la Sig.ra E.L. JAMES scrivera perchè purtroppo, la curiosità, è un mio difetto!
Alla prossima!

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i primi due libri .... tanto per vedere come la storia finisce!
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betti Opinione inserita da betti    09 Ottobre, 2012
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50 SFUMATURE . . . . . . SFUMATO

Due scene mi hanno colpita di questo libro ( è sono veramente poche per un libro di 500 pagine):
Leila che, a un sussurro di una parola di Mr Grey, cade in ginocchio con il capo chino in segno di sottomissione; Mr Gray che si inginocchia con il capo chino davanti ad Ana per non lasciarla andare.
Ecco cosa mi ha sconvolto e attratto : LA SOTTOMISSIONE.
Il resto e piattume. Quel briciolo di tensione e intrigo che avevamo nel primo libro qui si sta appiattendo rilevando un Mr Gray poco affascinante e una Ana poco attraente.
E' un susseguirsi di scene di sesso, alcune con effetto altre meno. Mi aspettavo qualcosaltro e come vorrei che Mr Gray ritornasse quello di prima e che Ana iniziasse a pensare un po più a se stessa.
Leggerò anche il terzo ma non mi aspetto nulla di incantevole.

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Romanzi erotici
 
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betti Opinione inserita da betti    01 Ottobre, 2012
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50 SFUMATURE DI SENSAZIONI

Ho letto molte recensioni negative, tutte giuste, ma che cavolo .... questo librio mi ha letteralmente conquistato!!
Sarà che vivo in questo momento una vita un po scialba e forse è per questo che ha venduto così tanto.... siamo così in tante ad esserlo in questo momento.
Il grigiore ci abbraccia, isolandoci dalla bellezza della vita.
Come non pensare che lui non sia intrigante, come non possiamo incuriosirci di come è.
La scrittrice ci apre una finestra su un mondo che sappiamo che esiste ma che tutti cerchiamo di ignorarlo ...... fa quasi orrore pensare che certa gente la pratica veramente.
Ma, a parte questo, c'è da chiedersi perchè lo fanno ed è questo che Ana sta cercando di fare. Cosa spinge una persona a maltrattarne un altra per arrivare a soddisfare il suo piacere erotico.
Il dolore è l'unica cosa che lei teme mentre lui se ne nutre in ogni sua essenza, e questo sarà il loro punto di non icontro.
Intendiamoci, non è un capolavoro ma sa il fatto suo. Il libro è fatto per vendere e non per istruirci, non dobbiamo analizzarlo in ogni sua parte dobbiamo solo abbandonarci al suo incantesimo di seduzione.
Tanto di cappello...... come dice la mia amica qua sotto!!!

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betti Opinione inserita da betti    17 Ottobre, 2010
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bianco ... rosso

bianco: il nulla sconfinato, la tristezza, la malinconia; rosso: la passione, l'amore, il sangue .... qualsiasi cosa che ti fa battere il cuore. Leo, ragazzo sedicenne, compara la vita con i colori, cerca di capirla nella sua durezza. Leo vede tutto bianco ,ma il rosso dei capelli di Beatrice lo attrae,lei però diventa sempre meno raggiungibile: nel suo sangue prevale il bianco del male. grazie ai suggerimenti del prof. sognatore riuscirà ad accettare le cattiverie delle vita trasformandoli in attimi da vivere nella sua pienezza. riuscirà a confessare il suo amore per Beatrice, la aiuterà a sopportare la sofferenza della malattia, scoprirà se stesso attraverso le righe di pace che lei scrive a Dio. E' un libro che ti tocca il cuore.

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betti Opinione inserita da betti    27 Settembre, 2010
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bitten

licantropi .... esseri umani che si trasformano in lupi. la Armstrong descrive magnificamente ogni passaggio della trasformazione, senza tralasciare dolore, paura ... inquietudine. la storia è quasi priva di dialogo. la scrittrice preferisce raccontare rendendo così il libro poco sciolto, a tratti pesante. l'irrequietezza della protagonista è palpabile, combattuta dalla passione sfrenata per colui che la condannata ad una vita difficile. in questo libro vedrero lupi mannari in vere bestie feroci, assetati di vendetta e di sangue. un libro intrigante e ben scritto.

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betti Opinione inserita da betti    09 Giugno, 2010
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lezione di tango

Porterò sempre nel mio cuore questo libro. Mi ha toccato nel profondo portandomi alla commozione. questo libro parla dell'amore leale, onesto, cortese, devoto. Giovanna e Matilde sono le protagoniste di questo splendido romanzo. Sono così diverse: Giovanna affermata donna d'affari nel mondo dell'antiquariato mentre Matilde scostante signora che passeggia strisciando i piedi nel marciapiede insieme al suo cagnolino Lillin posto in un carrello della spesa. Per quanto le diversità siano enormi le due donne hanno in comune una difficile infanzia e un segreto straziante: l'abuso sessuale da parte dei rispettivi padri. Le vite di queste due donne si incontrano a cuasa di una pigotta che Giovanna acquista da Matilda. Giovanna, toccata dalle condizioni di salute di Matilde decide di aiutarla. Nasce tra loro una sincera amicizia, quasi materna.Giovanna scopre la storia di Matilde: la morte della madre, gli abusi costanti del padre, l'Asilo Angiolini e il suo protettore,il medico Brasca che le regala un infanzia serena fino a quando i due decidono di rivelare i loro sentimenti e allora la serenità si trasformerà in amore e felicità. ma la morte del cinquantenne dottore arriva proprio quando scopre di diventare padre. Matilde lascia la casa dove è cresciuta diventando donna e in cui ha conosciuto l'amore.Si prospettano momenti difficili a causa del dolore, della guerra e da uno sfregio in faccia causato da un ammiratore troppo ossessionato, ma un pirtore conosciuto a Parigi le reglarà anni di pace, di serenità ... ma non l'amore: quello è e resterà solo per il suo adorato dottore Brasca. Matilde diventerà quel rifiuto che la società non accetta solo dopo la morte del pittore, arrivando fino ai giorni nostri ormai al termine. Giovanna cecherà di esaudire il suo desiderio ma non solo, Giovanna dovrà affrontare anche se stessa e le sue paure. Finisco di leggere questo romanzo sorridendo e con gli occhi arrossati.
Grazie Sveva Casati Modignani.

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Romanzi
 
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betti Opinione inserita da betti    09 Aprile, 2010
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con i morti

quando si legge un libro sappiamo in partenza che è tutto finzione: i personaggi, i loro pensieri .... ma quando la storia è vera tutto cambia. si legge con la consapevolezza che l'autore o qualcuno ha veramente vissuto quegli attimi descritti. tutto ciò che lo circonda è vero. Monica descrive la sua infanzia caratterizzata dalla curiosità per la morte, una curiosità insolita come è insolita fare ancora la pipì a letto a dieci anni. nessuno si chiede perchè e lei lo descrive come un fatto naturale. ultima di quattro figli viene spesso ridicolizzata dal padre. nell'indifferenza dei genitori Monica cresce cercando di non essere di intralcio al padre, circondandosi di bare che la proteggano da tutti. incontrerà ragazzi prepotenti e indifferenti, cercando l'amore da un padre che ormai vede poco- causa divorzio dei genitori- ma i maltrattamenti della sorella subiti in infanzia dal padre la coinvolgeranno direttamente, mettendo dura prova la sua stabilità emotiva. alla fine del libro è difficile non pensare: come sono stata fortunata!

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Gialli, Thriller, Horror
 
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betti Opinione inserita da betti    04 Febbraio, 2010
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sookie- che rivelazione!

devo dire che sookie mi sorprendo sempre di più , pagina dopo pagina.
questo è il secondo libro ma io sono arrivata al sesto.
sookie è così favolosa e amante dell'amore che non si preoccupa a chi lo dona ed aiuta tutti, anche chi non gli stà simpatico!
l'Harris è una scrittice formidabile, riesce a farti stare sulle spine fino alla fine.
nei libri sucessivi ci saranno mannari, fate e altro...
amanti di trueblood ... gustatevi i libri!

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Gialli, Thriller, Horror
 
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betti Opinione inserita da betti    26 Gennaio, 2010
Top 500 Opinionisti  -  

la rivolta dei vampiri

ammetto che lo leggo solo per la storia e non perchè il modo in cui è scritto sia eccellente.
faccio molto fatica a capire le scene di combattimento e molti capitoli sono noiosi.... ma la storia è interessante e questo fa si che continui a leggerlo.
spero che il problema di scrittura sia dovuto ad un non eccellente traduzione e sinceramente tutte quelle citazione di apprezzamento al libro che c'è nella copertina mi sembrano esagerate e anche troppo.
ho letto storie molto più ben scritte e scorrevoli come ad esempio la storia di Sookie Stackhouse e i suoi vampiri.

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betti Opinione inserita da betti    21 Gennaio, 2010
Top 500 Opinionisti  -  

il giorno in più

non riesco a dare un giudizione né positivo né negativo.
il libro è ben scritto, ma a tratti il suo linguaggio è terra a terra; ho sorriso e certe volte mi sono anche vergognata di leggere alcune cose.
lo scrittore si è perso in flashback del passato che durano anche capitoli interi - cosa che mi ha annoiato e inutile se non quello di allungare il libro.
i dialighi a volte erano veramente lunghi e ammetto che ho dovuto rileggerli più di una volta per capirne il significato.
punto positivo era New York e i suoi lughi e i giochi fatti.
è un libro leggero, da spiaggia e sinceramente non me la sento di dire non leggetelo. tutti i libri vanno letti.
il finale mi è piaciuto ma a pensarci bene quasi scontato visto il numero di volte che lo hanno fatto!

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betti Opinione inserita da betti    04 Gennaio, 2010
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Piccante!

non credevo che fosse così bello, sensuale, aggressivo, spregiudicato e piccante.
lei,ragazza ventiseienne che non riesce ad uscire con nessun ragazzo per via del suo handicap (percepisce i pensieri altrui e non è molto facile concentrarsi quando il 'patner pensa che il tuo sedere è troppo grosso!') ma incontra un seducente vampiro muto (nessun suono proviene dalla sua testa) e si sente tremendamente attratta da lui.
unite sesso, discriminazioni e triller in una piccola cittadina di persone molto tradizionaliste e troverete un cocktail esplosivo.
non vi annoierete nel leggerlo!

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chi adora i vampiri e il soprannaturale
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betti Opinione inserita da betti    23 Dicembre, 2009
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SHIVER - MAGNETICO

è un libro caldo -anche se è ambientato nei bui, freddi boschi tra spifferi e folate gelide- fatto di sensi e profumi.

sin dalle prime pagine ti coinvolge. la storia è descritta dai due protagonisti Grace e Sam.

è un libro che vale la pena di leggere ed avere nella propria biblioteca.

affascinante scoprire come l'umano Sam si affida hai suoi sensi lupeschi e come incoraggi Grace a provarci.

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