Opinione scritta da michy
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LA SCHIERA CURIOSA
Ho trovato ispirazione nella lettura, come spesso mi capita, leggendo le recensioni di questo sito (qlibri). Premetto che non mi piacciono i gialli e neppure i polizieschi, ma per la voglia di cambiare ho provato…ed ho fatto bene. Una lettura piacevole per un romanzo lontano dai canoni del genere.
Ci si innamora più che della storia, dei personaggi che la animano che per inciso non conoscevo prima d’ora. Personaggi stravaganti e senza pretese, così come la storia narrata nel romanzo…non leggetela se cercate colpi di scena o intrighi da spionaggio, ma certo non riuscirete a capire chi è l’assassino fino alla fine della narrazione. Ad ogni modo credo che leggerò la storia precedente a questa…voglio scoprire come ha fatto Jean-Batipste a trovare Zerk e soprattutto chi è il dottor Hellenbaud.
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LA STORIA DI SARA
E’ interessante leggere qualcosa di nuovo, qualcosa che non si conosce. Non capita spesso, soprattutto quando credi di sapere già tutto, perché l’hai studiato a scuola, perché l’hai visto nei documentari in televisione, perché l’hai letto sui giornali. E’ questo il caso della storia di Sara, inventata ma ispirata ad un fatto realmente accaduto a Parigi con il rastrellamento di uomini, donne e soprattutto bambini ebrei durante la seconda guerra mondiale. Un libro che non è fine a se stesso, ma che invoglia a cercare di saperne di più. Personalmente ho trovato una narrazione scorrevole, forse un po’ troppo forzata nel finale.
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L'OMBRA DI UN ROMANZO
L’ombra di un libro è quello che ho trovato leggendo questo romanzo.
Nato da un’idea non troppo banale di un bimbo solo e abbandonato dal padre che riesce a parlare con le ombre, svelando i segreti e le speranze delle persone cui appartengono, il romanzo risulta povero, intuitivo e privo di colpi di scena.
Anche il più disattento dei lettori capisce dove lo scrittore vuole andare a parare già dall’inizio di ogni capitolo.
Riproverò a leggere un altro romanzo di Levy…magari sono capitata male.
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I CUSTODI
“Volevo evocare i custodi del libro, le diverse mani che l’avevano creato, adoperato, protetto.” Così scrive l’autrice. Io invece volevo semplicemente leggere un romanzo d’amore. Non ero riuscita a trovare ispirazione e le mie ricerche erano state inutili, mi sono così rivolta alla mia bibliotecaria che mi ha indicato il titolo del libro e lo scaffale dove trovarlo. Ho cominciato a leggere e subito ho capito che chi mi aveva consigliato l’aveva fatto con un po’ di autocelebrazione (la dedica della prima pagina è rivolta a tutti i bibliotecari del mondo). Per contro, leggendo, mi sono accorta che “I custodi del libro” narra non solo dell’amore tra gli uomini, ma dell’amore per i genitori, per i figli, per la propria fede e soprattutto per i libri.
Ispirato ad una storia vera, la lettura risulta scorrevole e non povera di colpi di scena. Attraverso i flashback riscopriamo tutta la vicenda della Haggadah di Sarajevo conoscendo tutti gli individui che l’hanno creata, adoperata e protetta.
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