Opinione scritta da charicla
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Breve e molto intenso
Il punto estremo è un racconto breve e molto intenso, scritto da Paolo Pajer e pubblicato da Erga Edizioni nel 212.
Tre vite legate fra loro da un filo sottile e continuo che cercano incessantemente di aggrapparsi alla vita con ogni forza e nell’attesa di quell’istante che accomuna tutte le esistenze, quella soglia che divide la luce dalle tenebre e che Paolo Pajer , descrive con leggerezza e una sensibilità, suscitando nel lettore una serie di domande complesse e opprimenti.
Il tutto a ricordarci che la vita è in fondo solo un attimo, una piccola parentesi in mezzo al nulla più assoluto assoluta ma l’importante non è quanto si vive ma come si vive e quanto amore si mette in circolo.
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Dedicato ai Briganti in viaggio
Eugenio Bennato e il suo viaggio musicale fra tradizione e innovazione, alla ricerca di quelle radici del Sud, attraverso la sua musica e le sue tradizioni, che rischiavano di perdersi definitivamente.
Una storia diversa da quella da sempre conosciuta che aiuta a comprendere meglio i segreti di uno Stato che si permette anche di festeggiare l’Unificazione di un’ Italia che si è fatta solo e soltanto a scapito del Meridione.
Eugenio Bennato ha deciso di riportare alla luce quegli episodi e di raccontare quei fatti a modo suo, ossia attraverso la musica, andando alla ricerca di suoni e colori che da sempre raccontano il Sud e che danno voce al suo popolo.
Quella narrata in Ninco Nanco deve morire è una storia bella, fatta di amore e voglia di riscatto, che ha permesso di sdoganare quella musica da molti ritenuta arcaica e poco commerciale, dando un immagine diversa del Sud, dei suoi dialetti e delle sue tradizioni e recuperando cosi quel passato che rischiava di perdersi definitivamente.
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Capolavoro
Il 1933 per tutti è un anno come tanti altri ma non per Dominic Molise, perché seppur ancora diciassettenne, prende consapevolezza proprio in quel momento che vuole per se stesso un futuro ben diverso da quello di muratore, come suo padre.
Dominic Molise sogna infatti di poter giocare a baseball e ottenere un contratto nella League, perché ha talento e possiede un lancio unico, merito di quel suo Braccio che tratta come se fosse una persona: coccolandolo, curandolo e confessandosi a cuore aperto.
Ma Dominic Molise è nato in una famiglia povera e sa bene che quel suo sogno ha un prezzo che attualmente non può permettersi di pagare ma il ragazzo è disposto a tutto, anche a compiere una sciocchezza, pensando poi di poter riparare una volta ottenuto quel tanto agognato contratto.
All’improvviso però qualcosa sembra redimerlo dai suoi diabolici intenti e ora a desiderare con lui un futuro diverso c’è anche quel suo padre attaccabrighe e scansafatiche che per la prima volta si schiera dalla sua parte pur di vedere felice quel figlio talentuoso e sognatore!
Ennesimo capolavoro del grandissimo John Fante!
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Il tocco dei ricordi
Tocchi di Stile è la prima raccolta di Simona Salvatore. Cinquanta poesie dalle svariate tematiche, che aprono spiragli su mondi fiammanti ed emozioni sommerse, suscitando interrogativi spesso molto dolenti.
Ansie, paure e tormenti che attraverso le parole sembrano prendere vita, trasformandosi in prosa evocativa fatta da versi brevi e coincisi che trasformano le emozioni e le sensazioni in soffici tocchi.
Simona Salvatore è da sempre alla ricerca di qualcosa, spinta da un desiderio assoluto di libertà e dalla voglia di riempire quei silenzi riportati a galla dal continuo scarrellare dei ricordi che emergono dal proprio intimo abisso, chiedendo semplicemente di esser nuovamente vissuti.
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Un viaggio dentro la libreria di Baricco
Alessandro Baricco e le sue migliori letture degli ultimi dieci anni: un po’ di tutto: romanzi, saggi, fumetti, in ordine casuale e in grado di restituire al lettore la sua personale idea di mondo!
Un viaggio particolarmente interessante fra opere più o meno note ma certamente ognuna interessante a suo modo, pesano forse le grandi assenze ma tutto è giustificato sin dall’inizio, poiché secondo Baricco non avrebbe avuto alcun senso parlare di libri letti magari a vent’anni!
A colpire il lettore è come sempre l’eleganza e l’obiettività con cui Baricco descrive i cinquanta libri proposti e quella sua personale vena sarcastica, che lo rendono un libro davvero irresistibile scritto da un autore considerato very snob!
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Bagliori Notturni
Il protagonista di questo libro di Antonia Casagrande è il giovane Luca, adolescente sensibile e segnato nel profondo dalla prematura morte del padre e dalla depressione della madre ma che nonostante tutto continua a vivere la sua giovane vita e a ricercare sempre il senso più vero ed autentico.
E cosi man mano che il ragazzo cresce e corre incontro al proprio destino, incontra sul suo cammino diverse persone in grado di fargli vivere esperienze più o meno positive che però finiranno per mutare per sempre la sua vita e soprattutto il corso degli eventi futuri.
Fra tutti però sarà proprio l’incontro con Marta, giovane disabile profondamente innamorata della vita e delle piccole cose, a cambiare per sempre Luca e il suo modo di vedere ed intendere la vita, imparando ad apprezzare anche le cose più semplici ed apparentemente insulse.
Antonia Casagrande, con grande semplicità e con una scrittura scorrevole e molto spirituale, ci narra una storia genuina quanto appassionata da divorare tutta d’un fiato.
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Antonio Grassi e il pericolo di una guerra batteri
Lo scenario restituito da Antonio Grassi nel suo libro Verice Fresca è inquietante e molto realista, poiché senza nemmeno troppi fronzoli, l’autore tratta un argomento critico quanto molto sottovalutato ossia il pericolo di una guerra batteriologica voluta sia per motivi militari che economici, semplicemente al fine di sterminare l’umanità intera.
E cosi Antonio Grassi, attraverso una scrittura cinica e ben delineata, mostra scenari inquietanti colmi di complotti, passioni segrete e strani delitti.
Bisogna però arrivare alla fine del libro per dare un senso all’intera vicenda e per capire cosa stia tramando la LGB, ufficialmente azienda che opera nella biotecnologia ma in realtà alcova per strani esperimenti, affari illeciti, traffico di droga e smaltimento illegale di rifiuti tossici e di scorie nucleari.
È ormai da tempo che circolano strane voci sulla LGB ma l’unico a non esserne a conoscenza è Duilio Cattaneo, impiegato irreprensibile dell’azienda e protagonista assoluto del libro, insieme al suo stesso passato.
Infatti sarà proprio Duilio,dopo le prime morti sospette, a scavare nel passato della sua azienda che sembra misteriosamente intrecciarsi al suo turbolento passato di attivista politico.
È come sempre accade più a fondo si scava più nodi salgono a pettine e digerire la realtà non è quasi mai cosa semplice soprattutto quando in ballo c’è la salute e l’incolumità del mondo intero.
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Musica e poesia
Riccardo Vecellio Segate giovane e promettete pianista veronese, esordisce in tutte le librerie con la sua prima raccolta di poesie intitolata “Teneri e Precari” edita da SensoInverso Edizioni.
Tutte le poesie contenute nella raccolta colpiscono per la loro autentica essenzialità e per la presenza di elementi ed immagini del quotidiano che tentano di descrivere sensazioni e stati d’animo spesso oscuri e ben articolati.
Svariate le tematiche affrontate nell’opera quali l’amore, la sofferenza, la disillusione ma soprattutto l’adolescenza e l’ansia incessante nei confronti del futuro.
La sua visione intima e a tratti un po’ cupa, tenta sempre di rievocare ricordi lontani e ormai sopiti, lasciando spazio alla bellezza e alla speranza.
Nei versi di Riccardo Vecellio Segate infatti niente perisce definitivamente bensì si trasforma, seguendo logiche spesso sconosciute agli uomini e regalando al lettore interessanti spunti di riflessione arguti e appassionati.
Le poesie contenute in “Teneri e Precari” seppur tutte composte dall’autore in giovane età, sfiorano le corde dell’anima producendo sensazioni inaspettate, merito di una sensibilità attenta e vorace e di un’intelligenza lucida e vivace.
Da sottolineare l’abile e costante alchimia espressa dall’autore fra vita, musica e poesia!
Piacevole scoperta di un artista eclettico e talentuoso da non perdere assolutamente di vista…
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L'ossessione di Saviano per le storie...
Le parole per Saviano sono come il cibo quotidiano ossia di vitale importanza, poiché nessuno meglio di lui è capace di rendere universalmente comprensibili concetti che apparentemente sembrerebbero destinati solo ad una ristretta cerchia di persone e di addetti ai lavori e le sue storie arrivano dirette al lettore, agitando gli animi e scuotendo coscienze relegate da troppo tempo nel torpore…
L’ossessione di Saviano per le storie e il desiderio di volerle narrare a tutti i costi si denota facilmente anche in questo libro breve ma intenso.
Vieni Via Con Me infatti è la raccolta degli otto monologhi declamati da Saviano durante l’omonima trasmissione televisiva andata in onda nel 2010 su Raitre che ha letteralmente innalzato lo share televisivo della rete: otto storie, otto racconti, alcuni tristi, orribili, crudeli mentre altri coraggiosi e appassionati ma tutti accomunati da un unico filo conduttore: la speranza, soprattutto la speranza in un’ Italia diversa e forse migliore, in un’Italia senza corruzione e piena di esempi per cui valga la pena vivere e lottare.
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L'emigrazione secondo Carmine Abate
L’emigrazione è un tema ricorrente nelle opere di Carmine Abate, scrittore calabrese di origini arbreshe, classe 1954.
E questa sua raccolta di racconti ne è forse la massima espressione poiché i protagonisti delle varie storie si muovono quasi come degli automi all’interno di una realtà che però non sentono affatto propria. Essi infatti sono rifiutati ovunque: sia dalla propria terra che li ha prima partoriti e poi abbandonati perché non in grado di provvedere al loro sostentamento, sia da questa nuova terra che malvolentieri li ha accolti sin dal principio e che continua a rifiutare con spietata ostilità.
Tutti accomunati fra loro dal desiderio di rivalsa e dalla voglia di una prospettiva di vita ben diversa e tutti inevitabilmente ammalati da quella stessa subdola ed inguaribile malattia chiamata nostalgia. I racconti contenuti in questa raccolta sono un caleidoscopio di sentimenti vari che ipnotizzano letteralmente il lettore, si passa infatti dall’amore all’odio, dalla rabbia alla rassegnazione, dall’orgoglio alla sconfitta ma forse quel che più ferisce il lettore è quel preconcetto costante e avverso di razzismo verso lo straniero.
Alla fine del libro ci ritrova perciò con un senso di amarezza in bocca poiché ci si rende realmente conto che forse le cose non sono mai del tutto cambiate …
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Anna, Nicola e Rino Gaetano!
Questo libro narra la storia di un amore nato sotto quell’unica colonna restante del tempio di Hera Lacinia che si staglia imperiosa a ridosso del mare azzurro della splendida Crotone.
Anna e Nicola sono due adolescenti curiosi e pieni di sogni che, senza nemmeno accorgersene, s’innamorano sulle note delle canzoni di Lucio Battisti, idolo assoluto della timida Anna, e di Rino Gaetano, fedele compagno di scorribande notturne del riccioluto Nicola.
Ma forse il loro amore è troppo giovane ed acerbo per contrastare gli imprevisti della vita e così Anna e Nicola, nonostante l’amore profondo che li lega, sono costretti a perdersi di vista per un tempo che sembra infinito.
Il problema però è che nessuno dei due aveva fatto ancora i conti con quel destino che aveva già tracciato per entrambi un finale ben diverso e con una sorpresa alquanto inaspettata.
Vi consiglio vivamente la lettura di questo libro fresco, giovane e frizzate, perché è un libro positivo e che fa decisamente bene al cuore… Bravissimo Carmine Abate soprattutto per non essersi dimenticato di quel grande anzi grandissimo personaggio che era e che rimane Rino Gaetano e per averlo introdotto cosi bene in questo bellissimo libro!
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I pensieri di Beba
Beba ha venticinque anni, una mente in perenne lavorio e un peso nel cuore dettato dalla condizione infelice dell’amatissima sorella Angelica, ridotta alla depressione prima e all’anoressia dopo, da un amore violento e sbagliato.
Pur non avendo subito grandi sofferenze in prima persona, Beba assorbe proprio come una spugna il dolore delle persone che la circondano e si colpevolizza del fatto che la vita con lei è stata fin troppo clemente e perciò pur continuando a far da scudo alla sorella, vive la sua esistenza quasi da alienata e senza mai lasciarsi andare troppo.
Ma un bel giorno quel freno che Beba ha sempre sospinto per paura di lasciarsi coinvolgere troppo dalle emozioni, viene improvvisamente allentato e le esistenze di Beba ed Angelica, seppur costrette ad allontanarsi temporaneamente, vengono ridisegnate come per incanto, lasciando però aperto lo spiraglio della speranza.
Fabiola Lacroce, scrittrice calabrese giovane e molto promettente, con Quei miei tonfi densi cumuli di pensieri è al suo debutto letterario ma grazie alla sua scrittura arguta e molto riflessiva, fuoriesce un romanzo profondo e molto toccante, che scandaglia argomenti delicati e molto attuali come la violenza sulle donne, la depressione e l’anoressia ma lasciando sempre intravedere un barlume di speranza e di possibile rinascita.
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L'ONDA CHE SCONVOLGE TUTTO
Ecco l'attesissimo sequel di LE HO MAI RACCONTATO DEL VENTO DEL NORD e anche questo libro come il precedente è in grado di regalare emozioni pure e vibranti!
Emmi e Leo si ritrovano dopo una lunga assenza, qualcosa nelle loro vite sembra esser mutato ma il bisogno reciproco, la loro strana alchimia e quella complicità assoluta sembrano fattori immutati e stabili della loro bizzarra quanto indefinita amicizia.
I due però, prima di dirsi addio, sembrano anche disposti a voler affrontare la realtà...ma come sempre accade, più essi cercano di allontanarsi più si rincorrono e si cercano vicendevolmente.
All'improvviso però accade qualcosa d'imprevedibile che sconvolgerà per sempre le loro vite...proprio come quando si abbatte LA SETTIMA ONDA!
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L'amore quando c'era (Chiara Gamberale)
Anarchico Cacucci
I protagonisti di queste storie sono personaggi realmente esistiti accomunati tutti da un amore profondo verso i propri ideali di libertà, intolleranza verso il sopruso e sano anticonformismo.
Vite segnate dal principio e destinate a diventare leggendarie, anche se a volte non proprio esemplari, ma tutte con un unico obiettivo in mente: migliorare il mondo, la società e il concetto di giustizia per abbattere le prevaricazioni e le angherie.
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Tipicamente natalizio
Questo è un libro particolarmente indicato per queste serate natalizie magiche e fredde, la storia non ha bisogno di spiegazioni o troppi giri di parole...è un libro da cui non riesci a staccarti facilmente e di solito lo si legge in un fiato, difficile separarsi poi dai protagonisti e da questa storia singolare quanto attuale!
Bello, bello, bello mai scontato e mai banale!
Assolutamente consigliato a chi è in cerca di emozioni vere e autentiche!
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Silenzi e manie
Questo libro ti trascina nei suoi meandri più nascosti togliendoti pure il respiro a causa di un ritmo serrato e asfissiante e ancor prima che tu ti renda conto di che razza di storia possa mai essere questa...sei già dentro il malessere interiore di Camelia e del suo mondo a parte, fatto di silenzi e manie!
Questo è un libro in cui aspetti la catastrofe da un momento all'altro...peccato solo per il finale!
Comunque bel libro forse un pò cupo ma particolare!
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Fante Ultimo Atto
Ultimo atto epico della saga di Arturo Bandini e delle sue memorabili imprese: il suo temperamento,i suoi bizzarri incontri, la sua sfortuna, la sua fede incerta e i suoi numerosi sforzi di diventare lo scrittore più ricco e famoso d’America. Tutti questi elementi confluiscono proprio come un fiume in piena dentro questo libro e fanno da sottofondo ad una semplice quanto banale domanda che Arturo continua a ripetersi da tempo, ovvero, perché tutto questa ostilità della sorte nei suoi confronti? Cosa ha fatto lui di male per meritarsi tutto questo?
Ma Arturo è un duro, uno che non si rassegna facilmente, è uno che gioca a man bassa con la sorte e se lei è contro di lui… beh peggio per lei!
Arturo in quest’opera è uno scrittore squattrinato, che in seguito ad alcuni bizzarri incontri, viene indotto a scrivere sceneggiature per Hollywood o almeno ci prova, poiché di solito i risultati sono sempre pessimi e deludenti. E lui ci prova a ricominciare tutto daccapo, tenta addirittura il ritorno in famiglia e alla sua casa natia ma niente di tutto questo sembra servire a ricucire il grande vuoto che Arturo porta dentro di sé, un vuoto a cui nemmeno lui riesce a dare un volto e un nome.
In quest’opera finale di Fante si percepisce tutto lo sfarzo e il luccichio di Hollywood e delle sue enigmatiche trappole e il tentativo di Fante di dedicarsi al cinema senza grossi risultati, un cinema che lo ho tenuto a lungo lontano dalla scrittura e che in un certo senso ha mortificato il suo grande talento.
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La polvere ricorda chi sei
Quando pensi a questo libro, non puoi definirlo semplicemente “un bel romanzo”, perché sei consapevole sin dalle prime pagine, che ti trovi di fronte ad un vero e proprio capolavoro … il capolavoro assoluto di Fante e di un certo tipo di letteratura americana di “razza” troppo bella per essere inquadrata dentro schemi ben definiti. Ecco spiegato il motivo per cui te ne stai inchiodato sin dalle prime pagine a leggere di Arturo Bandini e delle sue eroiche imprese.
Si proprio lui, quell’ Arturo Bandini di cui già hai sentito parlare, squattrinato e sognatore che vaga per le strade di Los Angeles inseguendo il grande sogno di diventare uno scrittore famoso ed acclamato.
E godi e gioisci con lui per i suoi successi letterari e soffri con lui quando vaga nelle notti senza luna in cerca di Camilla, maledicendo se stesso e il suo brutto caratteraccio e infine provi pena chiedendoti che ne sarà della sua vita, del suo triste destino e della sua povera anima.
Finita la lettura di questo libro però ti vien voglia di benedire Fante e di maledire il deserto.
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L'amore amaro
Cosa accade quando un amore clandestino forte, bello e travolgente, nato in un’assolata spiaggia francese, finisce? Cosa ne è poi dei due amanti che dapprima si sono reciprocamente scelti e poi con astuzia hanno portato avanti un sentimento clandestino e infine si sono abbandonati all’indifferenza totale? Ma soprattutto: quello poteva definirsi realmente amore oppure era un semplice “malinteso” labile ed effimero?
Ecco è di questo che Irene Némirovsky narra in questa sua primissima opera ancora un po’ acerba ma pur sempre di gran spessore letterario, l’amore clandestino fra Yves e Denise, provenienti da due ambienti sociali completamente differenti che con il loro amore hanno si provato ad abbattere certi schemi e certi costumi ma che poi la realtà ha finito per distruggere completamente e in maniera irrimediabile. Perché è sempre vero che quando un sentimento forte e travolgente finisce, l’amaro in bocca rimane sempre.
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Mister Arturo Gabriel Bandini...
Arturo Bandini e il suo imponente sogno di diventare il più grande scrittore d’America, nonostante la sua presunzione e la sua costante insofferenza. Si proprio lui, il più grande dissacratore d’America, blasfemo e vagabondo che cerca riscatto nel suo lavoro al conservificio ma che si spaccia per ciò che non è e che ha ben altre idee in mente riguardo al suo futuro. E chi glielo spiega a Mister Arturo Gabriel Bandini che la vita non è mica cosi semplice come lui immaginava? E cosi deluso e sconfortato dall’impatto con la realtà, raccoglie i cocci della sua adolescenza e in piena notte si mette in attesa di un treno che lo porterà dritto dritto al suo sogno.
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FAVOLOSO!!!
Questo libro racconta della vita grigia e tormentata di William Stoner, dapprima giovane studente timoroso dell’ Università del Missouri e successivamente docente universitario paziente e tollerante che svolge con impegno e dedizione la sua professione, forse come segno di tacita redenzione nei confronti di una vita privata completamente fallimentare, rappresentata da un matrimonio infelice, da una paternità quasi negata e da una relazione adulterina completamente ostacolata sul nascere. Una storia semplice quanto brillante, racchiusa in un libro assolutamente incantevole e scritto in modo magistrale che lascia il lettore a bocca aperta per la sua intensità e con un finale decisamente commuovente.
Un vero toccasana
Questa è la storia di Dewey, un gatto molto speciale adottato dalla biblioteca comunale di Spencer, una piccola cittadina dell’Iowa.
Ben presto Dewey si rivela un gatto mansueto, affettuoso, burlone, che ama il contatto con le persone e soprattutto con i bambini, suscitando così l’interesse della gente e dei mass-media che accorrono da ogni lato del globo solo per filmare le imprese di questo gatto molto singolare. E cosi Dewey, con la sua presenza e con il suo carattere docile e benevolo, diventa un toccasana per le persone con le quali entra in contatto, stabilendo con ognuno di loro un rapporto intimo e silenzioso ma pieno di positività e proprio per questo motivo, il suo ricordo è ancora vivo e presente nei cuori di tutti cittadini di Spencer e non solo.
Una storia semplice e toccante per coloro che amano gli animali e che credono nel loro amore incondizionato.
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Superbo Stupore!
Queste bellissime poesie spaziano, con eleganza e intelligenza, i temi più disparati quali l’amore, la bellezza, la meraviglia, la morte, la guerra, il comunismo, il disincanto umano e lo stupore per la vita stessa. L’ironia e l’arguzia sono gli ingredienti principali della sua poetica, mai ordinaria né schematica anzi innovativa e vivace. I suoi versi avvolgenti e profondi, donano al lettore una visione del Mondo innovativa e geniale e lasciano quasi sempre a bocca aperta. Insomma adatto a tutti coloro che vogliono imprimere il tempo nella propria anima.
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UN MANTRA POSITIVO
Il libro inizia con una sorta d’ironica “promessa personale” atta ad esorcizzare i mali e i costumi della nostra attuale società fondata sulla mediocrità dell’individuo e sull’assoluta superficialità.
Il protagonista del romanzo è Marco, un eterno sognatore, insicuro e paranoico che teme per il suo futuro e per quello della società intera, quella stessa società che sembra avercela perennemente con lui. Vive la sua vita universitaria da alienato, con scarsa voglia di studiare e con incrollabile attrazione verso la più totale apatia, chiedendosi ripetutamente se la scelta universitaria sia davvero quella giusta, insomma quella in grado di dare la svolta definitiva alla sua vita da “sfigato”.
E proprio in seguito al suo trasferimento a Roma, Marco sembra davvero deciso e determinato a prendere in mano la sua vita e inizia a farlo cercando: prima di lasciarsi alle spalle la cocente delusione amorosa con Fabiana e poi tentando di realizzare il sogno di fondare una rivista indipendente e innovativa.
Ben presto però comprende che il percorso è arduo e frastagliato ma non impossibile da percorrere, soprattutto se a compierlo non si è più da soli. Infatti Marco, grazie alla sua ritrovata positività sarà in grado di scorgere anche l’amore che come nel più banale dei casi, era da sempre sotto i suoi occhi ancora troppo ciechi per rendersene conto.
La lettura di questo libro è veloce ed immediata, merito di un linguaggio fresco, semplice e giovanile anche se a tratti un po’ ripetitivo ma mai noioso. Inoltre l’autore, tramite le pagine del suo libro non dimentica mai di rivolgere uno sguardo critico nei confronti della società attuale, lanciando acute frecciatine senza però mai polemizzare troppo. A mio avviso, il messaggio principale del libro è perfettamente riassunto nel suo titolo che risuona da più pagine proprio come un mantra, ovvero che comunque vadano le cose … “Andrà tutto bene” e che piuttosto che una certezza sembra il buon auspicio alla più assoluta positività.
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Un libro non semplice
Ecco un libro sul piacere di leggere i romanzi … in cui il protagonista, chiamato semplicemente Lettore è costretto ad abbandonare la lettura sul più bello e a causa di svariate coincidenze.
Un libro non semplice e dalla trama abbastanza intricata. Una lettura complicata e frastagliata che si snoda su un percorso poco chiaro e disseminato di fuorvianti particolari, in cui nemmeno la presenza della giovane e ammaliante Ludmilla, servirà a renderlo più lineare.
Calvino è uno scrittore che ama giocare con la realtà e con le parole, infatti, in più occasioni si perde completamente il filo della narrazione e ci si ritrova scaraventati dentro un nuovo contesto.
Interessanti le riflessioni sul piacere della lettura ma a mio avviso, nonostante la grandezza di questo grande scrittore, non c’è molto altro da sottolineare.
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La mafia spiegata DAI giovani
Questo è un libro che parla di mafia ma raccontata dai giovani, vista in faccia o meno,e con parole loro a tratti ingenue e a tratti crude e coraggiose. Le loro paure, le loro ansie, la mancanza di lavoro e di modelli da imitare, la corruzione che attanaglia la politica e i “colletti grigi” e che piega in ginocchio un paese che invece di ribellarsi sembra ormai rassegnato, i temi vengono affrontati senza veli e in maniera pura e genuina da tutti coloro che rappresentano il nostro futuro: ovvero i giovani.
Questa è una bella raccolta di lettere ma è soprattutto un inno alla più autentica speranza. Speranza di cambiare le cose grazie all’ impegno e alla passione di magistrati e di giornalisti coraggiosi, di forze dell’ ordine non corrotte né colluse, di gente comune ma soprattutto di giovani.
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L'enciclopedia della 'ndrangheta
A chi non è calabrese questo libro può dire poco o niente, può significare molto oppure essere del tutto ignorato, ma chiunque voglia avvicinarsi a questo tema e scavare sino nel profondo, deve sapere che ha fra le mani praticamente l'enciclopedia della 'ndrangheta...eh già, perchè non esiste libro più dettagliato di questo, poichè spiega legami di sangue e parentele varie delle varie famiglie di 'ndrangheta e i territori da loro controllati...la cosa inquietante è constatare come questo fenomeno sia in continua evoluzione e come lentamente si sta estendendo anche ad altre regioni d'Italia e del Mondo.
Sicuramente è un libro abbastanza impegnativo e a tratti pesantuccio...ma che ogni italiano e soprattutto ogni calabrese dovrebbe assolutamente leggere!
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Le mille sfaccettature del "destino"
E’ un libro costruito sulle “coincidenze del caso” di cui la vita ama silenziosamente circondarsi. Quello che potrebbe semplicemente chiamarsi destino, in quest’ opera, assume invece dei contorni molto più marcati e inusuali, sfiorando addirittura il limite con il cinismo più verace, per poi giungere ad un epilogo alquanto inatteso.
Le vite di tutti i protagonisti del libro, all’apparenza normali e fin troppo tranquille, improvvisamente si capovolgono, convergendo però tutte su uno stesso identico punto, ovvero sul fatto che nulla è realmente come sembra perché la realtà può inaspettatamente mutare forma ed assumere delle sembianze alquanto agghiaccianti.
I matrimoni apparentemente solidi e felici di Diego e Valentina e di Ozzy e Daniela, crollano come castelli di sabbia sotto il peso di molteplici verità troppo scomode e fin troppo difficili da accettare. Sarà infatti proprio la prematura morte di Daniela, avvenuta in circostanze apparentemente misteriose, a svelare i mille segreti tenuti nascosti sino a quel momento: tradimenti, vite parallele, scappatelle e inconfessabili perversioni, che all’ improvviso sveleranno la vera chiave di lettura e il messaggio finale dell’ opera, ovvero che: è pura presunzione essere completamente certi e sicuri delle persone che abbiamo al nostro fianco e di dare per scontato ogni cosa che accade, poiché molto spesso le persone riservano innumerevoli sorprese. E’ perciò consigliabile, al fine della sopravvivenza umana, lasciare sempre aperto un piccolo spiraglio al “beneficio del dubbio”.
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Concetto di arcaica libertà
Questo libro è avvincente e molto significativo, perché grazie ai suoi mille aneddoti sulla flora e sulla fauna esprime appieno il concetto più arcaico di libertà. Inoltre la sua lettura, secondo me, è decisiva poiché permette di far comprendere all’intera razza umana tutti gli errori che quotidianamente compie a discapito dell’ intero globo terrestre e di tutte le sue creature vegetali e animali.
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Puramente monotono
Questo racconto cupo e intenso trasuda di autentica passione, poichè narra di un sentimento d'amore ossessivo mai confessato, sino alla prematura scoparsa di quel figlio nato da un casuale incontro amoroso fra i due protagonisti. Un sentimento pressochè platonico fatto solo da sguardi e appostamenti e trepidanti attese e di cui l' uomo ignaro, ne verrà a conoscenza solo il giorno del suo compleanno, quando ormai il loro rapporto sarà irrecuperabile. Racconto breve e a tratti monotono, melenso a tal punto da risultare quasi irreale per la profonda ingenuità o stupidità, come dir si voglia, della donna.
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Un piacevole senso di morbidezza
Una piacevole storia d’amore narrata in maniera istantanea ed immediata, in cui non è per forza necessario il lieto fine per renderla magica. Questo libro si legge d’un fiato e lascia addosso un gradevole senso di morbidezza e di pacifica e nostalgica malinconia, di quella che però non crea dolore né disagio…
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Poesia tropicale
L’opera è composta da due racconti indipendenti fra loro e come filo conduttore c’è la bellezza dei luoghi tropicali dove sono ambientate le storie, in cui i protagonisti sono degli imprevedibili missionari occupati dalle loro opere umanitarie e di cristianizzazione e dalla redenzione delle anime.
Entrambi sono racconti brevi e fluidi, ricchi di mistero e di profonda bellezza, grazie a una poesia antica semplice e nascosta che aleggia nelle descrizioni dei luoghi e dei personaggi narrati, nonostante il pessimismo acre e freddo dello scrittore e la sua cupa visione del mondo.
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Niente di speciale...semplicemente carino e avvolg
Non credo che la letteratura poco impegnativa debba essere necessariamente sempre attaccata o banalizzata. A volte, in base al nostro stato d’animo, può regalare intense emozioni o può scivolare letteralmente nel vuoto nell’ istante dopo che si è finito un libro. Personalmente questo libro mi è piaciuto e l’ho letto tutto d’un fiato, perché è un romanzo godibile, seppur a tratti leggero e superficiale, e travolgente anzi avvolgente proprio come i due corpi che nel libro si amano continuamente e in modo estremo.
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Una piacevole lettura di autentica testimonianza
Questo libro del bravissimo autore Enrico Violet, oltre ad essere un piacevole romanzo, è a mio avviso una sorta di testimonianza viva ed autentica di un periodo storico di alto spessore culturale e morale verificatosi in Italia e non solo, rappresentato dalla nascita e dalla diffusione delle radio libere che sono state lo strumento importante ed indispensabile per tutti quei giovani che avevano voglia di dire la loro, di esprimere le proprie idee e di far sentire la propria voce, in un momento storico di forti tensioni e contrasti.
La protagonista del libro è Valentina, una ventenne che ha come unico credo la sua libertà, ossessionata dallo scorrere del tempo ed eternamente insoddisfatta della sua vita e delle sue complicate relazioni amorose, quasi sempre con uomini sposati, dove a rimetterci è sempre e soltanto il suo cuore. Non crede nell’ amore né tantomeno negli uomini ma si autodefinisce perdutamente innamorata di Marco, il suo capo, anche lui con famiglia a carico e che una volta stufo della loro tresca amorosa, non ci pensa due volte a licenziarla in tronco e a rimpiazzare il suo ruolo di giovane amante, con l’ultima arrivata in ufficio.
Per Valentina, inizia cosi la frenetica ricerca di un nuovo impiego che ben presto la porterà a rispondere ad un banale annuncio che le farà scoprire una sua dote sino ad allora nascosta e che cambierà per sempre il corso della sua vita. Infatti in breve tempo, Valentina diventa una brava ed acclamata speaker radiofonica dapprima presso Radio Studio e successivamente presso Radiosa, una nascente radio piemontese ricca di prospettive, di sogni e di belle speranze, fondata dallo scanzonato Ozzy e dal più pragmatico Diego, che ben presto s’innamorerà perdutamente, seppur non contraccambiato, della bellissima Valentina. E sarà proprio Valentina, sentendosi riconoscente verso l’amico Diego, a salvare una prima volta la radio dal tracollo e come ricompensa, troverà ad attenderla l’amore quello vero, con la A maiuscola, che le riserverà sia intense emozioni che atroci sofferenze e la chiamerà improvvisamente a prendersi un’ inaspettata responsabilità, molto più grande di se stessa e della sua forza.
Ma stavolta non basterà la caparbietà e la tenacia di Diego a salvare nuovamente la radio mentre Valentina, devastata dai sensi di colpa e dalla sofferenza, si troverà velocemente catapultata dalla radio alla televisione, grazie a numerosi compromessi e pagando a caro prezzo la sua vorticosa ascesa. Valentina, terribilmente cambiata dentro, finirà presto per conoscere il vero espediente del successo, fatto di ipocrisia e finta professionalità e come consolazione alle sue angosce troverà come unica via d’uscita la droga che le farà improvvisamente perdere tutto ciò che di più prezioso aveva al mondo. Lentamente Valentina inizierà con tutte le sue energie a risalire l’abisso e a ricostruire la sua vita, seppur con terribili ricadute e repentini colpi di testa, ma finirà poi per disporre nel giusto ordine tutti i tasselli del suo personale mosaico che verso la fine dell’opera, prenderà meravigliosamente vita e ci restituirà una Valentina inedita e raggiante, che ha finalmente deposto la sua corazza per lasciarsi pervadere da quel nobile sentimento che lei aveva ingiustamente sempre allontanato.
Ma si sa che la vita è una come una ruota che vorticosamente gira senza sosta e finito un capitolo, se ne apre immediatamente un’ altro, da qualche altra parte ma stavolta nemmeno troppo lontano da Valentina.
Consiglio vivamente di leggerlo a tutti coloro che vogliono divertirsi ed emozionarsi un po’, facendo un salto indietro in un passato, nemmeno troppo lontano, pieno di aspettative e di belle speranze.
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Esempio di rara e amara poesia
Questa è una raccolta di poesie postume dell’autore, che esplorano diverse tematiche umane, sociali e psicologiche, riflettendo la natura e la scrittura di Bukowski: sempre ribelle e selvaggia. Le sue parole scuotono le coscienze della società bigotta e perbenista, grazie alle sue riflessioni acute, ironiche e pungenti sul mondo e sui suoi numerosi mali. L’ autore sembra ormai rassegnato e afflitto dall’andamento barcollante di una società cosi squallida e in perfetto declino, fatta e governata da uomini egoisti, arroganti, presuntuosi e ipocriti. Ma nonostante tutto, nei suoi versi sembra aprirsi uno spiraglio di luce e di tremolante speranza quando accenna a Catullo e alla sua poetica romantica, infondendo anche in Bukowski un’ isolita maschera di vacillante e nostalgica malinconia.
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La più alta scrittura di Pavese
Quest’opera di Pavese, è composta da tre racconti indipendenti, tutti ambientati nella cupa Torino del dopoguerra. Il filo conduttore è rappresentato dallo squallore e dal degrado dei personaggi, intenti a prendere coscienza della propria condizione: cercando di sradicarsi dal proprio passato per reinserirsi in qualcosa di nuovo, disperdendo i veri valori della vita e dedicandosi esclusivamente al lavoro, inteso come unica salvezza in grado di ridare un senso all’uomo. Gli altri temi trattati nell’opera sono: la disperazione, l’ira, l’ozio e la vita intesa come continua lotta alla sopravvivenza, in cui il prossimo è l’unico antagonista dell’altro.
Nonostante le numerose critiche contrastanti piovute immediatamente dopo la sua pubblicazione e nonostante la monotonia e lo strano senso di depressione e di oppressione che aleggia dentro le vite e le vicende dei protagonisti, quest’opera è contraddistinta da una scrittura di rara qualità e difficilmente raggiungibile e una certa vena autobiografia che lega i racconti: tutti i personaggi rappresentano infatti, le follie interiori dell’autore, durante la lettura emergono nettamente il complesso verso le donne, la paura del sesso e soprattutto la paura e il malessere di vivere.
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Apoteosi di un Hesse ancora acerbo ma già sulla re
Questo è un libro immediato e poetico, da leggere e da godere, senza particolari pretese né memorabili annotazioni ma che affascina delicatamente e accarezza il lettore proprio come un’ alito di vento in una tiepida notte d’ estate.
E’ una raccolta composta da dieci racconti, tutti inediti, di un giovanissimo Hesse, scritti fra il 1903 e il 1914, che rispecchiano la sua vita sino a quel momento e che faranno da preludio ad alcuni dei temi trattati nelle sue successive e più note opere, tra cui: la perseveranza e il coraggio nel tentare la propria salvezza, l’amore verso la natura, la presenza Divina, la saggezza, la sensibilità d’animo ma anche la nostalgia e la malinconia dei tempi passati, la scoperta della crudeltà del Mondo e dell’umanità, l’amarezza e la frustrazione che portano l’individuo alla continua ricerca di qualcosa che non si riesce nemmeno a comprendere, il tormento, i dubbi e l’incertezza, che rendono l’uomo triste e infelice e lo inducono a cercare sempre nuove sentieri per continuare a sopravvivere.
E’ un Hermann Hesse ancora molto giovane e acerbo, ma non per questo meno insignificante ed emozionante, poiché anche da questi suoi primi racconti, si denota l’iniziazione alla sua tipica scrittura alta, raffinata e spirituale, per la quale è ancora oggi giustamente acclamato.
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Una piacevole scoperta
Questo libro è stata una piacevole scoperta e già dal titolo si comprende che siamo di fronte a qualcosa di molto introspettivo e profondo. A tratti romanzo, a tratti soft thriller poiché condito da piccole dosi di accurata suspance, magistralmente diluita in una trama che appare morbida e senza sbavature e a tratti pure manuale fotografico, pieno di spunti, consigli e suggerimenti fotografici. Una scrittura poetica, fluida e semplice, per un romanzo ben costruito e molto piacevole.
David Almeida, è un fotografo che collabora con un’ importante agenzia fotografica, adora il suo lavoro poiché non si stacca mai dal suo borsone fotografico e ama molto scattare fotografie al cielo, inteso come metafora dell’ infinito. David, è un uomo schivo ed introverso che non riesce più a percepire la bellezza della vita da quando anche la sua ultima storia d’amore con Gabriella è naufragata per cause apparentemente ignote e per sentirsi vivo, preferisce osservare gli altri piuttosto che soffermarsi ad analizzare la propria condizione. A causa della sua sensibilità d’animo, lotta contro la solitudine, l’insonnia e contro il silenzio, che ormai è diventato suo fedele amico e inoltre vive attanagliato da profondi stati d’ansia che lo portano a farsi mille domande senza trovare mai esaurienti risposte. David è spesso turbato e in bilico e si sente quasi prigioniero della sua stessa condizione ma almeno su qualcosa è deciso e determinato: voltare pagina lasciandosi il proprio passato alle spalle e provare a realizzare il proprio sogno, di diventare un fotografo professionista con tanto di agenzia fotografica alle spalle. Quando l’ agenzia fotografica risponde alla lettera di presentazione di David, chiedendogli un colloquio, l’uomo rimane turbato nel ritrovare la sua ex fidanzata a ricoprire un ruolo di tutto rilievo all’ interno dell’agenzia ma dopo un’ iniziale senso di smarrimento e d’imbarazzo, decide di stingere con la donna, un rapporto esclusivamente professionale e quando si presenta l’occasione di recarsi a Trani per svolgere un piccolo lavoretto per l’agenzia, David comprende immediatamente che quella potrebbe essere per lui una situazione molto favorevole e da cogliere al volo, sia per staccare un po’ la spina e sia per dimostrare un po’ del suo talento.
Una volta giunto a Trani, incontra per fortuite coincidenze, una donna di nome Stefania e subito instaura con lei un bel rapporto d’amicizia. La donna, gli mostra tutti gli scorci più belli ed inusuali della propria città, che David decide immediatamente d’imprimere nella propria pellicola, dando ufficialmente inizio al proprio reportage. Sarà proprio un’ immagine, inavvertitamente scattata da David, a far precipitare i due amici in una storia strana e contorta, in cui un uomo apparentemente senza identità si metterà, proprio come un segugio, alla maniacale ricerca di David. Inizierà per Stefania e David, uno strano rompicapo in cui si troveranno coinvolti senza volerlo e quando finalmente quell’uomo misterioso riuscirà a stabilire un contatto con David, avanzerà senza troppe spiegazioni, la sua semplice quanto insolita richiesta. David, prima di assecondare quell’ uomo, decide di voler scendere più a fondo in questa storia, compiendo alcune ricerche che in poche ore lo catapulteranno nella periferia di Roma, per incontrare una donna di nome Anastasia e sua figlia. Sarà Anastasia, a far luce sul passato di Salvatore Marino, questa è la vera identità dell’uomo misterioso e a dare un senso a quella sua bizzarra richiesta. Ma allo stesso tempo e senza volerlo, saranno proprio le parole e le sensazioni provate da Anastasia durante il suo racconto, ad aiutare David a trovare un senso in quella sua esistenza, finora ancora troppo vuota. E’ cosi che David, scopre quella famosa luce invisibile che lui aveva da sempre cercato solo esteriormente, senza riuscire a comprendere che: la luce invisibile, altro non è che, la vera essenza racchiusa dentro ognuno di noi, quella stessa luce che David non riusciva più a vedere da molto tempo ormai o che forse, non aveva realmente mai visto.
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Una strana sensazione addosso
Si, è proprio una strana sensazione che lasciano addosso le pagine di questo libro dopo averle lette...Perchè in questo famoso racconto di Kafka, traspare il rapporto che l' autore stesso aveva con la propria famiglia e soprattutto con il padre,il quale con la sua totale autorità paterna influisce ed ostacola la libertà del figlio e non permette la realizzazione del proprio io personale.
La metafora dell’insetto volutamente introdotta per rendere il racconto più gotico e scabroso, quasi viscido e nauseante, rappresenta infatti la totale dipendenza dalla famiglia a costo dell’assoluta negazione della propria stessa libertà. In questo caso, la famiglia è intesa come un vero e proprio branco che tramite il vincolo biologico soffoca l’individuo, stringendolo in una morsa di sentimenti contrastanti. Ma che allo stesso tempo, l’uomo senza relazioni e senza rapporti significativi è, secondo il parere di Kafka, solo un animale.
Il lettore s’identifica da subito con il protagonista e ne prova compassione e tenerezza, sin dai primi istanti quando nel tentativo di alzarsi dal letto, il protagonista Gregor, agita invano per aria le sue piccole zampette.
La lettura del racconto è semplice, immediata, scorrevole e di facile comprensione grazie ad un linguaggio semplice, essenziale e molto preciso nel descrivere l’anatomia dell’insetto. L’emozioni che traspaiono durante la lettura sono:la totale alienazione alla realtà e l'incapaicità di credere che sia possibile una cosa simile,poi il disagio, lo stupore profondo, l’ammirazione verso Gregor e il suo coraggio nell’accettare il suo nuovo aspetto.
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Apoteosi di un disastro annunciato
Per Tommy Wilhelm, 45enne separato di bell’ aspetto, eterno cialtrone e credulone e da poco pure disoccupato, è arrivato il giorno decisivo, ossia il giorno della “resa dei conti”.
Grazie ad una serie di disastrosi eventi concatenati far loro in maniera impeccabile,il protagonista finalmente prende atto della sua triste condizione di vita.
Rimasto ormai senza soldi, investe in Borsa i suoi ultmi risparmi perchè spinto a farlo dal signor Tamkin, un furbo millantatore senza scrupoli. Ormai solo e senza alcun appoggio morale, dopo aver pesantemente litigato con l'ex moglie e con l'austero padre, investe i suoi ultimi risparmi in Borsa, e senza alcun appoggio morale perché ha pesantemente litigato sia con il padre che con l’ex moglie, in preda all’assoluta disperazione s’incammina per le strade affollate di New York e senza accorgersene si ritrova nel bel mezzo di un funerale. La vista di quel feretro gli provoca una forte emozione che riesce a fargli comprendere di come il destino umano sia comune a tutti gli uomini.
Paradossalmente Tommy è considerato una vittima quasi innocente perché incapace di comportarsi diversamente. Lui vive la sua vita in uno stato di totale alienazione e inadeguatezza, eternamente in conflitto tra le azioni commesse e le relative conseguenze e non riesce mai a comprendere quando è il momento di non agire per non compromettere ulteriormente la sua vita e quando è invece il momento di cercare di risolvere la sua condizione e sopravvivere a questa vita che altrimenti tormenta e schiaccia l'individuo. Ogni volta, Tommy dopo aver a lungo pensato e valutato una determinata situazione, puntualmente prende sempre la decisione che aveva respinto sin dal primo istante, commettendo così una serie di disastrosi errori.
E’ un quadro lucido e realistico dell’attuale condizione umana moderna, schiacciata dalle pressioni e dalle frustrazioni, dagli stress quotidiani e dalla rincorsa ossessiva del denaro e dei beni materiali. Ma nonostante i suoi continui fallimenti farebbero pensare il contrario, il protagonista lancia un messaggio positivo, perché continua a sperare segretamente nella compassione umana che rende simili tutti gli individui senza alcuna distinzione di razza, sesso, etnia e status sociale.
E’ un romanzo scabro, essenziale, secco e preciso. Il linguaggio è semplice e fatto soprattutto da dialoghi volutamente tendenti a sminuire sempre la figura del protagonista.
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Un Coelho in caduta libera!
Libro decisamente orribile e scadente al massimo. Leggendolo non sembra nemmeno un romanzo, ma più che altro una sorta di saggio inconcludente sul mondo del cinema e dello showbiz: da come nasce la sceneggiatura di un film passando per la ricerca del cast sino alla scelta del produttore di turno più disponibile. Successivamente, accantonando momentaneamente il cinema, si preoccupa di narrare del mondo subdolo e spietato della moda,spiegando a noi comuni mortali quali siano i passaggi decisivi per l'ascesa: dalla lotta ancestrale nell'intento di emergere dalla massa sino ai minuti di attesa che precedono una grande sfilata. Il tutto condito da personaggi squallidi ed insignificanti, ma soprattutto dalla violenza inaudita che cova dentro il mediocre mitomane russo, protagonista della storia, che non riesce a fare altro che mietere vittime in una ridente e bucolica Cannes per cercare di riconquistare la donna amata e perduta, risultando così un uomo capriccioso e moralmente basso. Libro veramente orribile,noioso e davvero impossibile da terminare, accantonato immediatamente dopo i primi capitoli.
Mi chiedo che fine ha fatto il Coelho di "Undici Minuti" e precedenti?
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Una promessa d'amore mai tradita
Questo credo che sia uno dei più dei romanzi mai scritti. E' un libro bellissimo e molto commovente, che trascina il lettore sin dalle prime pagine e che ad un certo punto è il lettore stesso a fare il "tifo" per quell'amore apparentemente impossibile e maledicendo le forze contrarie. E' narrato con uno stile impeccabile e penetranto, estremamente delicato e mai banale. Insomma vero capolavoro per questa storia d'amore eterno e assoluto che non tiene conto nemmeno del tempo che scorre!
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