Opinione scritta da Egas
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Una furbata
Qualcuno si è divertito leggendo questo libro? Probabilmente sì. Ma forse si è anche sentito preso in giro da Piccolo. Vada per il personaggio del meridionale ipocrita e satiro. Vada per le digressioni cinematografiche che non c'entrano però un tubo con la storia. Ma quando Piccolo si sofferma a raccontare, nei minimi dettagli, l'incontro ravvicinato con due lesbiche, si coglie in pieno la sua furbizia. Quale maschio italico non ha come sogno erotico una nottata con due donne gay? Pochi probabilmente. Piccolo lo sa e inserisce anche questo in un libro esile, scritto piuttosto male, ma sempre molto attento a strizzare l'occhio al lettore uomo.
Indicazioni utili
Un romanzo che non annoia mai
Quante volte si termina la lettura di un romanzo per mera inerzia? La fine si avvicina e ormai si è dedicato/sprecato del tempo. Bisogna dare senso a quel tempo giungendo alla conclusione. Pena il rimorso. Intanto si è già proiettati verso il prossimo libro che aspetta allettante.
Ebbene, fra i suoi tanti meriti, L'intrusione delle onde anomale ha come pregio principale proprio quello di non annoiare mai. Le varie storie che s'intrecciano sono coinvolgenti. Man mano che si procede cresce sempre più la curiosità per quello che deve avvenire. I personaggi sono convincenti. Si può odiarli, si può amarli, a volte urtano per le loro incoerenze, ma non sono mai anonimi, non lasciano mai indifferenti. L'attesa del finale si rivela quasi una necessità tanto da trascorrere una notte insonne per non lasciare il tutto sospeso.
Paolo Marati è uno scrittore di razza. Romano, come Ammaniti e Carraro, con cui si nota un fondo comune, ma in una soluzione del tutto originale. La Roma mostrata nel romanzo è una città lacerata da contraddizioni e meschinità. I personaggi che la vivono o si ritrovano nel sadico spirito di corpo del branco o sono le vittime in cerca di una solidarietà più reale o sono disperatamente oppresse dalla solitudine. Quel che rimane è un barlume di speranza nei riguardi dell'umanità contemporanea che Marati non spegne del tutto. Il lettore forse sì.
Indicazioni utili
Se non la buttasse in caciara
Lettura piacevole, umorismo all'altezza di Roth, personaggi godibilissimi. Piperno avrebbe tutte le potenzialità per essere il più grande scrittore italiano vivente. Peccato sciupi a volte il suo talento per colpa di un desiderio spasmodico di esagerare e per colpa di una voglia quasi irrefrenabile di strizzare l'occhiolino a un lettore entusiasta. Si direbbe che tema di annoiare, temi la seriosità, perciò "la butta in caciara". Probabilmente il limite di Piperno è un limite, per così dire, dannunziano. Vorrebbe tenere sempre alta l'ammirazione del lettore verso la propria arguzia, il proprio virtuosismo. Ma così la struttura si disgrega. E quello che potrebbe essere un capolavoro si degrada in un libro godibilissimo ma pieno di difetti.
Indicazioni utili
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |