Opinione scritta da Tetsuo
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La solitudine dei numeri primi
Trovo interessante come, talvolta, un'opera venga valutata, a mio avviso, secondo regole prive di forma. taluno ha dichiarato che quest'opera non sia valida, e per portare valore alla propria tesi ha dichiarato di leggere tanti libri al mese. Magnifico, ma mi permetto di chiarire che se una persona ascolta anche 10 dischi ogni settimana, ma questi sono tutti o di Arisa o di Fabri Fibra, ovvero di artisti privi di valore, l'ascoltatore non ha la capacità di valutare, con una quasi media oggettività, un disco di Patti Smith, ovvero di un'artista di indiscusso valore. A parte questa polemica sterile, il libro è piacevole. scritto sostanzialmente con equilibrio e, nella sua semplicità, elegante. Forse esageratamente ingenuo, ma Paolo Giordano, fino a prova contraria, non è DeLillo.
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La biblioteca dei morti
Sorprendete. un libro da classifica, spudoratamente da classifica che, a conti fatti, risulta piacevole. Narrativa di facile approccio che raggiunge il traguardo della fascinazione. Molti sostengono che questo libro sia criticabile in quanto dopo poche ( un centinaio buono, tra l'altro... mica dieci o venti) pagine si comprenda dove andrà a parare; sciocchezze, un libro, come molte altre forme d'arte, non deve per forza esplodere in un finale totalmente inaspettato, o quantomeno non è quello l'unico indicatore di qualità possibile. Mettiamola così, al cinema un finale come SEVEN lo hanno in pochi, e certamente non One Million Dollar Baby, ma entrambi sono nel gotha del cinema.
La biblioteca dei morti è un buon libro, non una sconvolgente esperienza, ma comunque un buon libro che si lascia leggere e, se predisposti dal momento, a farsi piacere.
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